Tirzepatide: cos'è? Come agisce? Quanto costa?
La tirzepatide è un principio attivo presente nei farmaci per trattare il diabete di tipo 2 e favorire la perdita di peso. Si trova, ad esempio, in Mounjaro e Zepbound e permette di perdere fino al 20% circa del proprio peso corporeo.

La tirzepatide è un principio attivo utilizzato nei farmaci per trattare il diabete di tipo 2, il sovrappeso complicato e l’obesità.
Cos'è la tirzepatide? Come agisce?
La tirzepatide è un principio attivo utilizzato soprattutto per trattare il diabete di tipo 2, e per favorire la perdita di peso nei soggetti con obesità o sovrappeso associato a patologie.
Appartiene alla classe dei cosiddetti farmaci agonisti dei recettori GIP e GLP-1. Si tratta di due ormoni intestinali che regolano in particolare l’insulina, la glicemia, il senso dell’appetito e il metabolismo e lo svuotamento grastrico.
In quali farmaci si trova la tirzepatide?
La tirzepatide è acquistabile con il nome commerciale di Mounjaro® in Europa e di Zepbound™ in USA

Prescrizione: chi può assumere tirzepatide?
La tirzepatide viene prescritta a persone adulte con diabete di tipo 2, oppure con obesità o sovrappeso associato a patologie.
Nel caso del diabete, viene utilizzata in associazione ad altri farmaci ipoglicemizzanti o insulina; può essere utilizzata come unico farmaco quando la metformina è controindicata o non tollerata.
Per quanto riguarda la gestione del peso corporeo, la tirzepatide è indicata nei soggetti con un indice di massa corporea
- ≥ 30 kg/m², quindi con obesità;
- ≥ 27kg/m² e <30kg/m² se in presenza di condizioni correlate, come prediabete, diabete di tipo 2, ipertensione arteriosa, patologie cardiovascolari, dislipidemia o apnea ostruttiva del sonno.
Se sei interessato ad iniziare un percorso percorso per la gestione del peso, puoi innanzitutto misurare il tuo BMI grazie al nostro calcolatore per verificare se rientri nei requisiti necessari per la prescrizione del farmaco.
Calcola qui sotto il tuo BMI.
Il dato riguardante il tuo indice di massa corporea deve comunque essere valutato da un medico. Per discuterne con un professionista, puoi prenotare un primo colloquio gratuito.
Trattandosi di un farmaco, la prescrizione della tirzepatide avviene solo a seguito di un’attenta valutazione medica. Il trattamento deve essere affiancato da un piano alimentare personalizzato e da cambiamenti virtuosi nello stile di vita, come l’attività fisica regolare e, se necessario, l’abbandono di abitudini dannose come il tabagismo e l’uso di alcool.
Somministrazione: dosaggio e posologia
La tirzepatide si somministra tramite un'iniezione sottocutanea settimanale. Il farmaco è disponibile sotto forma di soluzione presente all’interno di penne preriempite, idonee all’autosomministrazione. Il farmaco può poi essere iniettato nell’addome, nella parte superiore della coscia, oppure nella parte posteriore del braccio.
L’iniezione può essere effettuata in qualsiasi momento della giornata indipendentemente dai pasti, purché venga effettuata sempre nello stesso giorno della settimana. Se si desidera modificare il giorno di somministrazione devono trascorrere almeno tre giorni dall’ultima iniezione.
Il farmaco tirzepatide va conservato in frigorifero. Una volta aperta la penna può essere conservata a temperatura ambiente - purché la temperatura non superi i 30 °C - per un massimo di 30 giorni.
La dose iniziale di tirzepatide è 2,5 mg una volta a settimana. Dopo 4 settimane, la dose deve essere aumentata a 5 mg una volta a settimana. Se necessario, è possibile aumentare la dose con incrementi di 2,5 mg dopo un minimo di 4 settimane con la dose in uso. Le dosi di mantenimento raccomandate sono 5, 10 e 15 mg. La dose massima è 15 mg una volta a settimana.

Quanto si può dimagrire con la tirzepatide?
Studi recenti (SURMOUNT-5, NEJM 2025) hanno evidenziato che la tirzepatide, alla dose di 15 mg/settimana, è in grado di indurre una riduzione media del peso corporeo del 26,6% in 88 settimane, significativamente superiore a quella ottenuta con semaglutide 2.4 mg (18,2%). Oltre il 60% dei pazienti ha raggiunto una perdita di peso ≥25%.
Ulteriori dati (SURMOUNT-4, NEJM 2024) mostrano che la continuazione della terapia è essenziale per mantenere i risultati: dopo interruzione, i pazienti hanno recuperato parte del peso. I dati a lungo termine confermano una riduzione media fino a 24,3% in 88 settimane.
Infine, analisi in real-world (DOM 2024) confermano l’efficacia della tirzepatide in ambito non sperimentale, con una perdita media di -15% a 6 mesi, miglioramento della qualità della vita e dei parametri cardiometabolici (Diabetes Therapy, 2025).
Quindi, la tirzepatide per dimagrire funziona? Sì, il trattamento con tirzepatide, purché effettuato sotto stretto controllo medico, aiuterebbe a dimagrire in modo significativo e duraturo.
I possibili effetti collaterali della tirzepatide
Gli effetti collaterali più frequenti della tirzepatide sono nausea, diarrea, vomito. Dolore addominale, stitichezza e riduzione dell’appetito.
Questi sintomi si manifestano in genere nelle prime settimane di trattamento e tendono a diminuire nel tempo. In alcuni casi, possono provocare disidratazione. È dunque consigliabile aumentare l’assunzione di liquidi.
Altri effetti collaterali comuni includono:
- difficoltà digestive con dolore o fastidio allo stomaco (dispepsia), gonfiore addominale e tensione;
- Reflusso gastroesofageo;
- Eruttazioni frequenti;
- Flatulenza;
- Senso di stanchezza persistente e spossatezza;
- Vertigini e capogiri; ipotensione
- Perdita di capelli
- Aumento della frequenza cardiaca.
In pazienti con diabete, l’associazione della tirzepatide con insulina o altri antidiabetici può aumentare il rischio di ipoglicemia. In questo caso i sintomi che possono presentarsi sono:
- Sudorazione intensa;
- Senso intenso e improvviso di fame;
- Tremori;
- Senso di confusione;
- Debolezza e/o spossatezza improvvise.
Possono inoltre comparire delle reazioni cutanee nel punto di iniezione, come rossore, gonfiore o prurito.
Effetti più rari, ma gravi e che richiedono immediata attenzione medica comprendono:
- Pancreatite acuta e colecistite, con dolore persistente e intenso nell’area dello stomaco e della schiena;
- Reazioni allergiche, con gonfiore del volto e/o delle labbra e della lingua e difficoltà respiratorie. In questi casi è necessario contattare subito i soccorsi.
Chi assume la tirzepatide farmaco deve essere seguito dal medico per monitorare eventuali sintomi e valutare eventuali aggiustamenti terapeutici.
Quando non può essere utilizzata
La tirzepatide non può essere utilizzata in caso di allergia al principio attivo, oppure a uno qualsiasi degli eccipienti del medicinale. È controindicata anche durante la gravidanza e l’allattamento e prima dei 18 anni. Particolare cautela deve essere usata
- Nei pazienti con patologie gastro-intestinali severe
- Nei soggetti con episodi pregressi di pancreatite;
- Nei pazienti con retinopatia diabetica
- Nei pazienti con insufficienza renale grave
- Nei pazienti con malattie epatiche gravi.
In ogni caso, l’uso della tirzepatide deve sempre essere valutato con attenzione da parte di un medico. Eventualmente, il professionista valuterà se prescrivere altri farmaci per dimagrire.
Una cosa importante
Le informazioni che trovi in questo articolo hanno uno scopo divulgativo, e non sostituiscono il parere di un medico. Ogni persona reagisce in modo diverso ai farmaci, e questo vale anche per gli eventuali effetti collaterali.
Per capire cosa è meglio per te, parla con un medico e leggi bene il foglietto illustrativo.
Se dopo aver letto l'articolo ti sono rimasti dei dubbi, puoi consultare il libretto illustrativo della tirzepatide.
Farmaci per dimagrire: un confronto per classi
La terapia farmacologica dell’obesità ha compiuto negli ultimi anni un salto qualitativo notevole. Dai farmaci ad azione centrale e dagli inibitori dell’assorbimento si è passati a molecole che agiscono su meccanismi ormonali profondi, modulando appetito e metabolismo.
Nonostante l’efficacia crescente, nessun farmaco può sostituire la terapia comportamentale e nutrizionale, che rimane la base di ogni percorso di riduzione ponderale.
L’approccio più corretto consiste nel selezionare il principio attivo in base al profilo metabolico, alle comorbidità e alla sostenibilità del trattamento.
- Agonisti incretinici (GLP-1 e GIP)
Principi attivi: Liraglutide, Semaglutide, Tirzepatide
Meccanismo d’azione:
Mimano l’azione degli ormoni intestinali GLP-1 (e nel caso di tirzepatide anche GIP), che regolano la secrezione insulinica, lo svuotamento gastrico e il senso di sazietà. Riducendo l’appetito e migliorando il controllo glicemico, favoriscono la perdita di peso in modo fisiologico.
Efficacia comparativa:
- Liraglutide (Saxenda®): perdita media 6–8% del peso corporeo.
- Semaglutide (Wegovy®): perdita media 12–15% (trial STEP).
- Tirzepatide (Mounjaro®/Zepbound®): fino al 26% (SURMOUNT-1 e SURMOUNT-5).
Effetti collaterali: nausea, vomito, diarrea, stipsi, raramente pancreatite o colelitiasi.
Controindicazioni (EMA/AIFA) con qualche distinzione a seconda della molecola:
- Gravidanza e allattamento
- Ipersensibilità a principio attivo o eccipienti
- Pancreatite acuta o pregressa
- Grave insufficienza epatica o renale
- Malattie gastrointestinali gravi (es. IBD, gastroparesi)
- Età <12 anni
Nota FDA: carcinoma midollare tiroideo e MEN2 citati come boxed warning negli USA, non presenti come controindicazioni nelle schede tecniche europee.
Punti di forza: efficacia elevata, miglioramento del profilo metabolico e cardiovascolare.
Criticità: costo elevato, terapia di lunga durata, somministrazione iniettabile.
Ruolo clinico: prima scelta nei pazienti con obesità associata a diabete, insulino-resistenza o sindrome metabolica.
- Farmaci antiassorbitivi
Principio attivo: Orlistat (Xenical®, Alli®, Beacita®)
Meccanismo d’azione:
Inibisce le lipasi gastrointestinali riducendo l’assorbimento di circa il 30% dei grassi alimentari.
Efficacia: perdita media 3–5% del peso corporeo, spesso utile nel mantenimento.
Effetti collaterali: steatorrea, urgenza fecale, flatulenza, deficit di vitamine liposolubili (A, D, E, K).
Controindicazioni: sindromi da malassorbimento cronico, colestasi, gravidanza, allattamento.
Punti di forza: profilo di sicurezza cardiovascolare eccellente, azione locale non sistemica.
Limiti: scarsa aderenza per disturbi gastrointestinali; efficacia dipendente da dieta ipolipidica.
Ruolo clinico: opzione “low-risk” o di mantenimento nei pazienti che non tollerano altre classi.
- Farmaci ad effetto centrale (azione sul SNC)
Principi attivi: Bupropione/Naltrexone (Mysimba®), Fentermina/Topiramato (Qsymia® – non approvato in UE)
Meccanismo d’azione:
Agiscono sui circuiti ipotalamici e dopaminergici della fame e della ricompensa.
- Bupropione/Naltrexone: potenzia la dopamina e la noradrenalina riducendo il craving alimentare.
- Fentermina/Topiramato: combina effetto anoressizzante e modulazione GABAergica (solo USA).
Efficacia: perdita media 5–10% del peso corporeo.
Effetti collaterali: insonnia, ansia, nausea, cefalea, aumento della pressione arteriosa, parestesie.
Controindicazioni:
- Ipertensione arteriosa non controllata
- Epilessia o storia di convulsioni
- Disturbi psichiatrici maggiori
- Gravidanza e allattamento
- Uso concomitante di oppioidi o sospensione recente di alcol/benzodiazepine
Nota regolatoria:
- Mysimba® è approvato in Europa e in Italia.
- Fentermina/Topiramato non è autorizzato in UE.
Ruolo clinico: utile in soggetti con alimentazione compulsiva e craving, previa valutazione psichiatrica e cardiovascolare accurata.
Tabella comparativa per classi farmacologiche
| Classe | Principi attivi (nome commerciale) | Meccanismo d’azione | Perdita media peso | Via di somministrazione | Controindicazioni principali (EMA/AIFA) | Status regolatorio (UE) | Note cliniche |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Agonisti incretinici (GLP-1/GIP) | Liraglutide (Saxenda®), Semaglutide (Wegovy®), Tirzepatide (Mounjaro®/Zepbound®) | Stimolano recettori incretinici → aumentano il senso di sazietà, riducono l'appetito, aumentano la secrezione insulinica | 8–26% | Iniezione SC (giornaliera o settimanale) | Gravidanza, allattamento, pancreatite, insufficienza epatica/renale grave, patologie GI gravi, età <12 aa | Approvati EMA/AIFA | Classe più efficace; monitoraggio per GI e pancreas |
| Antiassorbitivi | Orlistat (Xenical®, Alli®, Beacita®) | Inibizione lipasi → riducono l'assorbimento grassi | 3–5% | Orale (TID con pasti) | Malassorbimento, colestasi, gravidanza, allattamento | Approvato EMA/AIFA | Sicuro, economico, disturbi GI frequenti |
| Centrali (SNC) | Bupropione/Naltrexone (Mysimba®), Fentermina/Topiramato (Qsymia®) | Modulano dopamina, noradrenalina, GABA → riducono craving e appetito | 5–10% | Orale | Ipertensione non controllata, epilessia, disturbi psichiatrici, gravidanza, uso di oppioidi | Mysimba® approvato EMA/AIFA; Qsymia® solo USA | Efficace nei pazienti con fame compulsiva; richiede valutazione CV e psichiatrica |
Fonti:
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