L’Indice di Massa Corporea è uno strumento per valutare se una persona sia o meno in una condizione di peso forma. Ma non è esente da limiti. In questo articolo, vedremo come si calcola, e perché non è il caso di prenderlo come unico parametro per valutare la propria salute.
Cos’è l’indice di massa corporea (IMC)?
L’Indice di Massa Corporea è un indicatore usato per valutare la composizione corporea di un individuo. Quest’ultima viene decretata in base al peso e all’altezza.
Viene anche chiamato BMI: Body Max Index. Una volta ottenuto è possibile classificare le persone in diverse categorie di peso, che possono a loro volta dare delle indicazioni per quanto riguarda il loro stato di salute o eventuali rischi.
È indubbiamente uno strumento utile, ma, come vedremo, con diverse limitazioni.
Come si calcola l’IMC?
L’indice di massa corporea (IMC) si calcola utilizzando una formula piuttosto semplice, che prende in considerazione il peso e l’altezza dell’individuo. Alcuni siti forniscono dei calcolatori appositi per l’IMC o il BMI.
La formula è:
IMC = Peso in chilogrammi / Altezza2 in metri
Facciamo un esempio pratico. Se un individuo è alto 1,90 m e pesa 80 kg, il suo IMC sarà:
IMC = 80 / 1,902
E quindi:
IMC = 80 / 3.61 = 22.16
Dal calcolo, si evince che 22.16 sarà il nostro Indice di Massa Corporea.
A cosa serve l’IMC?
L’indice di massa corporea serve a fare una prima valutazione della categoria di peso in cui rientrano gli individui. A seconda del risultato ottenuto, infatti, si può classificare il soggetto in:
- Sottopeso;
- Normopeso;
- Sovrappeso;
- Obesità.
Può quindi essere utilizzato come strumento per una valutazione preliminare per quanto riguarda alcuni rischi per la salute, ad esempio nel possibile sviluppo di malattie come il diabete, oppure disturbi cardiovascolari.
Fattori che influenzano l’interpretazione dell’Indice di Massa Corporea
L’Indice di Massa Corporea viene influenzato unicamente da altezza e peso dell’individuo, e non tiene conto di altri fattori.
Per questo è importante affidarne l’interpretazione ad un professionista, ad esempio un biologo nutrizionista. Quest’ultima viene infatti influenzata da diversi fattori, tra cui costituzione corporea, età, genere e così via, che non vengono, ovviamente, presi in considerazione nel calcolo in sé.
L’età e l’Indice di Massa Corporea
L’età è un fattore estremamente importante nell’interpretazione dell’IMC. Infatti, con l’avanzare dell’età, la composizione corporea tende a cambiare parecchio, In particolare, si tende a perdere massa muscolare, accumulando grasso viscerale soprattutto una volta raggiunta la terza età.
Questo, però, in età anziana non è per forza negativo come sarebbe invece in età più giovane. Difatti, è stato messo in evidenza come un IMC elevato negli anziani, che corrisponderebbe ad uno stato di sovrappeso, può essere addirittura ottimale e auspicabile, poiché proteggerebbe da alcuni disturbi e alcune malattie (Kıskaç et al., 2022).
La costituzione nell’interpretazione dell’IMC
Un altro ruolo importante nell’interpretazione dell’IMC è ricoperto dal tipo morfologico e dalla costituzione corporea dell’individuo.
Come abbiamo visto, l’indice di massa corporea tiene conto solamente di peso e altezza. Non è dunque in grado di “distinguere” se e quanto peso sia dovuto a massa grassa e a massa magra.
Ad esempio, un atleta potrebbe avere un IMC elevato, ma questo non rappresenterebbe un pericolo per la sua salute in quanto, appunto, dovuto ad un’alta presenza di muscoli.
L’interpretazione dei risultati dell’Indice di Massa Corporea
Alla luce di quanto detto, come si interpreta l’Indice di Massa Corporea?
Si va da un IMC con un valore inferiore a 16, che corrisponde ad uno stato di sottopeso grave, fino ad un IMC superiore a 40, che corrisponde ad uno stato di obesità molto grave. Lo stato di cosiddetto “normopeso” viene, invece, individuato tra un valore di 18,5 e di 24,9.
I risultati dell’Indice di Massa Corporea: una tabella riassuntiva
Di seguito, una tabella riassuntiva con i vari valori dell’Indice di Massa Corporea.
Condizione corrispondente | Valore IMC minimo | Valore IMC massimo |
Obesità di III classe, o obesità molto grave | 40 | // |
Obesità di II classe, o obesità grave | 35 | 39,9 |
Obesità di I classe, o obesità moderata | 30 | 34,9 |
Sovrappeso | 35 | 29,9 |
Normopeso | 18,5 | 24,9 |
Leggero sottopeso | 17 | 18,4 |
Sottopeso | 16 | 16,9 |
Sottopeso grave | // | 16 |
I rischi associati a un IMC troppo basso
I rischi associati ad un Indice di Massa Corporea eccessivamente basso, e dunque ad uno stato di sottopeso più o meno grave sono diversi, e comprendono:
- Compromissione del sistema immunitario, rendendo dunque più soggetti a disturbi e malattie;
- Maggiore rischio di incorrere in complicazioni post.operatorie;
- Malnutrizione, con tutto ciò che comporta: anemia, carenze vitaminiche e così via;
- Maggiore probabilità di sviluppare disturbi come l’osteoporosi;
- Nel caso di bambini o adolescenti, difficoltà nello sviluppo e nella crescita;
- Per quanto riguarda le donne, invece, vi è il rischio che a seguito di squilibri ormonali il ciclo “si blocchi”, avendo delle ricadute sulla fertilità.
I rischi associati a un IMC troppo alto
Anche avere un IMC eccessivamente alto ha, ovviamente, dei rischi. Tra questi, ricordiamo:
- Maggiore rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcuni tipi di cancro;
- Maggiore rischio di sviluppare alta pressione arteriosa;
- Maggiore rischio di sviluppare problemi respiratori;
- Problemi di fertilità e di funzionalità sessuale;
- Maggiore rischio, nelle donne, di sviluppare malattie o problemi durante la gravidanza, come il diabete gestazionale.
L’affidabilità dell’IMC: l’Indice di Massa Corporea è davvero affidabile?
Come abbiamo visto, la risposta è: dipende. O meglio, l’Indice di Massa Corporea è uno strumento indubbiamente utile, ma per essere affidabile occorre combinarlo ad altre misurazioni effettuate da un professionista.
Non tenendo conto di diversi fattori, come la composizione corporea, può quindi non essere un indicatore accurato di essere in presenza o meno del proprio peso forma o peso ideale.
Il nostro consiglio è dunque di non affidarsi ai calcolatori che trovate sul web ma, piuttosto, di affidarsi ad un professionista qualificato che possa analizzare il nostro stato fisico nella sua totalità. Fornendoci, poi, le giuste strategie per mantenerci in salute.
Le principali critiche all’IMC
Tra le varie critiche che vengono fatte all’IMC ricordiamo in particolare:
- La mancanza di una distinzione tra massa grassa e massa magra. Paradossalmente, un atleta potrebbe avere un IMC più alto rispetto ad una persona in sovrappeso. Ciò non significa, però, che quest’ultima si trovi in uno stato di salute migliore;
- La parzialità. L’IMC non tiene conto di fattori che possono incidere anche parecchio sul peso, come lo stile di vita, l’età, il sesso. Come abbiamo visto, la presenza di un IMC moderatamente alto in una persona anziana non è per forza un male, anzi. Questo può portare a diagnosi errate o a preoccupazioni ingiustificate.
Insomma, l’Indice di Massa Corporea è sì uno strumento utile, ma che non va preso come unico parametro per giudicare la salute di un individuo.
Fonti:
- Donini, L. M., Pinto, A., Giusti, A. M., Lenzi, A., & Poggiogalle, E. (2020). Obesity or BMI paradox? Beneath the tip of the iceberg. Frontiers in Nutrition, 7. https://doi.org/10.3389/fnut.2020.00053
- Adab, P., Pallan, M., & Whincup, P. H. (2018). Is BMI the best measure of obesity? BMJ, k1274. https://doi.org/10.1136/bmj.k1274
- Gutin, I. (2017). In BMI we trust: reframing the body mass index as a measure of health. Social Theory & Health, 16(3), 256–271. https://doi.org/10.1057/s41285-017-0055-0
- Kıskaç, M., Soysal, P., Smith, L., Capar, E., & Zorlu, M. (2022). What is the Optimal Body Mass Index Range for Older Adults? Annals of Geriatric Medicine and Research, 26(1), 49–57. https://doi.org/10.4235/agmr.22.0012
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.