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La dieta per diabetici

Nel trattamento del diabete, una dieta adeguata riveste un ruolo fondamentale non solo per il controllo dei livelli di zucchero nel sangue, ma anche per mantenere un peso salutare e prevenire le complicanze legate alla malattia.

Nel trattamento del diabete, una dieta adeguata riveste un ruolo fondamentale non solo per il controllo dei livelli di zucchero nel sangue, ma anche per mantenere un peso salutare e prevenire le complicanze legate alla malattia.

Questo è particolarmente importante considerando l’epidemiologia del diabete: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la prevalenza del diabete mellito è in continuo aumento e, nel 2019, con 1,5 milioni di decessi, è stata la nona causa di morte nel mondo. Di fronte a tali dati allarmanti, risulta essenziale adottare misure efficaci per la gestione della malattia.

Come funziona la dieta per diabetici?

La dieta per diabetici si identifica con quanto previsto per la popolazione generale: un regime alimentare sano ed equilibrato, che riveste un ruolo cruciale nel mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Un’alimentazione ben controllata garantisce, infatti, che l’organismo riceva i nutrienti necessari evitando il sovraccarico del pancreas, che altrimenti dovrebbe produrre più insulina per gestire una dieta eccessiva rispetto alle reali esigenze dell’organismo.

Una dieta per diabetici equilibrata prevede:

  • Carboidrati: compresi tra 45-60% delle calorie giornaliere, con una limitazione alla quota di zuccheri semplici a circa il 5-10%;
  • Lipidi: compresi tra 20-35% delle calorie giornaliere;
  • Proteine: compresi tra 10-25% delle calorie giornaliere;

Infine, è essenziale un’assunzione di fibre di circa 35 g al giorno. Pur non apportano calorie, aumentano la sazietà e rallentano e rendono più costante l’assorbimento dei carboidrati.

Diabete di tipo 1 e di tipo 2

L’approccio dietetico richiede qualche particolare attenzione a seconda che si tratti di diabete di tipo 1 o di tipo 2.

Nel diabete di tipo 1, l’insulina non viene prodotta dal corpo, e quindi i pazienti devono somministrarla tramite iniezioni. In questo caso, l’assunzione di carboidrati deve essere attentamente valutata per calcolare la corretta dose di insulina da assumere. Ricorrere al conteggio dei carboidrati introdotti con la dieta può essere un approccio utile per determinare la dose di insulina adeguata per il pasto.

Nel diabete di tipo 2, spesso legato all’obesità e all’insulino-resistenza, la dieta invece riveste un ruolo cruciale nell’ aiutare a ridurre il peso corporeo e nel migliorare la sensibilità all’insulina, riducendo il rischio di sviluppare complicanze e ottenendo un miglioramento della qualità di vita.

Le linee guida nazionali e internazionali indicano la Dieta Mediterranea come l’approccio dietetico più efficace per la prevenzione e il trattamento del diabete, in quanto in grado di migliorare la glicemia ed altri fattori di rischio cardiometabolici, oltre a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e la mortalità per tutte le cause. In alternativa anche il modello dietetico nordico o vegetariano hanno dimostrato di migliorare glicemia ed altri fattori di rischio cardiometabolici. Vengono, invece, sconsigliate le diete a basso contenuto di carboidrati o chetogeniche che sono state associate a ipoglicemia, chetoacidosi, carenze vitaminiche e minerali e ad una maggiore mortalità.

Cosa può mangiare chi ha il diabete?

La dieta per diabetici è varia e gustosa. In generale le raccomandazioni dietetiche enfatizzano il consumo di cereali integrali, verdure e frutta, legumi, noci, semi e oli vegetali non idrogenati, minimizzando il consumo di carne (soprattutto carni rosse e lavorate), bevande zuccherate, dolci e cereali raffinati.

Nel rispetto di una composizione dietetica coerente con queste raccomandazioni generali, è opportuno però evidenziare che non tutti gli alimenti hanno lo stesso effetto sui livelli di zucchero nel sangue. Il carico glicemico di un alimento, che dipende sia dalla quantità di carboidrati presenti in una porzione sia dalla velocità con cui vengono assorbiti (indice glicemico), è variabile da prodotto a prodotto. Un carico glicemico elevato provoca un aumento significativo della glicemia, mentre un carico glicemico basso ha un impatto minore. Per questo motivo, quindi, nella scelta degli alimenti è bene preferire quelli a carico glicemico più basso.

Chi può prescrivere la dieta per il diabete?

La dieta per il diabete deve essere personalizzata e prescritta da un professionista sanitario qualificato, come un dietologo o un diabetologo, ma anche da un dietista o da un biologo nutrizionista ma anche da un biologo nutrizionista o da un dietista, previa indicazione medica. Questi professionisti hanno la competenza per formulare un piano alimentare adattando le linee guida generali alle esigenze e condizioni specifiche del paziente formulando offrendo un supporto prezioso nel comprendere quali scelte alimentari compiere per gestire al meglio la glicemia.

Dieta per diabetici: i consigli e i miti da sfatare

Quando si parla di dieta per diabetici, è fondamentale distinguere tra consigli basati su evidenze scientifiche e miti comuni che possono confondere. Una dieta ben strutturata è cruciale per il controllo efficace della glicemia e può fare la differenza nella gestione del diabete, ma è spesso avvolta da numerose credenze errate. Di seguito esploreremo i miti più diffusi che circolano sulle diete per diabetici, chiarendo le verità e fornendo indicazioni pratiche per adottare abitudini alimentari che favoriscano una vita sana e ben equilibrata.

Il diabetico può mangiare pasta, pane, pizza?

I carboidrati sono una fonte essenziale di energia per il corpo, utilizzata da organi vitali come cervello, cuore e muscoli per le loro funzioni principali. Per questo motivo, sono fondamentali e devono essere inclusi nella nostra dieta. A dispetto delle credenze comuni, i diabetici possono consumare pasta, pane e pizza, purché lo facciano con moderazione e attenzione alla qualità degli ingredienti. È importante optare per versioni integrali e controllare attentamente le porzioni. Per ridurre il carico glicemico del pasto, è consigliabile combinare i carboidrati con proteine e grassi sani, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri.

Il diabetico può mangiare dolci?

I dolci non sono del tutto vietati, ma devono essere consumati saltuariamente e con estrema moderazione. Una strategia per minimizzare il rialzo glicemico è quella di consumarli a fine pasto, anziché come spuntino, in quanto l’assorbimento degli altri nutrienti introdotti aiutano a modularne l’assorbimento.

La persona diabetica deve stare sempre a dieta?

Non si tratta tanto di “stare a dieta” quanto di adottare uno stile di vita sano e sostenibile nel lungo termine. La dieta per il diabete non è una dieta temporanea ma un modo di alimentarsi che deve essere mantenuto per tutta la vita. Con il giusto approccio, può essere varia e soddisfacente, evitando restrizioni drastiche che potrebbero essere difficili da mantenere. Il controllo del peso corporeo, inoltre, è essenziale per ottenere e mantenere un buon compenso glicemico e per evitare lo sviluppo di complicanze.

Diabete e sale

Come per la popolazione generale, il consumo di sale deve essere limitato, poiché un eccesso può portare ad ipertensione, una condizione che spesso si associa al diabete. Recenti studi hanno dimostrato, inoltre, che mangiare troppo salato aumenta il rischio di sviluppare questa condizione, sia nella forma del classico diabete di tipo 2 che di una forma autoimmune dell’adulto più rara. Per questo motivo le linee guida raccomandano di ridurre l’apporto di sodio a meno di 2 g al giorno (pari a circa 5 grammi di sale). L’uso di spezie ed erbe aromatiche può aiutare ad insaporire i cibi senza dover ricorrere al sale.

Frutta e verdura per chi soffre di diabete

Frutta e verdura sono essenziali anche per chi soffre di diabete, poiché ricche di vitamine, minerali, antiossidanti e fibre. Tuttavia, non tutte le varietà sono uguali in termini di contenuto di zuccheri e impatto glicemico.

La frutta con un elevato contenuto di zuccheri, come banane mature, uva, fichi e cachi, dovrebbe essere consumata con moderazione e solo occasionalmente. Al contrario, frutti a basso contenuto di zuccheri, come mele, kiwi, pere, arance, pesche, fragole, albicocche e bacche, possono essere inclusi nella dieta quotidiana, preferibilmente in una o due porzioni al giorno (circa 150g-200g) meglio se con la buccia e a fine pasto.

È preferibile, invece, evitare frutta essiccata, sciroppata e succhi di frutta, che possono causare picchi glicemici.

Anche tra le verdure, alcune varietà devono essere consumate con moderazione. Carote cotte, barbabietole, tuberi come patate e radici, e il mais hanno un indice glicemico più elevato e quindi dovrebbero essere limitati. Al contrario, verdure a foglia verde, cavoli, broccoli e ortaggi come peperoni, melanzane e zucchine sono particolarmente adatti per chi soffre di diabete, grazie al loro basso impatto glicemico.

È meglio evitare anche il consumo di centrifugati.

Alcool per chi soffre di diabete

L’assunzione di alcool deve essere limitata. Le bevande alcoliche possono influenzare i livelli di glucosio nel sangue in modi imprevedibili. Specialmente se assunte insieme a terapia insulinica o consumate a stomaco vuoto, possono favorire l’insorgenza di ipoglicemia, interferendo con il rilascio del glicogeno.

I cibi dedicati ai diabetici

Esistono molti prodotti “per diabetici” sul mercato, come dolci o snack senza zucchero. Tuttavia, questi prodotti non sono sempre più sani delle loro controparti normali. Possono contenere edulcoranti artificiali e grassi poco salutari. È sempre meglio optare per cibi freschi e naturali, leggendo attentamente le etichette dei prodotti confezionati.

Dieta per diabetici: alimenti da evitare

Ci sono alcuni alimenti che dovrebbero essere evitati da chi soffre di diabete. Tra questi, spiccano le bevande zuccherate o i succhi di frutta. Questi alimenti possono causare gravi picchi di glicemia e contribuire all’aumento di peso, peggiorando il controllo del diabete.  Lo stesso vale per le bibite dolcificate, che pur essendo prive di calorie, mantengono l’abitudine al gusto dolce e scatenano una risposta biochimica e biologica che può contribuire all’aumento di peso.

FONTI:

  1. The Diabetes and Nutrition Study Group (DNSG) of the European Association for the Study of Diabetes (EASD). (2023). Evidence-based European recommendations for the dietary management of diabetes. Diabetologia, 66, 965–985. https://doi.org/10.1007/s00125-023-05894-8
  2. Wang, X., Ma, H., Kou, M., Tang, R., Xue, Q., Li, X., Harlan, T. S., Heianza, Y., & Qi, L. (2023). Dietary sodium intake and risk of incident type 2 diabetes. Mayo Clinic Proceedings. Advance online publication. https://doi.org/10.1016/j.mayocp.2023.02.029
  3. Associazione Medici Diabetologi, AMD https://www.aemmedi.it/
  4. Società Italiana di Diabetologia, SID https://www.siditalia.it/