Il diabete di tipo 1 è causato dall’incapacità del pancreas di produrre insulina, causando l’accumulo di glucosio nel sangue.
Cos’è il diabete di tipo 1? Le principali caratteristiche
Il diabete è una malattia la cui caratteristica principale è l’iperglicemia, ovvero l’eccesso di glucosio (zucchero) nel sangue. In particolare, il diabete mellito di tipo 1 è causato da una produzione inadeguata di insulina da parte del pancreas, che non riuscendo a “lavorare” il glucosio, lascia che questo si accumuli nel sangue.
Questo accade perché il sistema immunitario attacca e distrugge per errore le cellule che producono insulina. Le cause di questo malfunzionamento non sono ancora del tutto chiare.
È la forma meno comune di diabete – si stima che circa il 10% delle persone con diabete sia affetto dalla forma di tipo 1 – e compare solitamente durante l’infanzia o l’adolescenza, ma può manifestarsi anche in età adulta.
Aspettativa di vita
Ad oggi l’aspettativa di vita di una persona con diabete di tipo 1 è quasi del tutto simile all’aspettativa di vita di una persona sana (Ioacara et al., 2009). Questo, tuttavia, purché la malattia venga tenuta adeguatamente sotto controllo e trattata.
Difatti, l’iperglicemia può causare danni anche piuttosto gravi, aumentando di molto il rischio di malattie dei reni o del sistema cardiovascolare, ictus e infarti.
È dunque importante, per quanto possibile, rivolgersi ad un medico il prima possibile qualora si presentino i primi segni della malattia, e seguire scrupolosamente il trattamento proposto.
Il diabete di tipo 1 è ereditario?
No, il diabete di tipo 1 non è ereditario.
Tuttavia può esservi familiarità: un bambino che ha un genitore affetto dalla malattia può infatti, potenzialmente, ereditare non la malattia in sé quanto la predisposizione genetica che potrebbe rendere più probabile sviluppare il diabete.
Per questo motivo, se uno dei genitori è diabetico, è importante monitorare attentamente i figli dai primi anni di vita, così da poter diagnosticare la malattia il prima possibile e avviare tempestivamente i trattamenti necessari.
Differenze con gli altri tipi di diabete
Diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2 sono le principali forme di questa malattia. Pur essendo simili nella sintomatologia, sono piuttosto diverse nelle cause e nella terapia da adottare.
Ma quali sono le differenze tra diabete di tipo 1 e 2?
Diabete di tipo 1 | Diabete di tipo 2 | |
Cause | Autoimmuni: il sistema immunitario infatti attacca erroneamente le cellule del pancreas che producono insulina. | Legato principalmente a fattori di rischio, in particolare alimentazione errata ricca di grassi e zuccheri, sovrappeso e/o obesità. Il pancreas produce regolarmente insulina, ma in maniera insufficiente, oppure il corpo diviene “resistente” ai suoi effetti. |
Velocità nell’insorgenza | Molto rapida. | Piuttosto lenta: un paziente può sviluppare diabete di tipo 2 e, potenzialmente, non accorgersene per mesi o addirittura anni. |
Trattamento | Iniezioni quotidiane di insulina, legate ad un monitoraggio della glicemia. | Cambiamenti nello stile di vita – ad esempio cambiamenti nella dieta, esercizio fisico regolare e/o perdita di peso. Spesso non sono necessari farmaci o iniezioni di insulina. |
Sintomi del diabete di tipo 1
I più comuni sintomi del diabete di tipo 1 sono:
- Stanchezza e malessere generalizzato;
- Intolleranza al glucosio;
- Aumento apparentemente ingiustificato del senso di sete;
- Aumento della diuresi;
- Aumento del senso di fame, accompagnato da una perdita di peso apparentemente ingiustificata;
- Senso di nausea e vomito;
- Talvolta, difficoltà alla vista.
I sintomi del diabete di tipo 1 in età adulta sono gli stessi di quelli riscontrati nei bambini.
Molti di questi sintomi sono tuttavia comuni ad altre malattie, per questo è importante un monitoraggio tempestivo soprattutto qualora vi sia familiarità.
Cause del diabete di tipo 1
Come già accennato, il diabete di tipo 1 è causato da un malfunzionamento dell’organismo. Il sistema immunitario, per motivazioni ancora non del tutto chiarite, “attacca” erroneamente quelle cellule del pancreas che sono responsabili della produzione di insulina, l’ormone che si occupa di metabolizzare il glucosio, evitando che vada ad accumularsi nel sangue.
Queste cellule, venendo distrutte o danneggiate, non riescono più a produrre l’ormone. Il glucosio assunto tramite l’alimentazione, dunque, non viene metabolizzato e si accumula nel sangue, causando iperglicemia e, alla lunga, portando a conseguenze anche piuttosto gravi. In particolare, l’iperglicemia – causata da diabete di tipo 1 e 2 – può causare complicazioni e malattie ai reni, al sistema nervoso e al sistema cardiovascolare, aumentando ad esempio il rischio di infarti o ictus.
Diagnosi del diabete di tipo 1
Dunque, come si diagnostica il diabete di tipo 1?
Il test maggiormente utilizzato è il cosiddetto test dell’emoglobina glicata.
È un esame del sangue che mostra quello che è il livello medio di glucosio presente nello stesso: più è alta la glicemia, maggiore sarà la quantità di emoglobina glicata (ovvero emoglobina legata al glucosio).
Generalmente questo test viene poi ripetuto una volta. Se in entrambi i test l’emoglobina glicata supera il 6,5% rispetto ai valori normali, il paziente viene considerato diabetico.
Altri tipi di test che possono essere effettuati sono:
- Test della glicemia a digiuno, un esame del sangue che viene effettuato solitamente al mattino, dopo le ore “tipiche” di digiuno notturno.
- Test casuale della glicemia, che, a differenza del test a digiuno, viene effettuato in qualunque momento della giornata, dunque anche a stomaco pieno. Solitamente viene accompagnato da altri test per confermare l’eventuale diagnosi.
Come si cura il diabete di tipo 1
Non esistono vere e proprie cure per il diabete di tipo 1, e il trattamento si basa sull’assunzione di insulina che va effettuata per tutta la vita, tramite iniezioni o sistemi di infusione. Il paziente deve, inoltre, sottoporsi a controlli periodici per verificare l’efficacia del trattamento.
Ad oggi, tuttavia, come abbiamo accennato nei precedenti paragrafi, le terapie si rivelano nella maggior parte dei casi molto efficaci, e unite ad uno stile di vita sano ed, eventualmente e qualora sia necessario, una dieta specifica per l’insulino resistenza, consentono al paziente di vivere una vita regolare senza particolari “rinunce” o disagi.
Fonti:
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- Ioacara, S., Lichiardopol, R., Ionescu-Tirgoviste, C., Cheta, D., Sabau, S., Guja, C., Farcasiu, E., & Tiu, C. (2009). Improvements in life expectancy in type 1 diabetes patients in the last six decades. Diabetes Research and Clinical Practice, 86(2), 146–151. https://doi.org/10.1016/j.diabres.2009.08.012
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.