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Ritenzione idrica: cause e rimedi per combatterla

La ritenzione idrica è una condizione che tende a provocare gonfiore a causa di un accumulo anomalo di fluidi all’interno dei tessuti.

Ritenzione idrica

La ritenzione idrica è una condizione che tende a provocare gonfiore a causa di un accumulo anomalo di fluidi all’interno dei tessuti.

Cosa intendiamo per ritenzione idrica

La ritenzione idrica è una condizione che causa un accumulo anomalo di fluidi all’interno dei tessuti, e che tende a causare gonfiore. Le cause possono essere diverse: patologie ai reni, patologie cardiovascolari, problematiche legate alla circolazione sanguigna e così via. Difatti, diversi sistemi presenti nel nostro organismo contribuiscono a lavorare per gestire i livelli di liquido nei tessuti. Dunque non è sempre semplice determinarne la causa, e l’accumulo di liquidi può verificarsi potenzialmente in qualunque parte del corpo.

Tuttavia, la ritenzione idrica è spesso presente negli arti inferiori, in particolare, piedi, caviglie e gambe. Anche le mani possono essere colpite.

Cause della ritenzione idrica

Come accennato, le cause alla base della ritenzione idrica possono essere diverse.
Le principali sono:

  • Stile di vita sedentario, e/o lunga inattività;
  • Sovrappeso o obesità, che possono causare malattie renali o cardiache le quali, a loro volta, causare ritenzione idrica;
  • Allergie;
  • Particolari squilibri ormonali. Ad esempio, durante il ciclo mestruale non è raro l’accumulo di liquidi nei tessuti. Stesso discorso per quanto riguarda la presenza di problemi tiroidei (i cui sintomi possono essere ridotti grazie a specifiche diete);
  • Gravidanza. Difatti, durante la gestazione il corpo tende a trattenere liquidi, e la ritenzione idrica si manifesta in particolar modo con il gonfiore di piedi e gambe;
  • Problemi ai reni;
  • Problemi al sistema linfatico;
  • Insufficienza cardiaca. Difatti, se il cuore non riesce a pompare il sangue, la pressione sanguigna viene alterata con il conseguente accumulo di liquidi nel corpo. Nei casi più gravi i liquidi possono accumularsi anche nei polmoni, causando problemi respiratori.

Malattie associate alla ritenzione idrica

Alla ritenzione idrica possono essere associate numerose malattie o condizioni mediche.
Tra queste, le più comuni sono:

  • Insufficienza renale. Se i reni non funzionano correttamente, infatti, non riescono a “filtrare” in maniera corretta il sodio e i liquidi, causando così un accumulo di liquidi nell’organismo;
  • Cirrosi epatica;
  • Linfedema, che causa un malfunzionamento del sistema linfatico il quale a sua volta non è più in grado di drenare i liquidi correttamente.

Occorre tenere presente che anche le intolleranze alimentari, spesso in associazione con i disturbi del sistema digerente che comportano, possono concorrere alla formazione di ritenzione idrica.

Per questo, qualora si riscontri la presenza di accumulo anomalo dei liquidi, è necessario discuterne con un medico per poter individuare le cause sottostanti.

Sintomi e conseguenze della ritenzione idrica

I principali sintomi della ritenzione idrica comprendono:

  • Gonfiore, spesso localizzato in gambe, piedi, mani, addome. Il gonfiore è solitamente accompagnato da una sensazione di pesantezza;
  • Cambiamenti importanti della pelle, che può apparire tesa e lucida. Se il gonfiore persiste nel tempo la pelle può risultare anche più fragile e soggetta a lesioni e alla formazione di lividi;
  • Articolazioni rigide o indolenzite, qualora il liquido si sia accumulato attorno ad esse;
  • Aumento di peso apparentemente inspiegabile, dovuto non ad un accumulo di grasso, ma, appunto, da un accumulo di liquidi.

Tra le conseguenze della ritenzione idrica ricordiamo dunque gonfiore di arti e/o articolazioni, rigidità e fluttuazioni del peso, anche importanti.

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Quando rivolgersi al medico

Come accennato, l’accumulo di liquidi può essere sintomo di problematiche potenzialmente gravi, ed è dunque necessario rivolgersi al proprio medico qualora le condizioni non migliorino, qualora diventi un problema frequente o tale da rappresentare un impedimento per le attività quotidiane.

Inoltre, occorre tener presente che se oltre al gonfiore si presentano sintomi come dolore al petto, affanno, tosse cronica o difficoltà respiratorie, potrebbero essere causati da accumulo di fluidi nei polmoni, ed è dunque essenziale allertare il medico tempestivamente.

Rimedi

I rimedi per la ritenzione idrica differiscono a seconda delle cause che la provocano, e sulle quali è necessario agire. Uno dei rimedi più efficaci è l’attività fisica regolare, che stimola la circolazione del sangue e dunque va a favorire il drenaggio dei liquidi. Occorre poi tenere in considerazione una corretta alimentazione, a basso contenuto di sale.

Farmaci

Se e come eliminare la ritenzione idrica con l’utilizzo di farmaci è una decisione che spetta al medico, e che non va assolutamente presa in autonomia senza il supporto di un professionista.
Eventuali farmaci, infatti, possono non solo aggravare la situazione, ma anche causare ulteriori problematiche, potenzialmente gravi.

Rimedi naturali/integratori

Anche per quanto riguarda gli integratori e i rimedi naturali, occorrerebbe assumerli sempre chiedendo prima supporto e consiglio al proprio medico, poiché possono interferire con alcuni farmaci, oppure, in caso di sovradosaggi, causare effetti collaterali.

Tendenzialmente, gli integratori per ritenzione idrica contengono piante ed erbe famose per le loro proprietà drenanti. In particolare, è possibile prendere in considerazione l’assunzione di tisane contenenti:

  • Betulla;
  • Ananas;
  • Tarassaco;
  • Carciofo;
  • Mirtillo;
  • Finocchio;
  • Ortica.

L’assunzione di tisane è anche utile per integrare i liquidi. L’idratazione, infatti, può giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo di ritenzione idrica. 

Mantenere una idratazione corretta, infatti, è essenziale per stimolare il corretto funzionamento dei reni e smaltire il sodio in eccesso e le tossine, attraverso appunto l’urina. Quando il corpo non riceve abbastanza acqua, invece, tende a trattenerla e appunto ad accumulare liquidi. 

Occorre dunque mantenersi correttamente idratati, bevendo almeno due litri di acqua ogni giorno.

Dieta

Come abbiamo accennato, la dieta gioca un ruolo essenziale nella gestione dell’accumulo di fluidi in eccesso. Difatti, vi sono alimenti o abitudini alimentari che possono favorire, o al contrario limitare l’accumulo di liquidi nei tessuti.

Occorre anzitutto prestare attenzione agli alimenti contenenti grandi quantità di sodio, il sale. Difatti, se consumato in grandi quantità, il sale tende a favorire l’accumulo di liquidi causando inoltre un aumento della pressione sanguigna. Alimenti molto ricchi di sodio sono, ad esempio: 

  • Snack confezionati;
  • Pasti pronti;
  • Insaccati;
  • Formaggi stagionati.

Il potassio, al contrario, aiuta a ridurre la pressione sanguigna, e a favorire il drenaggio dei fluidi. Alcuni alimenti ricchi di potassio sono:

  • Banane;
  • Patate;
  • Pesce magro;
  • Avocado.

In generale, occorre comunque seguire una dieta sana ed equilibrata, redatta da un biologo nutrizionista. Diete sbilanciate, diete express e così via, rischiano solamente di peggiorare la situazione.

Tipi di esercizio fisico che aiutano per la ritenzione idrica

Come combattere la ritenzione idrica con l’esercizio fisico, invece?

Come abbiamo avuto modo di vedere, l’esercizio fisico tende a stimolare la circolazione sanguigna, favorendo il drenaggio dei liquidi. Se accompagnato ad una dieta sana ed equilibrata, inoltre, può agire su alcune delle cause sottostanti la ritenzione idrica, come il sovrappeso e l’obesità.

Occorrerebbe svolgere attività fisica in maniera adeguata al proprio stato di salute, la propria età e il proprio livello di allenamento. Tuttavia, per combattere l’accumulo di liquidi, vengono spesso consigliati:

  • Esercizi aerobici, di lunga durata e a bassa intensità. Comprendono il ciclismo e la camminata veloce, che si consiglia di praticare almeno un paio di volte a settimana, per almeno 30 minuti;
  • Sport acquatici, come il nuoto o l’acquagym. L’acqua, infatti, eserciterebbe una sorta di “compressione” naturale, massaggiando i tessuti e favorendone al contempo il drenaggio, aiutando peraltro a sentire meno dolore in caso di gonfiore;
  • Lo stretching, che peraltro andrebbe effettuato, a bassa intensità, prima e dopo ogni allenamento.

Si raccomanda, prima di iniziare ad effettuare attività fisica, di consultare il proprio medico e di chiedere consiglio, tenendo in considerazione le proprie condizioni di salute generali.

Fonti:

  • Cao, X., Francisco, C. O., Bhatawadekar, S. A., Makanjuola, J., Tarlo, S. M., Stanbrook, M. B., Inman, M. D., & Yadollahi, A. (2024). A pilot study to assess the effects of preventing fluid retention in the legs by wearing compression stockings on overnight airway narrowing in mild asthma. Sleep and Breathing, 28(3), 1285–1292. https://doi.org/10.1007/s11325-023-02976-0
  • Feijen, M., Egorova, A. D., Beeres, S. L. M. A., & Treskes, R. W. (2021). Early Detection of Fluid Retention in Patients with Advanced Heart Failure: A Review of a Novel Multisensory Algorithm, HeartLogicTM. Sensors, 21(4), 1361. https://doi.org/10.3390/s21041361
  • Hahn, R. G. (2020). Effects of diet, habitual water intake and increased hydration on body fluid volumes and urinary analysis of renal fluid retention in healthy volunteers. European Journal of Nutrition, 60(2), 691–702. https://doi.org/10.1007/s00394-020-02275-4