Morbo di Crohn: dieta e alimenti da evitare

Se si soffre di morbo di Crohn è importante seguire una dieta adeguata, che non irriti ulteriormente l’intestino.

Dieta per il morbo di Crohn

Punti chiave:

  • Morbo di Crohn e dieta: seguire una dieta corretta è fondamentale per chi ha il morbo di Crohn. L’alimentazione può ridurre l’infiammazione intestinale e tenere sotto controllo i sintomi. È importante evitare di improvvisare e affidarsi sempre a uno specialista della nutrizione.
  • Indicazioni generali: chi soffre di Crohn deve mantenersi ben idratato, soprattutto in caso di diarrea o stitichezza. È utile bere almeno due litri d’acqua al giorno. Le diete drastiche o alla moda vanno evitate, mentre l’apporto calorico va garantito anche quando l’appetito cala.
  • Alimenti sconsigliati: alcuni alimenti peggiorano i sintomi del Crohn. Tra questi ci sono i fritti, le carni grasse, gli zuccheri, le bevande gassate, i legumi e gli alcolici. È importante limitarli, soprattutto durante le fasi acute della malattia, per non aumentare l’infiammazione.

 

Come pianificare una dieta per il morbo di Crohn

Qualora si scopra di avere il morbo di Crohn, la dieta va cambiata in maniera rapida per evitare il peggioramento dei sintomi ma, altrettanto, occorre non cambiarla in maniera eccessivamente repentina per evitare di infiammare ulteriormente il tratto gastrointestinale.

L’alimentazione per chi soffre di morbo di Crohn, infatti, gioca un ruolo fondamentale.

Tuttavia, è necessario non ricorrere a diete fai da te, eccessivamente ipocaloriche o sbilanciate (come la dieta plank) Occorre, piuttosto, consultare un professionista che proponga un’adeguata dieta per morbo di Crohn, che tenga conto dei bisogni e della sintomatologia del paziente.

Imposta un piano alimentare che funzioni davvero.

Rivolgiti a un nutrizionista per ottenere risultati duraturi.

  • Trova il nutrizionista migliore per te
  • Il primo colloquio è gratuito
  • Primi risultati dopo 3 incontri

Cos'è il morbo di Crohn e come influisce sulla dieta

Il morbo di Crohn, o malattia di Crohn è una malattia intestinale infiammatoria e cronica, le cui cause sono conosciute solo in parte e che si manifesta con delle ulcere intestinali, accompagnate da dolore addominale, diarrea, malessere persistente e perdita di peso. Talvolta possono comparire anche ascessi o fistole nella zona peri-anale.

Se riconosciuta e trattata in tempo, anche grazie ad una dieta adeguata, i sintomi della malattia di Crohn possono essere tenuti sotto controllo.

Morbo di Crohn e alimentazione

Alimentazione e morbo di Crohn: indicazioni generali

La dieta per morbo di Crohn può essere seguita in maniera efficace mettendo in atto alcune strategie. Per impostare un menù settimanale per il morbo di Crohn è possibile partire da alcune indicazioni generali, ad esempio:

  • Mantenersi sufficientemente idratati, soprattutto se nelle fasi acute si soffre di diarrea o costipazione. In caso di diarrea, reintegrare i liquidi è fondamentale. In caso, invece, di costipazione, assumere un’adeguata quantità di acqua può favorire il transito intestinale. Occorrerebbe bere almeno due litri di acqua al giorno, ma i liquidi possono essere introdotti anche tramite brodi magri o frullati;
  • Non prendere iniziative in autonomia. Questo comprende la dieta seguita, e i cibi da assumere. Ognuno di noi è diverso, e ognuno di noi può sperimentare riacutizzazione dei sintomi dopo l’assunzione di diversi alimenti. Inoltre, affidarsi ad una dieta fai da te rischia non solo di far peggiorare i sintomi, ma anche di assumere i macronutrienti in maniera sbilanciata o inadeguata e, nei casi più gravi, di sviluppare dei disturbi del comportamento alimentare. Qualora si soffra di malattie come il morbo di Crohn, la dieta deve essere assolutamente concordata con il supporto di un professionista della nutrizione;
  • Evitare diete “di moda”. Soprattutto qualora si soffra di morbo di Crohn, è assolutamente necessario evitare di effettuare diete cosiddette “di moda”, come la dieta intermittente,la dieta sirt o la dieta Rina senza adeguato supporto o consiglio medico. Effettuare diete particolari potrebbe, infatti, causare una riacutizzazione dei sintomi.
  • Assicurarsi di mangiare a sufficienza. Il morbo di Crohn potrebbe infatti causare inappetenza e perdita di peso. Nonostante possa essere difficile, occorre assicurarsi di mangiare a sufficienza, magari integrando nella propria alimentazione degli spuntini nutrienti. Qualora si assista ad un dimagrimento involontario, è necessario rivolgersi al proprio medico il quale suggerirà delle strategie e degli alimenti adeguati.

È anche buona norma svolgere attività fisica in maniera adeguata rispetto le proprie condizioni di salute e alla propria età.

Infine, occorre tenere presente che alcuni studi avrebbero rilevato che l’aderenza ad una dieta Mediterraneaequilibrata sarebbe collegata ad un miglioramento della sintomatologia in pazienti affetti da malattia di Crohn (Papada et al., 2019).

Nel caso di alcune patologie una dieta adatta può aiutare ad alleviare i sintomi, ma non può in alcun modo sostituire il trattamento indicato dal personale medico. 

Alimenti consigliati e sconsigliati per il morbo di Crohn

Alimenti consigliati per gestire i sintomi del morbo di Crohn

Cosa mangiare con il morbo di Crohn, invece? Alcuni alimenti sarebbero collegati ad una minore insorgenza di infiammazione intestinale. 

Tra questi, alcuni cibi consigliati da integrare nella propria dieta sono:

  • Frutta, soprattutto banane, mele e, in generale, frutta in purea senza zucchero o frullata;
  • Verdure, soprattutto cotte e, in particolare, a foglia verde;
  • Pesce grasso in quantità limitate, poiché ricco di omega 3;
  • Frutta secca, anche in questo caso senza esagerare;
  • Patate;
  • Riso e/o fiocchi d’avena.

Alimenti da evitare con il morbo di Crohn

Cosa non dovrebbe mangiare chi soffre del morbo di Crohn? Gli alimenti da evitare con morbo di Crohn sono simili a quelli che occorre evitare qualora si soffra di colon irritabile, e comprendono:

  • Cibi ricchi di grassi saturi. Andrebbero dunque limitate molto le fritture, i dolci, gli snack confezionati;
  • Carni grasse e insaccati;
  • Bevande zuccherate e gassate e, in generale, alimenti ricchi di zuccheri aggiunti;
  • Alimenti contenenti caffeina;
  • Alimenti eccessivamente piccanti o speziati;
  • Alcolici e superalcolici;
  • Cacao e cioccolato;
  • Legumi, che potrebbero infiammare ulteriormente l’intestino. È importante limitarli soprattutto nelle fasi di riacutizzazione della malattia;
  • Frutta e verdura non vanno eliminate ma, nelle fasi acute, andrebbero limitate. Occorre inoltre prediligere la verdura cotta. Dipende tuttavia dalla sensibilità individuale: alcuni individui possono notare una riacutizzazione dei sintomi, mentre altri no.

È inoltre necessario astenersi dal fumo, anche passivo.

Dieta e integratori per il morbo di Crohn

Integratori e morbo di Crohn: quali scegliere

Chi segue una dieta per morbo di Crohn potrebbe avere bisogno di assumere integratori alimentari per fare fronte ad alcune carenze nutrizionali dovute all’alimentazione o alla malattia stessa (Suibhne et al., 2012). Tra le carenze che vengono rilevate più spesso tra chi è affetto dalla malattia di Crohn troviamo:

È tuttavia importante non assumere integratori spontaneamente senza consultare il proprio medico. Assumere integratori non prescritti, infatti, potrebbe peggiorare la sintomatologia e causare una riacutizzazione dell’infiammazione.

Ad oggi, il morbo di Crohn può essere gestito efficacemente con una dieta appropriata e uno stile di vita sano, sotto la guida di un medico o un nutrizionista. Questo approccio permette di ridurre significativamente l'impatto della malattia sulla qualità della vita.

 

Fonti:

  • Rossi R, Whyand T, et al. The role of dietary supplements in inflammatory bowel disease: a systematic review. European Journal of Gastroenterology & Hepatology 2016. DOI: 10.1097/MEG.0000000000000728.
  • Torres, J., Mehandru, S., Colombel, J., & Peyrin-Biroulet, L. (2017). Crohn’s disease. The Lancet, 389(10080), 1741–1755. https://doi.org/10.1016/s0140-6736(16)31711-1
  • Veauthier, B., & Hornecker, J. R. (2018, December 1). Crohn's Disease: Diagnosis and Management. https://www.aafp.org/pubs/afp/issues/2018/1201/p661.html
  • Cushing, K., & Higgins, P. D. R. (2021). Management of Crohn disease. JAMA, 325(1), 69. https://doi.org/10.1001/jama.2020.18936
  • Gajendran, M., Loganathan, P., Catinella, A. P., & Hashash, J. G. (2018). A comprehensive review and update on Crohn’s disease. Disease-a-Month, 64(2), 20–57. https://doi.org/10.1016/j.disamonth.2017.07.001
  • Li, J., Mao, R., Kurada, S., Wang, J., Lin, S., Chandra, J., & Rieder, F. (2019). Pathogenesis of fibrostenosing Crohn’s disease. Translational Research, 209, 39–54. https://doi.org/10.1016/j.trsl.2019.03.005
  • Lichtenstein, G. R., Loftus, E. V., Isaacs, K. L., Regueiro, M. D., Gerson, L. B., & Sands, B. E. (2018). ACG Clinical Guideline: Management of Crohn’s Disease in Adults. The American Journal of Gastroenterology, 113(4), 481–517. https://doi.org/10.1038/ajg.2018.27
  • Papada, E., Amerikanou, C., Forbes, A., & Kaliora, A. C. (2019). Adherence to Mediterranean diet in Crohn’s disease. European Journal of Nutrition, 59(3), 1115–1121. https://doi.org/10.1007/s00394-019-01972-z
  • Suibhne, T. N., Cox, G., Healy, M., O’Morain, C., & O’Sullivan, M. (2012). Vitamin D deficiency in Crohn’s disease: Prevalence, risk factors and supplement use in an outpatient setting. Journal of Crohn S and Colitis, 6(2), 182–188. https://doi.org/10.1016/j.crohns.2011.08.002