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Morbo di Crohn: dieta consigliata e alimenti da evitare

Se si soffre di morbo di Crohn è importante seguire una dieta adeguata, che non irriti ulteriormente l’intestino.

Morbo di Chron

Se si soffre di morbo di Crohn è importante seguire una dieta adeguata, che non irriti ulteriormente l’intestino.
In questo articolo vedremo quali sono gli alimenti consigliati e quali, invece, gli alimenti che andrebbero eliminati o limitati.

Cos’è il morbo di Crohn e come influisce sulla dieta

Qualora si soffra di morbo di Crohn, la dieta seguita deve essere adeguata.

Il morbo di Crohn, o malattia di Crohn è una malattia intestinale infiammatoria e cronica, le cui cause sono conosciute solo in parte.

La malattia si manifesta con delle ulcere intestinali, accompagnate da dolore addominale, diarrea, malessere persistente e perdita di peso. Talvolta possono comparire anche ascessi o fistole nella zona peri-anale.

In presenza di complicanze gravi, può essere necessario un intervento chirurgico

Tuttavia, si rileva che se riconosciuta e trattata anche con un’adeguata dieta, la malattia di Crohn possa essere tenuta sotto controllo.

Alimenti da evitare per chi ha il morbo di Crohn

Ora che sappiamo cos’è il morbo di Crohn, cosa non mangiare se ne siamo affetti?

Gli alimenti da evitare con morbo di Crohn nella dieta sono simili a quelli che occorre evitare qualora si soffra di colon irritabile, e comprendono:

  • Cibi ricchi di grassi saturi. Andrebbero dunque limitate molto le fritture, i dolci, gli snack confezionati;
  • Carni grasse e insaccati;
  • Bevande zuccherate e gassate e, in generale, alimenti ricchi di zuccheri aggiunti;
  • Alimenti contenenti caffeina;
  • Alimenti eccessivamente piccanti o speziati;
  • Alcolici e superalcolici;
  • Cacao e cioccolato;
  • Legumi, che potrebbero infiammare ulteriormente l’intestino. È importante limitarli soprattutto nelle fasi di riacutizzazione della malattia;
  • Frutta e verdura non vanno eliminate ma, nelle fasi acute, andrebbero limitate. Occorre inoltre prediligere la verdura cotta. Dipende tuttavia dalla sensibilità individuale: alcuni individui possono notare una riacutizzazione dei sintomi, mentre altri no.

È inoltre necessario astenersi dal fumo, anche passivo.

Alimenti consigliati per gestire i sintomi del morbo di Crohn

Cosa mangiare con il morbo di Crohn, invece? Alcuni alimenti sarebbero collegati ad una minore insorgenza di infiammazione intestinale. 

Tra questi, alcuni cibi consigliati da integrare nella propria dieta sono:

  • Frutta, soprattutto banane, mele e, in generale, frutta in purea senza zucchero o frullata;
  • Verdure, soprattutto cotte e, in particolare, a foglia verde;
  • Pesce grasso in quantità limitate, poiché ricco di omega 3;
  • Frutta secca, anche in questo caso senza esagerare;
  • Patate;
  • Riso e/o fiocchi d’avena.

Come pianificare una dieta per il morbo di Crohn

Qualora si scopra di avere il morbo di Crohn, la dieta va cambiata in maniera rapida per evitare il peggioramento dei sintomi ma, altrettanto, occorre non cambiarla in maniera eccessivamente repentina per evitare di infiammare ulteriormente il tratto gastrointestinale.

L’alimentazione per chi soffre di morbo di Crohn, infatti, gioca un ruolo fondamentale.

Tuttavia, è necessario non ricorrere a diete fai da te, eccessivamente ipocaloriche o sbilanciate (come la dieta plank) Occorre, piuttosto, consultare un professionista che proponga un’adeguata dieta per morbo di Crohn, che tenga conto dei bisogni e della sintomatologia del paziente.

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Dieta e nutrizione: strategie per il morbo di Crohn

La dieta per morbo di Crohn può essere seguita in maniera efficace mettendo in atto alcune strategie.

Tra queste:

  • Mantenersi sufficientemente idratati, soprattutto se nelle fasi acute si soffre di diarrea o costipazione. In caso di diarrea, reintegrare i liquidi è fondamentale. In caso, invece, di costipazione, assumere un’adeguata quantità di acqua può favorire il transito intestinale. Occorrerebbe bere almeno due litri di acqua al giorno, ma i liquidi possono essere introdotti anche tramite brodi magri o frullati;
  • Non prendere iniziative in autonomia. Questo comprende la dieta seguita, e i cibi da assumere. Ognuno di noi è diverso, e ognuno di noi può sperimentare riacutizzazione dei sintomi dopo l’assunzione di diversi alimenti. Inoltre, affidarsi ad una dieta fai da te rischia non solo di far peggiorare i sintomi, ma anche di assumere i macronutrienti in maniera sbilanciata o inadeguata e, nei casi più gravi, di sviluppare dei disturbi del comportamento alimentare. Qualora si soffra di malattie come il morbo di Crohn, la dieta deve essere assolutamente concordata con il supporto di un professionista della nutrizione;
  • Evitare diete “di moda”. Soprattutto qualora si soffra di morbo di Crohn, è assolutamente necessario evitare di effettuare diete cosiddette “di moda”, come la dieta intermittente,la dieta sirt o la dieta Rina senza adeguato supporto o consiglio medico. Effettuare diete particolari potrebbe, infatti, causare una riacutizzazione dei sintomi.
  • Assicurarsi di mangiare a sufficienza. Il morbo di Crohn potrebbe infatti causare inappetenza e perdita di peso. Nonostante possa essere difficile, occorre assicurarsi di mangiare a sufficienza, magari integrando nella propria alimentazione degli spuntini nutrienti. Qualora si assista ad un dimagrimento involontario, è necessario rivolgersi al proprio medico il quale suggerirà delle strategie e degli alimenti adeguati.

È anche buona norma svolgere attività fisica in maniera adeguata rispetto le proprie condizioni di salute e alla propria età.

Infine, occorre tenere presente che alcuni studi avrebbero rilevato che l’aderenza ad una dieta Mediterranea equilibrata sarebbe collegata ad un miglioramento della sintomatologia in pazienti affetti da malattia di Crohn (Papada et al., 2019).

Nel caso di alcune patologie una dieta adatta può aiutare ad alleviare i sintomi, ma non può in alcun modo sostituire il trattamento indicato dal personale medico. Questo accade anche con la dieta per il fegato grasso, la dieta per la Tiroidite di Hashimoto, la dieta per la diverticolite o la dieta per il colon irritabile.

Integratori e morbo di Crohn: quali scegliere

Chi segue una dieta per morbo di Crohn poiché affetto da tale disturbo potrebbe avere bisogno di assumere integratori alimentari, e fare fronte ad alcune carenze nutrizionali dovute all’alimentazione o alla malattia stessa (Suibhne et al., 2012).

Tra le carenze che vengono rilevate più spesso, e che quindi andrebbero integrate, da chi è affetto da malattia di Crohn si rilevano:

  • Vitamina D;
  • Vitamina A;
  • Ferro;
  • Zinco;
  • Acido folico;
  • Vitamina B12.

È tuttavia importante non prendere iniziative, e assumere eventuali integratori solamente se ciò viene consigliato da un medico. Assumere integratori non prescritti, infatti, potrebbe peggiorare la sintomatologia e causare una riacutizzazione dell’infiammazione.

Esperienze di vita con il morbo di Crohn e la dieta

Ad oggi, il morbo di Crohn può essere gestito efficacemente con una dieta appropriata e uno stile di vita sano, sotto la guida di un medico o un nutrizionista. Questo approccio permette di ridurre significativamente l’impatto della malattia sulla qualità della vita.

Le esperienze che possiamo trovare sul web testimoniano l’importanza di seguire un piano alimentare adeguato, che insieme a buone abitudini quotidiane, promuove il benessere delle persone affette da questa malattia.

Fonti:

  • Rossi R, Whyand T, et al. The role of dietary supplements in inflammatory bowel disease: a systematic review. European Journal of Gastroenterology & Hepatology 2016. DOI: 10.1097/MEG.0000000000000728.
  • Torres, J., Mehandru, S., Colombel, J., & Peyrin-Biroulet, L. (2017). Crohn’s disease. The Lancet, 389(10080), 1741–1755. https://doi.org/10.1016/s0140-6736(16)31711-1
  • Veauthier, B., & Hornecker, J. R. (2018, December 1). Crohn’s Disease: Diagnosis and Management. https://www.aafp.org/pubs/afp/issues/2018/1201/p661.html 
  • Cushing, K., & Higgins, P. D. R. (2021). Management of Crohn disease. JAMA, 325(1), 69. https://doi.org/10.1001/jama.2020.18936
  • Gajendran, M., Loganathan, P., Catinella, A. P., & Hashash, J. G. (2018). A comprehensive review and update on Crohn’s disease. Disease-a-Month, 64(2), 20–57. https://doi.org/10.1016/j.disamonth.2017.07.001 
  • Li, J., Mao, R., Kurada, S., Wang, J., Lin, S., Chandra, J., & Rieder, F. (2019). Pathogenesis of fibrostenosing Crohn’s disease. Translational Research, 209, 39–54. https://doi.org/10.1016/j.trsl.2019.03.005 
  • Lichtenstein, G. R., Loftus, E. V., Isaacs, K. L., Regueiro, M. D., Gerson, L. B., & Sands, B. E. (2018). ACG Clinical Guideline: Management of Crohn’s Disease in Adults. The American Journal of Gastroenterology, 113(4), 481–517. https://doi.org/10.1038/ajg.2018.27 
  • Papada, E., Amerikanou, C., Forbes, A., & Kaliora, A. C. (2019). Adherence to Mediterranean diet in Crohn’s disease. European Journal of Nutrition, 59(3), 1115–1121. https://doi.org/10.1007/s00394-019-01972-z 
  • Suibhne, T. N., Cox, G., Healy, M., O’Morain, C., & O’Sullivan, M. (2012). Vitamin D deficiency in Crohn’s disease: Prevalence, risk factors and supplement use in an outpatient setting. Journal of Crohn S and Colitis, 6(2), 182–188. https://doi.org/10.1016/j.crohns.2011.08.002

Immagine di copertina: Freepik.