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Vitamina A: cos’è e a cosa serve

La vitamina A, anche detta retinolo, è una vitamina liposolubile che svolge dei compiti fondamentali all’interno dell’organismo umano.

La vitamina A, anche detta retinolo, è una vitamina liposolubile che svolge dei compiti fondamentali all’interno dell’organismo umano.

Cos’è la vitamina A

La vitamina A, o retinolo, è una vitamina che svolge delle funzioni importanti all’interno del nostro organismo, che contribuisce al benessere della vista, al corretto sviluppo delle ossa e dei denti e al rafforzamento del sistema immunitario.

Si tratta di una vitamina cosiddetta liposolubile. Ciò significa che tende ad accumularsi all’interno del fegato, e dunque non è per forza necessario assumerla con regolarità. L’organismo infatti tende a “conservare” il retinolo nel fegato e a rilasciarlo qualora ve ne sia la necessità.
Ciò tuttavia significa anche che, rispetto alle vitamine idrosolubili, è più probabile andare incontro a sovradosaggi, soprattutto qualora si assumano integratori in maniera impropria.

La vitamina A tende ad essere presente soprattutto nei prodotti di origine animale, e meno presente, invece, negli alimenti di origine vegetale, dove piuttosto è presente il betacarotene, un carotenoide che fornisce alla frutta e alla verdura il tipico colore giallo, arancione o rosso. Il betacarotene viene poi convertito in vitamina A all’interno dell’intestino.

A cosa serve la vitamina A

La vitamina A svolge tutta una serie di funzioni estremamente importanti all’interno dell’organismo e per la salute di quest’ultimo. 

In particolare, questa vitamina sarebbe tra le responsabili principali della salute della vista, non solo per la formazione delle molecole necessarie per garantire la visione in condizioni di scarsa luminosità, ma anche nel mantenimento della salute “fisica” dell’occhio stesso (Lenahan et al., 2020).
Infatti, il retinolo è tra i principali responsabili della protezione di congiuntiva (la membrana che copre la superficie del bulbo oculare), la cornea (lo strato più esterno dell’occhio) e l’interno delle palpebre.

La vitamina A è poi fondamentale anche per la protezione dei tessuti cosiddetti di rivestimento: tessuti di intestino, polmoni, pelle, vescica e orecchio interno, i quali proteggono il corpo dall’attacco di batteri e agenti esterni.

Non va poi trascurato il ruolo nel rafforzare il sistema immunitario, poiché il retinolo è coinvolto nella produzione e nella distribuzione dei cosiddetti linfociti T (Cordis, 2017). I linfociti T sono una tipologia di globulo bianco, che oltre a far parte del sistema immunitario sono i principali responsabili della difesa delle mucose del corpo dalle infezioni.

Occorre infine tenere presente l’importanza del retinolo. A cosa serve il retinolo? Svolge un ruolo estremamente importante per quanto riguarda la salute riproduttiva, lo sviluppo fetale e, infine, la salute delle cellule cutanee in generale, poiché stimola il turn-over cellulare e stimola la produzione di tutte quelle proteine (come il collagene) e delle fibre necessarie per il benessere della cute..

Carenza di vitamina A

Una carenza di retinolo, qualora prolungata, può causare problemi anche molto gravi. In particolare, una forte carenza di vitamina A prolungata può:

  • Ostacolare la crescita e lo sviluppo dell’organismo;
  • Rendere il corpo maggiormente soggetto e vulnerabile a malattie e infezioni;
  • Favorire malformazioni del feto qualora a soffrire della carenza sia una donna incinta;
  • Nei casi più gravi ed estremi, danni alla vista o cecità.

Tra i vari sintomi di carenza di vitamina A ricordiamo in particolare un disturbo particolare della retina, che causa cecità notturna, disidratazione della sclere e della cornea.
La cecità è causata proprio dalla disidratazione estrema della sclera oculare, che deteriorandosi causa la perdita della vista. Tuttavia, si tratta di una eventualità piuttosto rara, e dovuta ad una carenza estremamente grave e prolungata – che può essere tipica, invece, dei Paesi caratterizzati da livelli di insicurezza alimentare elevati, e in cui vi è accesso limitato ad alimenti nutrienti.

Tra gli ulteriori sintomi ricordiamo:

  • Aumento delle infezioni;
  • Disidratazione e squamosità della pelle;
  • Disidratazione e squamosità delle mucose;
  • Rallentamento nella crescita e nello sviluppo corporeo;
  • Anemia.

Come si diagnostica una carenza di retinolo?

Una carenza di retinolo viene diagnosticata solitamente a partire dalla valutazione dei sintomi sofferti dal paziente, seguiti da esami del sangue. Solitamente, qualora la sintomatologia riguardi la salute degli occhi o della vista, il medico può decidere di prescrivere degli ulteriori esami oculistici.

Infine, qualora si sospetti una carenza di retinolo, ma senza che gli esami del sangue diano risultati certi, il medico potrebbe prescrivere l’uso di integratori di vitamina A, valutando l’eventuale miglioramento dei sintomi.

Dove si trova la vitamina a

La vitamina A si trova soprattutto negli alimenti di origine animale. Nei cibi di origine vegetale, invece, si trovano soprattutto i cosiddetti carotenoidi, in particolare il beta-carotene, che fornisce a frutta e verdura il tipico colore giallo, arancio o rosso, e che il corpo poi “converte” in vitamina A.

Occorre tenere presente che il retinolo, essendo particolarmente sensibile al calore, perde molte proprietà durante la cottura. Per questo, per ottenere i massimi benefici, i cibi andrebbero consumati (qualora possibile) poco cotti, oppure crudi.

Alimenti che contengono la vitamina A

Alcuni alimenti che contengono vitamina A sono:

  • Fegato, anche sottoforma di insaccato, in particolare di manzo o di agnello;
  • Olio di fegato di merluzzo;
  • Pesci come lo sgombro, il salmone oppure il tonno;
  • Formaggio, burro e altri prodotti caseari;
  • Uova;
  • Latte intero.

Il beta-carotene è invece particolarmente ricco nella frutta colorata di rosso, giallo e arancione, come:

  • Carote;
  • Peperoni;
  • Arance;
  • Albicocche;
  • Anguria;
  • Frutti di bosco;
  • Pomodori.

Integrare la vitamina A

Generalmente, chi segue una dieta sana ed equilibrata non dovrebbe avere bisogno di integrare la vitamina a. La dose consigliata giornaliera dovrebbe attestarsi sugli 0,6 mg giornalieri, che tuttavia possono essere aumentati leggermente durante un eventuale allattamento. Normalmente, non si hanno problemi ad assumere queste quantità di retinolo tramite l’alimentazione.

Tuttavia, alcuni fattori, come una dieta poco varia e sbilanciata, oppure altri fattori di rischio, potrebbero causare una carenza di retinolo.

In particolare, alcune malattie e disturbi che causano malassorbimento dei nutrienti potrebbero rappresentare dei fattori di rischio importanti in questo senso. Tra questi:

  • Il morbo di Crohn;
  • La sindrome del colon irritabile;
  • La celiachia.

Occorre però tenere presente che assumere vitamina A  in eccesso può essere potenzialmente dannoso e molto pericoloso. Il retinolo infatti tende ad accumularsi nel fegato, e non è necessario assumerlo in maniera “continua” poiché è l’organismo stesso a rilasciare quelle che sono le riserve qualora il corpo ne abbia bisogno.

L’integrazione di vitamina A andrebbe dunque valutata sempre e solo a seguito di un consulto medico, senza prendere iniziative personali.

Eccesso di vitamina A

Qualora si assuma vitamina A in eccesso, si potrebbero sperimentare alcuni effetti collaterali. Tra questi:

  • Sensazione di malessere persistente;
  • Nausea e/o vomito, spesso accompagnati da inappetenza;
  • Senso di debolezza e affaticamento apparentemente “ingiustificati”;
  • Senso di vertigini;
  • Irritabilità;
  • Mal di testa;
  • Vista offuscata.

Qualora l’eccesso di retinolo nel sangue continui per lunghi periodi di tempo, possono comparire sintomi più gravi, tra i quali:

  • Dolore alle ossa e alle articolazioni;
  • Perdita di peso apparentemente ingiustificata;
  • Secchezza delle mucose e prurito alla pelle;
  • Tagli agli angoli della bocca (la cosiddetta chelite angolare)
  • Infiammazione alla lingua;
  • Perdita di capelli.

Quando integrare la vitamina A, e che valori dovrebbero avere gli esami del sangue?

Detto questo, appare chiaro che per integrare la vitamina A occorre attenersi scrupolosamente alle indicazioni e ai consigli del proprio medico. Tendenzialmente, ci si ritrova in una condizione di (potenziale) carenza qualora gli esami del sangue rilevino valori sotto i 30 µg/ml (milligrammi per millilitro). I valori normali di vitamina A nel sangue, infatti, per gli adulti si aggirano tra i 30 e i 70 µg/ml.

Gli integratori di retinolo vengono quindi solitamente somministrati per bocca, per periodi più o meno lunghi fin quando non si constata un miglioramento dei sintomi. Se la carenza di vitamina A è dovuta a una dieta non equilibrata, sarà necessario apportare modifiche significative al proprio regime alimentare con l’aiuto di un professionista della nutrizione. Quest’ultimo potrà consigliare una dieta equilibrata e ricca di tutti i nutrienti essenziali per il benessere dell’organismo.

Fonti:

  • Lenahan, C., Sanghavi, R., Huang, L., & Zhang, J. H. (2020). Rhodopsin: a potential biomarker for neurodegenerative diseases. Frontiers in Neuroscience, 14. https://doi.org/10.3389/fnins.2020.00326
  • Cordis, C. (2017, January 23). L’effetto della vitamina A sulle risposte immunitarie. CORDIS | European Commission. https://cordis.europa.eu/article/id/190909-the-effect-of-vitamin-a-on-immune-responses/it
  • Timoneda, J., Rodríguez-Fernández, L., Zaragozá, R., Marín, M., Cabezuelo, M., Torres, L., Viña, J., & Barber, T. (2018). Vitamin A deficiency and the lung. Nutrients, 10(9), 1132. https://doi.org/10.3390/nu10091132
  • Hodge, C., & Taylor, C. (2023, January 2). Vitamin A deficiency. StatPearls – NCBI Bookshelf. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK567744/ 
  • Huang, Z., Liu, Y., Qi, G., Brand, D., & Zheng, S. (2018). Role of vitamin A in the immune system. Journal of Clinical Medicine, 7(9), 258. https://doi.org/10.3390/jcm7090258