Alli: a cosa serve, dosaggio e prescrizione
Alli è un farmaco per dimagrire, pensato per il trattamento del sovrappeso e dell’obesità, senza obbligo di ricetta.

Alli è un farmaco per dimagrire, pensato per il trattamento del sovrappeso e dell’obesità, senza obbligo di ricetta.
Cos'è Alli?
Alli è un farmaco da banco a base di orlistat. Agisce localmente nell'apparato digerente, impedendo l'assorbimento, in media, di circa un quarto dei grassi introdotti con l'alimentazione.
Non si tratta di un integratore o di un rimedio naturale, ma di un vero e proprio farmaco per dimagrire autorizzato per l'automedicazione.

A cosa serve?
Alli viene utilizzato per favorire la perdita di peso nelle persone adulte con BMI maggiore o uguale a 28 (forte sovrappeso o obesità), in associazione a una dieta ipocalorica e ipolipidica stilata da un nutrizionista ed eventuali cambiamenti nello stile di vita.
Può contribuire a ridurre il rischio di patologie legate al sovrappeso, come diabete di tipo 2 o ipertensione arteriosa.
Tuttavia, prima di iniziare il trattamento è fondamentale parlarne con il proprio medico. In particolare, se si soffre di patologie croniche o si assumono farmaci.
Come si assume Alli?
Alli si assume per via orale, in capsule da deglutire intere con acqua per tre volte al giorno, in corrispondenza dei pasti principali, purché contenenti grassi.
Se si salta un pasto o questo non contiene grassi, non occorre prendere la dose.
La prescrizione
Alli è un farmaco in libera vendita e dunque non soggetto a prescrizione. Tuttavia, va comunque assunto con cautela.
È infatti destinato esclusivamente a persone adulte con un BMI pari o superiore a 28, ed è consigliabile confrontarsi con un medico prima di iniziare l’assunzione, soprattutto in presenza di altre terapie o patologie croniche.
Inoltre, è controindicato:
- Durante la gravidanza e l’allattamento;
- Nei minori di 18 anni;
- In caso di colestasi o sindrome da malassorbimento.
Non deve essere assunto insieme a ciclosporina, anticoagulanti (come il warfarin), farmaci per l’HIV, per la tiroide, per l’epilessia o per il trattamento dei disturbi psichiatrici.
Dosaggio e assunzione
La dose raccomandata è di una capsula da 60 mg, da assumere tre volte al giorno durante, prima o entro un’ora dai pasti principali, purché contengano grassi. Se si salta un pasto o se questo è privo di grassi, la capsula non va assunta, e non bisogna mai superare l’assunzione di tre capsule al giorno.
Durante il trattamento, per evitare carenze, è necessario integrare con un multivitaminico contenente vitamine A, D, E e K, da assumere preferibilmente alla sera, prima di coricarsi.
La durata massima del trattamento è pari a sei mesi, e se dopo 12 settimane non si osserva una riduzione del peso, è consigliabile sospendere l’assunzione e parlarne con il medico, per valutare la possibilità di aggiustamenti nella terapia.
I benefici di Alli
Alli può favorire la perdita di peso se assunto all’interno di un piano ipocalorico stilato da un nutrizionista e a basso contenuto di grassi.
In alcuni casi si osservano dei miglioramenti nei livelli di colesterolo totale e LDL, nella circonferenza addominale e nella pressione arteriosa.
È importante tenere presente che non si tratta di un trattamento specifico per queste condizioni, ma la perdita di peso può avere degli effetti positivi anche riguardo tali parametri.
Tuttavia non è un farmaco “miracoloso” o che consente una perdita di peso di per sé: l’efficacia dipende dalla regolarità con cui viene seguito il piano alimentare, che deve essere idoneo e stilato da un nutrizionista.

I risultati: quanti kg si perdono?
Gli studi clinici mostrano che Alli (orlistat 60 mg), assunto tre volte al giorno insieme a una dieta moderatamente ipocalorica e povera di grassi, porta a una perdita di peso modesta ma misurabile. In media, la riduzione ponderale aggiuntiva rispetto al placebo è di circa 2–3 kg dopo 6 mesi, con una maggiore probabilità di raggiungere un calo ≥5% del peso corporeo iniziale, anche se il numero di “responder” rimane limitato. L’efficacia dipende molto dall’aderenza alla dieta: quando l’alimentazione è meglio controllata, il calo può avvicinarsi ai 3% del peso corporeo, mentre con un’alimentazione ricca di grassi i benefici si riducono sensibilmente.
Gli effetti collaterali e i rischi
Gli effetti collaterali più comuni di Alli interessano soprattutto l’apparato digerente e dipendono dall’eliminazione dei grassi non assorbiti.
In particolare, se la dieta è ricca di lipidi, possono comparire effetti collaterali come:
- Diarrea con scariche improvvise;
- Crampi addominali;
- Feci oleose e/o liquide;
- Flatulenza con perdite;
- Feci molli.
Questi disturbi tendono a manifestarsi soprattutto nelle prime settimane, e spesso tendono ad attenuarsi seguendo un’alimentazione più equilibrata.
Vi sono poi degli effetti collaterali rari ma che possono risultare potenzialmente gravi, come:
- Sanguinamento rettale;
- Pancreatite;
- Diverticolite
- Ansia
- Epatite;
- Calcoli biliari;
- Danni renali;
- Reazioni allergiche.
- Erurzioni cutenee
In questi casi è fondamentale sospendere immediatamente l’assunzione e contattare il proprio medico.
Inoltre, Alli può ridurre l’assorbimento delle vitamine liposolubili, in particolare A, D, E e K. Per questo motivo, viene consigliato di assumere un multivitaminico.
Infine, può interagire con eventuali terapie in corso.
Una cosa importante
Le informazioni che trovi in questo articolo hanno uno scopo divulgativo, e non sostituiscono il parere di un medico. Ogni persona reagisce in modo diverso ai farmaci, e questo vale anche per gli eventuali effetti collaterali.
Per capire cosa è meglio per te, parla con un medico e leggi bene il foglietto illustrativo.
Se servono ulteriori chiarimenti, è possibile consultare il foglio illustrativo di Alli oppure confrontarsi con un professionista, anche tramite servizi online.
Farmaci per dimagrire: un confronto per classi
La terapia farmacologica dell’obesità ha compiuto negli ultimi anni un salto qualitativo notevole. Dai farmaci ad azione centrale e dagli inibitori dell’assorbimento si è passati a molecole che agiscono su meccanismi ormonali profondi, modulando appetito e metabolismo.
Nonostante l’efficacia crescente, nessun farmaco può sostituire la terapia comportamentale e nutrizionale, che rimane la base di ogni percorso di riduzione ponderale.
L’approccio più corretto consiste nel selezionare il principio attivo in base al profilo metabolico, alle comorbidità e alla sostenibilità del trattamento.
1. Agonisti incretinici (GLP-1 e GIP)
Principi attivi: Liraglutide, Semaglutide, Tirzepatide
Meccanismo d’azione:
Mimano l’azione degli ormoni intestinali GLP-1 (e nel caso di tirzepatide anche GIP), che regolano la secrezione insulinica, lo svuotamento gastrico e il senso di sazietà. Riducendo l’appetito e migliorando il controllo glicemico, favoriscono la perdita di peso in modo fisiologico.
Efficacia comparativa:
- Liraglutide (Saxenda®): perdita media 6–8% del peso corporeo.
- Semaglutide (Wegovy®): perdita media 12–15% (trial STEP).
- Tirzepatide (Mounjaro®/Zepbound®): fino al 26% (SURMOUNT-1 e SURMOUNT-5).
Effetti collaterali: nausea, vomito, diarrea, stipsi, raramente pancreatite o colelitiasi.
Controindicazioni (EMA/AIFA) con qualche distinzione a seconda della molecola:
- Gravidanza e allattamento
- Ipersensibilità a principio attivo o eccipienti
- Pancreatite acuta o pregressa
- Grave insufficienza epatica o renale
- Malattie gastrointestinali gravi (es. IBD, gastroparesi)
- Età <12 anni
Nota FDA: carcinoma midollare tiroideo e MEN2 citati come boxed warning negli USA, non presenti come controindicazioni nelle schede tecniche europee.
Punti di forza: efficacia elevata, miglioramento del profilo metabolico e cardiovascolare.
Criticità: costo elevato, terapia di lunga durata, somministrazione iniettabile.
Ruolo clinico: prima scelta nei pazienti con obesità associata a diabete, insulino-resistenza o sindrome metabolica.
2. Farmaci antiassorbitivi
Principio attivo: Orlistat (Xenical®, Alli®, Beacita®)
Meccanismo d’azione:
Inibisce le lipasi gastrointestinali riducendo l’assorbimento di circa il 30% dei grassi alimentari.
Efficacia: perdita media 3–5% del peso corporeo, spesso utile nel mantenimento.
Effetti collaterali: steatorrea, urgenza fecale, flatulenza, deficit di vitamine liposolubili (A, D, E, K).
Controindicazioni: sindromi da malassorbimento cronico, colestasi, gravidanza, allattamento.
Punti di forza: profilo di sicurezza cardiovascolare eccellente, azione locale non sistemica.
Limiti: scarsa aderenza per disturbi gastrointestinali; efficacia dipendente da dieta ipolipidica.
Ruolo clinico: opzione “low-risk” o di mantenimento nei pazienti che non tollerano altre classi.
3. Farmaci ad effetto centrale (azione sul SNC)
Principi attivi: Bupropione/Naltrexone (Mysimba®), Fentermina/Topiramato (Qsymia® – non approvato in UE)
Meccanismo d’azione:
Agiscono sui circuiti ipotalamici e dopaminergici della fame e della ricompensa.
- Bupropione/Naltrexone: potenzia la dopamina e la noradrenalina riducendo il craving alimentare.
- Fentermina/Topiramato: combina effetto anoressizzante e modulazione GABAergica (solo USA).
Efficacia: perdita media 5–10% del peso corporeo.
Effetti collaterali: insonnia, ansia, nausea, cefalea, aumento della pressione arteriosa, parestesie.
Controindicazioni:
- Ipertensione arteriosa non controllata
- Epilessia o storia di convulsioni
- Disturbi psichiatrici maggiori
- Gravidanza e allattamento
- Uso concomitante di oppioidi o sospensione recente di alcol/benzodiazepine
Nota regolatoria:
- Mysimba® è approvato in Europa e in Italia.
- Fentermina/Topiramato non è autorizzato in UE.
Ruolo clinico: utile in soggetti con alimentazione compulsiva e craving, previa valutazione psichiatrica e cardiovascolare accurata.
Tabella comparativa per classi farmacologiche
| Classe | Principi attivi (nome commerciale) | Meccanismo d’azione | Perdita media peso | Via di somministrazione | Controindicazioni principali (EMA/AIFA) | Status regolatorio (UE) | Note cliniche |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Agonisti incretinici (GLP-1/GIP) | Liraglutide (Saxenda®), Semaglutide (Wegovy®), Tirzepatide (Mounjaro®/Zepbound®) | Stimolano recettori incretinici → ↑ sazietà, ↓ appetito, ↑ secrezione insulinica | 8–26% | Iniezione SC (giornaliera o settimanale) | Gravidanza, allattamento, pancreatite, insufficienza epatica/renale grave, patologie GI gravi, età <12 aa | Approvati EMA/AIFA | Classe più efficace; monitoraggio per GI e pancreas |
| Antiassorbitivi | Orlistat (Xenical®, Alli®, Beacita®) | Inibizione lipasi → ↓ assorbimento grassi | 3–5% | Orale (TID con pasti) | Malassorbimento, colestasi, gravidanza, allattamento | Approvato EMA/AIFA | Sicuro, economico, disturbi GI frequenti |
| Centrali (SNC) | Bupropione/Naltrexone (Mysimba®), Fentermina/Topiramato (Qsymia®) | Modulano dopamina, noradrenalina, GABA → ↓ craving e appetito | 5–10% | Orale | Ipertensione non controllata, epilessia, disturbi psichiatrici, gravidanza, uso di oppioidi | Mysimba® approvato EMA/AIFA; Qsymia® solo USA | Efficace nei pazienti con fame compulsiva; richiede valutazione CV e psichiatrica |
Fonti:
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