Dieta oloproteica: di cosa si tratta e menù

La dieta oloproteica è un regime alimentare ipocalorico ideato per favorire la perdita di peso tramite un aumento dell’apporto proteico e una drastica riduzione dei carboidrati.

Dieta oloproteica o liposuzione alimentare

Punti chiave:

  • Cos'è la dieta oloproteica: è un regime alimentare che si basa sul protocollo Blackburn. Conosciuta anche come liposuzione alimentare, questa dieta è povera o totalmente priva di carboidrati e ricca di proteine, per favorire il mantenimento della massa magra. Viene utilizzata frequentemente per il trattamento di individui in stato di grave obesità oppure da pazienti che vogliono ridurre le adiposità localizzate.
  • Come funziona? Si divide in tre fasi: nella prima fase, detta di restrizione, l’impegno è indirizzato verso la reale perdita di peso con un programma di circa 21 giorni che prevede l’incremento delle proteine ingerite nell’organismo, mentre nelle due fasi successive (di transizione e di mantenimento) si punta alla graduale introduzione degli altri principi nutritivi fino ad arrivare a seguire una dieta mediterranea equilibrata.
  • Rischi e benefici: tra i benefici troviamo la perdita di peso veloce, riduzione di grasso localizzato, meno fame e miglioramento della sindrome metabolica. Tra i rischi c'è che non è adatta a diabetici, donne in gravidanza, soggetti con patologie renali, cardiache o psichiatriche.

Cos'è la dieta oloproteica

La dieta oloproteica è nata una ventina di anni fa dall’idea del prof. Blackburn, che decise di introdurre un particolare regime alimentare basato sul consumo di maggiori quantità di proteine a discapito dei carboidrati per la cura delle persone in stato di obesità. Successivamente il regime venne adottato anche in Italia, ma venne prima modificato dal Dott. Giuseppe Castaldo e dal suo team, che ne ha confermato l’efficacia. 

Rispetto a una dieta proteica, che si adotta in caso di particolari condizioni fisiche o in particolari periodi di allenamento intensivo, questo regime prevede una parziale riduzione o una completa esclusione del consumo dei carboidrati in favore di una integrazione di proteine da 1,2 a 1,5 grammi per ciascun chilogrammo di peso corporeo.

Lo svolgimento della dieta oloproteica si può dividere in tre fasi:

  1. la prima fase di restrizione, della durata di 21 giorni, è la più delicata e coincide con il momento in cui avviene la reale perdita di peso, seguendo un regime alimentare basato sul taglio dei carboidrati e sull’incremento delle proteine;
  2. nella seconda fase di transizione, della durata di 42 giorni, si iniziano a reintegrare in misura minima di carboidrati ma consumandoli lontano dalle proteine (per esempio in due pasti diversi);
  3. la terza fase di mantenimento, prevede il ritorno a un regime alimentare regolare, che prevede il consumo di tutti gli alimenti della dieta mediterranea in proporzioni e quantità stabilite dal medico.

A differenza di una dieta chetogenica, che riduce le quantità di carboidrati e grassi ma mantiene normali i livelli di proteine assunte, la dieta oloproteica prevede un aumento del consumo di proteine vegetali o animali per favorire il mantenimento della massa magra.

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Come funziona la dieta oloproteica

Trattandosi di una dieta ipocalorica, la dieta oloproteica deve essere sempre pianificata insieme a un medico o nutrizionista tenendo conto di una serie di fattori personali e fisici. 

A livello generale, possiamo comunque riassumere il funzionamento della dieta oloproteica con questo schema:

  • consumo ridotto di carboidrati, compreso tra 10 e 20 grammi al giorno e derivanti esclusivamente da fruttosio contenuto nella frutta o nella verdura;
  • consumo limitato di lipidi, in misura massima di 10 grammi provenienti dall’olio extra vergine di oliva;
  • introduzione di proteine provenienti per il 50% dal regime alimentare (proteine animaliproteine vegetali) e per il restante 50% da integratori;
  • utilizzo di aminoacidi e proteine purificate,
  • integrazione di sali minerali alcalinizzanti e di specifici sali minerali come magnesio, potassio e calcio;
  • integrazione con omega-3.

La durata massima della dieta oloproteica, come abbiamo precisato, è di 21 giorni per la prima fase e 42 giorni per la seconda. Lo svolgimento deve avvenire previa consultazione e prescrizione medica.

Cibi consentiti e cibi vietati nella dieta oloproteica

Alimenti consentiti nella dieta oloproteica

Alcuni degli alimenti consentiti nella dieta oloproteica sono:

  • carne, a scelta tra manzo magro, vitello magro, coniglio magro, pollo senza pelle, tacchino senza pelle, maiale magro;
  • pesce, a scelta tra alici, aragosta, carpa, cefalo, cernia, corregone, dentice, gamberi, luccio, merluzzo, nasello, palombo, pesce persico, pesce spada, razza, rombo, salmone fresco, salpa, sarda, San Pietro, sarago, sgombro, sogliola, spigola, tonno fresco;
  • molluschi, a scelta tra calamaro, seppia, polpo;
  • 100g di affettato, a scelta tra bresaola, prosciutto cotto magro, prosciutto crudo magro, affettato di pollo o tacchino arrosto. Da usare, ad esempio, come spuntini proteici;
  • uova o albume d’uovo;
  • verdure a scelta tra agretti, asparagi, bieta, broccoletti, broccolo a testa, carciofi, cavolfiore, cavolo broccolo verde, cavolo cappuccio o verza, cetrioli, cicoria, finocchi, fiori di zucca, foglie di rapa, funghi, indivia o scarola, lattuga, melanzane, radicchio, ravanelli, rucola, scarola, sedano, spinaci, zucchine.

Alimenti da evitare in una dieta oloproteica

Sono invece da evitare, o ridurre drasticamente, i seguenti alimenti: 

  • pane, pasta, riso;
  • patate, frutta e legumi;
  • dolci (da eliminare completamente);
  • bevande zuccherate e alcol (da eliminare completamente);
  • formaggi grassi.

Vantaggi e controindicazioni della dieta oloproteica

L’applicazione di tutte le regole sino a qui descritte consente agli individui che adottano una dieta oloproteica di stimolare la distruzione dei grassi agendo a livello ormonale. L’obiettivo di questo regime alimentare è diminuire la sintesi di insulina e aumentare la sintesi di GH, l’ormone della crescita che stimola la mobilizzazione dei grassi e il loro utilizzo come fonte energetica.

I principali vantaggi della dieta oloproteica riguardano proprio la perdita di peso e soprattutto la riduzione delle adiposità localizzate

Questa dieta è utile anche per ridurre la ritenzione idrica e i problemi legati alla sindrome premestruale, aiuta a contenere il senso di fame e previene le condizioni patologiche legate all’obesità o alla sindrome metabolica.

La dieta oloproteica, per il suo regime particolarmente restrittivo, non è indicata per le donne che si trovano in stato di gravidanza o allattamento. Non è indicata nemmeno per le persone che soffrono di insufficienza renale, cardiaca o epatica, per i soggetti diabetici e per coloro che sono affetti da disturbi psichiatrici. 

Dieta oloproteica menù settimanale

Esempio di menù di dieta oloproteica

Stilare un menù di esempio di una dieta oloproteica non è affatto semplice, considerando che ogni singolo individuo ha delle esigenze particolari e personali. Il piano nutrizionale “ideale” non esiste ed è quindi compito del medico definire le giuste proporzioni di alimenti tenendo conto delle specificità del paziente: per esempio, la sua attività lavorativa, lo stato di salute iniziale, le eventuali patologie, il fabbisogno energetico e il risultato che si intende raggiungere nel tempo.

Il seguente menù esemplificativo e generico della prima fase della dieta oloproteica prende in considerazione un uomo adulto, alto 175 cm e dal peso iniziale di 100 kg.

Sulla base di queste indicazioni, possiamo calcolare il suo fabbisogno proteico che sarà pari a 150 grammi (1,5*100). Le proteine andranno assunte secondo due modalità: 70 grammi derivano dall’alimentazione distribuita in tre pasti (colazione, pranzo e cena); e gli altri 70 grammi derivano da integratori alimentari consigliati dal medico o nutrizionista.

Un pasto completo e ideale per la dieta oloproteica potrebbe includere 

  • un piatto di bresaola di 60 grammi per la colazione;
  • una fettina da 100 grammi di petto di pollo ai ferri per pranzo;
  • un filetto di merluzzo da 100 grammi per cena

Verdure ed eventuali carboidrati si possono integrare secondo le indicazioni del medico.

 

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Fonti:

  • Castaldo, G., Marino, C., Atteno, M., D'Elia, M., Pagano, I., Grimaldi, M., Conte, A., Molettieri, P., Santoro, A., Napolitano, E., Puca, I., Raimondo, M., Parisella, C., D'Ursi, A. M., & Rastrelli, L. (2024). Investigating the Effectiveness of a Carb-Free Oloproteic Diet in Fibromyalgia Treatment. Nutrients, 16(11), 1620. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38892552/