Le allergie crociate si verificano quando il sistema immunitario reagisce a proteine simili presenti in allergeni diversi, come pollini e alimenti vegetali.
Allergie crociate: cosa sono?
Le allergie crociate sono reazioni allergiche che si verificano anche tra sostanze, dette allergeni, apparentemente diverse e non correlate tra loro.
Questo fenomeno si verifica, ad esempio, nelle persone con allergia al polline che possono manifestare reazioni anche a seguito del contatto o dell’ingestione di determinati alimenti.
Si stima, infatti, che circa il 65-70% delle persone allergiche ai pollini vada poi a sviluppare reazioni crociate con determinati cibi, innescando i sintomi tipici delle allergie alimentari.
Ad esempio, chi soffre di allergia alle graminacee può sviluppare reazioni crociate con allergia ai pomodori, allergia alle fragole, allergia alla frutta secca o ad altri tipi di frutto o al frumento.
Pur essendo comuni, non sono solo i pollini a causare reazioni crociate.
La cross reattività allergica
La cross-reattività allergica si verifica quando il sistema immunitario identifica come allergeni – ovvero come sostanze potenzialmente dannose per l’organismo – delle proteine diverse, ma simili, oppure la stessa proteina presente sia all’interno di pollini, sia all’interno di alimenti.
Un esempio “tipico” è la proteina Betv1 presente nel polline della betulla, che si trova anche in alcuni tipi di frutta come la mela e la pesca.
Altri esempi di cross-reattività includono:
- Graminacee e cereali, come il grano, l’orzo, il mais;
- Lattice e alcuni frutti tropicali, ad esempio la banana, l’avocado e il kiwi;
- Acari della polvere e crostacei.
La tabella delle allergie crociate
Di seguito, riportiamo una tabella dove sono riassunte alcune tra le principali allergie crociate:
Polline | Cereali | Frutta | Frutta a guscio | Verdura |
Ambrosia | / | Banana, anguria, melone. | / | Zucca, pepe, cetriolo, carciofo, zucchine |
Artemisia | / | Mango | / | Sedano, carote |
Betulla | Soia, frumento, lenticchia, pisello, fagiolo. | Albicocca, avocado, banana, ciliegia, fico, fragola, kiwi, mango, mela, nettarina, pesca, pera, prugna. | Nocciola, mandorla, noce, arachide. | Aneto, carota, cicoria, cumino, finocchio, patata, pomodoro, prezzemolo, sedano, coriandolo. |
Graminacee | – | Fico, melone, arancia, kiwi, anguria. | Arachide. | Pomodoro, patata. |
Ontano | – | Ciliegia, fragola, lampone, mela, pesca, pera. | Nocciola, mandorla, noce. | Sedano, prezzemolo |
Le cause delle allergie crociate: a cosa sono dovute?
Le allergie crociate derivano da una reazione ingiustificata ed “eccessiva” da parte del sistema immunitario, che rileva erroneamente come potenzialmente dannose delle proteine simili presenti in allergeni differenti.
In particolare possiamo ricordare:
- Le proteine PR-10, che sono solitamente coinvolte nei meccanismi di difesa delle piante, sono le principali responsabili della cross-reattività tra pollini e frutta;
- Le profiline, proteine comuni a molte piante;
- La tropomiosina, presente sia negli acari, sia nei crostacei. Si ipotizza possa spiegare il perché della cross-reattività tra questi allergeni.
Vale inoltre la pena evidenziare che chi soffre di allergie respiratorie, come la rinite allergica ai pollini, sia mediamente più a rischio di sviluppare delle allergie alimentari correlate.
I sintomi
Le allergie crociate possono manifestarsi con sintomi diversi, che variano in base all’allergene e alla sensibilità della persona. Possono variare da meno a più gravi, e i più comuni includono:
- La cosiddetta sindrome orale allergica, che si manifesta con prurito e gonfiore a labbra, palato e gola subito dopo aver ingerito l’alimento;
- Disturbi gastrointestinali, e in particolare nausea, vomito, crampi addominali, diarrea;
- Sintomi cutanei come arrossamenti, orticaria, eczemi, prurito diffuso e talvolta molto fastidioso;
- Difficoltà respiratorie, e, nei casi più gravi, broncospasmo;
Nei casi più gravi può verificarsi lo shock anafilattico, una reazione che porta ad un abbassamento repentino della pressione sanguigna, con difficoltà respiratorie molto gravi e perdita di coscienza. Può essere potenzialmente mortale, dunque richiede immediata attenzione medica.

I test e diagnosi delle allergie crociate: come si diagnosticano?
Le allergie crociate possono essere diagnosticate con una serie di test specifici svolti da un medico allergologo, che partirà dalla storia clinica del paziente. In particolare:
- Test cutanei, anche detti prick test, o patch test, che verificano la reazione cutanea a un estratto dell’allergene;
- Test sierologici alla ricerca delle cosiddette immunoglobuline (IgE) specifiche. Valutano la presenza nel sangue di anticorpi specifici contro gli allergeni sospetti;
- Test molecolari, necessari per analizzare la sensibilità alle singole componenti allergeniche, distinguendo potenzialmente tra allergia primaria e cross-reattività.
I rimedi
Purtroppo non esistono delle cure alle allergie e alle allergie crociate, tuttavia è possibile mettere in atto tutta una serie di strategie per prevenire le reazioni allergiche e per gestirle. In particolare è necessario:
- Evitare gli alimenti responsabili dell’allergia, o comunque di avere contatti con l’allergene. Se un determinato alimento tende a scatenare sintomi, è spesso opportuno eliminarlo dalla dieta, eventualmente con l’aiuto di un nutrizionista online o in presenza per valutare delle alternative “sicure”;
- Cuocere accuratamente gli alimenti. Infatti, in alcuni casi, le proteine allergeniche di alcuni frutti e verdure vengono denaturate con la cottura. In questo senso, è opportuno chiedere consiglio al proprio allergologo di riferimento;
- Monitorare i periodi critici. Chi soffre di allergia ai pollini, ad esempio, può sperimentare dei sintomi più intensi durante le stagioni di massima fioritura;
- Controllare con cura le etichette degli alimenti;
- Allertare familiari, amici e personale qualora si mangi fuori casa.
Il medico può, inoltre, prescrivere alcuni trattamenti farmacologici, tra i quali:
- L’uso di antistaminici per allergia, necessari per ridurre i sintomi più lievi e fastidiosi, come il prurito e il gonfiore;
- L’uso di corticosteroidi, che vengono usati nei casi più gravi, in particolare per controllare e gestire le reazioni infiammatorie;
- L’uso di adrenalina autoiniettabile, necessaria in caso di rischio di shock anafilattico. Se si è soggetti a rischio viene spesso consigliato di portarne una sempre con sé.
Quali sono gli alimenti da evitare in caso di allergia al cipresso?
L’allergia al polline dei cipressi è piuttosto comune, e può causare reazioni crociate con:
- Mele;
- Pere;
- Albicocche;
- Prugne;
- Nocciole;
- Noci;
- Mandorle;
- Arachidi.
Anche in questo caso, tuttavia, è opportuno rivolgersi al proprio allergologo di riferimento in modo da sottoporsi ad analisi adeguate.
Fonti:
- Cos’è la cross-reattività allergica? (2016). Thermofisher.com. https://www.thermofisher.com/allergy/it/it/living-with-allergies/understanding-allergies/cross-reactivity.html
- Cox, A. L., Eigenmann, P. A., & Sicherer, S. H. (2021). Clinical Relevance of Cross-Reactivity in Food Allergy. The Journal of Allergy and Clinical Immunology in Practice, 9(1), 82–99. https://doi.org/10.1016/j.jaip.2020.09.030

Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.