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Helicobacter pylori: sintomi, diagnosi e trattamenti

L'Helicobacter pylori è un batterio a forma di spirale che può insediarsi nella mucosa gastrica, e che può causare gastrite e ulcere. 

L’Helicobacter pylori è un batterio a forma di spirale che può insediarsi nella mucosa gastrica, e che può causare gastrite e ulcere. 

Cos’è l’Helicobacter pylori?

L’Helicobacter pylori è un batterio a forma di spirale che può insediarsi nella mucosa gastrica. La sua azione è considerata tra le principali cause per la gastrite e le ulcere gastriche e duodenali; tuttavia l’infezione può anche essere asintomatica.

Come si prende l’Helicobacter pylori?

Le modalità di trasmissione e il contagio dell’Helicobacter pylori non sono ancora totalmente chiare, ma si suppone che le modalità più comuni siano la trasmissione per via orale o oro-fecale, ovvero contatti con secrezioni orali, vomito o saliva infette. 

Non è del tutto chiaro se alcuni tipi di diete, come ad esempio la dieta vegana, aiutino a prevenire o meno le infezioni da Helicobacter pylori.

Inoltre si suppone che la trasmissione del batterio possa avvenire tramite acqua infetta (Bellack et al., 2006), utensili da cucina oppure strumenti medici contaminati e non accuratamente disinfettati.

Sintomi dell’infezione da Helicobacter pylori

L’infezione da Helicobacter pylori può essere asintomatica o difficile da rintracciare, poiché la sintomatologia che causa è comune a diverse altre patologie alimentari, o collegate al tratto gastrointestinale, come il reflusso o i disturbi causati dalla celiachia.

Tra i sintomi più comuni, ricordiamo:

  • Dolori all’addome, soprattutto nella parte alta (la cosiddetta “bocca dello stomaco”);
  • Difficoltà nella digestione e sensazione di gonfiore;
  • Nausea e/o vomito;
  • Dispepsia, ovvero difficoltà nella digestione;
  • Meteorismo.

Possono però essere presenti anche sintomi considerati più gravi, in presenza dei quali è necessario rivolgersi ad un medico nel minor tempo possibile.

Tra questi:

  • Presenza di sangue nel vomito e/o nelle feci;
  • Dolori o bruciori addominali di intensità elevata;
  • Vomito ricorrente;
  • Dimagrimento importante;
  • Febbre persistente;
  • Feci di colore nero.

È inoltre stata rilevata un’associazione tra presenza dell’Helicobacter pylori e maggiore probabilità di sviluppare malattie metaboliche (Upala et al., 2016).

Come si diagnostica l’infezione da Helicobacter pylori?

Ad oggi esistono diversi test diagnostici per individuare l’infezione da Helicobacter pylori. Tra questi:

  • Urea Breath Test, o, più comunemente, test del respiro. È un test non invasivo e relativamente semplice da effettuare, simile ai test per individuare eventuali intolleranze. Consiste nella raccolta di campioni di aria espirata dal paziente, a seguito della somministrazione di una particolare soluzione contenente dell’urea marcata. Nello specifico, qualora nello stomaco dovesse essere presente il batterio Helicobacter pylori, l’urea verrebbe scissa in anidride carbonica e ammoniaca. La rilevazione di anidride carbonica nell’aria espirata, dunque, conferma la presenza dell’infezione;
  • Test delle feci;
  • Test sierologici. In particolare, si ricercano nel sangue quei particolari anticorpi che vengono diretti dall’organismo contro il batterio Helicobacter;
  • Gastroscopia o endoscopia con biopsia. Il medico può ritenerla necessaria per constatare la presenza o meno di ulcere, polipi o alterazioni delle pareti dello stomaco. Viene svolta tramite un piccolo tubo che viene inserito nella bocca, il medico può “vedere” all’interno di alcuni organi dell’apparato gastrointestinale e prelevarne delle piccole porzioni per svolgere degli ulteriori test.

Trattamenti e cure per l’infezione da Helicobacter pylori

Qualora il paziente sia affetto da un’infezione da Helicobacter pylori e a seguito di un test positivo, solo un medico può prescrivere una cura adeguata. 

Generalmente, il trattamento avviene con la somministrazione di antibiotici specifici, uniti ad eventuali farmaci gastroprotettori per ridurre l’incidenza dei sintomi della gastrite e gli altri disagi causati dall’infezione stessa.

Al termine del trattamento di solito viene ripetuto un test diagnostico per valutare se l’eradicazione sia andata o meno a buon fine.

Dieta e precauzioni durante il trattamento

Durante il trattamento per l’eradicazione dell’infezione da Helicobacter pylori è necessario attenersi scrupolosamente alle indicazioni del medico, anche in merito alla dieta da seguire. Alcune buone pratiche comprendono:

  • Astenersi dal consumo di alcol e caffeina;
  • Evitare di mangiare alimenti eccessivamente piccanti o speziati;
  • Evitare cibi ad alto contenuto di grassi;
  • Evitare di effettuare pasti eccessivamente abbondanti;
  • Prediligere il consumo di latte scremato o parzialmente scremato, ed evitarne un consumo eccessivo;
  • Evitare di fumare se si è fumatori abituali;
  • Astenersi dal consumo di integratori alimentari senza prima aver consultato il proprio medico di riferimento.

In generale è opportuno seguire una dieta magra e bilanciata, evitando alimenti eccessivamente grassi e, in generale, alimenti che potrebbero irritare ulteriormente la mucosa intestinale.

Altresì, occorre evitare di seguire diete sbilanciate o ridurre in autonomia intere categorie di alimenti, poiché si potrebbe incorrere in un peggioramento dei sintomi.

Prevenzione delle infezioni da Helicobacter pylori

Poiché non è chiaro come si prenda l’Helicobacter pylori, non esiste un vero e proprio decalogo accurato su cosa fare per evitare di contrarre l’infezione. 

Tuttavia, è consigliabile seguire alcune buone pratiche, tra cui:

  • In caso di dubbio, astenersi dal bere acqua da fonti poco sicure, o di cui non si conosce con certezza la potabilità;
  • Mangiare solamente alimenti di cui si ha certezza sulla corretta preparazione e igiene; 
  • Lavarsi accuratamente le mani più volte al giorno, specialmente prima e dopo la preparazione dei pasti, prima e dopo aver mangiato, e prima e dopo l’uso dei servizi igienici, in particolare se si tratta di strutture pubbliche.

Fonti:

  • McColl, K. E. (2010b). Helicobacter PyloriInfection. New England Journal of Medicine, 362(17), 1597–1604. https://doi.org/10.1056/nejmcp1001110 
  • Bellack, N. R., Koehoorn, M. W., Macnab, Y. C., & Morshed, M. G. (2006). A conceptual model of water’s role as a reservoir in Helicobacter pylori transmission: a review of the evidence. Epidemiology and Infection, 134(3), 439–449. https://doi.org/10.1017/s0950268806006005 
  • Europe PMC. (n.d.-b). Europe PMC. https://europepmc.org/article/med/9241625 
  • Upala, S., Jaruvongvanich, V., Riangwiwat, T., Jaruvongvanich, S., & Sanguankeo, A. (2016). Association between Helicobacter pylori infection and metabolic syndrome: a systematic review and meta‐analysis. Journal of Digestive Diseases, 17(7), 433–440. https://doi.org/10.1111/1751-2980.12367