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Ipermetabolismo: sintomi, diagnosi e trattamenti

L'ipermetabolismo è una condizione in cui il metabolismo accelera, determinando quindi un incremento significativo del consumo energetico.

ipermetabolismo

L’ipermetabolismo è una condizione fisiologica in cui il metabolismo accelera, determinando quindi un incremento significativo del consumo energetico.

Che cos’è l’ipermetabolismo?

L’ipermetabolismo è una condizione fisiologica in cui il metabolismo accelera, portando così ad un aumento importante del dispendio energetico a riposo (REE). In particolare, parliamo di ipermetabolismo quando il dispendio energetico a riposo aumenta almeno del 110%.

Può essere causato da diversi fattori, tra cui condizioni mediche preesistenti, traumi, infezioni e squilibri ormonali.
Questo stato metabolico accelerato si manifesta con una serie di sintomi tipici, dei quali il più evidente è una perdita di peso marcata e apparentemente “ingiustificata”, ad esempio da cambiamenti improvvisi di dieta.

Cause dell’ipermetabolismo: fattori interni ed esterni

L’ipermetabolismo ha cause diverse, e non è sempre facile individuarle. In particolar modo, si verifica quando l’organismo ha bisogno di produrre più energia del normale, ad esempio per guarire da particolari condizioni o patologie. Il significato della dicitura “malattia ad alta attività metabolica” sta ad indicare, appunto, quelle malattie che causano un’accelerazione anormale e apparentemente ingiustificata dell’organismo.

Alcuni studi hanno, ad esempio, rilevato che alcuni pazienti in condizioni gravi e affetti da COVID-19 si trovassero in uno stato ipermetabolico estremo (Yu et al., 2020).

Situazioni simili sono state osservate anche in pazienti con fratture gravi, ustioni, lesioni traumatiche o che hanno subito interventi chirurgici invasivi. In questi casi, il corpo riconosce la presenza di una condizione di emergenza, e richiede un apporto energetico significativamente maggiore per supportare il processo di guarigione. Si tratta di un processo normale, che tende a risolversi con la risoluzione del fattore esterno “scatenante”.

L’ipermetabolismo può svilupparsi anche a causa di fattori interni, come nel caso dell’ipertiroidismo, una condizione in cui la tiroide produce un’eccessiva quantità di ormoni.
La forma più comune di questa patologia è il morbo di Graves-Basedow, un disturbo autoimmune in cui il corpo produce anticorpi che stimolano la tiroide a produrre più ormoni del necessario (Vargas-Uricoechea et al., 2016).

Sintomi comuni dell’ipermetabolismo

Come per altre sindromi legate al metabolismo, alcuni sintomi comuni dell’ipermetabolismo sono piuttosto evidenti. Tra questi, la già citata perdita di peso apparentemente ingiustificata – e anzi, spesso accompagnata da un’assunzione calorica elevata, proprio a causa dell’anomala sensazione “di fame” provata dal paziente.

Oltre a ciò, i sintomi esterni più comuni dell’ipermetabolismo comprendono:

  • Anemia;
  • Frequenza cardiaca elevata, anche a riposo;
  • Affaticamento persistente;
  • Respiro corto;
  • Battito cardiaco irregolare;
  • Sudorazione eccessiva e intolleranza al calore;
  • Debolezza muscolare;
  • Insonnia
  • Iperattività;
  • Ansia;
  • Tremori.

Tra i sintomi interni dell’ipermetabolismo ricordiamo invece:

  • Resistenza periferica all’insulina;
  • Bilancio di azoto negativo all’interno dell’organismo, a indicare che l’azoto che viene eliminato è maggiore di quello che viene assunto con l’alimentazione;
  • Aumento del catabolismo delle proteine, dei carboidrati e dei trigliceridi. 

Diagnosi dell’ipermetabolismo: test e procedure

Non è sempre facile diagnosticare l’ipermetabolismo, e talvolta i sospetti emergono durante controlli e test di altro tipo – ad esempio per la definizione di intolleranze alimentari.

Esistono, tuttavia, delle procedure apposite.
Una delle procedure più utilizzate è la tomografia a emissione di positroni, o cosiddetta PET, che solitamente viene effettuata come complemento ad ulteriori test, come le risonanze magnetiche (Masson, n.d.). 

Questo tipo di procedura non è utilizzata solo nella diagnosi dell’ipermetabolismo, ma anche nella diagnosi e gestione di ulteriori malattie. 

La PET risulta particolarmente efficace nella diagnosi dell’ipermetabolismo, in quanto evidenzia le aree dell’organismo in cui viene consumata una quantità di glucosio maggiore rispetto al normale.

Tale diagnosi è importante poiché l’ipermetabolismo è, solitamente, indice della presenza di patologie o condizioni anche piuttosto gravi, come tumori, malattie cardiovascolari, morbo di Alzheimer o di Parkinson. Le PET possono essere quindi impiegate non solo per prevedere l’aggressività della malattie, ma anche per valutare la risposta del paziente ad eventuali trattamenti.

Un esempio tipico è quello del paziente oncologico. Un aumento del carico metabolico rilevato nelle scansioni PET può indicare tumore più aggressivo, mentre una riduzione dell’attività metabolica dopo il trattamento è, invece, spesso segno di una risposta terapeutica positiva.

Nonostante l’utilità di questo tipo di procedura, occorre tenere presenti anche le loro limitazioni.

In alcune aree in cui l’ipermetabolismo è fisiologico – ad esempio cervello e cuore – possono essere rilevati dei falsi positivi. Inoltre, le scansioni non sono infallibili e possono rilevare dei falsi negativi –  in tumori di piccole dimensioni o a bassa aggressività, che presentano un’attività metabolica relativamente inferiore.
Per questo, i professionisti accompagnano spesso le scansioni PET con altre tipologie di esami.

Rischi, complicazioni e malattie collegate all’ipermetabolismo

Come accennavamo, l’ipermetabolismo, qualora collegato a fattori esterni “passeggeri” – la frattura di un osso o una bruciatura importante, ad esempio – è una risposta dell’organismo ad un trauma.
Quando quest’ultimo guarisce, solitamente termina anche l’elevata attività metabolica dell’organismo, il che significa che il disturbo è passato e che l’organismo non ha più bisogno di elevate quantità di energia per guarire.

In questi casi, comunque, è necessario seguire una dieta adeguata prescritta dal proprio medico curante, sia per ottenere tutti i nutrienti necessari, sia per garantire una guarigione ottimale e senza complicazioni.

Tuttavia, l’ipermetabolismo è spesso collegato a malattie e disturbi anche gravi. 

Qualora si riscontri una perdita di peso importante, non collegata a cambiamenti nella dieta più o meno improvvisi, è assolutamente cruciale rivolgersi ad un medico.

L’ipermetabolismo può infatti essere specchio di patologie quali:

  • Malattie cardiovascolari. Ad esempio, infiammazioni cardiache e arteriosclerosi;
  • Disturbi neurologici e neurodegenerativi. Il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson e l’epilessia sono spesso collegati ad un’attività metabolica superiore al normale;
  • Infezioni e infiammazioni. Solitamente sono collegate ad un’attività ipermetabolica localizzata nel sito dell’infezione;
  • Tumori. Non è un caso se le scansioni PET vengono utilizzate soprattutto nei trattamenti oncologici. I tumori, infatti, causano ipermetabolismo glucidico – proprio poiché “richiedono” molta energia all’organismo per svilupparsi. Oppure, ancora, un ipermetabolismo osseo può essere indice della presenza di metastasi ossee. Anche la presenza di adenopatie ipermetaboliche (ipermetabolismo accompagnato dalla presenza di linfonodi ingrossati) può rappresentare un campanello d’allarme da controllare immediatamente.

Trattamenti e strategie per gestire l’ipermetabolismo

Trattamenti e strategie di gestione per l’ipermetabolismo dipendono soprattutto dalle cause sottostanti all’ipermetabolismo in sé. 

Andrebbero dunque concordati con il proprio medico curante, e in particolare adattati sia – per quanto possibile – allo stile alimentare seguito dal paziente, ad esempio qualora soffra di intolleranze, disturbi preesistenti o segua diete che non prevedono consumo di derivati animali, sia in modo che risultino compatibili con eventuali trattamenti o medicinali.

Dieta e Nutrizione: Adattamenti per l’Ipermetabolismo

Come accennato, è più che mai sconsigliato procedere con diete fai-da-te nel trattamento dell’ipermetabolismo. Questo perché non è sufficiente assumere più nutrienti, ad esempio con diete pensate appositamente per questo scopo, ma anche trattare le cause dell’ipermetabolismo in sé.

Va da sé, tuttavia, che in caso di ipermetabolismo è assolutamente necessario sospendere o evitare di intraprendere eventuali diete sbilanciate o dimagranti che si stanno seguendo, chiedendo al più presto un consulto con un medico che si occuperà di prescrivere i test e la dieta più adeguata, eventualmente con l’ausilio di integratori alimentari appositi.

A seconda delle motivazioni sottostanti l’ipermetabolismo deve essere il medico a prescrivere una dieta adeguata: difatti, si rischia di incorrere in problematiche anche gravi, come sovralimentazione, insufficienza epatica, compromissione delle risposte immunitarie, infezioni (F. N. Williams et al., 2011).

Fonti:

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