Gli omega 6 sono degli acidi grassi polinsaturi che vanno assunti tramite l’alimentazione. Sebbene utili per la salute, un consumo eccessivo può causare problemi di salute anche piuttosto seri.
Cosa sono gli omega 6?
Gli omega 6 sono degli acidi grassi polinsaturi, che il corpo non può sintetizzare in maniera autonoma, e che quindi vanno assunti tramite l’alimentazione.
Il principale omega 6 è il cosiddetto acido linoleico, fondamentale per diversi processi fisiologici essenziali, tra cui la corretta salute del sistema cardiovascolare.
Il loro nome deriva dal punto in cui si trova il primo doppio legame nella loro struttura: in questo caso sul sesto atomo di carbonio.
A cosa servono gli omega 6?
Gli acidi grassi polinsaturi servirebbero in particolare a contribuire alla salute del sistema cardiovascolare, riducendo il colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) e aumentando i livelli del colesterolo HDL (il cosiddetto “colesterolo buono”).
Sono inoltre coinvolti nella regolazione della pressione sanguigna e insieme agli omega 3 sono componenti fondamentali delle membrane cellulari.
I benefici degli acidi grassi polinsaturi: miti o realtà?
Sebbene una corretta assunzione di acidi grassi omega 6 sia importante per la salute, molti benefici che vengono loro attribuiti sarebbero, in realtà, ancora “in forse”, e non supportati da prove scientifiche certe e concrete.
Ad esempio, le presunte proprietà antinfiammatorie degli acidi grassi polinsaturi non sono ancora state confermate, e anzi, alcuni studi suggeriscono possano addirittura interferire con l’azione antinfiammatoria degli omega 3 (Innes & Calder, 2018).
Stesso discorso per quanto riguarda i loro presunti benefici sullo sviluppo cognitivo e mentale, ancora oggi oggetto di studio (Brainard et al., 2020).
Sarebbero invece confermati i benefici che l’acido linoleico apporterebbe alla salute cardiovascolare.
Il rapporto omega 3 / omega 6
Negli anni si è sviluppata una credenza secondo cui sarebbe importante, nell’alimentazione, un corretto rapporto tra acidi grassi omega 3 e acidi grassi polinsaturi Questo rapporto viene spesso identificato come 1:4, o 1:5.
Ciò è dovuto al fatto che nei paesi occidentali è stato registrato un aumento delle malattie cardiovascolari in corrispondenza ad un minore consumo di omega 3 e un maggiore consumo di acido linoleico (Simopoulos, 2008).
Che ciò sia dovuto effettivamente ad un rapporto sbilanciato tra le due sostanze è tuttavia ancora oggetto di studi, così come il fatto che possa effettivamente esistere un “rapporto corretto”. In questo, occorre tenere presente che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha, ad oggi, rifiutato il claim secondo cui esisterebbe un rapporto ideale tra i due.
Insomma, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una materia ancora oggetto di studi.
La carenza di acidi grassi polinsaturi
La carenza di omega 6 è molto rara, anche in chi segue una dieta vegetariana o vegana.
In generale, però, una carenza di acidi grassi essenziali, non limitata al solo acido linoleico, può causare:
- Debolezza di unghie e capelli;
- Secchezza della pelle;
- Comparsa di eritemi;
- Ansia;
- Sensazione di affaticamento;
- Disturbi dell’umore;
- Dolori articolari.
L’eccesso di omega 6
L’eccesso di omega 6 è, invece, un’eventualità molto più frequente.
Sebbene gli acidi grassi polinsaturi “facciano bene” se assunti nelle giuste quantità, un eccesso nella dieta sarebbe associato ad un’amplificazione dei processi infiammatori nell’organismo, con un maggiore rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, diabete, sovrappeso o obesità, malattie infiammatorie a carico dell’intestino.
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Dove si trovano gli acidi grassi polinsaturi?
Gli omega 6 si trovano all’interno di una grande varietà di alimenti, sia di origine vegetale, sia di origine animale.
Quali sono gli alimenti ricchi di omega 6?
Questi acidi grassi, in particolare, si trovano all’interno di:
- Oli vegetali, come l’olio di girasole, l’olio di mais, l’olio di semi di lino;
- Semi e frutta secca, come i semi di zucca o di girasole, le noci e i pistacchi;
- Carne rossa, in particolare agnello, manzo e maiale, e frattaglie;
- Tuorlo d’uovo;
- Latticini;
- Tofu;
- Olio di pesce.
Fonti:
- Innes, J. K., & Calder, P. C. (2018). Omega-6 fatty acids and inflammation. Prostaglandins Leukotrienes and Essential Fatty Acids, 132, 41–48. https://doi.org/10.1016/j.plefa.2018.03.004
- Brainard, J. S., Jimoh, O. F., Deane, K. H., Biswas, P., Donaldson, D., Maas, K., Abdelhamid, A. S., Hooper, L., Ajabnoor, S., Alabdulghafoor, F., Alkhudairy, L., Bridges, C., Hanson, S., Martin, N., O’Brien, A., Rees, K., Song, F., Thorpe, G., Wang, X., & Winstanley, L. (2020). Omega-3, omega-6, and polyunsaturated fat for Cognition: Systematic review and meta-analysis of randomized trials. Journal of the American Medical Directors Association, 21(10), 1439-1450.e21. https://doi.org/10.1016/j.jamda.2020.02.022
- Scientific Opinion on the substantiation of health claims related to nuts and essential fatty acids (omega-3/omega-6) in nut oil (ID 741, 1129, 1130, 1305, 1407) pursuant to Article 13(1) of Regulation (EC) No 1924/2006. (2011). EFSA Journal, 9(4), 2032. https://doi.org/10.2903/j.efsa.2011.2032
- Scientific Opinion on Dietary Reference Values for fats, including saturated fatty acids, polyunsaturated fatty acids, monounsaturated fatty acids, trans fatty acids, and cholesterol. (2010). EFSA Journal, 8(3). https://doi.org/10.2903/j.efsa.2010.1461
- Simopoulos, A. P. (2008). The importance of the Omega-6/Omega-3 fatty acid ratio in cardiovascular disease and other chronic diseases. Experimental Biology and Medicine, 233(6), 674–688. https://doi.org/10.3181/0711-mr-311
- Sanders, T. A. (2019). Omega-6 fatty acids and cardiovascular disease. Circulation, 139(21), 2437–2439. https://doi.org/10.1161/circulationaha.119.040331
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.