La perforazione intestinale è un foro nella parete di un organo del tratto gastrointestinale. Si tratta di una condizione particolarmente pericolosa, che va trattata tempestivamente.
Cos’è la perforazione intestinale
La perforazione intestinale è un foro che attraversa “da parte a parte” la parete di un organo del tratto gastrointestinale. È particolarmente pericolosa, poiché provoca il riversamento dei contenuti gastrici o intestinali all’interno dell’addome.
Il sintomo principale di perforazione intestinale o gastro-intestinale è un dolore improvviso al livello dell’addome, che può tuttavia irradiarsi fino alle spalle. Tuttavia, in presenza di malattie preesistenti il dolore può presentarsi in maniera graduale, e per questo rendere difficoltoso il riconoscimento della condizione.
Per accertare la presenza di una perforazione intestinale di solito si ricorre a tomografia computerizzata o a radiografie, per valutare la presenza o meno di aria libera nell’addome. Se la presenza di quest’ultima viene confermata è segno della perforazione di un organo, ed è dunque necessario intervenire tempestivamente per evitare complicazioni potenzialmente gravi.
Cause della perforazione intestinale
Tra le cause di perforazione intestinale possiamo ricordare, in particolare:
- Ischemia. Parliamo di ischemia quando il flusso sanguigno verso un organo viene, per qualche motivo, interrotto. Solitamente un ischemia intestinale è dovuta all’ostruzione di un vaso sanguigno collegato all’intestino;
- Infezione, ad esempio in caso di appendicite grave, con la rottura dell’appendice a causa del progredire dell’infezione.
- Traumi fisici, che possono avvenire anche durante esami medici. In questo caso parliamo, più in particolare, di lesioni iatrogene, che possono avvenire accidentalmente durante la chirurgia. Altri traumi fisici che possono causare perforazione intestinale sono, ad esempio, incidenti stradali con ferite profonde che vanno a coinvolgere l’addome, oppure ferite da arma da fuoco;
- Erosione, ad esempio a causa della presenza di ulcere peptiche nello stomaco (a causa delle quali si potrebbe avvertire una sensazione di bruciore allo stomaco) o nel tratto intestinale.
Anche disturbi e malattie infiammatorie croniche possono contribuire alla perforazione dell’intestino. Tra queste, ricordiamo:
- Colon irritabile;
- Morbo di Crohn;
- Diverticolite;
- Appendicite;
- Alcuni tipo di tumori o cancro che coinvolgono l’apparato gastrointestinale;
- Presenza di ulcere peptiche.
Attenzione, però: essere affetti da tali disturbi non significa che sfoceranno necessariamente in una perforazione intestinale, tuttavia rappresentano dei fattori di rischio piuttosto importanti. Qualora si abbia uno di questi disturbi e si presentino i primi sintomi di una perforazione, occorre rivolgersi tempestivamente ad un medico.
Sintomi della perforazione intestinale
I più comuni sintomi di una perforazione intestinale comprendono:
- Dolore forte e, nella maggior parte dei casi, improvviso nell’area dell’addome, spesso con sensazione si irradi anche verso le spalle. Il dolore tende a peggiorare qualora si vada a toccare l’addome;
- Nausea e/o vomito e in generale sensazione di malessere;
- Tachicardia;
- Sudorazione intensa;
- Rigidità addominale;
- Perdita di appetito;
- Mancanza di movimenti addominali e rumori intestinali.
Come accennavamo, tuttavia, in alcuni casi la sintomatologia può presentarsi in maniera meno “brusca”, ad esempio qualora la perforazione sia stata causata da condizioni preesistenti e già di per sé dolorose, come le ulcere, In questo caso, il dolore tende a comparire in maniera più graduale, il che può rendere difficoltosa una diagnosi tempestiva.
La perforazione intestinale è una condizione da non prendere assolutamente alla leggera, in quanto può causare complicazioni potenzialmente rischiose per la sopravvivenza, come la sepsi. Per questo, ai primi sintomi è necessario rivolgersi ad un medico che provvederà a svolgere i test per confermare o meno la presenza della condizione.
Come viene fatta la diagnosi
La diagnosi di perforazione intestinale viene fatta anzitutto valutando la sintomatologia riferita dal paziente, cui solitamente segue un esame fisico per confermare la presenza di rigidità e dolore addominale.
Tra gli esami medici più utilizzati per diagnosticare la perforazione intestinale vi sono, come accennato, la radiografia e la tomografia computerizzata. Con la radiografia si vuole rilevare la presenza di aria libera all’interno della cavità addominale, segnale che vi è la presenza di perforazione. Con la tomografia, invece, si può non solo localizzare con precisione la perforazione, ma anche valutarne l’estensione e la gravità.
Conseguenze di una perforazione intestinale
La perforazione intestinale è una condizione grave che non va assolutamente presa sottogamba. Le conseguenze infatti possono essere estremamente serie e mettere a repentaglio la sopravvivenza.
Tra queste, ricordiamo:
- Ipovolemia, ovvero riduzione dei liquidi che normalmente “circolano” all’interno del corpo. Se particolarmente grave può causare il cosiddetto shock ipovolemico, con disidratazione e abbassamento improvviso della pressione sanguigna. Lo shock ipovolemico può a sua volta causare aritmie, danni ai reni o al cervello;
- Peritonite;
- Formazione di ascessi;
- Sepsi, un’infezione generalizzata potenzialmente fatale.
Possibili complicazioni della perforazione intestinale
Tra le complicazioni più gravi della perforazione intestinale vi sono, indubbiamente, la sepsi, ovvero un’infezione generalizzata e batterica che può risultare potenzialmente fatale. La sepsi va trattata in maniera tempestiva con un intervento chirurgico
Anche lo shock ipovolemico va trattato immediatamente, prima che possa causare problematiche importanti agli altri organi.
Intervento chirurgico
In caso di perforazione intestinale, un intervento chirurgico è necessario nella maggior parte dei casi. Questo perché occorre da un lato fermare la fuoriuscita di liquidi, mentre dall’altro occorre “richiudere” la perforazione. Spesso si procede tramite laparoscopia, una tecnica minimamente invasiva con la quale ci si introduce all’interno della cavità addominale tramite delle piccole incisioni sulla cute.
Altrettanto, può essere necessario drenare i liquidi fuoriusciti dal foro.
Prima dell’intervento vengono solitamente somministrati fluidi, per risolvere la disidratazione, e antibiotici per via endovenosa.
Ovviamente, qualora la perforazione sia stata causata da malattie o condizioni preesistenti, è anche necessario per quanto possibile agire sulle stesse.
Come prevenire una perforazione intestinale?
Come abbiamo avuto modo di vedere, la perforazione intestinale può essere causata da una varietà di malattie, disturbi, condizioni o fattori. Dunque, non è sempre possibile prevenirla con sicurezza.
Tuttavia, è possibile adottare alcuni comportamenti virtuosi che, nei limiti del possibile, possono prevenire i disturbi del tratto gastrointestinale, e dunque anche le loro complicanze.
Tra questi:
- Seguire uno stile di vita sano, astenendosi ad esempio dal fumo e dal consumo di tabacco, che può infiammare e danneggiare l’organismo;
- Seguire una dieta sana ed equilibrata. Un apporto adeguato di fibre contribuisce al benessere dell’apparato gastrointestinale, e previene molti disturbi che possono venire peggiorati, ad esempio, dalla stipsi. La dieta Mediterranea è di per sé un ottimo esempio di dieta equilibrata con un apporto adeguato di fibre. Tuttavia, consigliamo comunque il consulto con un biologo nutrizionista che possa fornire le giuste indicazioni per seguire una dieta adatta alle proprie esigenze;
- Non trascurare eventuali sintomi di malattie o disturbi a carico dell’apparato gastrointestinale. Come abbiamo visto, la perforazione avviene spesso come conseguenza di disturbi preesistenti, che possono tuttavia venire individuati e trattati prima dell’insorgenza di eventuali complicanze.
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Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.