Dieta per curare la disbiosi intestinale

La disbiosi intestinale è uno squilibrio del microbiota intestinale che può causare problemi digestivi, infiammazioni e disturbi generali. Può derivare da cattiva alimentazione, uso prolungato di farmaci, stress o malattie croniche. La dieta, tuttavia, può svolgere un ruolo fondamentale nel trattare e prevenire questa condizione.

Dieta per la disbiosi intestinale

Punti chiave:

  • Disbiosi intestinale e dieta: la disbiosi nasce da uno squilibrio tra batteri buoni e cattivi nell’intestino. Una dieta corretta può riequilibrare il microbiota, riducendo sintomi come gonfiore, stitichezza e affaticamento.
  • Linee guida: è utile consumare fibre, alimenti fermentati e grassi sani, evitando zuccheri, carboidrati raffinati e cibi industriali. L’idratazione regolare è essenziale per favorire la digestione.
  • Integratori: probiotici, prebiotici, glutammina, curcumina e fibre come il psyllium aiutano a ripristinare la flora intestinale, ridurre l'infiammazione e sostenere la barriera intestinale.

 

Disbiosi intestinale e dieta

Il microbiota intestinale, composto da miliardi di microrganismi, svolge funzioni cruciali come la digestione, la sintesi di vitamine e la protezione contro patogeni. Quando i batteri "buoni" sono soppiantati dai "cattivi", si manifesta la disbiosi intestinale, con sintomi come gonfiore, diarrea, stitichezza, gas, stanchezza e mal di testa.

Una dieta mirata può ristabilire l'equilibrio nel microbiota, favorendo la crescita di batteri benefici e limitando quelli dannosi. Le ricerche mostrano che la dieta influisce direttamente sulla composizione della flora intestinale e sul metabolismo dell'organismo. Per esempio, un’alimentazione ricca di zuccheri e grassi può alterare il rapporto tra i principali gruppi di batteri intestinali, come Firmicutes e Bacteroidetes, favorendo la comparsa della disbiosi.

Indicazioni generali

Come già detto, quando si affronta la disbiosi intestinale, è importante seguire una dieta equilibrata che favorisca la salute intestinale. Alcuni principi generali includono:

  • Alimentazione ricca di fibre: le fibre, in particolare quelle solubili, sono fondamentali per favorire la crescita di batteri intestinali sani. Esse si trovano in frutta, verdura, legumi e cereali integrali.
  • Limitazione di zuccheri e carboidrati raffinati: gli zuccheri semplici e i carboidrati raffinati (come pane bianco e pasta) possono nutrire batteri dannosi che contribuiscono alla disbiosi. La loro riduzione può aiutare a ristabilire un buon equilibrio.
  • Alimenti fermentati: gli alimenti fermentati come lo yogurt, il kefir, i crauti e il tempeh contengono probiotici, che sono batteri vivi in grado di rafforzare il microbiota intestinale.
  • Grassi sani: optare per grassi sani come quelli contenuti nell'olio d'oliva, avocado, noci e semi, aiuta a ridurre l'infiammazione intestinale e a mantenere la salute del microbiota.
  • Idratazione adeguata: bere molta acqua è essenziale per supportare la funzione digestiva e prevenire costipazione.

Alimenti consigliati e alimenti da evitare per la disbiosi intestinale

Alimenti consigliati con la disbiosi intestinale

Esistono alcuni alimenti particolarmente indicati per chi soffre di disbiosi intestinale, in quanto favoriscono l'equilibrio del microbiota intestinale e migliorano la digestione:

  • Fibra prebiotica: presente in aglio, cipolla, porri, asparagi, carciofi e banane verdi, stimola la crescita di batteri benefici nell’come Bifidobacterium e Lactobacillus nell’intestino.
  • Cibi fermentati: yogurt, kefir, kimchi, miso, kombucha e crauti contengono probiotici naturali che sostengono la flora intestinale e il sistema immunitario.
  • Frutta e verdura: ricche di fibre, migliorano la motilità intestinale e favoriscono la produzione di vitamine e acidi grassi a catena corta (SCFA), utili per nutrire le cellule intestinali e ridurre l’infiammazione.
  • Cereali integrali: avena, quinoa, riso integrale e farro forniscono fibre e nutrienti che promuovono la regolarità e l’equilibrio intestinale.
  • Grassi sani: avocado, noci, semi di lino, semi di chia e olio extravergine d'oliva aiutano a ridurre l’infiammazione e supportano la salute intestinale.

Alimenti da evitare con la disbiosi intestinale

Alcuni alimenti possono peggiorare la disbiosi intestinale, favorendo la proliferazione di batteri dannosi e aggravando i sintomi. In particolare un’alimentazione ricca di grassi e zuccheri è direttamente associata ad uno squilibrio tra i batteri Bacteroidetes e Firmicutes, spesso associato a infiammazione cronica e problemi metabolici.

Per questo motivo, una strategia dietetica efficace dovrebbe prevedere la limitazione di alimenti che promuovono questi squilibri:

  • Zuccheri raffinati: dolci, bibite e snack zuccherati nutrono i batteri patogeni e aumentano l’infiammazione intestinale.
  • Carboidrati raffinati: carboidrati raffinati come pane bianco, pasta e prodotti da forno industriali sono privi di fibre e nutrienti utili, e possono facilitare la crescita di batteri nocivi.
  • Alimenti ad alto contenuto di grassi saturi: cibi ricchi di grassi saturi (carne rossa, burro, formaggi grassi) possono alterare l’equilibrio della flora intestinale e contribuire a uno stato infiammatorio.
  • Alimenti trasformati: i cibi industriali e pronti da mangiare contengono spesso additivi, conservanti e zuccheri nascosti che irritano l’intestino e interferiscono con la composizione del microbiota.
  • Alcool: un consumo eccessivo di alcool danneggia la mucosa intestinale, favorisce l'infiammazione e contribuisce all’alterazione del microbiota.

 

Leggi qui le opioni di alcuni nutrizionisti sul legame tra dieta e microbiota intestinale.

Integratori per la disbiosi intestinale

Integratori per la disbiosi intestinale

Oltre a una dieta adeguata, alcuni integratori possono essere utili per trattare la disbiosi intestinale, soprattutto quando l’alimentazione da sola non basta.

Tra gli integratori più utili per sostenere la salute intestinale e contrastare la disbiosi ci sono:

  • Probiotici: batteri vivi che, se assunti regolarmente, possono aiutare a ripristinare l’equilibrio della flora intestinale. Ceppi come Lactobacillus, Bifidobacterium e Saccharomyces boulardii sono tra i più studiati ed efficaci.
  • Prebiotici: fibre non digeribili (es. inulina, frutto-oligosaccaridi (FOS) o galatto-oligosaccaridi (GOS)) che servono da nutrimento per i batteri buoni nell’intestino e favoriscono la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), fondamentali per la salute del colon.
  • Glutammina: un amminoacido che supporta la rigenerazione della mucosa e la barriera intestinale, spesso alterata in condizioni di disbiosi.
  • Curcumina: antinfiammatorio naturale che può aiutare a migliorare l’ambiente intestinale.
  • Fibra: integratori come il psyllium migliorano il transito intestinale, sostengono la flora batterica e stimolano la produzione di SCFA.

 

Fonti:

  • Ferreira, R. dos S. et al. (2022). Relationship between intestinal microbiota, diet and biological systems: An integrated view. Critical Reviews in Food Science and Nutrition, 62(5), 1166–1186.
  • Naranjo Logroño, I. E., et al. (2021). Influence of the diet on the intestinal microbiota. ESPOCH Scientific Magazine, 1(6), 1578–1586.
  • Chae, Y. R. et al. (2024). Diet-induced gut dysbiosis and leaky gut syndrome. Journal of Microbiology and Biotechnology, 34(4), 747–756.