Endometriosi e alimentazione: le opinioni degli esperti

Cosa mangiare con l'endometriosi? Abbiamo chiesto ad alcuni professionisti della nutrizione, come nutrizionisti, dietisti e dietologi, quale fosse la loro opinione in merito. Scoprila in questo articolo.

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Alimentazione ed endometriosi

Alimentazione ed endometriosi: come gestirle?

L'endometriosi, una condizione cronica che colpisce milioni di donne in tutto il mondo, è caratterizzata da una serie di sintomi debilitanti, tra cui dolore pelvico cronico, dispareunia, affaticamento e disturbi gastrointestinali. Sebbene non esista una cura definitiva, l'ottimizzazione della gestione dei sintomi rappresenta una priorità clinica. In questo contesto, l'alimentazione emerge come un fattore modulabile con il potenziale di influenzare significativamente il decorso della malattia.

La crescente evidenza scientifica suggerisce che specifici interventi dietetici possono agire su meccanismi patogenetici chiave dell'endometriosi, in particolare l'infiammazione e gli squilibri ormonali

Questo articolo si propone di esplorare le basi scientifiche e le applicazioni pratiche di un approccio nutrizionale mirato, fornendo una panoramica su come determinate scelte alimentari possano contribuire a mitigare la sintomatologia e a migliorare la qualità di vita delle persone affette da endometriosi.

Che relazione esiste tra endometriosi e dieta? Le opinioni degli esperti

Per comprendere meglio il legame tra alimentazione ed endometriosi abbiamo raccolto l’opinione di diversi professionisti dellla nutrizione come dietisti e dietologi. Abbiamo chiesto loro: quali sono i cibi più indicati per chi soffre di endometriosi? Ci sono alimenti che è meglio eliminare o ridurre? Se sì, quali e perché? Ci sono errori alimentari frequenti che peggiorano i sintomi? 

Le risposte che abbiamo raccolto ci aiutano a comprendere il tema e offrono spunti utili e pratici per chi sta affrontando questa malattia.

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L'opinione della dott.ssa Caterina Bracchetti

Le evidenze scientifiche più recenti confermano che la dieta mediterranea rappresenta il modello alimentare più indicato per le donne con endometriosi, grazie alla sua naturale azione antinfiammatoria. È importante invece diffidare di regimi alimentari estremi o fortemente restrittivi: oltre a non avere basi scientifiche solide, possono comportare carenze nutrizionali e peggiorare i sintomi.

Le principali indicazioni da seguire? Incrementare il consumo quotidiano di frutta e verdura fresca di stagione (almeno 5 porzioni), preferire cereali integrali e legumi (3-4 volte a settimana), consumare pesce azzurro ricco di Omega-3 e utilizzare olio extravergine d’oliva come principale fonte di grassi. Al contrario, è opportuno limitare carni rosse e lavorate (non più di una volta a settimana), zuccheri semplici, alimenti ultra-processati, alcol e caffeina. 

Infine non va trascurata la salute intestinale: una corretta assunzione di fibre, un’adeguata idratazione e l’eventuale uso di probiotici o integratori possono contribuire a migliorare la regolarità intestinale e, di conseguenza, ridurre il dolore pelvico.

Dott.ssa Dietista Caterina Bracchetti

L'opinione del dott. Enrico Filippini

Al Poliambulatorio Medico chirurgico dott Enrico Filippini, da 35 anni ci occupiamo di salute e benessere con un approccio integrato. Il prof. Enrico Filippini, specialista in endocrinologia ed esperto in dietologia, lavora ogni giorno con persone che desiderano intraprendere percorsi di dimagrimento duraturi. Anche quando l’eccesso di peso o l’obesità accompagnano patologie croniche come l’endometriosi e la sindrome dell’ovaio policistico offre soluzioni personalizzate e aggiornate secondo le ultime evidenze scientifiche.

Per chi soffre di endometriosi, l’alimentazione può giocare un ruolo importante nella gestione dei sintomi. Gli alimenti antinfiammatori, come verdure a foglia verde, pesce azzurro, frutti rossi e olio extravergine d’oliva aiutano a ridurre l’infiammazione cronica, spesso associata a questa patologia. Al contrario, latticini, zuccheri raffinati, glutine e alimenti ultra-processati possono peggiorare il quadro sintomatologico, favorendo picchi glicemici e squilibri ormonali.

Gli errori alimentari più frequenti includono il consumo eccessivo di cibi pro-infiammatori e la mancanza di regolarità nei pasti, che può destabilizzare l'equilibrio ormonale.

Particolare attenzione merita la gestione di obesità e sovrappeso in pazienti con ovaio policistico, condizione spesso associata anche all’endometriosi. Nel nostro studio utilizziamo farmaci innovativi e nuove metodologie terapeutiche per trattare queste patologie in modo integrato, considerando sempre l'interconnessione tra sistema endocrino, metabolismo e benessere generale.

Se vuoi approfondire questi temi, ti invitiamo ad ascoltare la seconda stagione del podcast "Dimagrire Facile": stanno arrivando nuovi episodi ricchi di spunti sui nuovi farmaci, alimentazione e nuovi approcci personalizzati al benessere e al dimagrimento.

Prof. Enrico Filippini esperto in endocrinologia

L'opinione della dott.ssa Veronica Bignetti

L’endometriosi è una patologia cronica complessa e ancora poco compresa, che non si cura con l’alimentazione. Purtroppo, essendo di più recente studio, è spesso oggetto di semplificazioni fuorvianti, soprattutto da parte della cultura della dieta, che capitalizza sulla sofferenza offrendo “soluzioni” alimentari non supportate da evidenze solide. Questo approccio fa leva sull’emotività, dando l’illusione di controllo e miglioramento attraverso regole rigide, ma può peggiorare significativamente il benessere fisico e mentale.

Non esiste una dieta per l’endometriosi. Alcune indicazioni possono aiutare a migliorare la qualità della vita in presenza di sintomi specifici, ad esempio, in caso di stipsi, gonfiore addominale, dolori intestinali o infiammazione; ma vanno sempre personalizzate, valutando il coinvolgimento di organi specifici e le preferenze individuali. Non si può generalizzare.

Molte persone con endometriosi arrivano a eliminare glutine, latticini, legumi o altri gruppi alimentari senza una reale necessità clinica, seguendo diete viste online o prescritte in modo approssimativo. Questo è un errore frequente e rischioso: la restrizione alimentare è un fattore di rischio per i disturbi alimentari, e in presenza di una patologia cronica può aggravare la fatica fisica e mentale.

Un approccio rispettoso e non prescrittivo, centrato sull’ascolto del corpo e sull’autodeterminazione, è fondamentale. Lavorare sull’alimentazione in questo contesto significa esplorare con delicatezza se ci sono scelte che aiutano a stare un po’ meglio, senza rigidità né illusioni.

Dietista Dott.ssa Veronica Bignetti

Dieta mediterranea per l'endometriosi

L'opinione del dott. Adriano Tribuzio

Endometriosi: Come la Tua Alimentazione Può Fare la Differenza
Se convivi con l'endometriosi, sai bene quanto questa condizione possa influenzare la tua vita quotidiana. Parliamo di una malattia che colpisce circa una donna su dieci in età fertile, portando con sé infiammazione cronica e dolore. La buona notizia è che l'alimentazione può diventare una tua grande alleata per gestire meglio i sintomi e migliorare il tuo benessere generale.

La Forza di una Dieta Anti-infiammatoria
Alla base dell'endometriosi troviamo infiammazione, stress ossidativo e un microbioma intestinale spesso alterato. L'alimentazione può agire positivamente su questo fronte. La Dieta Mediterranea è l'approccio con le basi scientifiche più solide: ricca di antiossidanti e con spiccate proprietà anti-infiammatorie, aiuta a ridurre molti sintomi e può contribuire a regolare i livelli di estrogeni. Ciò è possibile grazie all'abbondanza di fibre (che aiutano a eliminare gli estrogeni in eccesso) e ai grassi buoni come quelli dell'olio d'oliva (che favoriscono la produzione di SHBG, una proteina che "disattiva" parte degli estrogeni circolanti). 
Alcuni cibi e nutrienti sono particolarmente preziosi:

  • omega-3: Li trovi nel pesce azzurro (salmone, sgombro), nelle noci e nei semi di lino. Sono fantastici per le loro proprietà anti-infiammatorie e per ridurre il dolore.
  • antiossidanti (Vitamine C, D, E): Aiutano a combattere i radicali liberi e il dolore. Le puoi trovare negli agrumi, kiwi, frutti di bosco, peperoni (Vitamina C); pesce azzurro, tuorli (Vitamina D, anche se per questa vitamina buona parte del lavoro lo fa un’integrazione ben pensata col medico); noci, semi e verdure a foglia verde (Vitamina E).
  • fibre: Frutta e verdura ne sono ricche. Aiuta sia sul fronte estrogeni che sul fronte intestinale
  • Alleati Speciali: Tè verde (con il suo EGCG), curcuma e zenzero hanno potenti azioni anti-infiammatorie.

Consigli Pratici e Approcci Specifici
Se soffri anche di disturbi intestinali come gonfiore o colon irritabile (comuni nell'endometriosi), la dieta Low-FODMAP, che limita temporaneamente certi zuccheri fermentabili, può darti sollievo se seguita con un esperto.
Cosa limitare? Le ricerche suggeriscono di ridurre la carne rossa. Sui latticini, il dibattito è ancora aperto; vanno valutati caso per caso personalizzando la dieta in base alle caratteristiche individuali Un integratore promettente è la N-Acetilcisteina (NAC), che in alcuni studi ha mostrato di poter ridurre dolore e dimensione delle cisti endometriosiche. Come sempre però va valutato ed integrato con l’aiuto di
un professionista del settore (dietista, nutrizionista o dietologo). 

Il Tuo Percorso Verso il Benessere
Modificare l'alimentazione può davvero migliorare la tua qualità di vita. Non esiste una dieta universale per l'endometriosi, perché ogni donna è unica e va valutata da persona a persona. Il ruolo di figure come quelle del dietista è quello di aiutare a costruire una serie di abitudini alimentari che si integrino con le altre terapie effettuate. Migliorando il benessere del paziente.

ATDietista - Adriano Tribuzio

L'opinione della dott.ssa Martina Mangino

L’endometriosi è una patologia complessa, cronica e spesso invisibile, che ha un impatto significativo sulla qualità di vita. Il mio approccio, come dietista, è sempre centrato sulla persona, per trovare insieme strategie alimentari che possano davvero fare la differenza, nel rispetto dei bisogni individuali e senza estremismi.

L’alimentazione può essere un supporto concreto per ridurre l’infiammazione, migliorare il dolore pelvico e modulare la risposta ormonale. Sono consigliati cibi a forte potere antinfiammatorio, come verdura e frutta di stagione, legumi ben tollerati, cereali integrali, spezie come curcuma e zenzero, ma anche fonti di omega‑3 come il pesce azzurro, i semi di lino e le noci.

È importante anche aumentare l’introito di alimenti ricchi di antiossidanti, come i polifenoli dell’olio extravergine d’oliva, i frutti rossi, il tè verde: tutti contribuiscono a contrastare lo stress ossidativo che può peggiorare i sintomi.

Allo stesso tempo, è bene limitare alimenti pro-infiammatori come carni rosse e processate, zuccheri semplici, alimenti ultra‑lavorati, alcol, e, in alcuni casi, latticini e glutine, soprattutto se si notano sintomi gastrointestinali o intolleranze associate. Alcune pazienti traggono beneficio da un approccio a basso contenuto di FODMAP, soprattutto se è presente anche una componente di colon irritabile.

Uno degli errori più frequenti che vedo in studio è l’autogestione tramite diete drastiche, restrittive o “di moda”, che non portano benefici ma peggiorano il benessere fisico ed emotivo. L’obiettivo non deve mai essere eliminare, ma ascoltare il corpo, guidati da una figura professionale, e trovare un equilibrio sostenibile.

Dott.ssa Martina Mangino, in presenza e online
IG: @torino.dietista

Alcune condizioni richiedono un’alimentazione mirata per stare meglio.

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L'opinione della dott.ssa Simona Ferrari

L’endometriosi, una condizione infiammatoria cronica, può trovare un valido alleato in un’alimentazione mirata. Sebbene non esista una dieta risolutiva, scegliere cibi antinfiammatori e ridurre quelli pro-infiammatori può aiutare ad alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Una dieta benefica dovrebbe privilegiare verdure crucifere come broccoli e cavoli, ricche di sostanze che favoriscono il metabolismo degli estrogeni, e alimenti ricchi di omega-3 come salmone e semi di lino, utili per contrastare l’infiammazione. Le fibre solubili di legumi e avena aiutano a regolare l’intestino e ridurre il riassorbimento degli estrogeni, mentre spezie come curcuma e zenzero offrono un naturale sostegno contro il dolore. Il magnesio, presente in cioccolato fondente e mandorle, può contribuire a rilassare la muscolatura e alleviare i crampi.

Al contrario, è consigliabile limitare i cibi che possono peggiorare l’infiammazione, come i grassi trans di fritti e carni rosse, gli zuccheri raffinati e le farine bianche, che influenzano negativamente l’equilibrio ormonale. Anche glutine e latticini, in caso di sensibilità, potrebbero acuire i disturbi intestinali. Caffeina e alcol andrebbero ridotti perché possono aumentare il dolore e gli squilibri ormonali, mentre la soia non fermentata, contenente fitoestrogeni, potrebbe non essere adatta a chi soffre di estrogeno-dominanza.

Altri errori comuni includono saltare i pasti, che può provocare sbalzi glicemici e infiammazione, e una scarsa idratazione. L’approccio migliore resta comunque personalizzato, abbinando una dieta equilibrata a uno stile di vita attivo e tecniche di gestione dello stress.

Con scelte alimentari consapevoli, è possibile trasformare la tavola in un’alleata per convivere meglio con l’endometriosi.

Dott.ssa Simona Ferrari, dietista online e in presenza
IG: @simonaferraridietista

L'opinione della dott.ssa Elisa Rosso

L’endometriosi è una malattia infiammatoria, estrogeno dipendente, che porta a grave dismenorrea, dolore cronico, astenia e infertilità. Non esiste ad oggi un protocollo nutrizionale e integrativo standardizzato per il trattamento dell’endometriosi, tuttavia in generale la dieta può rivelarsi molto utile per agire su infiammazione, sintomi e dolorabilità, energie quotidiane, digestione e sintomi gastrointestinali, equilibrio ormonale. I nutrienti da valorizzare sono quelli con effetto antinfiammatorio e antiossidante es. Magnesio,
PEA, vitamine contenute in frutta e vegetali, olio di pesce, alimenti, vitamina D e omega-3. 

Possono invece portare ad un peggioramento dei sintomi un consumo eccessivo di fibre (fermentazione e aumento del gonfiore intestinale), di alimenti derivati dalla soya (eccesso di estrogeni), omega6, acidi grassi trans, alto consumo di carne rossa (aumento infiammazione), di glutine, di caffeina e di alcol (irritanti intestinali). 

Per quanto riguarda la scelta degli alimenti è quindi meglio preferire cereali naturalmente privi di glutine es. quinoa, grano saraceno, riso, ecc ; alimenti proteici da allevamenti non intensivi es. pesce pescato/carne grassfed; olio di oliva extravergine, avocado e olio di pesce. Invece è bene ridurre caffè, alcolici, alimenti industriali ricchi di grassi e zuccheri, soya e derivati. Non eccedere con il consumo di latticini che possono essere pro-infiammatori. 

Per quanto riguarda il benessere intestinale è necessario non eccedere con il consumo di fibre e FODMAPs che possono fermentare molto. Le indicazioni sono in ogni caso da personalizzare sul singolo ed è fortemente sconsigliato il fai-da-te per evitare carenze e restrizioni inutili.

Dott.ssa Elisa Rosso, dietista

L'opinione della dott.ssa Rita Teglia

L’endometriosi è una patologia infiammatoria cronica complessa, che può trarre beneficio da un’alimentazione mirata. Sebbene la dieta non rappresenti una cura, può avere un ruolo importante nel supportare il benessere generale, ridurre l’infiammazione e attenuare alcuni sintomi, come il dolore pelvico o la stanchezza cronica.

Per chi convive con l’endometriosi, si consiglia un'alimentazione antinfiammatoria e ricca di nutrienti. In particolare:

  • Frutta e verdura di stagione: fonti preziose di antiossidanti, vitamine e fibre. Aiutano a contrastare l’infiammazione e sostenere la salute intestinale.
  • Cereali integrali: come avena, riso integrale, farro e quinoa, che forniscono energia stabile e fibre utili per la regolarità intestinale.
  • Legumi: ricchi di proteine vegetali e fibre, contribuiscono alla salute metabolica e intestinale.
  • Pesce azzurro e salmone: ricchi di acidi grassi omega-3, con azione antinfiammatoria.
  • Frutta secca e semi oleosi: in particolare noci, semi di lino e di chia, anch’essi fonte di omega-3.
  • Spezie antinfiammatorie: come curcuma e zenzero, che possono essere integrate nella cucina quotidiana.

Esistono poi alcuni alimenti che, se consumati frequentemente, possono favorire l’infiammazione o peggiorare i sintomi:

  • Zuccheri semplici e dolci industriali: possono contribuire allo stato infiammatorio e alterare la flora intestinale.
  • Alcol: ha un effetto pro-infiammatorio e può interferire con l’equilibrio ormonale.
  • Grassi saturi e trans: presenti in carni lavorate, fritti, snack confezionati, che possono accentuare la risposta infiammatoria.
  • Latticini: in alcune donne possono essere mal tollerati o aumentare l’infiammazione; si consiglia una valutazione personalizzata.
  • Glutine: non è necessario eliminarlo in assenza di celiachia o sensibilità, ma alcune donne riportano benefici con una dieta gluten-free: l’approccio va valutato caso per caso.

Tra gli errori più comuni troviamo:

  • Eccessiva assunzione di cibi processati e poveri di nutrienti, che possono peggiorare l’infiammazione sistemica.
  • Saltare i pasti o diete troppo restrittive, che possono causare squilibri glicemici e ormonali.
  • Scarsa idratazione, che influisce negativamente sulla funzionalità intestinale, spesso già compromessa nelle donne con endometriosi.
  • Dieta povera di fibre, che può rallentare il transito intestinale e aumentare il dolore pelvico.

Quindi, in conclusione: una dieta equilibrata e personalizzata può diventare un valido alleato nella gestione dell’endometriosi. È sempre consigliabile rivolgersi a una dietista specializzata per impostare un piano alimentare adatto alle proprie esigenze cliniche, sintomatologiche e personali.

Dott.ssa Rita Teglia, Dietista Nutrizionista

Cosa mangiare con l'endometriosi

L'opinione della dott.ssa Denise Mangiapane

L’alimentazione può essere un valido alleato nella gestione dell’endometriosi, anche se non esistono cibi “miracolosi” né regole valide per tutte. L’approccio più utile è quello che guarda all’equilibrio complessivo e alla risposta personale di ognuna. In generale, può essere d’aiuto privilegiare alimenti antinfiammatori come verdura, frutta fresca, pesce azzurro, olio extravergine d’oliva, spezie (come curcuma e zenzero), cereali integrali e legumi ben tollerati. È importante ridurre il consumo di zuccheri semplici, alimenti ultra-processati, alcol e, in alcune donne, anche latticini o glutine, ma solo se si nota un peggioramento dei sintomi: non vanno eliminati a prescindere. L’idratazione gioca un ruolo fondamentale per il benessere intestinale, spesso coinvolto nei disturbi associati all’endometriosi.

Attenzione agli errori più comuni: saltare i pasti, consumare pochi vegetali o puntare su regimi troppo restrittivi pensando di “disintossicarsi”. Nessun cibo è buono o cattivo in assoluto: è la frequenza, la combinazione e l’equilibrio generale a fare la differenza. Ogni corpo è diverso: per questo è fondamentale affidarsi a un professionista che sappia accompagnare con sensibilità e competenza nel percorso più adatto a sé.

Dott.ssa Denise Mangiapane, dietista

L'opinione del dott. Francesco Sgaramella

L’Endometriosi è una Patologia infiammatoria causata dalla presenza di Tessuto simil-endomentriale fuori dall’utero, responsabile della presenza di problematiche quali Intestino Irritabile, Stitichezza, Gonfiore addominale, nausea e cefalea. 

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale per ridurre la sintomatologia e nel migliorare la qualità della vita nelle persone che ne soffrono; pertanto, è opportuno seguire un Regime Alimentare di tipo Antinfiammatorio ricco in Fibra e Omega 3 che permette la produzione della prostaglandina PGE1, in grado di ridurre il livello di infiammazione addominale. 

Tra i cibi più indicati per alleviare la sintomatologia troviamo Riso e Pasta Integrale, Frutta (Frutti di Bosco) e Verdura (meglio se a foglia larga e verde), Pesce Azzurro, Salmone, Uova, Legumi, Frutta Secca e Semi Oleosi, e non può mancare l’Olio Extravergine d’Oliva. 

Sono invece da Ridurre se non Eliminare gli Alimenti Industriali come Merendine, Biscotti, Patatine, Carne Rossa, Salumi, Alcolici e Bibite Gassate, Caffeina, Prodotti Raffinati e poveri di Fibra, Peperoncino, Soia, Avena e Segale (per il loro contenuto in Fitoestrogeni ed Estrogeni). Questi alimenti ricchi di zuccheri raffinati e grassi saturi aumentano lo stress cellulare e ossidativo nonché favoriscono picchi glicemici
andando a peggiorare lo stato infiammatorio della Patologia e la cronicizzazione della stessa.

Dott. Francesco Sgaramella, Dietista

L'opinione della dott.ssa Alice Viani

Solo 1 donna su 2 conosce l’endometriosi, eppure questa patologia colpisce circa il 15% della popolazione femminile in età fertile. È una malattia "invisibile", ancora troppo spesso sconosciuta e sottovalutata, ma il dolore e la sofferenza che provoca sono ben reali e non possono essere ignorati. Accanto alle cure mediche, l’alimentazione può rappresentare una preziosa alleata nella lotta contro i sintomi.

Cosa mettere nel piatto? Via libera a cibi che aiutano a "combattere" l’infiammazione: frutta e verdura fresca, cereali integrali, legumi, pesce ricco di omega3 (come salmone e sgombro), frutta secca e semi. Al contrario, è utile limitare alimenti ad alto contenuto di zuccheri raffinati, grassi saturi e cibi ultra-processati, che possono peggiorare il quadro infiammatorio.

Niente di nuovo, vero? È la Dieta Mediterranea!

💡 Consulta sempre specialisti prima di apportare cambiamenti significativi sulla dieta o sui trattamenti terapeutici.

Dott.ssa Alice Viani, dietista

 

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