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Dieta GAPS: caratteristiche e criticità

La dieta GAPS (Gut and Psychology Syndrome) è un regime alimentare non validato scientificamente, ideato dalla dottoressa Natasha Campbell-McBride, secondo cui molte problematiche neurologiche, psichiatriche e di salute generale deriverebbero dalla sindrome dell’intestino permeabile. Tuttavia, è importante sottolineare che non esistono prove scientifiche a supporto di questa teoria, e la dieta GAPS è stata oggetto di critiche da parte della comunità medica per la mancanza di evidenze valide e il rischio di effetti negativi sulla salute.

La dieta GAPS (Gut and Psychology Syndrome) è un regime alimentare non validato scientificamente, ideato dalla dottoressa Natasha Campbell-McBride, secondo cui molte problematiche neurologiche, psichiatriche e di salute generale deriverebbero dalla sindrome dell’intestino permeabile. Questo disturbo permetterebbe a sostanze estranee di entrare nel sangue, causando danni al corpo e al cervello. La dieta GAPS si propone di “guarire” l’intestino, e non solo, attraverso un’alimentazione mirata, riequilibrando il microbiota intestinale.

Tuttavia, è importante sottolineare che non esistono prove scientifiche a supporto di questa teoria, e la dieta GAPS è stata oggetto di critiche da parte della comunità medica per la mancanza di evidenze valide e il rischio di effetti negativi sulla salute.

Cos’è la dieta GAPS?

La dieta GAPS è un tipo di regime alimentare non validato scientificamente secondo cui molti problemi che colpiscono il cervello sarebbero causati da una sindrome detta sindrome dell’intestino permeabile, la quale consentirebbe ad alcune sostanze estranee di entrare nel sangue. Una dieta corretta consentirebbe, quindi, di prevenirle o curarle.

Insomma, non si tratterebbe di una dieta per dimagrire, quanto di un vero e proprio regime alimentare “curativo”.

Occorre sottolineare che la dieta GAPS – acronimo che sta per Gut and Psychology Syndrome – non è provata scientificamente, e che non esistono evidenze scientifiche peer reviewed in merito. Anzi, negli anni ha sollevato varie critiche, come sono state messe in evidenza diverse controversie in merito.

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Come funziona la dieta GAPS?

La dieta GAPS si basa sul concetto che le alterazioni del microbiota intestinale possono potenzialmente causare permeabilità, ovvero una condizione che permetterebbe ad alcune sostanze potenzialmente dannose, di cui molte assunte con gli alimenti, di raggiungere la circolazione sanguigna.

Secondo la dottoressa Natasha Campbell-McBride, ideatrice della dieta, un’alimentazione che “riequilibri” l’intestino e riduca la permeabilità intestinale aiuterebbe quindi a combattere o a prevenire alcune malattie o disturbi.

La parte più controversa della dieta sta nel fatto che, secondo la dottoressa Campbell-McBride, la dieta GAPS sarebbe un “rimedio naturale” per trattare diverse condizioni neurologiche e/o psichiatriche. Tra queste:

  • ADHD;
  • Autismo;
  • Dislessia;
  • Schizofrenia;
  • Depressione;
  • Disturbo bipolare;
  • Sindrome di Tourette;
  • Gotta;

Inoltre, sarebbe utile per il trattamento di:

  • Alcune malattie autoimmuni;
  • Disturbi alimentari;
  • Allergie;
  • Problemi di natura ormonale.

Ancora, è necessario sottolineare che tutto questo non è stato validato scientificamente. Anzi, secondo molti esperti la spiegazione secondo cui alcune condizioni psichiatriche o neurologiche sarebbero causare dalla permeabilità intestinale, e che dunque per trattarle sarebbe sufficiente fare dei cambiamenti nella propria dieta, sia eccessivamente semplicistico. Questa idea andrebbe, inoltre, a semplificare in maniera eccessiva e riduttiva delle condizioni le cui cause e sviluppi sono estremamente complessi.

Le fasi della dieta GAPS

La dieta GAPS è composta di tre fasi:

  • Una fase introduttiva;
  • Una fase completa, o di “mantenimento”;
  • Una fase di reintroduzione degli alimenti.

La fase introduttiva viene anche definita la “fase di guarigione”. Può durare da tre settimane a un anno, e si suddivide a sua volta in sei parti:

  • La prima, in cui si consuma soprattutto brodo di carne fatto in casa, succhi di frutta, infusi e tisane, yogurt e kefir possibilmente fatti in casa e non pastorizzati;
  • La seconda, con l’aggiunta delle uova, stufati di verdure, pesce e carne;
  • La terza, in cui si aggiungono alcune ricette “GAPS” e alcuni grassi animali;
  • La quarta, con l’introduzione di carne grigliata e centrifugati di verdura;
  • La quinta, in cui si possono consumare anche le verdure crude, alcuni frutti cotti e piccole quantità di frutta cruda;
  • La sesta e ultima, con il consumo di frutta cruda.

Per passare “da una fase all’altra” è necessario che l’intestino tolleri gli alimenti, ovvero che si abbiano dei normali movimenti intestinali.

La fase di mantenimento dura circa due anni, durante i quali si consumano soprattutto gli alimenti consentiti – che citeremo tra poco – e si seguono ulteriori indicazioni, tra cui:

  • Consumare brodo di carne ad ogni pasto;
  • Preferire alimenti di natura biologica;
  • Evitare di mescolare nello stesso pasto carne e frutta;
  • Consumare alcuni integratori specifici.

Infine, la fase finale o reintroduttiva. Anch’essa può durare fino a due anni, e si basa sulla reintroduzione degli alimenti prima sconsigliati, in maniera graduale.

dieta gaps

Gli alimenti consentiti

Gli alimenti consentiti e consigliati nella dieta GAPS comprendono:

  • Carne fresca, possibilmente non proveniente da allevamenti intensivi;
  • Pesce e frutti di mare;
  • Alimenti fermentati, ad esempio il kefir o lo yogurt, possibilmente fatti in casa;
  • Grassi animali;
  • Miele;
  • Grassi vegetali;
  • Uova da allevamenti biologici;
  • Verdure.

Gli alimenti sconsigliati

Tra gli alimenti sconsigliati della dieta GAPS ricordiamo invece:

  • Latticini non fermentati o invecchiati;
  • Zuccheri;
  • Tutti i tipi di cereali e derivati;
  • Le verdure contenenti amido;
  • Alimenti lavorati o processati;
  • Caffè;
  • Alcolici.

Un esempio di dieta GAPS

In questa sede non forniremo esempi né menù di dieta GAPS. Questo poiché si tratta di una dieta fortemente sbilanciata, priva di evidenze scientifiche e che può potenzialmente causare grossi danni alla salute, nonché fornire delle idee sbagliate, tra cui quella secondo cui alcune malattie psichiatriche possano essere “curate” tramite l’alimentazione.

Se si desidera cambiare alimentazione è fondamentale evitare il fai da te, e queste “diete famose”, rivolgendosi piuttosto ad un biologo nutrizionista, che possa ascoltare il nostro caso ed, eventualmente, scardinare alcune idee errate in merito a salute e alimentazione.

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Opinioni: pro e contro della dieta GAPS

Un aspetto potenzialmente positivo della dieta GAPS è che pone grande importanza sul consumo di alimenti biologici, proveniente da fonti “sicure” e “sane”. Questo, di per sé, non è sbagliato.

Tuttavia, i contro sono decisamente maggiori:

  • Come ci teniamo a ribadire, non vi sono evidenze scientifiche e validate che confermino la validità delle teorie secondo cui la dieta GAPS sarebbe utile;
  • Si tratta di un regime alimentare fortemente sbilanciato, che può causare potenzialmente molti danni all’organismo. Soprattutto se, come viene suggerito, viene fatta seguire a dei bambini;
  • Può potenzialmente peggiorare alcune problematiche intestinali preesistenti.

Insomma, sconsigliamo vivamente l’adozione di questa dieta.

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Fonti:

  • Cekici, H., & Sanlier, N. (2017). Current nutritional approaches in managing autism spectrum disorder: A review. Nutritional Neuroscience, 22(3), 145–155. https://doi.org/10.1080/1028415x.2017.1358481