Dieta fruttariana: rischi e controindicazioni
La dieta fruttariana è un regime alimentare che prevede il consumo esclusivo, o quasi esclusivo di frutta. Si tratta tuttavia di una dieta fortemente sbilanciata, che espone a tutta una serie di controindicazioni e di rischi.

La dieta fruttariana è un regime alimentare che prevede il consumo esclusivo, o quasi esclusivo di frutta. Si tratta tuttavia di una dieta fortemente sbilanciata, che espone a tutta una serie di controindicazioni e di rischi.
Cos'è la dieta fruttariana
La dieta fruttariana è un regime alimentare estremamente restrittivo, che prevede il consumo esclusivo, o quasi esclusivo, di frutta. In genere si parla di frutta cruda (in maniera simile alla dieta crudista), tuttavia alcune varianti ammettono anche frutta cotta, semi, noci e una selezione di ortaggi botanicamente classificabili come frutta - ad esempio i pomodori.
Si tratta di una scelta alimentare che possiamo classificare tra le diete vegane più “estreme”. Questo, poiché esclude non solo tutti i prodotti di origine animale, ma anche verdure, cereali e legumi.
Alcuni fruttariani - questo il nome di chi decide di seguire questo stile alimentare - accettano di consumare solo frutta caduta spontaneamente dagli alberi, mentre altri evitano i semi per non interferire con il ciclo vitale delle piante. Si tratta, in questo senso, di scelte individuali.
Non esiste un unico modello di riferimento, ma l’idea di fondo è che mangiare solo frutta sia più naturale, salutare ed etico rispetto a qualsiasi altra forma di alimentazione.
Questo tipo di dieta, però, va ad eliminare interi gruppi alimentari e può comportare carenze nutrizionali molto gravi.
Le caratteristiche generali
La dieta fruttariana si basa su un consumo elevato e in molti casi esclusivo di frutta cruda. L’apporto calorico deriva per oltre il 70% da frutti freschi e oleosi, come avocado, cocco e olive, a cui si possono aggiungere semi e noci. In ogni caso si predilige il consumo di frutta di stagione, ovvero frutta invernale da dicembre a febbraio, frutta primaverile da marzo a maggio, frutta estiva da giugno a settembre e frutta autunnale da ottobre a dicembre.
I fruttariani evitano quindi tutti quegli alimenti ritenuti “innaturali” per l’essere umano, come cereali, legumi e ortaggi non fruttiferi.
Alcuni rifiutano perfino la cottura, adottando, come accennato uno stile di vita crudista.
Inoltre, a differenza di altre diete, non esiste una struttura rigida dei pasti. C’è chi consuma tre pasti principali e chi preferisce cinque o sei spuntini al giorno.
Comunque, nella maggior parte dei casi non si segue uno schema preciso, né si pesano le quantità di cibo.
Le motivazioni della dieta fruttariana
Chi sceglie la dieta fruttariana lo fa solitamente per motivazioni etiche, salutistiche o spirituali.
Alcuni fruttariani considerano questo regime alimentare il più rispettoso nei confronti della vita vegetale e animale, poiché evita la raccolta “violenta” dei vegetali, e promuove piuttosto il consumo di frutti già maturi e caduti.
Altri sono spinti da ragioni legate alla salute. C’è infatti chi crede che mangiare solo frutta aiuti a “detossificare” l’organismo, migliorare la digestione o prevenire alcune patologie croniche. Purtroppo, si tratta di idee senza fondamento scientifico.
Non mancano poi le motivazioni filosofiche. Per alcune persone, infatti, seguire una dieta fruttariana rappresenterebbe un ritorno a uno stile di vita più puro, semplice e naturale.
Cosa mangiano i fruttariani?
Chi segue la dieta fruttariana consuma principalmente frutta cruda, a cui possono aggiungersi noci, semi e alcuni ortaggi classificati botanicamente come frutti.
Andando più nello specifico, in genere fruttariani includono nella loro alimentazione:
- Frutti dolci, come banane, fichi, uva, datteri, meloni;
- Frutti acidi, tra cui arance, kiwi, mele, albicocche, ciliegie, lamponi;
- Frutti oleosi, come avocado, cocco e olive;
- Frutti-ortaggi, tra cui pomodori, peperoni, cetrioli e zucchine;
- Frutta secca (mandorle, noci, nocciole) e semi (come quelli di girasole o di zucca), spesso utilizzati per integrare l’apporto calorico e di grassi;
- Talvolta anche frutti amidacei, come le castagne.
Cosa non si mangia nella dieta fruttariana
Nella dieta fruttariana non si consumano alimenti di origine animale, cereali, legumi, verdure non fruttifere né cibi cotti.
La regola principale è l’esclusione di tutto ciò che non rientra nella definizione botanica di “frutto”. Questo significa che sono eliminati:
- Carne e pesce, come nella dieta vegetariana;
- Uova;
- Latte e derivati;
- Cereali come grano, avena, riso, mais;
- Legumi come fagioli, ceci, lenticchie, soia;
- Verdure a foglia, radici, tuberi e ortaggi non fruttiferi, ad esempio lattuga, spinaci, carote, patate;
- Alimenti lavorati o trasformati, come pane, pasta, biscotti, prodotti da forno;
- In alcune versioni della dieta, viene esclusa anche la frutta cotta.
Alcuni fruttariani rifiutano anche semi e noci, poiché potenzialmente in grado di generare nuove piante.
In molte varianti vengono inoltre evitati i frutti acidi, ritenuti responsabili di “acidificare” l’organismo e danneggiare lo smalto dentale.
Si tratta di esclusioni che rendono la dieta fortemente squilibrata, andando ad eliminare interi gruppi alimentari fondamentali per la salute e il corretto funzionamento dell’organismo.
I presunti benefici della dieta fruttariana
Chi segue la dieta fruttariana sostiene di ottenerne benefici sia fisici che psicologici. Tuttavia, si tratta di supposizioni, poiché mancano prove scientifiche a supporto di queste affermazioni.
Secondo i fruttariani, un regime alimentare costituito da sola frutta migliorerebbe la digestione e aiuterebbe il corpo a eliminare le tossine, grazie all’alto contenuto di fibre e acqua presente in questi alimenti.
Altri possibili effetti positivi includerebbero:
- Riduzione di allergie alimentari;
- Rafforzamento del sistema immunitario;
- Miglioramento della pelle e dei capelli;
- Calo di ansia, depressione e stanchezza.
Alcuni alimenti ammessi nella dieta — come agrumi, frutti di bosco o avocado — sono naturalmente ricchi di antiossidanti, vitamina C, potassio e folati, che effettivamente contribuiscono a regolare la pressione sanguigna, proteggere i tessuti e sostenere il sistema immunitario.
Tuttavia, questi benefici si ottengono anche e soprattutto in contesti alimentari più equilibrati. Le evidenze cliniche sui vantaggi reali della dieta fruttariana sono fortemente limitate, soprattutto nel lungo periodo. Anzi, seguire a lungo una dieta costituita da sola frutta può essere estremamente pericoloso.
I pericoli e i rischi del mangiare solo frutta
Mangiare solo frutta, come nella dieta fruttariana, può causare carenze nutrizionali anche molto gravi nel lungo periodo. Se parliamo dunque di pro e contro della dieta fruttariana, i contro sono molto più consistenti.
In particolare la dieta fruttariana, se seguita senza supervisione, può portare a un apporto insufficiente di nutrienti come proteine, vitamina B12, vitamina D, ferro, calcio, zinco e acidi grassi essenziali.
La loro assenza può favorire la comparsa di:
- Anemia;
- Debolezza muscolare;
- Riduzione della densità ossea;
- Abbassamento delle difese immunitarie.
Nei casi più gravi, possono svilupparsi complicanze neurologiche o cardiovascolari.
Nei bambini e negli adolescenti, i rischi sono ancora maggiori. Una dieta così restrittiva e squilibrata può infatti andare a compromettere anche in maniera estremamente grave la crescita e lo sviluppo.
Inoltre, è importante ricordare che la frutta ha un elevato contenuto di zuccheri semplici. In particolare contiene fruttosio, che in quantità elevate può causare sbalzi glicemici, compromettere il metabolismo e aumentare il rischio di sviluppare una serie disturbi come resistenza insulinica e carie dentale.