Proprietà e benefici del tarassaco

Il tarassaco è una pianta erbacea perenne ampiamente utilizzata all’interno di decotti, tisane e integratori. È ricco di fibre e di altre sostanze benefiche, e può potenzialmente essere un valido supporto in caso di problemi digestivi o ritenzione idrica.

tarassaco

Il tarassaco è una pianta erbacea perenne ampiamente utilizzata all’interno di decotti, tisane e integratori. È ricco di fibre e di altre sostanze benefiche, e può potenzialmente essere un valido supporto in caso di problemi digestivi o ritenzione idrica.

Cos'è il tarassaco?

Il tarassaco (Taraxacum officinale) è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Asteraceae. È estremamente diffusa - tanto che può essere comunemente vista anche nelle zone verdi cittadine, e conosciuta con tutta una serie di nomi popolari come dente di leonestella giallacapo di fratesoffione, quest’ultimo per la caratteristica sfera “piumosa” di semi che si forma dopo la fioritura.

Si ipotizza che il nome “tarassaco” possa derivare dai termini greci “taraxis”, disordine, e “akas”, rimedio, a testimonianza del suo utilizzo tradizionale in ambito curativo
In alcune lingue europee, come il francese (pissenlit) o l’italiano dialettale (piscialetto), viene evidenziata la sua azione diuretica

Il fiore giallo intenso si apre alla luce e si richiude al buio, da cui un ulteriore soprannome: "girasole dei prati".

Come consumare il tarassaco?

Il tarassaco può essere consumato sia come alimento, sia come rimedio erboristico. 

Le foglie infatti sono edibili, e possono essere utilizzate crude - ad esempio all’interno di insalate -, oppure cotte al vapore. La cottura al vapore, qualora si decidesse di consumarli, è preferibile alla bollitura, che tende a disperdere gran parte dei principi attivi della pianta. 

Anche i fiori sono commestibili. Vengono in genere utilizzati per preparare marmellate, sciroppi o il cosiddetto dandelion wine, il vino di tarassaco, una bevanda alcolica fermentata poco conosciuta in Italia. 

Le radici, infine, vengono tradizionalmente utilizzate in fitoterapia
Dopo l’essiccazione e la tostatura, in particolare, vengono macinate per produrre una sorta di surrogato del caffè, oppure utilizzate per la preparazione della cosiddetta tisana al tarassaco.

A cosa serve?

Il tarassaco è usato da secoli nella medicina popolare.

Viene impiegato in particolare:

  • Per favorire la diuresi;
  • Per stimolare la produzione di bile;
  • Per promuovere la funzione epatica.

Le foglie, in particolare, contengono elevate quantità di potassio, da cui derivano gli effetti drenanti e depurativi. La radice, invece, stimola la produzione della bile e ne facilita il deflusso dal fegato all’intestino.

Il tarassaco viene anche utilizzato come supporto in caso di:

L’inulina, una fibra solubile presente soprattutto all’interno della radice di tarassaco, avrebbe un’azione prebiotica che può potenzialmente contribuire al riequilibrio della flora intestinale. Inoltre, può essere utile nella gestione del colesterolo alto, se integrato correttamente in un regime dietetico controllato.

Questi utilizzi, tuttavia, si basano su evidenze parziali e non ancora confermate definitivamente

tarassaco

I benefici e le proprietà del tarassaco

Il tarassaco contiene una varietà di sostanze bioattive che gli conferiscono diverse proprietà potenzialmente benefiche

Le sue foglie sono ricche di:

  • Vitamine, in particolare vitamina A, C, K, E, nonché alcune vitamine del gruppo B;
  • Minerali, come potassio, calcio, ferro, magnesio;
  • Fibre alimentari. In particolare il contenuto di inulina rende il tarassaco potenzialmente utile per favorire la regolarità intestinale.

A livello fitoterapico, il tarassaco contiene tutta una serie di composti potenzialmente utili come i flavonoidi, associati ad azioni:

  • Antinfiammatorie
  • Antiossidanti;
  • Coleretiche;
  • Diuretiche;
  • Ipoglicemiche.

È importante tenere presente che questi potenziali effetti benefici sono, appunto, potenziali e non ancora confermati in via definitiva da studi scientifici. L'integrazione del tarassaco nella dieta può essere, dunque, potenzialmente utile, ma non va in alcun modo a sostituire un'alimentazione equilibrata stilata da un nutrizionista o uno stile di vita sano.

Inoltre, l’assunzione di tarassaco non va, tantomeno, a sostituire l’utilizzo di eventuali farmaci specifici. Non si tratta dunque di un integratore miracoloso, ma piuttosto di una sostanza che può, potenzialmente, essere di supporto nel funzionamento dell’organismo.

Le possibili controindicazioni

L’utilizzo del tarassaco è generalmente considerato sicuro, ma presenta alcune potenziali controindicazioni.

Il suo impiego in forma concentrata, ad esempio sotto forma di decotto, estratto o integratore, è tendenzialmente sconsigliato in caso di:

Questo poiché le sostanze contenute nella pianta possono potenzialmente aumentare l’acidità gastrica.

Viene inoltre controindicato:

  • In presenza di calcoli biliari o ostruzione delle vie biliari, per via del potenziale effetto stimolante sulla produzione di bile;
  • Qualora si assumano farmaci o integratori a base di potassio, in particolare nei soggetti che hanno problemi nella funzionalità renale;
  • In presenza di sensibilità o allergia alle piante della famiglia delle Asteracee. Il pericolo in questo caso è lo sviluppo di eventuali reazioni allergiche, tra cui dermatiti da contatto, prurito o disturbi gastrointestinali e, nei casi più gravi, shock anafilattico. 

Infine, per via del rischio di eventuali interazioni potenzialmente dannose, per chi assume farmaci è prudente consultare un professionista prima di assumere integratori a base di tarassaco.

Fonte:

  • Fan, M., Zhang, X., Song, H., & Zhang, Y. (2023). Dandelion (Taraxacum Genus): A Review of Chemical Constituents and Pharmacological Effects. Molecules, 28(13), 5022–5022. https://doi.org/10.3390/molecules28135022
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