Riso venere o riso nero: proprietà e valori nutrizionali
Il riso venere è un riso integrale dal caratteristico colore nero o viola scuro, ricco di proprietà potenzialmente interessanti per la salute.

Il riso venere è un riso integrale dal caratteristico colore nero o viola scuro, ricco di proprietà potenzialmente interessanti per la salute.
Cos'è il riso venere, o riso nero
Il riso venere è una varietà di riso integrale dai chicchi di colore nero, o viola scuro.
Il nome suo richiama la dea romana Venere, poiché il riso nero in antichità aveva la fama di essere un alimento afrodisiaco.
Le origini del riso venere
Il riso venere nasce dall’incrocio naturale di varietà diverse di riso, senza interventi di modificazione genetica.
Si stima che i suoi “progenitori” siano originari della Cina, dove veniva coltivato esclusivamente per l’imperatore e la corte reale.
La selezione della varietà moderna è invece avvenuta in Italia, dove viene prodotto da un’unica azienda sementiera registrata.
Le differenze del riso nero con il riso normale
Il riso venere si distingue dal riso bianco o brillato sia per l’aspetto, sia per le caratteristiche nutrizionali e culinarie.
A livello visivo, presenta dei chicchi integrali di colore nero-violaceo, dovuto all’alto contenuto di antociani. Questi ultimi sono dei pigmenti con proprietà antiossidanti, assenti nel riso comune.
Dal punto di vista nutrizionale, possiede un contenuto di fibre superiore, oltre a un contenuto più alto di vitamine del gruppo B, e un apporto maggiore di sali minerali come ferro, zinco e selenio.
Anche sul piano glicemico esistono differenze importanti. Il riso venere ha infatti un indice glicemico più basso e un carico glicemico leggermente inferiore rispetto al riso brillato.
Tuttavia, essendo un riso integrale, può risultare meno “digeribile” rispetto al riso comune, e causare gonfiore addominale.
In cucina, il riso venere richiede tempi di cottura più lunghi rispetto al riso bianco, e la sua consistenza risulta più dura ed elastica.
Non avendo la stessa capacità di “assorbire” i condimenti, viene spesso utilizzato come accompagnamento o come base per insalate e piatti freddi.
Di seguito, una tabella riassuntiva con le principali differenze tra riso bianco e riso venere:
Caratteristica | Riso normale (bianco) | Riso venere |
Aspetto | Chicchi bianchi | Chicchi neri-violacei |
Tipo di lavorazione | Raffinato (privato della crusca) | Integrale (con crusca) |
Contenuto di fibre | Basso | Elevato |
Contenuto di proteine | Circa 7-8% | Circa 10% |
Sali minerali principali | Minore quantità di ferro, zinco, selenio | Maggiore quantità di ferro, zinco, selenio |
Presenza di antiossidanti | Assente o molto bassa | Elevata (grazie agli antociani) |
Indice glicemico | Più alto | Più basso |
Digeribilità | Più digeribile | Meno digeribile |
Tempo di cottura | Più breve (15-20 minuti) | Più lungo (40 minuti circa) |
Aroma | Neutro | Ricorda vagamente il pane appena sfornato |
Consistenza | Più morbida, tende a scuocere | Più tenace ed elastica |
Il riso nero in cucina: come cuocerlo e come abbinarlo
Il riso venere è un riso integrale, e questo ne influenza tempi e modalità di cottura.
La lessatura deve avvenire partendo da acqua fredda, e richiede circa 40 minuti dal momento dell’ebollizione. Utilizzando la pentola a pressione, il tempo si riduce a circa 25 minuti dal fischio. Rispetto al riso bianco, il riso venere ha tuttavia una maggiore resistenza alla cottura. Non scuoce facilmente e mantiene una consistenza elastica e tenace anche dopo la preparazione.
A livello culinario, il riso nero si abbina bene sia a piatti caldi sia a insalate fredde. È potenzialmente un buon sostituto del pane per accompagnare secondi di carne e pesce e, in generale, si presta soprattutto a ricette in cui i condimenti vengono preparati separatamente. Viene infatti utilizzato spesso come “base” per insalate e poké.
Non è invece adatto a mantecature.
In linea generale viene solitamente consigliato di cuocere il riso venere a parte e poi unirlo agli altri ingredienti già pronti.
I valori nutrizionali del riso venere
I valori nutrizionali medi per 100 grammi di riso venere sono suddivisi come segue:
Componente | Quantità per 100 g |
Energia | 355 kcal (1503 kJ) |
Grassi | 2,9 g |
– di cui saturi | 0,6 g |
Carboidrati | 73,1 g |
– di cui zuccheri | 0,9 g |
Fibre | 3,8 g |
Proteine | 7,2 g |
Sale | 0,0 g |
Magnesio | 106,9 mg |
Fosforo | 324,6 mg |
Le proprietà del riso venere
Le proprietà del riso venere sono diverse. In particolare:
- Fornisce un buon contenuto di fibre, che favoriscono il transito intestinale e il senso di sazietà;
- Ha un contenuto proteico leggermente superiore rispetto al riso bianco;
- Contiene acido linoleico, un acido grasso essenziale;
- È particolarmente ricco di minerali, in particolare ferro (presente in quantità circa quattro volte superiori rispetto al riso bianco), zinco, selenio, calcio e magnesio;
- Fornisce buone quantità di tiamina (vitamina B1) e altre vitamine del gruppo B.
Una delle caratteristiche distintive del riso venere è l’alto contenuto di antociani, pigmenti naturali dall’azione antiossidante, che possono avere dei potenziali effetti benefici sulla salute cardiovascolare.
Attenzione, però. Il riso nero non è un alimento “miracoloso”, e i suoi potenziali benefici possono essere ottenuti solo se consumato in quantità adeguate all’interno di uno stile di vita sano.
Il riso venere fa dimagrire?
No, il riso venere o riso nero non fa “dimagrire”. Tuttavia viene spesso inserito all’interno di regimi alimentari ipocalorici per via delle sue proprietà nutrizionali e del suo potere saziante.
Qual è l’indice glicemico del riso venere?
Il riso venere possiede un indice glicemico medio-basso, pari a 45. Per fare un raffronto, il riso bianco possiede un indice glicemico pari a circa 60.
Le controindicazioni
Il riso venere è generalmente ben tollerato, ed adatto anche a chi segue un’alimentazione priva di glutine, come nel caso della celiachia.
Tuttavia, come per tutti i cereali integrali, il suo consumo potrebbe essere sconsigliato in alcune situazioni, e in particolare.
- A causa dell’elevato contenuto di fibre insolubili, un’assunzione eccessiva potrebbe aumentare la motilità intestinale e causare disturbi come gonfiore, crampi addominali o diarrea. Si tratta di effetti collaterali fastidiosi ma passeggeri, tuttavia per questo motivo il riso nero viene sconsigliato in presenza di malattie infiammatorie intestinali;
- È, in linea generale, meno digeribile rispetto al riso bianco.