Obesità: come si misura, cause e trattamento
L’obesità è una malattia cronica multifattoriale caratterizzata da aumento di peso eccessivo che si manifesta con la formazione di tessuto adiposo.

Che cos'è l’obesità: definizione e significato
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO) definisce l’obesità come “un eccessivo accumulo di grasso corporeo che rappresenta un rischio per la salute”.
La classificazione si basa principalmente sull'Indice di Massa Corporea (IMC), calcolato come il peso in chilogrammi diviso per il quadrato dell'altezza in metri (kg/m²). Un IMC pari o superiore a 30 kg/m² è considerato indicativo di obesità.
Classificazione e misurazione dell’obesità
Lo stato di obesità si misura con il body mass index (BMI), un valore che si basa sul peso e altezza della persona e che si calcola come kg/m²
In base al valore ottenuto, la persona risulta:
- sovrappeso se il BMI è compreso tra 25 e 30 kg/m²
- obesa se il BMI ≥ 30,0 kg/m²
L'obesità viene ulteriormente suddivisa in classi basate sull'IMC per riflettere la gravità della condizione:
- Sovrappeso: IMC compreso tra 25,0 e 29,9 kg/m²
- Obesità di I Grado (lieve): IMC compreso tra 30,0 e 34,9 kg/m²
- Obesità di II Grado (moderata): IMC compreso tra 35,0 e 39,9 kg/m²
- Obesità di III Grado (grave/morbosa): IMC pari o superiore a 40,0 kg/m².
Andando più nello specifico, per misurare il grasso corporeo, vi sono diverse metodologie, tra cui la misura della circonferenza addominale, dei fianchi e del collo e la misurazione della plica cutanea, effettuata tramite il plicometro.
Segui questa guida pratica per misurare le circonferenze in modo preciso. Consulta il file e condividilo con il tuo nutrizionista.
Sintomi dell'obesità
I sintomi dell’obesità possono variare, ma spesso includono:
- Affanno: Le persone obese spesso sperimentano difficoltà respiratorie anche con sforzi minimi, come salire le scale.
- Apnee notturne: Le apnee notturne sono episodi ripetuti di ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, causati dall’accumulo di massa grassa che preme sul corpo e che riduce il flusso d’aria.
- Aumento della sudorazione: L’eccesso di peso può portare a una maggiore produzione di sudore, anche senza sforzi.
- Russare: Il grasso in eccesso può comprimere le vie aeree, causando questo fenomeno.
- Incapacità di far fronte agli sforzi fisici: L’obesità può rendere difficile svolgere diversi tipi di attività fisica, portando a ridurre notevolmente i movimenti, aumentando la stanchezza cronica.
- Dolori alla schiena e alle articolazioni: Il peso in eccesso pone pressione eccessiva sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale, causando dolore e disagio.
- Colesterolo alto: L’obesità è spesso associata a livelli elevati di colesterolo, che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari.
- Disturbi del sonno: Oltre all’apnea notturna, l’obesità può causare altri disturbi del sonno, limitando le posizioni di comfort e influenzando negativamente la qualità del riposo.
- Ipertensione: L’eccesso di peso può contribuire all’aumento della pressione sanguigna, un fattore di rischio per le malattie cardio e cerebrovascolari.
- Aumento dell’appetito: Le persone obese possono sperimentare un aumento dell’appetito, spesso legato a squilibri ormonali e abitudini alimentari scorrette, caratterizzate da pasti che comportano numerosi picchi e cali glicemici durante la giornata.
Obesità: cause e fattori di rischio
Tra le principali cause di obesità troviamo:
- la genetica;
- lo stile di vita;
- i fattori di contesto o ambientali;
- i fattori socio-economici.
Vediamoli più nel dettaglio.
La genetica gioca un ruolo significativo nella predisposizione all'obesità, influenzando aspetti come il metabolismo basale, la regolazione dell'appetito, la propensione all'accumulo di grasso e la risposta agli stimoli dietetici. Si stima che la componente genetica possa contribuire dal 40% al 70% alla variabilità dell'IMC tra gli individui.
Sono stati identificati numerosi geni associati all'obesità, come il gene FTO (Fat Mass and Obesity-associated) e i geni che regolano la leptina e il suo recettore, ormoni chiave nel controllo della fame e del senso di sazietà. I disturbi ormonali, ovvero condizioni patologiche che comportano squilibri ormonali come l’ipotiroidismo e la sindrome di Cushing, possono infatti influire sul peso corporeo.
Tuttavia, la genetica da sola non è sufficiente a spiegare l'epidemia globale di obesità; essa interagisce con fattori ambientali e comportamentali.
I fattori legati allo stile di vita sono contributori primari all'obesità e includono, ad esempio:
- dieta ipercalorica, con un consumo eccessivo di cibi ad alto contenuto calorico e poveri di nutrienti.
- stile di vita sedentario, quindi la mancanza di attività fisica regolare che porta a un dispendio energetico ridotto.
- fattori psicologici come stress, depressione
Una dieta squilibrata, ricca di alimenti ad alta densità energetica (grassi saturi, zuccheri raffinati) e povera di fibre, vitamine e minerali, promuove un bilancio energetico positivo e l'accumulo di grasso. Contemporaneamente, la sedentarietà e la scarsa attività fisica riducono il dispendio energetico, aggravando lo squilibrio calorico. La combinazione di un'eccessiva assunzione calorica e un insufficiente consumo energetico è la causa principale dell'aumento ponderale che, nel tempo, può sfociare nell'obesità.
Anche la privazione o mancanza di sonno è sempre più riconosciuta come un fattore di rischio significativo per l'obesità. Il sonno insufficiente o di scarsa qualità può alterare l'equilibrio degli ormoni che regolano l'appetito. In particolare, determina l’aumento della grelina, l’ormone della fame, e la diminuzione della leptina, l'ormone della sazietà. Questo squilibrio ormonale porta a un aumento dell'appetito, in particolare per cibi ad alto contenuto calorico (ricchi di zuccheri e grassi), e a una maggiore tendenza all'accumulo di grasso. Inoltre, la privazione del sonno può influenzare la resistenza.
Anche i fattori ambientali hanno un impatto profondo sull'aumento dei tassi di obesità. Questi includono l'"ambiente obesogenico", caratterizzato da:
- Accessibilità e disponibilità di cibi ultra-processati a basso costo e ad alto contenuto calorico.
- Ridotta disponibilità di alimenti freschi e sani in alcune aree (deserti alimentari).
- Aumento delle dimensioni delle porzioni nei ristoranti e nei prodotti confezionati.
- Aumento del tempo trascorso davanti agli schermi (TV, computer, smartphone) che riduce l'attività fisica.
- Mancanza di spazi sicuri e accessibili per l'attività fisica (parchi, piste ciclabili).
- Marketing aggressivo di prodotti alimentari non salutari, in particolare verso i bambini.
- Fattori socioeconomici come povertà e insicurezza alimentare, che possono portare a scelte alimentari meno salutari.
I fattori socioeconomici sono fortemente correlati alla prevalenza dell'obesità e rappresentano un'importante disuguaglianza sanitaria. Tra i principali si annoverano:
- Reddito più basso: Spesso associato a un minore accesso a cibi sani e convenienti, una maggiore dipendenza da alimenti ultra-processati a basso costo e minore possibilità di praticare attività fisica.
- Livello di istruzione inferiore: Può influenzare la conoscenza nutrizionale, la consapevolezza dei rischi per la salute e la capacità di accedere a risorse sanitarie.
- Insecurezza alimentare: Paradossalmente, la mancanza di accesso a cibo sufficiente e nutriente può portare a cicli di abbuffate e scelte alimentari meno salutari quando il cibo è disponibile.
- Disoccupazione o occupazioni meno remunerative: Possono limitare la capacità di acquistare cibo sano e partecipare ad attività ricreative.
- Ambiente residenziale: Quartieri con scarso accesso a negozi di alimentari sani, mancanza di spazi verdi o infrastrutture per l'attività fisica, e maggiore esposizione a pubblicità di cibi non salutari.
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Conseguenze dell'obesità: patologie associate
L'obesità è un fattore di rischio per una vasta gamma di patologie croniche e non, che riducono significativamente l'aspettativa di vita e la qualità della stessa.
L’obesità infatti sottopone ad un maggiore rischio per lo sviluppo di:
- Malattie cardiovascolari: L’obesità aumenta il rischio di ipertensione (pressione alta), che può danneggiare le arterie e il cuore.
- Diabete di tipo 2 o diabete infantile nei bambini: l’eccesso di grasso corporeo, soprattutto intorno all’addome, può causare resistenza all’insulina, l’ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue.
- Problemi respiratori: l’obesità può causare difficoltà respiratorie, come l’asma, e la sindrome da ipoventilazione.
- Apnee notturne: Questo disturbo può portare a sonnolenza diurna e a conseguenti problemi di concentrazione.
- Problemi articolari: Il peso eccessivo mette sotto stress le articolazioni, in particolare quelle delle ginocchia e delle anche.
- Malattie del fegato: L’obesità è una delle principali cause della steatosi epatica e della steatosi epatica non alcolica, condizioni in cui il grasso si accumula nel fegato.
- Disturbi gastrointestinali: L’obesità aumenta il rischio di reflusso gastroesofageo, una condizione in cui l’acido dello stomaco risale nell’esofago, causando bruciore esofageo o bruciore allo stomaco.
- Disturbi psicologici: Le persone obese possono sperimentare depressione, ansia e bassa autostima a causa dello stigma sociale e delle difficoltà fisiche associate al peso eccessivo.
- Alcuni tipi di cancro: Il grasso corporeo in eccesso può influenzare i livelli ormonali e promuovere l’infiammazione, entrambi fattori che possono contribuire allo sviluppo del cancro.
Lo sviluppo di malattie cardiovascolari, diabete e alcuni tipi di tumori a causa dell’obesità sono molto comuni e preoccupanti.
Per quanto riguarda lo sviluppo e la progressione delle malattie cardiovascolari (MCV), l'eccesso di tessuto adiposo, in particolare quello viscerale, è associato a dislipidemia (alti livelli di colesterolo LDL e trigliceridi, bassi livelli di HDL), ipertensione arteriosa e infiammazione cronica di basso grado. Questi fattori contribuiscono all'aterosclerosi, un processo di indurimento e restringimento delle arterie, che aumenta il rischio di infarto miocardico, ictus e insufficienza cardiaca.
L'obesità è anche il principale fattore di rischio modificabile per il diabete di tipo 2. L'accumulo di grasso corporeo, specialmente nel tessuto viscerale, porta a insulino-resistenza, che può portare a una ridotta produzione di insulina e a un aumento dei livelli di glucosio nel sangue, caratteristiche tipiche del diabete di tipo 2.
Infine, l'obesità è stata riconosciuta come un fattore di rischio per lo sviluppo di diversi tipi di cancro, tra cui quello della mammella, dell’endometrio, del fegato, della cistifellea e del pancreas.
Prevenzione dell’obesità infantile
La prevenzione dell'obesità infantile è cruciale per invertire la tendenza all’aumento dei casi di obesità.
Le strategie efficaci includono un approccio che comprende diversi aspetti: dall’educazione nutrizionale, che permette di insegnare ai genitori e ai bambini abitudini alimentari sane fin dalla prima infanzia, promuovendo il consumo di frutta, verdura e cereali integrali e limitando zuccheri e grassi saturi, all’incoraggiamento all'attività fisica a scuola e in altri contesti comunitari.
Anche le politiche pubbliche e gli interventi nelle scuole possono aiutare concretamente a diffondere informazione e consapevolezza sul tema.
Cura e trattamento
Tra le strategie più comuni per trattare l’obesità troviamo:
- dieta e nutrizione: L'attuazione di una dieta ipocalorica stilata da un nutrizionista finalizzata al dimagrimento e che prediliga alimenti sani, ricchi di fibre e poveri di zuccheri è la base per la cura dell’obesità.
- attività fisica: L’esercizio regolare è fondamentale per bruciare calorie e migliorare la salute generale.
- supporto psicologico: In alcuni casi, il supporto di uno psicologo può essere utile per affrontare i comportamenti alimentari e le emozioni legate al cibo.
- Trattamento farmacologico e chirurgia bariatrica: quando dieta equilibrata e attività fisica non sono sufficienti è possibile rivolgersi a un medico per valutare soluzioni che comprendano farmaci o, in alcuni casi, operazioni chirurgiche.
Inoltre, esistono diversi centri per la cura dell'obesità a cui è possibile rivolgersi per ottenere consulenze e trattamenti specifici.
I diversi trattamenti variano non solo per le modalità e l’impegno richiesto, ma anche per i risultati che è possibile ottenere. Le percentuali di successo a lungo termine dei trattamenti per l'obesità variano infatti considerevolmente a seconda dell'approccio.
- Modifiche dello stile di vita (dieta ed esercizio fisico): da sole, spesso portano a una perdita di peso iniziale, ma il mantenimento a lungo termine (oltre 5 anni) è difficile, con tassi di successo per una perdita di peso clinicamente significativa (<10% del peso corporeo) che si attestano attorno al 10-20%.
- Farmacoterapia: con l'uso continuativo dei farmaci, è possibile ottenere e mantenere una perdita di peso del 5-15% del peso corporeo totale, con miglioramenti nelle comorbidità.
- Chirurgia bariatrica: è il trattamento più efficace, con una perdita di peso media sostenuta del 20-40% del peso corporeo totale a 5-10 anni e tassi di risoluzione o miglioramento delle comorbidità superiori all'80% per il diabete di tipo 2 e l'ipertensione. Tuttavia, il successo richiede un impegno a vita verso cambiamenti dello stile di vita e follow-up medico.
Dieta per l’obesità
Quali modifiche alla dieta sono consigliate per la perdita di peso nei soggetti obesi?
Le modifiche alla dieta per la perdita di peso nei soggetti obesi si concentrano su un approccio sostenibile e bilanciato che crei un deficit calorico. Le raccomandazioni includono:
- Riduzione dell'apporto calorico complessivo.
- Varietà di alimenti: Consumare una vasta gamma di alimenti per assicurarsi di ottenere tutti i nutrienti necessari può evitare gli attacchi di fame con aumento del consumo di frutta, verdura e cereali integrali, ricchi di fibre e nutrienti e la limitazione di zuccheri aggiunti, bevande zuccherate e alimenti ultra-processati.
- Controllo delle porzioni.
- Preferenza per fonti proteiche magre (pollo, pesce, legumi) e grassi sani (avocado, noci, olio d'oliva).
- Idratazione adeguata con acqua.
Attività fisica per l’obesità
L'esercizio fisico è fondamentale per la gestione del peso e il miglioramento della salute metabolica nei soggetti obesi. Una combinazione di esercizio aerobico e allenamento di resistenza (forza) è generalmente più efficace:
- Esercizio Aerobico: Attività come camminata a passo svelto, jogging, ciclismo, nuoto, danza. Aiuta a bruciare calorie, migliorare la salute cardiovascolare e aumentare la sensibilità all'insulina. Si raccomandano almeno 150-300 minuti di attività aerobica di intensità moderata a settimana.
- Allenamento di Resistenza: Sollevamento pesi, esercizi a corpo libero (es. squat, flessioni). Aiuta a costruire e mantenere la massa muscolare, che aumenta il metabolismo basale e contribuisce a una maggiore spesa energetica a riposo. Si consigliano 2-3 sessioni a settimana.
L'importante è iniziare gradualmente e aumentare l'intensità e la durata nel tempo, tenendo conto delle capacità individuali e di eventuali comorbidità.
Farmaci e chirurgia bariatrica per l’obesità
I farmaci per l'obesità sono prescritti in genere per individui con IMC ≥30kg/m2 o IMC ≥27kg/m2 con almeno una comorbilità correlata al peso, quando le modifiche dello stile di vita non sono sufficienti. I farmaci approvati agiscono su diversi meccanismi:
- Riduzione dell'appetito e aumento del senso di sazietà, come liraglutide, semaglutide (agonisti del recettore GLP-1), naltrexone/bupropione, fentermina/topiramato.
- Riduzione dell'assorbimento dei grassi. Ad esempio l’orlistat.
Questi farmaci devono essere utilizzati sotto stretta supervisione medica e in combinazione con modifiche dello stile di vita.
La chirurgia bariatrica è considerata l'intervento più efficace a lungo termine per la perdita di peso significativa e il miglioramento delle comorbilità legate all'obesità grave. I tipi più comuni includono:
- Bypass Gastrico Roux-en-Y (RYGB): Crea una piccola tasca gastrica che viene collegata direttamente all'intestino tenue, bypassando la maggior parte dello stomaco e il duodeno. È altamente efficace per la perdita di peso (60-80% dell'eccesso di peso) e la risoluzione del diabete di tipo 2.
- Sleeve Gastrectomy (SG): Rimuove circa l'80% dello stomaco, lasciando una struttura a forma di "manica" o "tubo". Riduce la capacità gastrica e i livelli dell'ormone della fame grelina. Efficace per la perdita di peso (50-70% dell'eccesso di peso).
- Bendaggio Gastrico Regolabile (LAGB): Posizionamento di un anello gonfiabile attorno alla parte superiore dello stomaco per creare una piccola tasca. Meno invasivo e reversibile, ma generalmente meno efficace a lungo termine rispetto a RYGB e SG (40-60% dell'eccesso di peso).
- Diversione Biliopancreatica con Switch Duodenale (BPD/DS): Una procedura complessa che combina una gastrectomia a manica con un significativo reindirizzamento intestinale. Altamente efficace per la perdita di peso (70-80% dell'eccesso di peso) e la risoluzione del diabete, ma associata a maggiori rischi di carenze nutrizionali.
L'efficacia varia in base al tipo di procedura e all'aderenza del paziente al follow-up, ma tutte le procedure bariatriche portano a miglioramenti significativi nella salute.
Aspetti psicologici dell’obesità: cause e trattamento
L'obesità non è solo una condizione fisica, ma ha profondi impatti psicologici che possono aggravare la condizione stessa e ridurre la qualità della vita. Questi includono:
- Stigma e discriminazione: Le persone obese spesso affrontano pregiudizi e discriminazioni in ambito sociale, lavorativo e sanitario, portando a sentimenti di isolamento e vergogna.
- Bassa autostima e immagine corporea negativa: Il peso eccessivo può influenzare negativamente la percezione di sé, contribuendo a insicurezza e disagio.
- Disturbi dell'umore: L'obesità è spesso correlata a un aumento del rischio di depressione e ansia. Questo può essere dovuto a fattori biologici (infiammazione, disregolazione ormonale) e psicosociali (stigmatizzazione, frustrazione per il peso).
- Disturbi alimentari: Alcune persone obese possono soffrire di disturbi alimentari come il disturbo da alimentazione incontrollata (BED), caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate.
Gli approcci per affrontare questi impatti includono:
- Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): Aiuta a identificare e modificare pensieri e comportamenti disfunzionali legati all'alimentazione e all'immagine corporea.
- Gruppi di supporto: Offrono un ambiente sicuro per condividere esperienze e ricevere supporto emotivo.
- Consulenza psicologica: Per affrontare depressione, ansia e problemi di autostima.
- Interventi mirati allo stigma: Sensibilizzazione e educazione per ridurre il pregiudizio e la discriminazione.
Approccio olistico al trattamento: Integrare il supporto psicologico nel piano di gestione del peso.
Epidemiologia dell’obesità: trend e statistiche
Le proiezioni e i dati disponibili indicano un trend in costante aumento. Le stime più recenti basate sui dati del 2023 suggeriscono che oltre 1 miliardo di persone nel mondo vivono con l'obesità.
Negli ultimi dieci anni, la prevalenza dell'obesità ha continuato a crescere a livello globale, ma con variazioni significative tra le diverse regioni.
- Paesi ad alto reddito: Sebbene la prevalenza sia già elevata, si è osservato un continuo aumento, anche se il tasso di crescita potrebbe aver rallentato in alcune aree (es. Stati Uniti).
- Paesi a medio e basso reddito: Hanno registrato l'aumento più rapido e drammatico dei tassi di obesità. Questo è particolarmente evidente in regioni come il Medio Oriente, il Nord Africa, l'America Latina e parti dell'Asia, dove l'urbanizzazione, la transizione nutrizionale (verso diete occidentali) e la sedentarietà stanno prendendo piede rapidamente.
- Aree rurali vs. urbane: In molti paesi, la prevalenza dell'obesità è stata tradizionalmente più alta nelle aree urbane, ma si sta osservando un aumento anche nelle aree rurali.
- Disuguaglianze interne: All'interno delle regioni e dei paesi, le disuguaglianze socioeconomiche spesso si traducono in differenze nella prevalenza dell'obesità, con tassi più elevati nelle fasce di popolazione a basso reddito.
Questo cambiamento riflette l'impatto combinato di fattori economici, sociali e ambientali che promuovono comportamenti non salutari e diete ad alto contenuto calorico in contesti in rapida evoluzione.
In Italia, l’obesità rappresenta un problema crescente. Secondo i dati più recenti, oltre 25 milioni di persone sono obese o in sovrappeso, con il 46% degli adulti e il 26,3% dei bambini e adolescenti tra i 3 e i 17 anni. Questo fenomeno ha un impatto significativo sulla salute pubblica e comporta costi elevati per il sistema sanitario.
Impatto sociale ed economico dell’obesità
L'onere economico dell'obesità sui sistemi sanitari è considerevole e in costante crescita. L'obesità e le sue comorbidità (diabete, MCV, alcuni tipi di cancro, ecc.) richiedono trattamenti medici, farmaci, ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici complessi, generando costi diretti elevati. Questi costi includono:
- Spese mediche: Visite specialistiche, esami diagnostici, terapie farmacologiche.
- Ospedalizzazioni: Ricoveri per complicanze acute o per interventi chirurgici (es. bariatrica).
- Trattamento delle comorbidità: Gestione cronica di condizioni come il diabete e l'ipertensione.
L'obesità ha un impatto significativo anche sulla produttività lavorativa e comporta un aumento delle giornate lavorative perse. Questo si manifesta attraverso:
- Assenteismo: Individui con obesità tendono ad avere un maggior numero di giorni di malattia e assenze dal lavoro a causa delle comorbidità (es. apnee del sonno, dolori articolari, diabete) e della necessità di visite mediche.
- Presenteismo: Riduzione della produttività e dell'efficienza sul posto di lavoro a causa di problemi di salute legati all'obesità, anche quando l'individuo è presente. Ciò può includere fatica, ridotta concentrazione e difficoltà fisiche nello svolgimento delle mansioni.
- Disabilità e prepensionamento: L'obesità grave può portare a disabilità e alla necessità di un prepensionamento, riducendo ulteriormente la forza lavoro.
- Costi indiretti per le aziende: Minore produttività, maggiori costi assicurativi, oneri per l'adattamento degli ambienti di lavoro.
L'impatto economico complessivo dell'obesità include non solo i costi diretti sanitari ma anche queste perdite significative di produttività.
Fonti:
- Masocco, M., Minardi, V., Contoli, B., Minelli, G., Manno, V., Cobellis, L., & Greco, D. (2023). Sovrappeso e obesità nella popolazione adulta in Italia: trend temporali, differenze socio-anagrafiche e regionali con focus sulla Regione Campania. EpiCentro.
- Muscogiuri, G., Verde, L., Sulu, C., Katsiki, N., Hassapidou, M., Frias-Toral, E., Cucalón, G., Pazderska, A., Yumuk, V. D., Colao, A., & Barrea, L. (2022). Mediterranean Diet and Obesity-related Disorders: What is the Evidence? Current Obesity Reports, 11(4), 287–304.
- World Health Organization: WHO. (2020, February 21). Obesity. https://www.who.int/health-topics/obesity#tab=tab_1