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Arachidi: benefici e possibili controindicazioni

Le arachidi, ricche di nutrienti come proteine e antiossidanti, possono contribuire a ridurre il colesterolo "cattivo" e proteggere da malattie cardiovascolari. Tuttavia, possono essere pericolose per chi soffre di allergia.

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Le arachidi, ricche di nutrienti come proteine e antiossidanti, possono contribuire a ridurre il colesterolo “cattivo” e proteggere da malattie cardiovascolari. Tuttavia, possono essere pericolose per chi soffre di allergia.

Cosa sono le arachidi?

Le arachidi  sono i semi commestibili di una pianta appartenente alla famiglia delle Fabacee, o Leguminose. Nonostante vengano considerate come frutta secca (pistacchi, nocciole, noci…), sono in realtà dei legumi, e “imparentate” quindi con i piselli e i fagioli.

Si suppone siano originarie del Centro America, e da esse si ricava dell’olio, molto utilizzato in cucina. 

Le proprietà nutrizionali delle arachidi

Le arachidi vengono particolarmente apprezzate per le loro proprietà nutritive, come del resto le mandorle, i pinoli e tutto il resto della frutta secca.

Nella tabella di seguito riportiamo i valori nutrizionali medi per 100 grammi di arachidi:

NutrienteQuantità medie per 100 grammi
Calorie598 Cal
Carboidrati16 g
Proteine26 g
Lipidi49 g
Fibre9 g
Niacina12 mg
Piridossina (Vitamina B6)0.38 mg
Vitamina E8 mg
Riboflavina (Vitamina B2)0.14 mg
Tiamina (Vitamina B1)0.64 mg
Folati240 µg
Acido Pantotenico2 mg
Potassio705 mg
Fosforo76 mg
Magnesio168 mg
Calcio92 mg
Sodio18 mg
Selenio7 µg
Ferro5 mg
Rame1 mg
Zinco3 mg
Manganese2 mg

Le arachidi fanno male o fanno bene?

Le arachidi, come altri alimenti, non fanno né “male”, né “bene”.
Si tratta di una fonte di nutrienti, sono ricche di grassi sani, vitamine e minerali, e possono potenzialmente offrire dei benefici se vengono consumate nelle “giuste” quantità all’interno di una dieta equilibrata e uno stile di vita sano.
Tuttavia, il loro effetto dipende dal contesto generale del piano alimentare e dalle porzioni consumate in rapporto ad esso.

È importante sottolineare che non esistono alimenti benefici o tantomeno miracolosi di per sé: è l’intero pattern alimentare e lo stile di vita che determinano eventuali effetti positivi sulla salute nel suo complesso.

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Le arachidi fanno ingrassare?

No, le arachidi non “fanno ingrassare”, purché inserite nelle quantità adeguate all’interno di un piano alimentare sano e bilanciato

In media si consiglia di consumare delle porzioni da 30 grammi di frutta secca, per tre volte la settimana. Tuttavia, queste porzioni e quantità possono variare anche sensibilmente, a seconda del proprio stile di vita e del proprio piano alimentare. Occorre inoltre fare attenzione all’eventuale aggiunta di sale.
Vi è comunque la figura del nutrizionista, cui ci si può rivolgere in caso di dubbio su come integrare questi semi nella propria alimentazione.

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I benefici del consumo di arachidi

Le arachidi vengono talvolta chiamate “le proteine dei poveri”, poiché economiche e ricche di nutrienti. In particolare, il loro consumo all’interno di uno stile di vita sano e una dieta equilibrata aiuterebbe a:

  • Ridurre il colesterolo LDL “cattivo”, in favore del colesterolo HDL “buono”M
  • Ridurre l’azione dei radicali liberi grazie al contenuto di antiossidanti. In particolare, il resveratrolo aiuterebbe a proteggere nei confronti dello sviluppo di malattie cardiovascolari, tumori e malattie neurodegenerative;
  • Far funzionare bene il metabolismo, grazie alle vitamine del gruppo B.

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Le possibili controindicazioni

Tra le principali controindicazioni del consumo di arachidi vi è l’allergia alle arachidi. Si tratta di un’allergia particolarmente diffusa, e può coinvolgere anche altri tipi di frutta secca a guscio. Chi ne soffre deve solitamente evitare il consumo di questi semi, poiché nei casi più gravi può presentarsi la cosiddetta anafilassi.
Si tratta di una reazione allergica estremamente grave caratterizzata da abbassamento repentino della pressione sanguigna, difficoltà respiratorie, perdita di coscienza. Questa condizione è pericolosa e potenzialmente letale, e richiede un intervento medico immediato.

Inoltre, chi soffre di malattie o infiammazioni croniche o acute del tratto gastrointestinali dovrebbe moderarne il consumo, poiché la presenza di fibre potrebbe, potenzialmente, causare un peggioramento dei sintomi.

Fonti:

  • Lieberman, J. A., Gupta, R. S., Knibb, R. C., Haselkorn, T., Tilles, S., Mack, D. P., & Pouessel, G. (2020). The global burden of illness of peanut allergy: A comprehensive literature review. Allergy, 76(5), 1367–1384. https://doi.org/10.1111/all.14666
  • Settaluri, V. S., Kandala, C. V. K., Puppala, N., & Sundaram, J. (2012). Peanuts and Their Nutritional Aspects—A review. Food and Nutrition Sciences, 03(12), 1644–1650. https://doi.org/10.4236/fns.2012.312215
  • Shah, F., Shi, A., Ashley, J., Kronfel, C., Wang, Q., Maleki, S. J., Adhikari, B., & Zhang, J. (2019). Peanut allergy: Characteristics and approaches for mitigation. Comprehensive Reviews in Food Science and Food Safety, 18(5), 1361–1387. https://doi.org/10.1111/1541-4337.12472