Cos'è il glucagone?
Il glucagone è un ormone peptidico che viene prodotto dalle cellule alfa del pancreas. Viene considerato l’”antagonista” dell’insulina, in quanto libera il glucosio nel flusso sanguigno, aiutando a mantenere dei livelli normali. Difatti, quando la glicemia è particolarmente bassa, le cellule alfa del pancreas si attivano e iniziano a produrre questo ormone, per ristabilirla entro livelli normali.

Il glucagone è un ormone prodotto dal pancreas, con funzione opposta all’insulina: aumenta i livelli di glucosio nel sangue rilasciando le riserve dal fegato.
Viene usato come farmaco salvavita in caso di ipoglicemia grave. Si assume per iniezione e può causare effetti collaterali come tachicardia e nausea.
Cos'è il glucagone?
Il glucagone è un ormone peptidico che viene prodotto dalle cellule alfa del pancreas. Viene considerato l’”antagonista” dell’insulina, in quanto libera il glucosio nel flusso sanguigno, aiutando a mantenere dei livelli normali.
Difatti, quando la glicemia è particolarmente bassa, le cellule alfa del pancreas si attivano e iniziano a produrre questo ormone, per ristabilirla entro livelli normali.
Rivolgiti a un nutrizionista per gestirli con un'alimentazione adeguata.
- Trova il nutrizionista migliore per te
- Il primo colloquio è gratuito
- Fai le visite da casa, o da dove vuoi
Il glucagone e l’insulina
Il glucagone e l’insulina sono strettamente collegati. Sono infatti entrambi due ormoni prodotti dal pancreas, che lavorano in equilibrio per regolare i livelli di zucchero nel sangue. Entrambi vengono secreti dalle isole di Langerhans, ma con funzioni opposte: le cellule beta rilasciano insulina per abbassare la glicemia, mentre le cellule alfa producono glucagone per aumentarla quando necessario.
- Dopo un pasto, l’insulina favorisce l’assorbimento del glucosio da parte delle cellule, permettendo di utilizzarlo come fonte di energia e prevenendo l’accumulo eccessivo di zuccheri nel sangue. Se la produzione di insulina è insufficiente o le cellule sviluppano resistenza a essa, possono insorgere disturbi come il diabete;
- Al contrario, in condizioni di glicemia bassa, ad esempio durante i periodi di digiuno, il glucagone stimola il fegato a rilasciare il glucosio immagazzinato, evitando il rischio di ipoglicemia.
Questo meccanismo garantisce un equilibrio costante della glicemia, essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo.
Le funzioni del glucagone
La principale funzione del glucagone è la stimolazione della glicogenolisi. Sostanzialmente questo ormone aiuta la degradazione del glicogeno che viene immagazzinato nel fegato, andando a “liberare” il glucosio all’interno del flusso sanguigno, che poi, tramite l’insulina, raggiungerà le cellule.
Si tratta di un processo estremamente importante nei momenti di ipoglicemia, ovvero quando la quantità di glucosio nel sangue è molto bassa, ad esempio durante i periodi di digiuno, oppure durante l’attività fisica.
Inoltre, è necessario per:
- Impedire al fegato, se necessario, di assorbire e immagazzinare il glucosio, per mantenerne una quantità maggiore nella circolazione sanguigna;
- Contribuire alla produzione di glucosio da fonti come gli amminoacidi.
Perché il glucagone è detto ormone della fame?
Il glucagone viene anche chiamato “ormone della fame” poiché viene prodotto durante i periodi di digiuno.
Il glucagone è un antidoto dell'insulina?
Sì, viene considerato tale, in quanto ha un’azione “opposta” a quella dell’insulina.
Il glucagone come farmaco
Il glucagone viene utilizzato come farmaco salvavita per trattare l’ipoglicemia grave, ovvero livelli di zucchero eccessivamente bassi all’interno del flusso sanguigno. Agisce, infatti, stimolando il fegato nel rilascio del glucosio.
Può essere inoltre utilizzato anche per facilitare alcune tipologie di esami diagnostici.

Quando e da chi viene assunto?
Il glucagone viene assunto in caso di grave crisi ipoglicemica. Ad esempio, quando persone affette da diabete di tipo 1 (o anche diabete infantile) fanno errori nella somministrazione dei farmaci.
Si tratta di una condizione che può avvenire, ad esempio, se viene somministrata troppa insulina, o in modalità errate.
L’ipoglicemia può avvenire anche in caso di alcune patologie a carico del fegato o del pancreas, oppure alcuni tumori.
Infine, se dopo i pasti avviene ipoglicemia potrebbe essere un segno dello sviluppo di insulino-resistenza e, conseguentemente, diabete di tipo 2. In questi casi, oltra ad una terapia farmacologica adeguata, viene solitamente richiesto di seguire una specifica dieta per insulino-resistenza.
Quali sono i sintomi dell’ipoglicemia?
Tra i sintomi dell’ipoglicemia possiamo ricordare:
- Pallore;
- Sudorazione abbondante;
- Tremori;
- Senso di stanchezza e di malessere;
- Confusione;
- Tachicardia.
Nei casi più gravi, per cui potrebbe essere necessaria l’assunzione di glucagone, possono comparire anche:
- Perdita di coscienza;
- Convulsioni;
- Difficoltà di comunicazione;
- Coma.
È sempre necessario assumere glucagone in caso di ipoglicemia?
No, non è sempre necessario. Generalmente il glucagone viene impiegato unicamente nei casi di crisi ipoglicemica grave, come farmaco salvavita.
Le modalità di assunzione
Il glucagone si assume solitamente tramite iniezioni, ovvero per via:
- Sottocutanea;
- Endovenosa;
- Intramuscolare.
I possibili effetti collaterali
Tra i possibili effetti collaterali dell’assunzione di glucagone possiamo ricordare:
- Tachicardia;
- Senso di nausea e/o malessere;
- Vomito.
Si tratta tuttavia di effetti collaterali piuttosto rari.
È possibile utilizzare il glucagone durante la gravidanza e l’allattamento?
Sì, ad oggi impiegarlo durante gravidanza e allattamento è considerato sicuro.
Fonti:
- Zeigerer, A., Sekar, R., Kleinert, M., Nason, S., Habegger, K. M., & Müller, T. D. (2021). Glucagon’s Metabolic Action in Health and Disease. Comprehensive Physiology, 1759–1783. https://doi.org/10.1002/cphy.c200013
- Morris, C. H., & Baker, J. (2025, February 6). Glucagon. Nih.gov; StatPearls Publishing. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK559195/