Elettrocardiogramma o ECG: quando farlo
L’elettrocardiogramma è un esame da fare quando si sospettano malfunzionamenti del sistema cardiovascolare, in presenza di fattori di rischio, oppure qualora si desideri iniziare a praticare attività sportiva.

L’elettrocardiogramma è un esame da fare quando si sospettano malfunzionamenti del sistema cardiovascolare, in presenza di fattori di rischio, oppure qualora si desideri iniziare a praticare attività sportiva.
Cos'è l'elettrocardiogramma o ECG
L’elettrocardiogramma, o ECG, è un esame che registra l’attività del cuore, rappresentandola in un tracciato grafico.
Viene eseguito applicando degli elettrodi sulla pelle, a loro volta collegati a un dispositivo chiamato elettrocardiografo.
L’analisi del tracciato ottenuto permette di valutare il ritmo, la frequenza e la regolarità del battito, offrendo tutta una serie di informazioni sullo stato di salute dell’apparato cardiocircolatorio.
Si tratta di un esame non invasivo e indolore, che viene solitamente prescritto per rilevare anomalie a carico del cuore.
A cosa serve l’ECG?
L’elettrocardiogramma serve a identificare anomalie nel funzionamento del cuore.
In particolare, l’ECG può rilevare:
- Aritmie;
- Presenza di tachicardia;
- Infarti in corso o pregressi;
- Eventuali alterazioni strutturali del cuore o del sistema cardiovascolare;
- La presenza di alcune malattie cardiovascolari.
L’elettrocardiogramma viene usato, eventualmente, anche per monitorare l’efficacia di alcuni trattamenti farmacologici, oppure il funzionamento corretto di dispositivi specifici, come il pacemaker.
È richiesto anche qualora si richiedano dei certificati per l’idoneità sportiva e nei controlli di routine per chi è a rischio di sviluppare malattie a carico del sistema cardiovascolare.
Tipologie di elettrocardiogramma
Esistono tre tipi principali di elettrocardiogramma:
- ECG a riposo. Si esegue con il paziente sdraiato, in una condizione, appunto, di riposo. In genere dura pochi minuti, e restituisce un’istantanea dell’attività cardiaca;
- ECG sotto sforzo. Registra il tracciato mentre il paziente svolge un’attività fisica, come una leggera corsa, per valutare il comportamento del cuore quando viene richiesta una maggiore richiesta di ossigeno;
- ECG secondo Holter. Viene anche chiamato Holter cardiaco. È un esame che monitora la funzionalità del cuore per 24-48 ore, rilevando eventuali alterazioni che non compaiono durante gli esami di durata più breve.
Elettrocardiogramma a riposo
L’elettrocardiogramma a riposo è l’esame che viene richiesto ed eseguito più di frequente. Non è invasivo e dura, in genere, pochi minuti.
- Il paziente viene fatto sdraiare su un lettino, a torace scoperto;
- Il medico, o il tecnico di laboratorio, applica una serie di elettrodi sul torace, i polsi e le caviglie. Questi elettrodi captano gli impulsi elettrici generati dal cuore e li trasmettono all’elettrocardiografo, che li rappresenta in un tracciato su carta millimetrata o su monitor.
L’intera procedura dura pochi minuti, e il paziente non prova dolore né fastidio. L’unico “fastidio” è rappresentato dal fatto che durante la registrazione è importante non parlare né muoversi, per evitare interferenze o alterazioni nel tracciato.
Questo tipo di ECG viene prescritto solitamente per indagare alcuni sintomi che potrebbero rilevare alcuni malfunzionamenti del cuore, ma anche per controlli periodici della funzionalità cardiaca, oppure prima di iniziare un’attività sportiva.
ECG sotto sforzo
L’elettrocardiogramma sotto sforzo valuta il funzionamento del cuore durante l’attività fisica.
Generalmente si svolge facendo posizionare il paziente su un tapis roulant o una cyclette, con gli elettrodi applicati sul torace.
È necessario per valutare i cambiamenti nel ritmo cardiaco quando l’organismo richiede più ossigeno - come durante degli sforzi, appunto. Consente di identificare tutte quelle patologie cardiache difficili da individuare a riposo, come le cosiddette aritmie da sforzo.
La durata dell’esame è in questi casi leggermente più lunga rispetto all’ECG a riposo, e pari in media ad alcune decine di minuti.
ECG secondo Holter
L’elettrocardiogramma secondo Holter, anche detto Holter cardiaco, è un esame che, invece, dura diverse ore, se non diversi giorni.
Si esegue applicando 4-5 elettrodi sul torace, a loro volta collegati ad un piccolo dispositivo portatile che registra continuamente l’attività del cuore in media per 24-48 ore.
Viene utilizzato per rilevare tutte quelle anomalie cardiache che si verificano in modo intermittente.
Durante l’esame, il paziente può (e deve) svolgere le sue normali attività quotidiane, prestando però attenzione a non far entrare il dispositivo in contatto con l’acqua, o a non sottoporlo ad urti.
Al termine del periodo concordato, i dati raccolti dal dispositivo vengono scaricati e analizzati da un medico.
Come funziona l’elettrocardiogramma?
Per chi si chiede come si fa un elettrocardiogramma, la procedura di per sé è piuttosto semplice: si applicano una serie di elettrodi sul corpo e, attraverso un macchinario apposito, si registra il tracciato che ne deriva.
L’elettrocardiogramma, infatti, rileva gli impulsi elettrici che regolano il battito cardiaco.
L’elettrocardiografo elabora questi segnali e li traduce in un tracciato con cinque onde principali: P, Q, R, S, T.
- L’onda P rappresenta la contrazione degli atri;
- Il complesso QRS corrisponde alla contrazione dei ventricoli;
- L’onda T indica il rilassamento dei ventricoli.
La lettura del tracciato consente di valutare frequenza, regolarità e durata degli intervalli, tutti indicatori dello stato del cuore.
Quanto costa l’elettrocardiogramma?
Il costo dell’elettrocardiogramma varia in base al tipo di struttura in cui si decide di svolgere l’esame.
- Se ci si avvale del Servizio Sanitario Nazionale è necessario pagare il ticket, che ha un costo di 10-15 euro a seconda della regione;
- Se si sceglie, invece, un laboratorio privato il costo può oscillare anche di molto a seconda della struttura e del tipo di esame. In media, può costare tra i 20 e i 50 euro.
È possibile fare l’elettrocardiogramma in farmacia? Quanto costa?
Sì, in alcune farmacie attrezzate è possibile effettuare un elettrocardiogramma. Anche in questi casi il prezzo è variabile a seconda della farmacia scelta, ma si attesta in media tra i 20 e i 50 euro.
Quanto dura l’elettrocardiogramma?
La durata dell’elettrocardiogramma dipende dalla tipologia:
- L’ECG a riposo richiede pochi minuti;
- L’ECG sotto sforzo dura in media 20-30 minuti;
- L’Holter cardiaco registra l’attività del cuore per 24 o 48 ore. In alcuni (rari) casi l’esame può prolungarsi fino a 7 giorni.
Quando fare l’elettrocardiogramma?
L’elettrocardiogramma è necessario in caso:
- Ci si trovi in presenza di alcuni fattori di rischio che possono compromettere la normale attività cardiaca, oppure portare allo sviluppo di malattie cardiache. In particolare, diabete, obesità, presenza di familiarità;
- Si desideri iniziare a praticare attività sportiva, anche a livello amatoriale;
- Sia necessario valutare l’andamento di alcune terapie farmacologiche;
- Sia necessario valutare il funzionamento di dispositivi come il pacemaker.
Spesso viene richiesto in presenza di sintomi come:
- Dolore persistente al petto;
- Irregolarità nel battito cardiaco;
- Presenza persistente di affanno;
- Presenza persistente di vertigini.
Come ci si prepara per l’esame?
L’elettrocardiogramma non richiede preparazioni particolari.
Non è necessario il digiuno, e, salvo diverse indicazioni da parte del medico, si può continuare ad assumere eventuali farmaci.
Per effettuare l’elettrocardiogramma sotto sforzo si consiglia di indossare abiti comodi e scarpe da ginnastica.
I risultati dell’elettrocardiogramma
I risultati dell’elettrocardiogramma vengono solitamente forniti al paziente immediatamente o, in alcuni casi, entro uno o due giorni lavorativi.
I valori normali di un elettrocardiogramma includono intervalli precisi tra le onde del tracciato, come PR, QRS, QT e ST. In particolare
- L’intervallo PR è solitamente pari a 0,16–0,20 secondi;
- L’intervallo QRS è solitamente pari a 0,08–0,11 secondi;
- L’intervallo QT è solitamente pari a 0,35–0,42 secondi;
- L’intervallo ST è solitamente pari a 0,27–0,33 secondi;
Il tracciato deve essere sempre interpretato da un medico, e a seconda dei risultati possono essere richiesti ulteriori esami o venire prescritte delle terapie specifiche.