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Colonscopia: cos’è e come prepararsi al meglio

Colonscopia: tutto ciò che devi sapere per affrontare l'esame in tranquillità e sicurezza

Sperimentare sintomi come dolori addominali, diarrea persistente o semplicemente monitorare il benessere intestinale può rendere necessario sottoporsi ad un esame approfondito, come la colonscopia.

Ma come funziona realmente questo esame? Qual è il processo di preparazione necessario e quali sono i risultati che si possono ottenere? In questo articolo scopriremo tutto ciò che devi sapere per affrontare la colonscopia in tranquillità e sicurezza.

Cos’è la colonscopia

La colonscopia è una procedura diagnostico-terapeutica che consente di esaminare l’ultimo tratto dell’intestino, il colon-retto, utilizzando uno strumento chiamato colonscopio.

Questo dispositivo è costituito da un tubo lungo e flessibile, dotato di una telecamera e una fonte luminosa, che permette al medico di osservare la mucosa intestinale su uno schermo, per indagare e diagnosticare eventuali anomalie del tratto intestinale.

Se il medico lo ritiene necessario, durante la colonscopia, possono essere prelevati campioni di tessuto su cui effettuare un esame microscopico più approfondito. Inoltre, possono essere individuati e rimossi polipi (piccole escrescenze anomale della mucosa) o altri tessuti irregolari

Quando fare una colonscopia? A cosa serve?

La colonscopia può aiutare il medico ad esplorare diverse problematiche intestinali e prevenire gravi condizioni. Ecco alcuni dei principali scopi per cui viene effettuata:

  1. Screening per il cancro del colon: è un esame raccomandato per la prevenzione del cancro del colon-retto, specialmente per le persone di età superiore ai 50 anni o con una storia familiare di tumore intestinale.
  2. Valutazione di sintomi gastrointestinali: se un paziente presenta sintomi come sanguinamento rettale, dolore addominale persistente, cambiamenti nelle abitudini intestinali, o diarrea cronica, la colonscopia può aiutare a identificarne la causa. La colonscopia è particolarmente utile per escludere condizioni come la colite psicosomatica, che può manifestarsi con sintomi gastrointestinali legati a fattori psicologici e stress. Inoltre, è utile per esaminare casi di colon irritabile, una sindrome che causa dolori addominali, gonfiore e alterazioni delle abitudini intestinali. La colonscopia permette di escludere altre patologie e di supportare la diagnosi di questa condizione, permettendo anche di prescrivere la terapia o il regime dietetico più adeguato alla condizione, come la dieta FODMAP.
  3. Monitoraggio di condizioni pre-esistenti: per i pazienti con malattie infiammatorie intestinali come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn, la colonscopia è utile per monitorare l’evoluzione della malattia e l’efficacia del trattamento.
  4. Follow-up di polipi o tumori: se sono stati trovati polipi o tumori in occasioni precedenti, una colonscopia di controllo può essere necessaria per monitorare eventuali cambiamenti.

La colonscopia è un esame doloroso?

La colonscopia è una procedura generalmente ben tollerata dai pazienti. Durante l’esame, è comune che il medico somministri una sedazione leggera o un’anestesia locale per ridurre al minimo il disagio. Alcuni pazienti potrebbero avvertire una leggera pressione o crampi durante l’esame, ma il dolore è solitamente gestibile e di breve durata. La sedazione aiuta a rendere l’esame meno fastidioso e a garantire che il paziente possa affrontarlo senza troppa ansia.

Quanto dura una colonscopia

Una colonscopia dura in media tra i 20 e i 45 minuti, a seconda della complessità dell’esame e delle eventuali procedure aggiuntive, come la rimozione di polipi o la biopsia di tessuti. In alcuni casi, l’esame potrebbe durare più a lungo. Durante l’intera procedura, il paziente è monitorato per assicurarsi che sia stabile e che non manifesti reazioni avverse alla sedazione.

Quanto costa una colonscopia

Il costo di una colonscopia può variare notevolmente a seconda del paese, della struttura sanitaria e delle assicurazioni sanitarie. In molti sistemi sanitari pubblici, come quello italiano, il costo dell’esame può essere coperto dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), soprattutto se è giustificato da motivi clinici. Nelle strutture private, il costo può variare da 200 a 1000 euro o più, a seconda dei servizi inclusi e delle tecnologie utilizzate. È sempre consigliabile verificare con il proprio medico e con l’istituto dove si intende effettuare l’esame per avere informazioni precise su costi e coperture assicurative.

Prepararsi alla colonscopia

Una corretta preparazione intestinale è fondamentale per garantire il successo della colonscopia. Durante l’esame il colon deve essere completamente pulito e visibile per aumentare l’accuratezza della diagnosi e ridurre i potenziali rischi legati anche ai trattamenti.

Se la preparazione non è adeguata, l’esame potrebbe risultare incompleto o poco accurato, e, pertanto, potrebbe essere necessario interromperlo o ripeterlo, allungando i tempi della procedura e rendendo l’esperienza meno confortevole.

Una buona preparazione intestinale comprende una modifica della dieta nei giorni precedenti l’esame e l’assunzione di lassativi, come polietilenglicole o bisacodile, secondo le indicazioni fornite dal medico.

Cosa mangiare prima di una colonscopia

La dieta svolge un ruolo cruciale nei giorni precedenti l’esame.

Una prima fase, nei 5-6 giorni precedenti, prevede l’adozione di una dieta libera ma priva di scorie, che elimini cibi ricchi di fibre e altri alimenti difficili da digerire. Ecco alcune linee guida:

  • Ridurre le porzioni di cibo e adottare una dieta leggera nei giorni precedenti l’esame;
  • Bere almeno 2 litri di acqua non gassata al giorno per favorire la pulizia intestinale;
  • Escludere dalla dieta alimenti ricchi di fibre come verdure, legumi, frutta, alimenti integrali (pane, pasta, biscotti), carne grassa, formaggi, cioccolato e bevande alcoliche.
  • Evitare cibi contenenti coloranti artificiali vivaci.
  • Non consumare noci, frutta secca o prodotti che li contengono (come dolci, burro di arachidi, muesli).
  • Evitare zuppe o marmellate che contengono bucce o semi;
  • Sospendere l’uso di integratori alimentari a base di carbone vegetale o ferro

La dieta deve essere basata principalmente su proteine animali, come uova, carne magra, pesce, brodo, formaggi leggeri, omogeneizzati e pane bianco in piccole quantità. Come condimento è possibile usare olio d’oliva con moderazione. Lo yogurt è ammesso esclusivamente senza pezzi di frutta e il latte solo se scremato. Le patate sono consentite, purché senza buccia. È importante garantire una corretta idratazione assumendo acqua e bevande chiare.

Il giorno precedente all’esame, invece, viene generalmente consigliato un digiuno o semi-digiuno, ovvero una dieta liquida, a base di liquidi chiari come acqua, tè, camomilla o brodo. Vanno evitati, invece, latte e liquidi dai colori vivaci (rossi o viola).

Il giorno dell’esame è importante osservare il digiuno assoluto, fatta eccezione per l’assunzione delle soluzioni per la pulizia intestinale e di liquidi chiari che possono essere assunti fino a 2-3 ore prima della procedura.

Come comportarsi dopo una colonscopia

Dopo l’esame, è normale sentirsi un po’ gonfi o avere qualche fastidio addominale, ma questi sintomi tendono a risolversi rapidamente. Alcuni consigli per il recupero includono:

  1. Riposo: è consigliabile riposarsi per il resto della giornata dopo l’esame. La sedazione può causare sonnolenza, quindi è importante evitare attività che richiedano attenzione.
  2. Dieta: inizialmente, si può riprendere una dieta leggera e gradualmente tornare a una dieta normale, evitando cibi pesanti o molto grassi nelle ore successive all’esame.
  3. Controllare per Sintomi: monitorare eventuali sintomi insoliti, come dolore intenso o sanguinamento, e contattare il medico se necessario.

Risultati della colonscopia: cosa ci permette di sapere

Grazie alla sua capacità di esaminare direttamente la mucosa del colon, la colonscopia può fornire una serie di informazioni preziose per valutare la salute intestinale. Di seguito sono elencati alcuni dei risultati che l’esame può rivelare:

  1. Polipi: Se durante l’esame vengono trovati polipi, piccole escrescenze che si formano sulla mucosa del colon e del retto, il medico può rimuoverli immediatamente ed inviarli per un esame istologico che consente di identificare se il polipo è benigno o se presenta caratteristiche maligne o pre-cancerose. La rimozione precoce dei polipi rappresenta uno dei modi più efficaci per prevenire il cancro del colon-retto, una delle forme più comuni di tumore;
  • Tumori: la colonscopia può identificare tumori precoci o stadi avanzati di cancro del colon-retto, permettendo un trattamento tempestivo. Un ulteriore vantaggio della colonscopia è la possibilità di individuare tumori subclinici, ossia tumori che non hanno ancora provocato sintomi evidenti ma che possono essere già presenti. Questo tipo di diagnosi precoce rappresenta un punto di svolta nella prevenzione e nel trattamento del cancro del colon-retto.
  • Infiammazioni e Malattie: la colonscopia è fondamentale per diagnosticare malattie infiammatorie croniche dell’intestino, come ad esempio la colite ulcerosa o il morbo di Crohn, poiché permette di osservare direttamente infiammazioni, ulcere e cicatrici.
  • Cambiamenti della Mucosa: le variazioni nella mucosa intestinale osservate durante una colonscopia possono essere segni di una vasta gamma di condizioni. Ad esempio, l’aspetto della mucosa può rivelare alterazioni legate a malattie come diverticolosi, angiodisplasie o ischemia intestinale. Un altro aspetto importante è la rilevazione di alterazioni della mucosa che potrebbero indicare un’infiammazione cronica o una reazione autoimmune. In alcuni casi, i cambiamenti della mucosa possono suggerire l’inizio di processi maligni che richiedono ulteriori indagini e trattamenti mirati.

Dopo la colonscopia, il medico discuterà i risultati con il paziente, spiegando eventuali anomalie e la necessità di biopsie o ulteriori esami. In caso di diagnosi di tumore o infiammazione cronica, verranno proposte opzioni di trattamento, che possono includere monitoraggi periodici o terapie complesse. In alcuni casi, saranno necessari ulteriori accertamenti per avere un quadro clinico più preciso. È essenziale un dialogo aperto per definire un piano di cura personalizzato e migliorare la qualità della vita del paziente.

FONTI:

  1. Millien, V. O., & Mansour, N. M. (2020). Bowel preparation for colonoscopy in 2020: A look at the past, present, and future. Current Gastroenterology Reports, 22(6), 28. https://doi.org/10.1007/s11894-020-00764-4
  2. Hassan, C., et al. (2019). Bowel preparation for colonoscopy: ESGE guideline – Update 2019. Endoscopy. https://doi.org/10.1055/a-0959-0505