L’impedenziometria esofagea è un esame per misurare la quantità di acido presente nello stomaco e nell’esofago.
Cos’è l’impedenziometria
L’impedenziometria esofagea, anche chiamata ph-impedenziometria, è un esame che consente di misurare la quantità di acido presente nello stomaco e nell’esofago. Si utilizza solitamente per valutare la presenza di reflusso gastroesofageo acido, non acido oppure gassoso.
Il reflusso gastroesofageo è un fenomeno che può presentarsi occasionalmente o in maniera frequente, e che consiste nella “risalita” del contenuto dello stomaco attraverso l’esofago, in maniera anomala. Quando frequente, il reflusso può causare problemi che occorre trattare, tra cui:
- Acidità;
- Tosse;
- Mal di gola frequenti;
- Dolore o bruciore di stomaco;
- Difficoltà di digestione.
La ph-impedenziometria aiuta non solo a diagnosticare il reflusso, ma anche a individuare la terapia più adatta per trattarlo.
Cosa misura l’impedenziometria
Come accennato, l’impedenziometria esofagea misura diverse caratteristiche del reflusso gastroesofageo. In particolare, misura:
- La presenza di acidità;
- La durata degli episodi nell’arco di circa 24 ore;
- L’estensione del reflusso, ovvero “quanto in alto” il materiale, solido o gassoso che sia, riesce a risalire all’interno dell’esofago.
L’obiettivo è anche valutare se vi possa essere una correlazione tra i sintomi riportati dal paziente – come tosse o mal di gola frequenti – e la presenza di reflusso, per poter valutare quali sono le terapie più adatte per procedere al trattamento.
Precisione dell’esame
Ad oggi la ph-impedeziometria esofagea è considerata la tecnica più affidabile e precisa per individuare il reflusso gastroesofageo, la durata, la composizione e la natura del reflusso stesso.
Come si esegue l’impedenziometria
L’impedenziometria è un esame non pericoloso, poco invasivo e che può risultare solo vagamente fastidioso. Come si esegue l’impedenziometria? Si utilizza un sondino che, attraverso una narice del soggetto, viene fatto scendere fino all’esofago. Tale manovra dura solitamente pochi minuti, ed è generalmente ben tollerata. Il sondino viene quindi “fissato” ad una guancia con un cerotto, per evitare si muova e possa dare fastidio, e collegato a un registratore che raccoglie i dati per 24 ore.
Durante questo lasso di tempo il soggetto può svolgere normalmente le proprie attività quotidiane, e deve avere cura di registrare gli orari dei pasti, la presenza di eventuali sintomi e i periodi di tempo che trascorre in posizione sdraiata.
Occorre poi recarsi nuovamente dal medico, al termine delle 24 ore, per la rimozione del sondino.
Lettura dei risultati
I risultati possono essere letti con l’aiuto del medico, che provvederà a sciogliere qualunque dubbio del soggetto. Tuttavia, occorre tener presente che l’impedenziometria è in grado di identificare:
Tipo di reflusso | pH dell’esofago |
Reflusso acido | pH < 4 |
Reflusso debolmente acido | 4,0 < pH < 7 |
Reflusso non acido | pH > 7 |
Informazioni pratiche
Occorre tenere presente alcune informazioni prima di effettuare una impedenziometria, per assicurarsi della sua buona riuscita.
In particolare:
- Il paziente deve essere a digiuno da almeno 6 ore prima dell’inserimento del sondino;
- È buona norma che il paziente non utilizzi trucchi o creme sul viso, i quali potrebbero rendere difficile il “fissaggio” della sonda sulla guancia;
- Qualora il paziente assuma farmaci come inibitori della pompa protonica, o antagonisti dei recettori H2 dell’istamina, deve farlo presente al medico prima di fissare l’esame, poiché normalmente tali medicinali vanno sospesi per circa 15-20 giorni prima dell’impedenziometria. Tali indicazioni, comunque, verranno fornite dal medico responsabile dell’esame;
- Stesso discorso qualora il paziente assuma antiacidi o farmaci che interagiscono con la motilità del sistema gastroenterico, che solitamente vanno sospesi per almeno 24 ore prima dell’esame.
Ancora una volta ricordiamo che l’esame impedenzometrico è minimamente invasivo e generalmente ben tollerato anche dai bambini Tuttavia, si potrebbe provare un leggero fastidio durante la fase di inserimento del sondino, e si potrebbe presentare un leggero sanguinamento dal naso. Si tratta di eventualità normali, che non devono allarmare.
In caso di dubbio o di preoccupazione è possibile rivolgersi al medico, che fornirà tutte le informazioni riguardo come si svolge l’impedenziometria e scioglierà eventuali perplessità da parte del paziente.
Dove fare l’impedenziometria
Dove fare l’impedenziometria dipende dai bisogni del paziente. La ph-impedenziometria può infatti essere svolta, tendenzialmente, negli ambulatori delle ASL o degli ospedali, di solito presso i reparti di Endoscopia Digestiva, oppure presso cliniche private.
Il consiglio è di rivolgersi al proprio medico curante, se possibile, il quale potrà consigliare eventuali cliniche o ambulatori presso i quali effettuare l’esame.
Quanto costa l’impedenziometria
Quanto costa una impedenziometria dipende da svariati fattori: dove si decide di effettuarla, la regione o la città in cui viene effettuata e così via. Il costo medio si aggira sui 150 euro circa, ma può salire fino a 210 – 220 euro.
Fonti:
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Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.