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Bioimpedenziometria: dove farla e come leggere i risultati

La bioimpedenziometria è un esame per analizzare la composizione corporea, economico e poco invasivo. In questo articolo vedremo come si effettua e come si leggono i risultati.

Bioimpedenziometria

La bioimpedenziometria è un esame per analizzare la composizione corporea, economico e poco invasivo.
In questo articolo vedremo come si effettua e come si leggono i risultati.

Cos’è la bioimpedenziometria?

La bioimpedenziometria, o analisi dell’impedenza bioelettrica è un esame per analizzare la composizione corporea. Viene utilizzato il cosiddetto metodo bioelettrico per valutare le quantità presenti nel corpo di:

  • Massa magra;
  • Massa grassa;
  • Acqua.

Si tratta di un esame non invasivo (a differenza di altri esami come la colonscopia), relativamente economico e che richiede poco tempo.

Non va confusa con l’impedenziometria: un esame necessario a misurare la quantità di acido presente nello stomaco e nell’esofago.

Come funziona la bioimpedenziometria?

La bioimpedenziometria è basata su un principio abbastanza semplice: ogni diverso tipo di tessuto corporeo possiede diverse proprietà elettriche. In altre parole, conduce l’elettricità in maniera differente rispetto agli altri.

Facendo attraversare il corpo da una leggera corrente elettrica – non percepibile dal paziente, né tanto meno dolorosa -, quest’ultima incontra diverse resistenze a seconda della composizione dei tessuti.

In particolare:

  • L’acqua è un conduttore elettrico eccellente, attraverso la quale l’elettricità passa senza alcuno sforzo;
  • I tessuti muscolari non sono eccellenti conduttori, ma possiedono piuttosto una “media” capacità conduttiva;
  • Il tessuto adiposo e osseo sono invece cattivi conduttori, e la corrente elettrica vi passa attraverso con difficoltà.

Come avviene la bioimpedenziometria e dove si fa?

Il paziente viene fatto sdraiare su un lettino e fatto rilassare per una decina di minuti. Nel frattempo, gli si applicano due elettrodi sul dorso di una mano e altri due sul dorso di un piede, collegati a loro volta allo strumento di misurazione vero e proprio, il cosiddetto bioimpedenziometro.

A questo punto, viene fatta passare la corrente elettrica, la cui velocità e variazioni della stessa vengono rilevati dallo strumento, che calcola la cosiddetta impedenza: la misura della “resistenza” al passaggio della corrente.

Infine, i dati rilevati vengono elaborati da un software anche in relazione a diverse informazioni del paziente, come l’età, il sesso, il peso e l’altezza. 

L’esame è piuttosto breve, e in tutto, considerata anche la preparazione, dura non più di 10 o 15 minuti.

Viene effettuato in laboratori di analisi, oppure presso i dietisti e i nutrizionisti.

La bioimpedenziometria è dolorosa?

Assolutamente no: l’analisi dell’impedenza bioelettrica è un esame assolutamente indolore e non invasivo

L’idea di essere “attraversati” da una corrente elettrica può indurre un po’ di ansia o addirittura spaventare, ma in realtà si tratta di una corrente a intensità bassissima, completamente impercettibile per il paziente.

L’esame è inoltre estremamente breve. In media, richiede una decina di minuti di preparazione, e tra i trenta secondi e il minuto per l’esame in sé.

Qual è il costo della bioimpedenziometria?

Il costo della bioimpedenziometria è generalmente piuttosto economico, e si attesta in media sui 30-40 euro a seconda del centro in cui viene svolta. 

Questo prezzo può tuttavia subire delle fluttuazioni anche importanti a seconda di diversi fattori: finalità dell’esame – ad esempio se viene svolto per valutare l’attività sportiva o a fini dietetici -, città e zona in cui viene svolto, se nel prezzo della misurazione sono compresi ulteriori servizi e così via.

In generale, si va da un minimo di 20 euro ad un massimo di 90 – 100 euro circa.

Bioimpedenziometria

La funzione della bioimpedenziometria nella visita dal nutrizionista

Quando ci rivolgiamo ad un nutrizionista, l’esame dell’impedenza bioelettrica può essere fondamentale per diversi motivi. 

In primis, per ottenere dei dati sull’effettiva composizione corporea del paziente, da cui poi è possibile personalizzare il piano nutrizionale – a seconda che si desideri dimagrire, ingrassare, aumentare la massa muscolare e così via.

Ripetere l’esame è poi utile per valutare i progressi in relazione al piano nutrizionale scelto, per poter eventualmente effettuare delle correzioni. La frequenza è a discrezione del professionista, ma in genere si va da un minimo di una volta al mese circa.

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Tipologie di bioimpedenziometria

Esistono poi diversi tipi di bioimpedenziometria. In particolare, ricordiamo:

  • La Bioimpedenziometria Convenzionale (BIA);
  • L’impedenza bioelettrica spettroscopica;
  • L’analisi bioelettrica vettoriale dell’impedenza (BIVA).

Vediamo le loro caratteristiche.

Esame dell’impedenza bioelettrica convenzionale (BIA)

Si tratta del metodo più utilizzato, che parte dal presupposto secondo cui il corpo umano sarebbe composto circa al 73% d’acqua.
Si ottiene anzitutto una stima dell’acqua totale presente nel corpo (Total body water, TBW), e poi, tramite l’analisi dei tessuti, si ottiene “per differenza” e tramite l’uso di un software specifico la percentuale stimata di massa grassa.

Impedenza bioelettrica spettroscopica

Più preciso rispetto all’esame convenzionale, ma leggermente più lungo e tendenzialmente più costoso. Consente di ottenere:

  • Stima della quantità totale di acqua presente nel corpo (TBW);
  • Quantità di acqua presente all’interno delle cellule (Intracellular water, ICW);
  • Quantità di acqua presente all’esterno delle cellule (Extracellular water, ECW).

In questo modo si ottengono delle stime più precise riguardo la presenza di massa grassa e massa magra.

Analisi bioelettrica vettoriale dell’impedenza (BIVA)

Non richiede formule o il peso corporeo per elaborare i risultati, quindi è tendenzialmente più rapida e meno costosa da eseguire.

Nel referto è presente un grafico vettoriale che rappresenta resistenza e reattanza in rapporto all’altezza del paziente, permettendo così una valutazione veloce dello stato di idratazione e nutrizione senza il bisogno di effettuare calcoli più complessi. 

È uno strumento utile sia in ambito clinico che nutrizionale, utilizzato spesso per confermare i dati dell’impedenza bioelettrica convenzionale.

Quando farle la bioimpedenziometria?

Di solito si utilizza la bioimpedenziometria per valutare il proprio stato di salute, come analisi preliminare per sviluppare dei piani nutrizionali e per monitorarne i progressi.

Viene, comunque, utilizzata ogni qualvolta occorra la valutazione della composizione corporea

Talvolta il professionista, a seconda dei risultati, può richiedere ulteriori esami, come ad esempio la curva glicemica o l’egfr. Questo avviene, solitamente, quando la valutazione della composizione corporea si effettua in relazione al sospetto di patologie o disturbi.

Preparazione all’esame dell’impedenza bioelettrica

Per prepararsi alla bioimpedenziometria è necessario seguire alcune indicazioni, in particolare:

  • Occorre essere a digiuno da almeno 4-5 ore;
  • Occorre astenersi dal fumo per le 4-5 ore precedenti all’esame;
  • Occorre evitare di assumere bevande zuccherine, idrosaline o alcoliche per le 24 ore precedenti all’esame.

È tuttavia possibile bere acqua.

Inoltre, è caldamente consigliato evitare di effettuare attività fisica ad alta intensità per almeno 12 ore prima dell’esame.

Controindicazioni dell’impedenza bioelettrica

L’esame dell’impedenza bioelettrica non presenta particolari controindicazioni, tuttavia alcune persone non possono effettuarlo.

Chi non può fare l’esame?

Alcune persone non possono sottoporsi all’esame dell’impedenza bioelettrica, e in particolare:

  • Donne in gravidanza;
  • Persone portatrici di stimolatori cardiaci, o pace maker;
  • Persone portatrici di impianti per l’udito;
  • Persone portatrici di elettrodi o neurostimolatori.

Quanto è affidabile la bioimpedenziometria?

La bioimpedenziometria è meno precisa rispetto ad altri metodi di misurazione, come ad esempio la risonanza magnetica.
Inoltre, fattori come disidratazione, stomaco pieno o attività fisica prima della misurazione possono influenzare i risultati.

Tuttavia, rimane un esame largamente utilizzato per via della sua semplicità d’uso e rapidità. Questo, anche considerando che in ambiti come la maggior parte delle elaborazioni di diete e piani alimentari non vengono, comunque, influenzate da un leggero margine d’errore nella misurazione.

Nella maggior parte dei casi, un esame più accurato della composizione corporea sarebbe superfluo.

Come leggere i risultati della bioimpedenziometria?

Vediamo ora come leggere i risultati della bioimpedenziometria, e quali sono, in media, i valori normali per uomini e donne.

ParametroDescrizioneValori Ideali (in media)
Acqua TotalePercentuale di acqua nel corpo, legata alla massa muscolare.55-65%
Massa Magra (FFM)Peso totale meno il grasso, include muscoli, ossa e organi.75-80% del peso totale
MuscoloRiserva di energia e supporto al sistema immunitario e ormonale.
Massa Grassa (FM)Percentuale di grasso corporeo, che agisce anche come “cellula-ormone.”< 25% del peso totale
Tasso Metabolico BasaleCalorie bruciate a riposo per mantenere le funzioni vitali, legate alla massa magra.Proporzionale alla massa magra
Rapporto Vita-FianchiIndicatore della distribuzione del grasso corporeo, associato al rischio di salute.< 0,90 (uomini) < 0,85 (donne)

Occorre però tenere presente che questi valori ottenuti dalla bioimpedenziometria possono variare a seconda del soggetto. L’ideale, per interpretarli correttamente, è affidarsi al proprio nutrizionista di riferimento.