L’acido urico è una sostanza prodotta durante la degradazione delle purine. Una volta prodotto, l’acido urico viene trasportato ai reni e successivamente eliminato tramite le urine.
Livelli anomali possono indicare problemi di salute.
Cos’è l’acido urico?
L’acido urico è una sostanza derivante dalla degradazione delle purine, dei composti prodotti dall’organismo e presenti in alcuni cibi e alcune bevande.
La maggior parte di acido urico presente nel sangue viene poi trasportata ai reni, e in seguito eliminata attraverso le urine. Tuttavia, ci sono delle situazioni in cui il corpo tende a produrne troppo, oppure non riesce ad eliminarlo in quantità “normali”.
In questi casi parliamo di iperuricemia, che può essere sia specchio di problemi di salute, sia causarne a propria volta.
Come si misura?
L’uricemia, ovvero i livelli di acido urico nel sangue si misurano tramite un prelievo di sangue venoso dal braccio. Si tratta di un esame non doloroso e non invasivo. Alcuni soggetti sensibili potrebbero, tuttavia, percepire un leggero fastidio al momento dell’inserimento dell’ago nel braccio.
Per svolgere il test è necessario seguire alcune norme di preparazione:
- Rimanere a digiuno per almeno 8-10 ore. Per questo motivo, le analisi vengono solitamente svolte al mattino, dopo il digiuno notturno;
- Rimanere in posizione eretta per almeno 30 minuti prima del prelievo.
Durante il periodo di digiuno è comunque possibile bere acqua, sebbene in quantità moderate. Inoltre, spesso i medici richiedono non solo l’esame del sangue, ma anche l’esame delle urine, per misurare appunto le quantità di acido urico al loro interno (uricosuria). In questo caso è necessario portare presso il laboratorio anche un campione di urine raccolto al massimo nelle 24 ore precedenti.
Quando è opportuno misurarlo?
Solitamente l’esame dell’acido urico viene prescritto quando si sospettano alte concentrazioni di acido urico, e in particolare:
- In presenza di dolori articolari persistenti di cui è necessario indagare la causa;
- In presenza di sintomi che possono ricondurre alla gotta, oppure per tenere monitorato l’andamento della stessa qualora il paziente ne sia affetto;
- Qualora il paziente stia effettuando radioterapia o chemioterapia;
- In presenza di calcoli renali, o qualora il paziente sia a rischio di svilupparne.
Uricemia: valori normali
I valori normali per quanto riguarda la concentrazione di acido urico nel sangue si attestano sui 4 – 8 mg/dL. Non vi è particolare differenza nei valori tra uomini e donne.
Occorre tuttavia tenere presente che questi valori possono cambiare leggermente a seconda del laboratorio di analisi in cui viene effettuato il prelievo, Per questo, è necessario sia utilizzare come riferimento i valori presenti sul referto, sia affidarsi al proprio medico per un’interpretazione corretta.
Valori anomali
Dei valori anomali di acido urico, per cui potrebbero risultare più alti o più bassi del normale, non andrebbero sottovalutati in quanto potrebbero essere indice della presenza di patologie, oppure, se prolungati, concorrere a causarne.
Vediamo più nel dettaglio cosa comportano valori alti o bassi, e quando preoccuparsi.
Acido urico alto, o iperuricemia: sintomi, cause e conseguenze
Parliamo di iperuricemia quando i valori di acido urico nel sangue superano gli 8 mg/dL.
Tra i principali sintomi dell’iperuricemia ricordiamo:
- Dolori alle articolazioni, che possono in alcuni casi apparire arrossate e gonfie;
- Presenza di prurito apparentemente “ingiustificato” e persistente;
- Coliche renali;
- Ipertensione;
- Insufficienza renale.
Le cause, a loro volta, possono essere diverse. Tra le principali possiamo tuttavia ricordare:
- Escrezione renale ridotta, ovvero incapacità dei reni di eliminare le sostanze di scarto in quantità ritenute “normali”. Si tratta della causa più comune, che può a sua volta essere causata da diversi fattori, tra cui patologie a carico dei reni e non (tra cui il diabete), oppure uso di alcuni farmaci;, tra cui i diuretici;
- Dieta eccessivamente ricca di alimenti contenenti purine;
- Abuso di alcol;
- Disidratazione;
- Obesità;
- Gotta. Si tratta di una forma cronica di iperuricemia, causata da un disordine del dismetabolismo delle purine.
Se non trattata, l’iperuricemia può causare la formazione di cristalli che possono formare dei calcoli che possono potenzialmente danneggiare i reni, oppure depositarsi nelle articolazioni, causando dolore e gonfiore.
Inoltre, è opportuno indagare eventuali patologie che hanno causato i valori anomali, per trattarle prima che possano causare ulteriori danni all’organismo.
Acido urico basso, o ipouricemia: sintomi, cause e conseguenze
Parliamo invece di ipouricemia quando i livelli di acido urico sono inferiori a 4 mg/dL. Si tratta, tendenzialmente, di una eventualità meno frequente.
Tra i sintomi più comuni ricordiamo:
- Senso di malessere persistente;
- Stanchezza e spossatezza “ingiustificati”;
- Senso di nausea;
- Febbricola;
- Mancanza di appetito.
Tra le possibili cause possiamo invece ricordare:
- Dieta povera di alimenti contenenti purine;
- Scompensi metabolici;
- Alterata funzionalità renale, solitamente causata da alcune patologie a carico dei reni. In particolare viene evidenziata la cosiddetta sindrome di Fanconi;
- Abuso di alcol;
- Alcuni tipi di tumore;
- HIV;
- Celiachia;
- Uso di alcuni farmaci;
- Gravidanza. In questi casi si tratta solitamente di un abbassamento fisiologico e transitorio.
Anche in caso di ipouricemia è opportuno indagare le cause e trattarle, per evitare che possano causare danni all’organismo.
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.