La vasopressina è un ormone fondamentale per il corretto funzionamento del nostro corpo, coinvolto principalmente nella regolazione del bilancio idrico e nella pressione sanguigna.
Cos’è la vasopressina
La vasopressina è un peptide costituito da nove aminoacidi, prodotto nell’ipotalamo e rilasciato dalla ghiandola pituitaria, situata alla base del cervello. La sua funzione principale riguarda la regolazione dell’equilibrio idrico dell’organismo controllando la quantità di acqua nel corpo, ma anche la regolazione della pressione sanguigna e della funzione cardiovascolare.
ADH o AVP
La vasopressina è nota anche con gli acronimi ADH o AVP. ADH sta per “Antidiuretic Hormone“, ossia ormone antidiuretico, e viene utilizzato per descrivere l’azione principale della vasopressina, che è quella di ridurre l’eliminazione di acqua tramite i reni. AVP, invece, sta per “Arginine Vasopressin“, ed è il nome che si riferisce alla forma chimica specifica della vasopressina, un peptide che include l’amminoacido arginina nella sua sequenza.
A cosa serve: ruolo e funzioni
La principale funzione dell’ ADH è quella di regolare il bilancio idrico del corpo, riducendo la quantità di acqua eliminata attraverso l’urina. L’ormone agisce sui reni, aumentando la loro capacità di trattenere l’acqua, e quindi limitando la produzione di urina. In questo modo, contribuisce a mantenere un corretto livello di idratazione nel corpo.
Inoltre, la vasopressina ha anche un ruolo importante nella regolazione della pressione sanguigna. Infatti, può agire sulle pareti dei vasi sanguigni, causando la loro contrazione e quindi aumentando la pressione sanguigna. Questo meccanismo è particolarmente utile in situazioni di ipotensione o di emergenza.
Un altro aspetto cruciale dell’ AVP è la sua capacità di influenzare la plasticità sinaptica attraverso meccanismi complessi che coinvolgono diversi neurotrasmettitori, recettori e regioni cerebrali. Secondo alcuni studi (Marcinkowska, A. B., 2022) l’AVP esercita una complessa influenza sul cervello, condizionando l’eccitabilità neuronale, le funzioni cognitive, le emozioni, le interazioni sociali e le connessioni tra diverse regioni del cervello. Questi effetti variano a seconda della regione cerebrale, del sesso e del contesto fisiologico.
Da cosa è influenzata la presenza di vasopressina
La produzione e il rilascio di vasopressina sono regolati dai livelli di osmolarità nel sangue e dal volume sanguigno. Se l’osmolarità, ossia la concentrazione di soluti nel sangue, aumenta (come accade quando il corpo è disidratato), l’ipotalamo stimola la secrezione dell’ormone per trattenere l’acqua. Al contrario, quando il volume del sangue aumenta o l’osmolarità diminuisce, la produzione di vasopressina viene ridotta.
Inoltre, fattori come lo stress fisico, la temperatura corporea, la presenza di alcune sostanze (come l’alcool, che inibisce l’ADH), e condizioni patologiche come l’insufficienza cardiaca o il diabete possono influenzare i livelli di vasopressina nel sangue.
Come misurare la vasopressina
La misurazione dei livelli di ADH nel sangue può essere utile per diagnosticare diverse condizioni patologiche legate a disfunzioni nel bilancio idrico e nella pressione sanguigna. Un esame del sangue può determinare la concentrazione di vasopressina e aiuta ad identificare eventuali squilibri che potrebbero richiedere un trattamento.
In generale, la misurazione dell’ADH viene effettuata in caso di sospetto diabete, sindrome da secrezione inappropriata di vasopressina (SIADH), o disturbi della funzione renale. Poiché la vasopressina è coinvolta nella regolazione dell’equilibrio idrico, eventuali livelli anomali possono essere indicativi di disidratazione, ritenzione idrica e altre patologie.
Eccesso di vasopressina
L’eccesso di vasopressina nel corpo può portare a condizioni come la sindrome da secrezione inappropriata di vasopressina (SIADH). In questa situazione, l’ormone viene prodotto in quantità elevate anche quando non è necessario, causando una ritenzione eccessiva di acqua nei reni, con conseguente diluizione dei sali nel sangue e iponatremia (bassi livelli di sodio). Questo stato può portare a sintomi come nausea, mal di testa, confusione e, nei casi gravi, convulsioni o coma. La SIADH è spesso associata a condizioni come tumori, infezioni o malattie neurologiche.
Inoltre, l’eccesso di vasopressina può influire negativamente sulla pressione sanguigna, causando un’ipertensione secondaria che necessita di interventi medici per essere controllata.

Vasopressina come farmaco
In medicina, la vasopressina viene utilizzata anche come farmaco per trattare diverse condizioni. Una delle applicazioni più comuni è nella gestione dell’emorragia, in particolare durante interventi chirurgici che coinvolgono il cuore e i vasi sanguigni. L’AVP può essere somministrata per indurre vasocostrizione, ossia il restringimento dei vasi sanguigni, al fine di ridurre la perdita di sangue.
L’ ADH è anche utilizzato per trattare alcune forme di diabete, una condizione in cui il corpo non è in grado di conservare acqua a causa di una carenza o di una resistenza all’azione della vasopressina. In questi casi, la somministrazione di vasopressina sintetica aiuta a ristabilire l’equilibrio idrico.
Un altro utilizzo della vasopressina come farmaco è nel trattamento della sindrome da secrezione inappropriata di vasopressina (SIADH), dove può essere utilizzata per ridurre la ritenzione idrica e migliorare i livelli di sodio nel sangue.
In alcune situazioni, la vasopressina viene somministrata per il trattamento di ipotensione grave, come nel caso di shock settico o durante la chirurgia, per mantenere la pressione sanguigna entro valori normali e garantire un adeguato afflusso di sangue agli organi vitali.
FONTI:
- Oliva, G., & Ulloa, N. (2025). Vasopressin: A review of clinical indications. Clinical and Experimental Emergency Medicine. Advance online publication. https://doi.org/10.15441/ceem.24.351.
- Rotondo, F., et al. (2016). Arginine vasopressin (AVP): A review of its historical perspectives, current research, and multifunctional role in the hypothalamo-hypophysial system. Pituitary, 19(4), 345-355. https://doi.org/10.1007/s11102-015-0703-0.
- Kanbay, M., et al. (2019). Antidiuretic hormone and serum osmolarity physiology and related outcomes: What is old, what is new, and what is unknown? Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 104(11), 5406-5420. https://doi.org/10.1210/jc.2019-01049.
- Marcinkowska, A. B., et al. (2022). Arginine vasopressin, synaptic plasticity, and brain networks. Current Neuropharmacology, 20(12), 2292-2302.

Manuela Amato è una nutrizionista specializzata in pazienti cardiopatici.
Laureata in Alimentazione e Nutrizione Umana, ha sei anni di esperienza presso il Centro Cardiologico Monzino-IRCCS di Milano.
Ha conseguito un Dottorato in Terapie Avanzate Biomedico-Chirurgiche e continua a formarsi per mantenere aggiornate le sue competenze nel campo nutrizionale.