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Dieta Scarsdale: cos’è e controversie

L’obiettivo principale della dieta Scarsdale è quello di creare un marcato deficit calorico per favorire una rapida perdita di peso, ma essa risulta sostenibile e priva di rischi? Vediamolo in questo articolo.

La dieta Scarsdale rappresenta l’esempio emblematico di regime alimentare non equilibrato e poco sostenibile. Snoccioliamo i principi di questa dieta e i limiti che impone.

Cos’è la dieta Scarsdale

La dieta Scarsdale è un regime alimentare ipocalorico ideato negli anni ’70 dal cardiologo statunitense Herman Tarnower. 

Ideata con l’obiettivo di favorire una rapida perdita di peso, la dieta Scarsdale si suddivide in due fasi: le prime due settimane caratterizzate da una marcata restrizione calorica e le successive due settimane di mantenimento.

Questo approccio è supportato da un rigoroso schema di nutrienti, rendendo la dieta inflessibile e incentrata sulle proteine, riducendo drasticamente i carboidrati e i grassi.

L’alto contenuto di proteine è concepito per preservare la massa muscolare durante la perdita di peso, mentre i carboidrati e i grassi sono limitati per ridurre l’apporto calorico complessivo.

L’obiettivo principale della dieta Scarsdale è quello di creare un marcato deficit calorico per favorire una perdita di peso rapida, inducendo una leggera chetosi, stato in cui l’organismo tende ad attingere dalle riserve di grasso per produrre energia.

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Caratteristiche della dieta Scarsdale

La dieta Scarsdale è basata su un rapporto specifico tra macronutrienti: circa il 43% delle calorie proviene dalle proteine, il 34% da carboidrati e il 23% da grassi

Le principali caratteristiche includono:

  • Restrizione calorica severa: il limite di 1.000 calorie al giorno si raggiunge attraverso porzioni ridotte e cibi a basso contenuto calorico. 
  • I tre pasti al giorno devono essere sempre composti dagli specifici cibi indicati in dieta e, per quanto concerne gli spuntini, sono consentiti solo alcuni tipi di verdura e bevande come tè o caffè senza zuccheri aggiunti.
  • Enfasi sulle proteine: carne magra, pesce, formaggi magri e uova sono i principali alimenti consentiti. Notiamo come l’enfasi viene posta principalmente sulle proteine di origine animale.
  • Limitazione dei carboidrati: vengono severamente limitati pane, pasta, riso e altri alimenti ricchi di carboidrati complessi. Vengono fortemente consigliate varianti di pane o pasta arricchite di proteine. 
  • Durata limitata: la dieta in fase restrittiva è concepita per essere seguita per un massimo di due settimane.

Cibi vietati nella dieta Scarsdale

Per raggiungere gli obiettivi di perdita di peso, la dieta Scarsdale impone numerose restrizioni alimentari, assolutamente non sostenibili a livello fisico, mentale e funzionale.

Tra i cibi da limitare fortemente e vietati troviamo:

  • Carboidrati complessi: pane, pasta e cereali raffinati, patate e legumi.
  • Proteine molto grasse: come formaggi, salumi o carni grasse sono da evitare.
  • Frutta molto zuccherina come banane, uva o cachi.
  • Dolci e zuccheri: sono banditi tutti i tipi di dessert e bevande zuccherate.
  • Grassi aggiunti: burro, margarina, olio e salse grasse. 
  • Alcolici: non è ammesso il consumo di alcol.
Dieta scarsdale menù settimanale

Esempio menu dieta Scarsdale

Un tipico menù settimanale della dieta Scarsdale è estremamente rigido e non consente variazioni.

Lunedì:

  • Colazione: mezzo pompelmo, una fetta di pane proteico, caffè o tè senza zucchero.
  • Pranzo: insalata di tonno al naturale con verdure crude (senza condimenti grassi).
  • Cena: bistecca di manzo magro, broccoli al vapore e un pomodoro.

Martedì:

  • Colazione: mezzo pompelmo, una fetta di pane proteico, caffè o tè senza zucchero.
  • Pranzo: tacchino arrosto con insalata mista, condita con succo di limone.
  • Cena: pesce alla griglia con zucchine e una fetta di melone.

Mercoledì:

  • Colazione: mezzo pompelmo, una fetta di pane proteico, caffè o tè senza zucchero.
  • Pranzo: insalata di pollo grigliato con spinaci e pomodori.
  • Cena: prosciutto magro con asparagi e una pesca.

Giovedì:

  • Colazione: mezzo pompelmo, una fetta di pane proteico, caffè o tè senza zucchero.
  • Pranzo: uova sode con insalata di carote e sedano.
  • Cena: petto di pollo alla griglia con cavolfiore e una fetta di anguria.

Venerdì:

  • Colazione: mezzo pompelmo, una fetta di pane proteico, caffè o tè senza zucchero.
  • Pranzo: formaggio magro con insalata di verdure crude.
  • Cena: pesce spada alla griglia con fagiolini al vapore e un kiwi.

Sabato:

  • Colazione: mezzo pompelmo, una fetta di pane proteico, caffè o tè senza zucchero.
  • Pranzo: pollo arrosto con insalata verde e cetrioli.
  • Cena: filetto di manzo con peperoni al forno e una fetta di melone.

Domenica:

  • Colazione: mezzo pompelmo, una fetta di pane proteico, caffè o tè senza zucchero.
  • Pranzo: salmone affumicato con insalata di rucola e pomodorini.
  • Cena: petto di tacchino con spinaci e una mela.
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Rischi e controversie

La dieta Scarsdale, nonostante la popolarità iniziale e i tanti attuali sostenitori, è stata oggetto di numerose critiche da parte di esperti di nutrizione e sanità, alla luce dei più recenti studi nel campo. 

Ecco i principali rischi e controversie associati a questo regime alimentare:

  • Perdita marcata di massa muscolare e grassa: il drastico deficit calorico può portare a una riduzione della massa muscolare oltre che del grasso corporeo, perso in maniera non graduale, ponendo il corpo in una situazione di “allarme”.
  • Effetti sul metabolismo: ricollegandoci al primo punto, le diete ipocaloriche come questa possono rallentare il metabolismo sul lungo periodo, rendendo più difficile mantenere la perdita di peso nel lungo termine.
  • Carenze nutrizionali: la mancanza di varietà alimentare comporta un insufficiente apporto di vitamine e minerali, un limitato apporto di fibre insolubili e uno sbilanciamento dei 3 macronutrienti essenziali per il nostro organismo.
  • Non sostenibilità: la rigidità del piano alimentare rende difficile seguire questa dieta, favorendo il rischio di effetto yo-yo. 
  • Maggiori rischi associati all’attività sportiva: Chi pratica attività sportiva potrebbe risentire di diete così restrittive.
  • Stress psicologico: il controllo rigoroso dell’alimentazione può generare ansia e senso di frustrazione, aumentando il rischio di abbandono, di contrasti con le situazioni sociali e di andare incontro ad eccessi alimentari una volta conclusa la dieta.

Uno studio pubblicato nel 1982 da Wing, Epstein e Shapira (“The effect of increasing initial weight loss with the Scarsdale Diet on subsequent weight loss in a behavioral treatment program”) ha analizzato gli effetti iniziali della dieta Scarsdale su un gruppo di soggetti in sovrappeso. 

I risultati hanno mostrato che, sebbene il gruppo sottoposto alla dieta abbia perso più peso durante le prime due settimane rispetto al gruppo di controllo, non vi sono state differenze significative nel peso complessivo a distanza di un anno. 

Sebbene questa dieta prometta una rapida perdita di peso, i rischi per la salute e l’assenza di benefici a lungo termine ne sconsigliano l’adozione.

Un’altra controversia della dieta Scarsdale è che non sviluppa nella persona una consapevolezza alimentare, ostacolando l’adozione di abitudini alimentari sane sul lungo periodo.

Su Serenis puoi trovare professionisti esperti pronti a fornirti una dieta personalizzata e supporto per compiere scelte alimentari sane, costruendo una dieta equilibrata che sappia essere benefica sia a livello fisico, ma anche psicologico.

Puoi svolgere il primo colloquio conoscitivo gratuito. Se desideri continuare la prima visita costa 77 euro e le visite di controllo successive avranno un prezzo di 40 euro ciascuna.

Fonti:

  • Wing, R. R., Epstein, L. H., & Shapira, B. (1982). The effect of increasing initial weight loss with the Scarsdale Diet on subsequent weight loss in a behavioral treatment program. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 50(3), 446–447. https://doi.org/10.1037/0022-006x.50.3.446