Home > Blog Nutrizione > Cos’è la body positivity

Cos’è la body positivity

La body positivity è un movimento che promuove l'accettazione di ogni tipo di corpo, mettendo in discussione gli standard di bellezza tradizionali imposti dai media e dalla cultura popolare. A prescindere dalla taglia, forma, colore della pelle o genere, il movimento sostiene che il valore di una persona non debba essere legato al suo aspetto fisico.  Nato negli Stati Uniti negli anni '60 come parte del Fat Acceptance Movement, la body positivity ha acquisito una dimensione globale grazie al web, diffondendo un messaggio di inclusività e opponendosi al body shaming.

Body positivity

La body positivity è un movimento che promuove l’accettazione di ogni tipo di corpo, mettendo in discussione gli standard di bellezza tradizionali imposti dai media e dalla cultura popolare. A prescindere dalla taglia, forma, colore della pelle o genere, il movimento sostiene che il valore di una persona non debba essere legato al suo aspetto fisico. 

Nato negli Stati Uniti negli anni ’60 come parte del Fat Acceptance Movement, la body positivity ha acquisito una dimensione globale grazie al web, diffondendo un messaggio di inclusività e opponendosi al body shaming.

Cos’è la body positivity

La body positivity è un movimento che promuove l’accettazione di ogni tipo di corpo, senza lasciarsi condizionare da ciò che convenzionalmente viene considerato “bello” o “brutto”. Quindi, indipendentemente dalla taglia di abbigliamento indossata, dalla sua forma, dal colore della pelle, dal genere e così via.

Il movimento si propone dunque di sfidare gli “standard di bellezza” tradizionali, promossi ormai da anni dai media e dalla cultura popolare. Questi ultimi sarebbero infatti spesso irraggiungibili, causando in chi non li rispetta frustrazione e poca accettazione di sé

La body positivity, in sostanza, afferma che il valore di una persona non debba in alcun modo essere determinata dall’aspetto fisico, e che ogni corpo “vada bene” e abbia valore così com’è.

Storia della body positivity

Il movimento della body positivity ha una storia abbastanza recente. Nasce negli Stati Uniti verso la fine degli anni ‘60, con la nascita del fat acceptance movement, per i diritti e l’accettazione delle persone obese e sovrappeso, contro i pregiudizi normalmente legati al peso corporeo.
In seguito, nacque la National Association to Aid Fat Americans (letteralmente: Associazione nazionale per supportare gli americani obesi), oggi conosciuta come National Association to Advance Fat Acceptance (letteralmente: Associazione nazionale per l’accettazione delle persone grasse).

Il movimento divenne popolare anche grazie al gruppo femminista chiamato Fat Underground, che invitava a promuovere una maggiore inclusività.

La body positivity è poi “uscita” dagli Stati Uniti anche grazie al web, in risposta al body shaming e al cyberbullismo. Su Internet e nei vari social network sono tanti gli attivisti e le comunità che promuovono messaggi di accettazione e di tolleranza, celebrando corpi che non si adeguano agli ideali “tradizionali” di bellezza. 

Le critiche alla body positivity

Il movimento non è stato, comunque, risparmiato dalle critiche. Spesso è stato sottolineato e tuttora si sottolinea come, tendenzialmente, escluda sistematicamente alcune categorie di persone, in particolare:

  • Le persone di colore, o comunque non caucasiche;
  • Le persone con disabilità;
  • La comunità LGBTQIA+.

Un’altra critica che viene fatta spesso alla body positivity è il fatto di proporre una visione sostanzialmente irrealistica e semplicistica del rapporto col proprio corpo. Chi critica il movimento, infatti, sostiene che amare “incondizionatamente” il proprio corpo sia tutt’altro che semplice, o comunque molto più complesso di come alcuni attivisti tendano a far credere.

Alcuni esempi di body positivity

Il movimento della body positivity si manifesta in diversi contesti e in diverse modalità. Il punto in comune è, tuttavia, sempre l’accettazione e il rispetto verso tutti i tipi di corpo.

Alcuni esempi di body positivity sono:

  • Promuovere l’accettazione delle imperfezioni della pelle. Tra queste, le smagliature, le cicatrici, la presenza di cellulite, macchie o nei. Non esistono “corpi perfetti”, e le imperfezioni sono qualcosa di perfettamente naturale. Dunque, non vanno né nascoste, né occorre vergognarci di esse;
  • Apprezzare i cambiamenti che il corpo affronta nel tempo, con l’avanzare dell’età, con la gravidanza oppure con l’aumento o la perdita di peso. Il nostro corpo, infatti, non rimane sempre uguale. Anche questo è perfettamente naturale;
  • Celebrare e apprezzare le diverse taglie, le diverse etnie e i diversi “tipi” di fisco. Uno dei messaggi principali del movimento della body positivity è che i corpi di qualunque taglia, di qualunque tipo e di qualunque etnia siano belli e degni di rispetto, in contrasto agli standard di bellezza proposti dalla società moderna.
  • Promuovere la diversità di genere, comprendendo i corpi delle persone non binarie e trans, e sfidare i pregiudizi sui corpi con disabilità;
  • Combattere tutte le forme di body shaming, ovvero il criticare o il deridere le persone per il proprio aspetto fisico o per alcune caratteristiche del suo corpo.

Prova il percorso di nutrizione online di Serenis. Il primo colloquio è gratuito.

Comunicazione della body positivity

La comunicazione della body positivity, soprattutto negli ultimi anni e soprattutto con la diffusione di Internet e dei social network, ha ottenuto un ruolo chiave nella diffusione dei valori del movimento. 

Sui social network

La maggior parte delle discussioni sulla body positivity si svolge oggi sui social media, con un 87% delle conversazioni totali sul tema secondo quanto è stato riportato da IPSOS. 

Tuttavia, queste stesse piattaforme spesso promuovono ideali di bellezza irrealistici, che possono avere effetti negativi specialmente tra le ragazze e le giovani donne. È stato messo in luce infatti che l’uso dei social media può contribuire all’insorgenza di disturbi alimentari, incentivando l’adozione di diete estreme e dannose per la salute (Dane & Bhatia, 2023).

Oggi esistono molti account dedicati e influencer legati al movimento della body positivity, persone che promuovono attivamente l’accettazione del corpo. Con migliaia, e in alcuni casi anche decine di migliaia di follower, mostrano i loro corpi che spesso non rientrano negli standard tradizionali di bellezza.
Questi influencer mettono in discussione i canoni estetici convenzionali, proponendo una visione della fisicità più autentica e inclusiva.

Esistono poi molte comunità online che offrono alle persone un luogo sicuro per parlare di body positivity e fornire sostegno reciproco. Questi spazi incoraggiano i membri a presentarsi così come sono, senza usare filtri o ritocchi per nascondere le imperfezioni.
L’obiettivo è promuovere l’accettazione di sé stessi e normalizzare i corpi “reali”, lontani dagli ideali diffusi dai media.

Negli altri media

Anche i media tradizionali stanno mostrando una maggiore attenzione alle tematiche del movimento body positivity. Nei film, nelle serie TV, nei videogiochi, è sempre più frequente vedere corpi “non conformi” che differiscono per etnia, taglia e altre caratteristiche fisiche. 

Anche l’arte non è da meno. Negli ultimi anni, ad esempio, si sta osservando una vera e propria riscoperta della body positivity nell’arte antica e tradizionale, che evidenzia come i corpi femminili e maschili fossero rappresentati in maniera più realistica e diversificata rispetto agli standard attuali. Corpi più in carne, spesso celebrati e considerati attraenti, contrastano fortemente con gli ideali fisici diffusi in epoche più recenti. 

Perché è importante la body positivity

La body positivity è importante perché promuove un’immagine più realistica e sana del corpo, aiutando le persone a sviluppare un rapporto più positivo e sereno con la propria fisicità. 

  • Un aspetto cruciale è il suo impatto sulla salute mentale: uno degli obiettivi principali del movimento è infatti migliorare l’autostima, il che può portare le persone a vivere l’alimentazione e l’esercizio fisico con maggiore serenità e senza essere influenzate da modelli irraggiungibili o pressioni esterne (Choukas-Bradley et al., 2022);
  • Un altro elemento chiave del movimento è la rappresentazione e l’inclusività. A differenza della fase iniziale della body positivity, che si concentrava soprattutto sulla questione del peso, oggi il movimento mette in luce come la discriminazione dei corpi avvenga anche in base all’etnia, al genere, all’orientamento sessuale e alla disabilità. Questa nuova visione spinge verso una rappresentazione più ampia, sia nei media tradizionali, sia nei media digitali, enfatizzando l’importanza di abbracciare la diversità in tutte le sue forme – in quanto perfettamente naturale.

Sviluppare un’immagine positiva del proprio corpo

Esistono alcuni esercizi, promossi dalla body positivity, che è possibile mettere in pratica per sviluppare un’immagine positiva del proprio corpo.

Alcuni piccoli esercizi che è possibile mettere in pratica fin da subito comprendono:

  • Sfidare e mettere in discussione gli standard di bellezza tradizionali. Invece di paragonare il proprio corpo a quello di attori,celebrità o influencer, è importante ricordarci di valorizzare le caratteristiche che ci rendono unici. Ricordando, inoltre, che ciò che vediamo sullo schermo spesso non è naturale né, a volte, addirittura “reale”. Le foto sui social network possono essere ritoccate, le imperfezioni degli attori “nascoste” con il trucco e così via;
  • Praticare l’autoconsapevolezza. Quando emergono pensieri negativi sul nostro corpo, chiediamoci: “Perché mi sento così?”, oppure “Da dove nasce questa idea?”. Se notiamo che questi pensieri derivano da influenze esterne, lavoriamo per sostituirli con riflessioni più realistiche e gentili verso noi stessi;
  • Valorizzare ciò che il corpo può fare. Anziché concentrarci solo sull’aspetto esteriore, riconosciamo e apprezziamo ciò che il nostro corpo è capace di fare. Se riusciamo a correre, fare esercizio o svolgere le nostre attività quotidiane, celebriamo queste capacità invece di giudicare il corpo solo per il suo aspetto;
  • Accettare il nostro corpo e praticare gentilezza verso di esso. Un esercizio utile potrebbe essere guardarci allo specchio ogni giorno e concentrarci su un aspetto che ci piace, anche apparentemente piccolo o insignificante. Un buon esercizio è la cosiddetta tecnica dello specchio;
  • Fare attenzione a ciò che seguiamo sui social media. Se ci accorgiamo che determinate rappresentazioni ci fanno soffrire, potrebbe essere una buona idea non seguirle più.

Body positivity o body neutrality?

Assieme alla body positivity esiste anche un altro approccio per gestire il rapporto con il nostro corpo, detto body neutrality

  • La body positivity si concentra sull’idea che ogni corpo sia bello, indipendentemente dalle sue dimensioni o caratteristiche, e ci incoraggia a celebrare e amare il nostro corpo, sfidando gli ideali tradizionali di bellezza;
  • La body neutrality, invece, propone un approccio più pratico – neutrale, appunto. Si concentra maggiormente sul fatto che il nostro valore non dipenda dall’aspetto fisico. Il corpo va quindi accettato in quanto parte di noi, ma non per forza amato incondizionatamente (Pellizzer & Wade, 2023). 

Per alcune persone la body neutrality può rappresentare un’alternativa più realistica e meno stressante. Entrambe le filosofie hanno, comunque, i loro punti di forza. 

La body positivity è utile per chi trova forza nelle affermazioni positive. La body neutrality è, invece, più indicata per chi preferisce un approccio più distaccato. 

Fonti:

  • Cohen, R., Irwin, L., Newton-John, T., & Slater, A. (2019). #bodypositivity: A content analysis of body positive accounts on Instagram. Body Image, 29, 47–57. https://doi.org/10.1016/j.bodyim.2019.02.007
  • Cohen, R., Newton-John, T., & Slater, A. (2020). The case for body positivity on social media: Perspectives on current advances and future directions. Journal of Health Psychology, 26(13), 2365–2373. https://doi.org/10.1177/1359105320912450
  • Lazuka, R. F., Wick, M. R., Keel, P. K., & Harriger, J. A. (2020). Are we there yet? Progress in depicting diverse images of beauty in Instagram’s body positivity movement. Body Image, 34, 85–93. https://doi.org/10.1016/j.bodyim.2020.05.001
  • Simon, K., & Hurst, M. (2021). Body Positivity, but not for everyone: The role of model size in exposure effects on women’s mood, body satisfaction, and food choice. Body Image, 39, 125–130. https://doi.org/10.1016/j.bodyim.2021.07.001
  • Zavattaro, S. M. (2020). Taking the social justice fight to the cloud: social media and body positivity. Public Integrity, 23(3), 281–295. https://doi.org/10.1080/10999922.2020.1782104
  • Kelly, L., & Daneshjoo, S. (2019). 263. Instagram & Body Positivity Among Female Adolescents & Young Adults. Journal of Adolescent Health, 64(2), S134–S135. https://doi.org/10.1016/j.jadohealth.2018.10.280
  • Dane, A., & Bhatia, K. (2023). The social media diet: A scoping review to investigate the association between social media, body image and eating disorders amongst young people. PLOS Global Public Health, 3(3), e0001091. https://doi.org/10.1371/journal.pgph.0001091 
  • Choukas-Bradley, S., Roberts, S. R., Maheux, A. J., & Nesi, J. (2022). The Perfect Storm: A Developmental–Sociocultural Framework for the role of Social Media in adolescent girls’ body image concerns and Mental health. Clinical Child and Family Psychology Review, 25(4), 681–701. https://doi.org/10.1007/s10567-022-00404-5 
  • Pellizzer, M. L., & Wade, T. D. (2023). Developing a definition of body neutrality and strategies for an intervention. Body Image, 46, 434–442. https://doi.org/10.1016/j.bodyim.2023.07.006