Come alzare la pressione? Consigli e rimedi
Soffri di ipotensione? Impara i rimedi migliori per contrastare la pressione bassa e alleviare sintomi fastidiosi

Cosa intendiamo per pressione bassa o ipotensione
Si parla di ipotensione, o pressione bassa, quando il valore della pressione sistolica o massima è uguale o inferiore 90 mmHg e/o quello della pressione diastolica o minima è inferiore a 60 mmHg. Questi valori sono considerati una soglia indicativa, ma la pressione ideale varia da persona a persona in base a fattori come età, sesso, condizioni di salute e stile di vita.
Le forme più comuni di ipotensione includono:
- Ipotensione ortostatica: una riduzione della pressione sanguigna che si verifica quando si passa rapidamente dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta. Le cause sono la disidratazione, il riposo a lungo a letto, la gravidanza, alcune condizioni mediche e alcuni farmaci. Questo tipo di pressione bassa è comune negli anziani.
- Ipotensione postprandiale: un calo della pressione che si verifica circa 1 o 2 ore dopo i pasti ed è più comune tra le persone anziane. Alcuni cambiamenti nello stile di vita possono aiutare ad alleviare i sintomi dell'ipotensione postprandiale: consumare pasti piccoli e a basso contenuto di carboidrati, bere più acqua e non bere alcolici.
- Ipotensione neuromediata: può presentarsi dopo essere rimasti in piedi per lunghi periodi o come risposta a situazioni di stress. Colpisce soprattutto i giovani adulti e i bambini.
In molti casi, l'ipotensione può essere asintomatica e non comporta rischi significativi per la salute. Anzi, alcune persone possono avere una pressione naturalmente più bassa e non presentare alcun sintomo. Tuttavia, quando i valori scendono troppo o troppo velocemente, l’ipotensione può causare sintomi come capogiri, nausea, stanchezza e svenimenti, poiché il cervello e altri organi non ricevono un adeguato apporto di sangue e ossigeno.
In situazioni più gravi, l'ipotensione può essere segno di problemi sottostanti, come disturbi cardiaci, disidratazione severa, infezioni o squilibri ormonali, rendendo necessario un intervento medico per individuarne la causa e alzare la pressione efficacemente.
Un calo di pressione, invece, si riferisce a una riduzione improvvisa della pressione sanguigna, generalmente temporanea, che può verificarsi per vari motivi, come un cambiamento repentino di posizione (ad esempio, alzarsi troppo velocemente), la disidratazione o come effetto collaterale di alcuni farmaci. Alcune persone, in particolare gli anziani, sono più vulnerabili a questi episodi e possono sperimentarli con maggiore frequenza.
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Conseguenze e rischi dell'ipotensione
La pressione bassa, sebbene generalmente non pericolosa, può provocare una serie di conseguenze a livello di benessere fisico e mentale. Tra i sintomi più comuni troviamo:
- Capogiri e vertigini: uno dei segnali più frequenti di ipotensione è la sensazione di testa leggera o sbandamento.
- Svenimenti: nei casi più gravi, la bassa pressione può portare a una temporanea perdita di coscienza.
- Affaticamento e debolezza: una pressione sanguigna bassa può ridurre l'apporto di ossigeno ai muscoli e al cervello, causando stanchezza e debolezza muscolare.
- Difficoltà di concentrazione: alcune persone possono sperimentare confusione mentale o difficoltà a mantenere l'attenzione.
- Visione offuscata: la diminuzione del flusso sanguigno al cervello può temporaneamente influire sulla capacità visiva.
In situazioni estreme, un calo significativo della pressione sanguigna può ridurre l'apporto di sangue agli organi vitali come il cuore e il cervello, portando a gravi complicazioni. È quindi importante sapere quando è necessario intervenire.
Quando preoccuparsi per la pressione bassa
Benché l'ipotensione sia spesso un problema transitorio e gestibile, ci sono situazioni in cui può essere sintomo di condizioni mediche più serie. È opportuno preoccuparsi e consultare un medico se si verificano:
- Episodi frequenti di svenimenti o perdita di coscienza;
- Sintomi come dolore al petto, difficoltà respiratorie, sudorazione fredda o pallore improvviso.
- Episodi di pressione bassa persistente accompagnati da sintomi neurologici, come confusione o difficoltà di linguaggio.
- Episodi di ipotensione dopo traumi o lesioni, specialmente se accompagnati da perdite di sangue.
Inoltre, chi soffre di malattie cardiache, diabete o altre patologie croniche dovrebbe prestare particolare attenzione agli episodi di ipotensione, in quanto potrebbero indicare un peggioramento della condizione di base.
Rimedi per la pressione bassa: come alzare la pressione?
Per prima cosa bisogna sdraiarsi o sedersi finché i sintomi non scompaiono, meglio se con le gambe sollevate. Anche respirare a fondo e bere dell'acqua sono cose che possono aiutare. Soltanto quando ci si sente meglio ci si può rialzare in piedi.
A volte però non si tratta di cali di pressione, ma di valori che rimangono sempre bassi. In questo caso, così come per la pressione alta esistono rimedi per abbassarne i valori, è altrettanto importante intervenire per alzare la pressione quando bassa.
In generale la pressione bassa senza sintomi o con sintomi lievi raramente richiede un trattamento. Tuttavia, se l'ipotensione causa sintomi, il trattamento deve essere adattato alla causa specifica e alla gravità della condizione.
Se la causa dell'ipotensione arteriosa non è chiara o se non esiste un trattamento, l'obiettivo è quello di alzare la pressione arteriosa e alleviare i sintomi. A seconda dell'età, dello stato di salute e della tipologia è possibile adottare diversi rimedi, che includono l'uso di farmaci, integratori alimentari, modifiche alla dieta e allo stile di vita.
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Farmaci per l'ipotensione
I farmaci vengono generalmente prescritti solo nei casi in cui l'ipotensione sia cronica o severa e non risponde ai rimedi più semplici. Tra i farmaci usati più comunemente per trattare l'ipotensione troviamo:
- Fludrocortisone: è uno steroide che aumenta la ritenzione di sodio nei reni, contribuendo ad aumentare il volume del sangue e quindi la pressione arteriosa.
- Midodrina: agisce sui recettori dei vasi sanguigni, inducendo la loro costrizione e quindi aumentando la pressione arteriosa.
In ogni caso, l'uso di farmaci per l'ipotensione dovrebbe essere sempre stabilito con un medico, poiché possono avere effetti collaterali e non sono indicati per tutti i pazienti.
Integratori per alzare la pressione
Oltre ai farmaci, esistono integratori che possono aiutare a mantenere un livello di pressione sanguigna adeguato, specialmente nei casi di carenze nutrizionali.
L'uso di integratori può essere particolarmente utile quando la dieta non fornisce abbastanza nutrienti essenziali, e alcuni di essi possono avere un impatto diretto sulla pressione arteriosa:
- Sale: l’aumento dell’assunzione di sodio può temporaneamente elevare la pressione. Tuttavia, è importante non abusarne, in quanto un eccesso di sale può provocare altri problemi di salute, come l'ipertensione, ritenzione idrica e affaticamento cardiaco.
- Potassio e magnesio: integratori di potassio e magnesio possono essere utili se una carenza di questi minerali contribuisce all'ipotensione. Questi due elementi supportano il corretto funzionamento del sistema nervoso e muscolare, e il loro equilibrio aiuta a mantenere una pressione sanguigna stabile.
- Vitamine del gruppo B: in particolare la vitamina B12 e l'acido folico, che possono prevenire forme di anemia che causano la pressione bassa. La carenza di queste vitamine, infatti, può ostacolare la produzione di globuli rossi, influendo negativamente sulla circolazione.
Prima di assumere qualsiasi integratore, è sempre indicato effettuare analisi del sangue e consultare un professionista per evitare il rischio di sovradosaggio, effetti collaterali o interazioni con altri farmaci.
Alimenti che possono aiutare ad alzare la pressione
Anche una dieta equilibrata e alcune tipologie di alimenti possono svolgere un ruolo importante nel mantenere la pressione sanguigna a livelli ottimali. Alcuni alimenti sono particolarmente indicati per chi soffre di pressione bassa:
- Alimenti ricchi di sodio: come già accennato, il sodio contribuisce a mantenere i livelli di pressione. Tuttavia, è importante non eccedere. Alimenti come olive, formaggi stagionati e snack salati possono essere consumati con moderazione.
- Liquirizia: questo alimento è noto per le sue proprietà di innalzare la pressione sanguigna grazie all'acido glicirrizico, che può interferire con i meccanismi di regolazione della pressione.
- Frutta e verdura ricche di acqua: come anguria, cetrioli e arance, possono aiutare a mantenere l'idratazione e prevenire episodi di ipotensione legati alla disidratazione.
- Bevande contenenti caffeina: il caffè e il tè possono temporaneamente alzare la pressione, grazie al loro effetto vasocostrittore. Tuttavia, è importante non abusarne per evitare dipendenza o altri effetti collaterali, come l'insonnia.
Accorgimenti nello stile di vita per alzare la pressione
Modifiche allo stile di vita possono essere altrettanto efficaci nel prevenire e gestire l'ipotensione. Ecco alcuni suggerimenti:
- Idratazione costante: bere abbondante acqua è fondamentale per mantenere il volume di sangue adeguato e prevenire episodi di ipotensione legati alla disidratazione.
- Evitare movimenti bruschi: alzarsi lentamente dalla posizione seduta o sdraiata può prevenire episodi di ipotensione ortostatica. Inoltre, fare stretching prima di alzarsi dal letto può aiutare a stimolare la circolazione.
- Attività fisica regolare: un esercizio fisico moderato aiuta a migliorare la circolazione e a mantenere il sistema cardiovascolare in salute. Tuttavia, è importante evitare sforzi eccessivi che possano causare un calo improvviso della pressione.
- Indossare calze a compressione: queste possono aiutare a migliorare il ritorno venoso, prevenendo accumuli di sangue nelle gambe e riducendo il rischio di ipotensione ortostatica.
Quando un nutrizionista può aiutare ad alzare la pressione?
L'intervento di un professionista della nutrizione si rivela particolarmente strategico in diverse circostanze legate alla gestione dell'ipotensione, offrendo un approccio che trascende i consigli generici.
In primo luogo, un nutrizionista è in grado di condurre un'analisi dettagliata dell'anamnesi nutrizionale del soggetto. Questo processo consente di identificare potenziali carenze specifiche, come quelle di ferro, vitamina B12 o folati, che possono essere fattori contribuenti all'ipotensione e che richiedono un intervento dietetico mirato per la loro correzione. La comprensione del quadro nutrizionale completo è fondamentale per la definizione di strategie efficaci.
In secondo luogo, la capacità di creare un piano alimentare personalizzato rappresenta un valore aggiunto significativo. A differenza delle raccomandazioni standard, un piano elaborato da un nutrizionista tiene conto delle esigenze individuali, dello stile di vita, delle preferenze alimentari e di eventuali comorbilità. Questo assicura che l'intervento nutrizionale sia non solo efficace nel gestire la pressione bassa, ma anche sostenibile a lungo termine per il soggetto.
Infine, l'assistenza nutrizionale è cruciale per la gestione di situazioni specifiche e complesse. È utile rivolgersi al nutrizionista in caso di:
- ipotensione cronica o frequente, ovvero quando i cali di pressione sono un problema persistente e non occasionale e quando i sintomi non sono gestibili in autonomia;
- sospette carenze nutrizionali: quando si ipotizzano carenze di vitamine o minerali che possono influire sulla pressione è utile parlarne con un nutrizionista che, leggendo i risultati degli esami del sangue, riuscirà a comprendere quali carenze nutrizionali potrebbero essere presenti;
- ipotensione post-prandiale o ortostatica: in questi casi il nutrizionista può ottimizzare l'alimentazione in risposta a specifici pattern di calo pressorio;
- condizioni mediche o fisiologiche particolari, come la gravidanza;
- soggetti sportivi, soprattutto per bilanciare idratazione ed elettroliti in funzione dell'attività fisica.
In generale, quando si vuole migliorare il proprio stato di salute, anche in presenza, appunto, di ipotensione o cali di pressione frequenti, è possibile rivolgersi ad un nutrizionista per un piano alimentare personalizzato.
Con Serenis Nutrizione puoi rivolgerti ad un nutrizionista online: per iniziare il percorso dovrai compilare un questionario al termine del quale potrai prenotare il primo colloquio gratuito. Se credi che il servizio faccia al caso tuo e possa aiutarti con le problematiche che stai affrontando, potrai prenotare la prima visita per approfondire il percorso e ricevere un piano alimentare su misura per te.
Fonti:
- ESC guidelines for the diagnosis and management of syncope (2018). European Heart Journal, 39, 1883-1948. https://academic.oup.com/eurheartj/article/39/21/1883/4939241
- Mills, P. B., et al. (2015). Nonpharmacologic management of orthostatic hypotension: A systematic review. Archives of Physical Medicine and Rehabilitation, 96, 366-375.
- Juraschek, S. P., et al. (2018). Orthostatic hypotension and risk of clinical and subclinical cardiovascular disease in middle-aged adults. Journal of the American Heart Association, May 7;7(10):e008884.