Liquirizia: usi, benefici e possibili controindicazioni
La liquirizia è una radice utilizzata sia in cucina, sia in erboristeria. È molto studiata sia per i suoi possibili benefici, sia per gli effetti collaterali.

La liquirizia è una radice utilizzata sia in cucina, sia in erboristeria. È molto studiata sia per i suoi possibili benefici, sia per gli effetti collaterali.
Cos'è la liquirizia?
La liquirizia è la radice della Glycyrrhiza glabra. Si tratta di una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle leguminose, e si stima la sua origine risalga all’area mediterranea e mediorientale.
Dal punto di vista botanico, la pianta ha dei fusti che crescono verso l’alto, foglie formate da più foglioline unite tra loro e, sotto terra, una parte ben sviluppata con fusti sotterranei (rizomi) e radici lunghe e striscianti.
È proprio la porzione sotterranea a contenere la glicirrizina, il principio attivo responsabile del tipico sapore della liquirizia.
Tradizionalmente, la liquirizia viene utilizzata sia come rimedio naturale sia come aromatizzante: basti pensare che prime tracce del suo uso medicinale risalgono all’antico Egitto. Oggi, oltre a essere impiegata per preparare caramelle e confetti, è presente in dentifrici, lozioni e tisane.
Come si consuma? La liquirizia in cucina e in erboristeria
La liquirizia (pura e non) si consuma in diversi modi, sia in cucina, sia in erboristeria.
In ambito alimentare, è apprezzata soprattutto sotto forma di caramelle, confetti, bastoncini da masticare e polveri usate per aromatizzare dolci, gelati e bevande.
La radice essiccata, dal sapore dolce e lievemente amaro man mano che viene masticata, viene impiegata anche per dare una nota “particolare” ai liquori e alle birre scure. In pasticceria può arricchire creme e biscotti, mentre in alcune cucine tradizionali viene aggiunta a salse o piatti salati, in particolare pietanze a base di carne-
È importante tenere presente che non tutta la liquirizia venduta come caramella contiene estratti reali o liquirizia pura: spesso, infatti, si utilizza dell’olio di anice per riprodurne gusto e profumo.
In erboristeria, la liquirizia viene sfruttata soprattutto per preparare tisane e decotti. La radice, tagliata a pezzetti o ridotta in polvere, viene lasciata in infusione per estrarre i principi attivi utili a calmare la tosse o a lenire lievi disturbi dell’apparato gastrointestinale.
Oltre agli infusi, la troviamo come ingrediente di pastiglie, sciroppi ed estratti secchi inseriti in integratori o rimedi fitoterapici, in particolare per trattare la pressione bassa e i cali di pressione.
I valori nutrizionali della liquirizia
In media, i valori nutrizionali per 100 grammi di liquirizia pura sono ripartiti come segue:
Nutriente | Valore per 100 g |
Energia | 317 kcal |
Grassi | 0,8 g |
Grassi saturi | 0,8 g |
Carboidrati | 59 g |
Zuccheri | 1,5 g |
Fibre | 15 g |
Proteine | 11 g |
Sale | 0,39 g |
I benefici e proprietà della liquirizia
La liquirizia è nota per alcune proprietà potenzialmente utili, soprattutto se inserita in modo equilibrato nella dieta e sotto il controllo di un professionista.
- Tra le caratteristiche più studiate ci sono l’effetto antinfiammatorio e protettivo sulla mucosa gastrica. La glicirrizina e l’acido glicirretico, contenuti nella radice, possono infatti aiutare a ridurre l’infiammazione dello stomaco e a favorire la cicatrizzazione in caso di disturbi come la gastrite. Questi principi attivi stimolano anche la produzione del muco protettivo dello stomaco;
- a proprietà espettoranti, utili per fluidificare e facilitare l’eliminazione del catarro in caso di tosse o bronchite. Per questo motivo è spesso presente in tisane e preparati per calmare dei lievi disturbi delle vie respiratorie;
- Si ipotizza possa avere proprietà antibatteriche e antivirali, sebbene siano necessarie prove più solide per poterle confermare;
- Per quanto riguarda gli effetti sessuali della liquirizia, ad oggi non vi sono prove secondo cui il suo consumo possa essere benefico per quanto riguarda la funzionalità erettile.
Va ricordato tuttavia che nessun alimento è miracoloso, e la liquirizia non fa eccezione. I possibili benefici dipendono sempre dal contesto, e in particolare se si segue una dieta bilanciata e uno stile di vita sano.
Le possibili controindicazioni: la liquirizia fa male?
No, la liquirizia non fa male, ma un suo consumo eccessivo può causare effetti indesiderati, soprattutto se prolungato nel tempo.
Il principale responsabile è la glicirrizina, una sostanza naturale che, se assunta in quantità elevate o per periodi troppo lunghi, può alzare la pressione arteriosa (in questo senso può essere utile sapere come abbassare la pressione), ridurre i livelli di potassio nel sangue e favorire ritenzione di sodio e acqua.
Questa combinazione può portare a sviluppare una serie di disturbi come:
- Gonfiore;
- Debolezza muscolare;
- Mal di testa;
- Nei casi più gravi, aritmie cardiache.
Persone che soffrono di disturbi come ipertensione arteriosa, problemi cardiaci, malattie renali o squilibri elettrolitici dovrebbero limitare o evitare il consumo di liquirizia. Stesso discorso per le donne in gravidanza: un’assunzione elevata è stata infatti associata a un aumento del rischio di parto prematuro e di possibili complicazioni per il feto.
Le interazioni farmacologiche
Il consumo di liquirizia può interferire con diversi farmaci, per questo è fondamentale parlarne con un medico prima di assumerla qualora vi siano delle terapie in corso.
Come accennato, il suo principio attivo principale, la glicirrizina, favorisce la ritenzione di sodio e acqua e abbassa i livelli di potassio nel sangue. Questo effetto può aumentare la tossicità di alcuni medicinali, in particolare quelli che già alterano l’equilibrio di sali minerali. Per esempio, chi assume diuretici o lassativi rischia una perdita eccessiva di potassio, con conseguenze come crampi muscolari e disturbi cardiaci.
Un altro punto critico riguarda i farmaci per il cuore. L’eventuale carenza di potassio causata da un consumo abbondante di liquirizia può amplificare gli effetti tossici dei medicinali usati per trattare i problemi cardiaci e aumentare il rischio di aritmie.
Infine, la liquirizia può interferire con medicinali per la pressione alta, insulina, anticoagulanti e alcuni farmaci metabolizzati dal fegato.
Insomma, prima di abbinare un integratore o una tisana di liquirizia a una terapia farmacologica, è sempre consigliato consultare il proprio medico per evitare possibili effetti collaterali.