Microbiota intestinale: cos'è e perché è così importante

Il microbiota intestinale è fondamentale per la salute dell'organismo. Scopri cos’è, i fattori che lo influenzano e come mantenerlo sano

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Microbiota intestinale

Negli ultimi anni, il microbiota intestinale ha suscitato un crescente interesse scientifico e mediatico. Si tratta di una comunità complessa di microrganismi che vive nel nostro intestino, fondamentale per la salute e il benessere generale.

Cos’è il microbiota intestinale

Il microbiota intestinale è l’insieme complesso dei microrganismi, tra cui batteri, virus, funghi e protozoi, che colonizzano l'organismo umano, in particolar modo l'apparato gastrointestinale.

Ogni individuo ha un microbiota unico, influenzato da:

  • fattori intrinseci come genetica, età e sesso;
  • fattori estrinseci come dieta, ambiente e farmaci.

Questo ecosistema svolge un ruolo fondamentale nella digestione, nella regolazione del sistema immunitario e contribuisce anche al benessere generale, influenzando la salute mentale e fisica.

In generale, i microrganismi che lo popolano sono batteri, archea, virus e funghi. La maggior parte di questi risiede nel colon e i phyla più abbondanti sono i Firmicutes (∼ 60-80%) e i Bacteroidetes (∼ 15-30%), seguiti da Actinobacteria e Proteobacteria.

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A cosa serve e che funzioni ha il microbiota intestinale

Il microbiota intestinale svolge diverse funzioni fondamentali per il nostro organismo:

  • Digestione e assorbimento dei nutrienti: aiuta a digerire fibre e altre sostanze non assimilabili dall’intestino umano, producendo composti benefici come gli acidi grassi a catena corta.
  • Regolazione del sistema immunitario: il microbiota contribuisce a modulare la risposta immunitaria, rafforzando la difesa contro patogeni e prevenendo infiammazioni eccessive.
  • Produzione di vitamine: contribuisce alla sintesi di vitamine essenziali, come la vitamina K e alcune vitamine del gruppo B.
  • Barriera intestinale: protegge la mucosa intestinale dagli agenti patogeni, competendo con essi per lo spazio e i nutrienti.
  • Comunicazione con il cervello: attraverso l’asse intestino-cervello, il microbiota può influenzare l’umore, il comportamento e persino disturbi come la depressione e l’ansia.

Legame tra microbiota e salute in generale

Un microbiota in equilibrio (eubiosi) è associato ad una buona salute. Al contrario, uno squilibrio (disbiosi) è stato correlato a numerose patologie, tra cui malattie croniche intestinali, obesità, diabete, malattie autoimmuni, infiammazioni croniche, e disturbi mentali.

Gli studi dimostrano che un microbiota sano può ridurre il rischio di infezioni, migliorare la risposta ai farmaci e prevenire alcune malattie croniche. Per questo motivo comprendere e monitorare il microbiota sta diventando sempre più importante per una medicina personalizzata e preventiva.

Test del microbiota intestinale

Test del microbiota

Il test del microbiota analizza un campione di feci per valutare la composizione e l'eventuale squilibrio della comunità microbica intestinale. Questo esame è semplice e non invasivo: basta raccogliere il campione utilizzando un kit fornito dal laboratorio o dal centro medico scelto. I test del microbiota possono essere effettuati in laboratori specializzati, centri di medicina preventiva o servizi che offrono analisi a domicilio.

È consigliato sottoporsi a questo test se si soffrono di disturbi gastrointestinali come diarrea cronica o gonfiore, oppure per monitorare la salute generale. Il costo del test varia a seconda della complessità dell’analisi, tuttavia si può stimare un costo compreso tra i 100 e 300 euro. È importante scegliere un laboratorio affidabile e valutare l’utilità dei risultati in un contesto di consulenza medica.

Disbiosi

La disbiosi è uno squilibrio del microbiota intestinale, caratterizzato da una riduzione della diversità e della quantità dei microrganismi benefici, accompagnata dalla proliferazione di batteri potenzialmente dannosi. Questo stato può compromettere le normali funzioni dell’intestino, influenzando negativamente la digestione, il sistema immunitario e l’assorbimento dei nutrienti. La disbiosi è spesso associata a disturbi come gonfiore, diarrea, stitichezza, e può contribuire allo sviluppo di condizioni più gravi, come infiammazioni croniche o disordini metabolici.

Quali fattori alterano il microbiota intestinale

Identificare le cause di un'alterazione del microbiota intestinale per poter intervenire in modo adeguato è essenziale per ristabilire l'equilibrio del microbiota. Tra i fattori coinvolti:

  • Dieta scorretta: un’alimentazione ricca di zuccheri, grassi saturi e povera di fibre riduce la diversità microbica.
  • Antibiotici e farmaci: l’uso prolungato di antibiotici può eliminare batteri benefici insieme a quelli patogeni.
  • Stress: l’eccessivo stress altera l’equilibrio intestinale attraverso l’asse intestino-cervello.
  • Stile di vita sedentario: l’attività fisica moderata favorisce un microbiota equilibrato, mentre la sedentarietà può ridurre la diversità batterica.
  • Inquinamento e tossine: esposizioni ambientali a sostanze chimiche nocive possono influire negativamente sulla salute intestinale.

Alimenti per mantenere in salute il microbiota intestinale: il kefir.

Come mantenere in salute il microbiota intestinale

Una dieta equilibrata, unita a uno stile di vita sano che comprenda attività fisica regolare, una gestione efficace dello stress e un sonno di qualità, contribuisce a sostenere un microbiota diversificato e bilanciato, indispensabile per la salute dell’intero organismo.

Cosa mangiare per migliorare il microbiota intestinale

Una dieta equilibrata è la chiave per un microbiota sano. Ecco alcuni alimenti consigliati:

  • Fibre prebiotiche: presenti in verdure, frutta, cereali integrali, legumi e noci, favoriscono la crescita di batteri benefici;
  • Probiotici: alimenti fermentati come yogurt o kefir contengono batteri vivi che arricchiscono il microbiota;
  • Grassi sani: contenuti in pesce ricco di omega-3, olio d’oliva e frutta secca;
  • Polifenoli: presenti in tè verde, cioccolato fondente, frutti di bosco e spezie, agiscono come nutrienti per i batteri benefici;
  • Acqua: un’adeguata idratazione favorisce il corretto funzionamento intestinale.

Al contrario, è importante ridurre il consumo di zuccheri raffinati, bevande alcoliche e cibi ultraprocessati.

In alcune condizioni, come la Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS), può essere utile seguire una dieta povera di FODMAP per ridurre i sintomi e favorire un migliore equilibrio del microbiota intestinale. È sempre consigliato consultare un nutrizionista per personalizzare la dieta in base alle esigenze specifiche e garantire un supporto adeguato.

 

Fonti:

  • El-Sayed, A., Aleya, L., & Kamel, M. (2021). Microbiota’s role in health and diseases. Environ. Sci. Pollut. Res. Int., 28(26), 36967–36983.
  • Weiss, G.A., & Hennet, T. (2017). Mechanisms and consequences of intestinal dysbiosis. Cell Mol. Life Sci., 74(15), 2959–2977.
  • Rinninella, E., Raoul, P., Cintoni, M., Franceschi, F., Miggiano, G.A.D., Gasbarrini, A., & Mele, M.C. (2019). What is the Healthy Gut Microbiota Composition? A Changing Ecosystem across Age, Environment, Diet, and Diseases. Microorganisms, 7(1), 14.
  • Jovanović, M.Z., Jovanović, K., Raus, M., Babić, S., Igic, T., Kotlica, B., & Milićević, S. (2024). The significance of plant nutrition in the creation of the intestinal microbiota-prevention of chronic diseases: A narrative review. Medicina (Kaunas), 60(12), 1969.https://www.mdpi.com/1648-9144/60/12/1969 
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