La milza si trova nella parte superiore sinistra dell’addome, ed è necessaria per contribuire alla risposta immunitaria, per filtrare il sangue e metabolizzare il ferro. Nonostante ciò, è possibile vivere senza.
Cos’è la milza?
La milza è un organo linfoide secondario che fa parte del sistema immunitario. Gli organi linfoidi secondari sono i luoghi in cui i linfociti maturi, cellule del sistema immunitario, incontrano gli antigeni – sostanze estranee – per attivare una risposta immunitaria specifica. Tra questi, la milza è il più grande.
È situata nella parte superiore sinistra dell’addome e ha una forma ovoidale. Misura circa 13 cm di lunghezza, 8 cm di larghezza e 3,5 cm di spessore.
La sua struttura è caratterizzata da una capsula fibrosa che racchiude due tipi di tessuto:
- La polpa bianca, coinvolta nella risposta immunitaria;
- La polpa rossa, responsabile invece della filtrazione del sangue.
Nonostante venga talvolta erroneamente indicato come tale, non fa parte dell’apparato digerente.
Dove si trova?
La milza si trova nella parte superiore sinistra dell’addome, più nello specifico tra il diaframma, lo stomaco, il pancreas e il rene sinistro.
Si trova anche vicina alla cistifellea e all’intestino tenue.
Funzioni della milza: a che cosa serve?
La milza svolge diverse funzioni per il nostro organismo, e in particolare:
- Ospita linfociti T e B, contribuendo alla risposta immunitaria contro le infezioni;
- Elimina i globuli rossi e le piastrine invecchiati o danneggiati, prevenendo l’accumulo di cellule non “utili” all’organismo. Si occupa, insomma, di filtrare il sangue;
- Degrada l’emoglobina, partecipando al metabolismo del ferro che viene poi impiegato all’interno dell’organismo;
- Tende ad “accumulare” globuli bianchi e piastrine, che vengono poi utilizzati dall’organismo qualora ve ne sia necessità.
La milza può ammalarsi? Quali sono le patologie che la interessano?
La milza può essere coinvolta in diverse condizioni patologiche, tra cui:
- Splenomegalia. Si tratta di un ingrossamento della milza, che può essere causato da una varietà di fattori tra cui infezioni, malattie epatiche o tumori;
- Ipersplenismo. È una condizione in cui la milza “distrugge” le cellule del sangue in quantità eccessive. Può, a sua volta, causare anemia (carenza di globuli rossi), leucopenia (carenza di leucociti) e piastrinopenia. (carenza di piastrine)
- Asplenia. Si tratta dell’assenza congenita o della perdita della funzione immunitaria da parte dell’organo, che aumenta il rischio di contrarre infezioni;
- Lesioni traumatiche. Non si tratta di una vera e propria patologia, ma vale la pena menzionarla. La milza infatti può rompersi a seguito di traumi, causando emorragie interne.
“Dolore alla milza”: perché fa male quando si corre?
Il dolore alla milza durante la corsa è un fenomeno comune, che nella maggior parte dei casi non deve destare preoccupazioni.
Non è ancora chiarissimo da cosa sia causato, tuttavia secondo le ipotesi attualmente più accreditate verrebbe causato da un’ischemia passeggera della milza, ovvero un afflusso insufficiente (ma temporaneo) di sangue. Sarebbe dovuto infatti al dirottamento del flusso sanguigno verso i muscoli in attività.
La milza può, a sua volta, contrarsi per rilasciare globuli rossi “extra” all’interno del circolo sanguigno, aumentando temporaneamente la disponibilità di ossigeno per i muscoli e contribuendo ad “aggravare” ulteriormente il senso di fastidio e di dolore.
Questa condizione tende a ridursi con l’allenamento regolare. Tuttavia, se il dolore persiste, è particolarmente forte o è associato ad altri sintomi, è consigliabile consultare un medico per, eventualmente, sottoporsi a degli esami che possano indagarne le cause.

Si può vivere senza?
Sì, si può vivere senza milza.
L’asportazione della milza è detta splenectomia, e può venire effettuata per varie ragioni, ad esempio se l’organo viene colpito da un tumore. Se viene effettuata il corpo tende ad “adattarsi”, e altri organi e strutture, come il fegato e i linfonodi, tendono a compensare, sebbene parzialmente, le sue funzioni.
Tuttavia, l’asportazione della milza non è priva di conseguenze, in quanto le persone prive di questo organo tendono ad essere in particolare più esposte ad infezioni.
Solitamente queste persone devono seguire un protocollo di prevenzione, sottoponendosi ad alcune vaccinazioni specifiche e, in alcuni casi, terapia antibiotica profilattica indicata dal proprio medico.
Quali sono i sintomi e le cause della milza ingrossata?
La milza ingrossata, o splenomegalia, è una condizione piuttosto insidiosa poiché può presentarsi in forma asintomatica, e viene individuata durante ecografie o altri esami di rito. Tuttavia, tra i sintomi più comuni che possono presentarsi ricordiamo:
- Senso di dolore o fastidio persistenti nella zona superiore sinistra dell’addome. In alcuni casi può irradiarsi fino alla spalla sinistra;
- Sensazione di “pienezza” anche dopo aver mangiato poco. Infatti, quando ingrossata, la milza tende a “premere” sulle pareti dello stomaco;
- Senso di malessere persistente;
- Affaticamento e debolezza persistenti;
- Maggiore sensibilità alle infezioni;
- Pallore;
- Maggiore sensibilità alla formazione di lividi;
- Sanguinamento abbondante;
- Nei casi più gravi, difficoltà respiratorie e senso di oppressione toracica.
Le cause della milza ingrossata possono essere molteplici e comprendono:
- Infezioni virali, batteriche o parassitarie, come la mononucleosi, la malaria o la sifilide;
- Alcune malattie a carico del fegato, come epatite o cirrosi;
- Malattie del sangue;
- Alcune malattie autoimmuni;
- Tumori del sangue o metastasi che colpiscono la milza.
Quali sono i sintomi e le cause dei tumori alla milza?
I tumori della milza sono abbastanza rari, e possono essere benigni o maligni.Le cause principali possono includere:
- Alcune malattie del sistema linfatico, come il linfoma di Hodgkin;
- Predisposizione genetica;
- Esposizione a sostanze tossiche o radiazioni;
- Malattie del sangue, come la leucemia;
- Infezioni virali o batteriche croniche.
Il tumore può risultare asintomatico, soprattutto nelle fasi iniziali. I sintomi sono spesso aspecifici, e possono includere:
- Dolore o sensazione di peso all’addome superiore sinistro;
- Affaticamento e debolezza generale;
- Ingrossamento della milza;
- Perdita di peso apparentemente ingiustificata;
- Febbre o febbricola persistente;
- Pallore.

Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.