L’allergia alle graminacee è una reazione ai pollini di piante come il frumento e l’avena. Provoca sintomi come starnuti, prurito e difficoltà a respirare. Si diagnostica con test cutanei o del sangue, e si tratta con farmaci o immunoterapia.
L’allergia alle graminacee
L’allergia alle graminacee è particolarmente comune: si stima che circa il 15% della popolazione – e in particolare i bambini – ne sia affetto. Viene scatenata dalla dispersione dei pollini di piante che appartengono appunto alla famiglia delle graminacee.
Questi pollini vengono solitamente rilasciati nell’aria durante il periodo di fioritura delle piante, da marzo a settembre.
Cosa sono le graminacee?
Le graminacee, o Poacee, sono una famiglia di piante che comprende oltre 10.000 specie. Si tratta di una delle famiglie vegetali più diffuse al mondo.
Tra le graminacee ricordiamo:
- L’avena;
- Il mais;
- L’orzo;
- Il frumento.
Il periodo del picco dell’allergia alle graminacee
Il periodo di picco in Italia si colloca nel periodo primaverile, che va da aprile a giugno.
Ad ogni modo varia leggermente a seconda del territorio in cui ci troviamo, poiché coincide con il periodo massimo di fioritura delle piante.
Le cause dell’allergia alle graminacee
L’allergia alle graminacee è causata da una ipersensibilità del sistema immunitario al polline delle graminacee. L’organismo riconosce (erroneamente) queste sostanze come potenzialmente pericolose, scatenando una risposta immunitaria che, a sua volta, causa i sintomi tipici.
I fattori di rischio
Tra i fattori di rischio principali che possono favorire l’insorgere di allergia alle graminacee ricordiamo:
- La predisposizione genetica. La presenza di altre allergie, sia personali sia in famiglia, può predisporre a svilupparne altre;
- Le condizioni climatiche;
- L’esposizione ambientale. Venire a contatto fin da piccoli con alte concentrazioni di pollini può favorire lo sviluppo dell’allergia.
I sintomi dell’allergia alle graminacee
Tra i sintomi più comuni dell’allergia ai pollini e alle graminacee ricordiamo:
- Lacrimazione anche molto abbondante;
- Naso che cola;
- Starnuti;
- Prurito, gonfiore e rossore a naso e occhi;
- Mal di gola;
- Congestione nasale;
- Difficoltà respiratorie;
- Senso di pesantezza e oppressione toracica;
- Asma;
- Crampi addominali, talvolta accompagnati da vomito;
- Diarrea;
- Malessere generale.
Sebbene sia una complicazione abbastanza rara, bisogna tenere presente che questa reazione allergica può causare shock anafilattico, una condizione potenzialmente fatale che richiede attenzione medica immediata. Tra i sintomi più comuni ricordiamo:
- Abbassamento repentino della pressione sanguigna;
- Difficoltà respiratorie gravi;
- Pallore;
- Perdita di coscienza.
La diagnosi
Solitamente l’allergia alle graminacee viene diagnosticata a seguito di una visita allergologica, che comprende:
- Analisi della storia clinica e familiare del paziente, tenendo conto della presenza di ulteriori allergie e abitudini di vita;
- Test allergologici cutanei, tra cui il prick test e il patch test. Consistono nell’applicazione di piccole quantità di allergene sotto la pelle o sulla pelle del paziente, valutando la comparsa di eventuali reazioni cutanee;
- Test sierologici, che valutano l’eventuale presenza di anticorpi contro gli allergeni presenti nelle graminacee;
- Valutazione e monitoraggio dei sintomi.
Quali sono i test diagnostici più precisi per l’allergia alle graminacee?
Si può diagnosticare con precisione la presenza di allergia alle graminacee tramite;:
- Test sierologici;
- Patch test;
- Prick test.
Quanto costa una visita allergologica?
Il costo dipende dall’ambulatorio (se pubblico o privato) e dalla quantità di allergeni da esaminare. In media, si va dai 25 – 80 euro a visita nel privato, ai 2 – 10 euro per allergene nel settore pubblico.
Cura e trattamento
Purtroppo l’allergia alle graminacee non può essere curata definitivamente se non tramite immunoterapia, tuttavia può essere trattata per ridurre al minimo la sintomatologia e i disagi che ne derivano.
I farmaci che vengono impiegati più di frequente sono:
- Antistaminici;
- Corticosteroidi;
- Decongestionanti.
Cos’è l’immunoterapia per l’allergia alle graminacee?
L’immunoterapia consiste nell’esposizione controllata dell’allergene, fino a desensibilizzare la risposta immunitaria dell’organismo poco a poco.
Non tutti possono sottoporsi a questo “vaccino”, dunque solitamente si procede piuttosto al trattamento dei sintomi.
Cosa non mangiare con l’allergia alle graminacee?
Questa allergia può ripercuotersi anche sull’alimentazione. In particolare:
- È opportuno, durante le fasi acute dell’allergia, evitare o limitare il consumo di cibi ricchi di istamina;
- A causa della cosiddetta cross-reattività andrebbe limitato e evitato il consumo di alimenti come:
- Kiwi;
- Pesche;
- Prugne;
- Melone;
- Ciliegie;
- Mandorle;
- Pomodori.
Per valutare la cross-reattività è comunque opportuno consultarsi con un medico o, ancor meglio, con un allergologo, in modo da valutare con sicurezza eventuali rischi.
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.