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Olio di semi di lino: caratteristiche e proprietà

L’olio di semi di lino è ricco di omega-3 e omega-6, essenziali per la salute cardiovascolare e intestinale. Viene spesso

olio di lino

L’olio di semi di lino è ricco di omega-3 e omega-6, essenziali per la salute cardiovascolare e intestinale. Viene spesso usato come integratore da chi segue diete vegetariane e vegane. 

Cos’è l’olio di lino?

L’olio di lino è un olio vegetale che viene ricavato dalla spremitura a freddo dei semi provenienti dalla pianta di lino (Linum usitatissimum, della famiglia delle Linaceae).

Gli vengono attribuite diverse proprietà benefiche, sebbene non siano certificate scientificamente e sebbene l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non abbia approvato i claim relativi ai suoi benefici.

Come viene prodotto?

L’olio di lino è ottenuto attraverso un processo piuttosto lungo, che inizia ovviamente con la raccolta dei semi della pianta Linum usitatissimum.
I semi vengono quindi essiccati o tostati prima della spremitura. 

L’estrazione dell’olio può avvenire tramite un metodo meccanico di spremitura a freddo, che non impiega solventi chimici e mantiene intatte le proprietà nutritive del prodotto. Si tratta di una metodologia utilizzata in particolare per l’olio destinato al consumo umano, in quanto riduce il rischio di irrancidimento.
Tuttavia, in alcune produzioni industriali si può ricorrere – meno frequentemente – alla spremitura con aggiunta di solventi: l’olio così prodotto viene solitamente impiegato per usi non destinati al consumo alimentare, ad esempio per la finitura di prodotti in legno o all’interno di vernici. 

L’olio grezzo risultante da queste lavorazioni, comunque, è di colore marrone intenso e ha un odore forte, il che lo rende inadatto all’uso alimentare diretto senza ulteriori trattamenti.
Pertanto, subisce un ulteriore  processo di raffinazione che include la chiarificazione e la deodorazione, trasformandolo in un olio quasi inodore e di colore giallo chiaro

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Dove si compra l’olio di lino?

L’olio di semi di lino per il consumo alimentare è abbastanza diffuso sul mercato, ed è possibile acquistarlo sia in negozi e supermercati forniti, sia in erboristeria.

Le caratteristiche dell’olio di lino

L’olio di lino per uso alimentare possiede diverse caratteristiche che gli attribuiscono proprietà benefiche. Tra queste:

  • È molto ricco di acidi grassi polinsaturi. Si stima contenga per il 50% circa acidi grassi omega-3 e per il 25% circa acidi grassi omega-6;
  • Contiene diverse vitamine e minerali, tra cui vitamina E, vitamina B, zinco e magnesio;
  • È piuttosto ricco di sostanze antiossidanti.

Come usarlo?

L’olio di lino trova impiego sia nell’alimentazione che in ambito cosmetico.

Per quanto riguarda l’ambito alimentare viene sfruttato:

  • Come condimento a crudo, ad esempio per condire verdure, insalate o piatti di vario tipo;
  • Come integratore di omega 3 e come integratore di omega 6. In questi casi, si consiglia di consumarne al massimo due cucchiaini al giorno, eventualmente mescolati ad alimenti.

Nell’ambito cosmetico, invece, viene impiegato come ingrediente all’interno di prodotto:

  • Per la cura della pelle, per via delle sue proprietà idratanti e antinfiammatorie, oppure come olio da massaggio;;
  • Per la cura dei capelli, in particolare per capelli danneggiati, secchi o sfibrati. Vi è anche chi consiglia di applicarlo in piccole quantità direttamente sul cuoio capelluto.
olio di lino

A cosa serve?

Alcuni dei benefici attribuiti all’olio di lino comprendono:

  • Il miglioramento della salute cardiovascolare;
  • Il miglioramento della salute e della funzionalità intestinale;
  • Supporto al sistema immunitario;
  • Benefici per quanto riguarda la salute di pelle e capelli.

Anche se all’olio di lino sono associate numerose proprietà, è importante ricordare che non esistono alimenti intrinsecamente “buoni” o “cattivi”, né tantomeno cui è possibile attribuire proprietà farmacologiche. Dobbiamo inoltre ricordare che l’Efsa non ha approvato i claim relativi ai supposti benefici dati dall’olio di lino.

I benefici dati dall’assunzione di uno o più alimenti si ottengono attraverso un’alimentazione equilibrata e variegata nel suo complesso, che prevede il consumo di diversi tipi di cibi nelle quantità e frequenze appropriate.

Le proprietà dell’olio di semi di lino

Detto questo, alcune proprietà che vengono attribuite all’olio di lino sono:

  • La capacità di aiutare a mantenere dei livelli sani di colesterolo nel sangue, contribuendo a ridurre il colesterolo LDL “cattivo” e aumentando il colesterolo HDL “buono”. Aiuterebbe quindi a ridurre il rischio di sviluppare malattie a carico del sistema cardiovascolare;
  • Aiuterebbe a contrastare la stitichezza e a migliorare la motilità intestinale;
  • Aiuterebbe a rafforzare il sistema immunitario per via del suo contenuto di antiossidanti.

L’olio di lino nella dieta vegetariana e vegana

L’olio di lino viene ampiamente utilizzato come integratore di omega 3 e di omega 6 dalle persone che seguono una dieta vegetariana o una dieta vegana

Questo poiché si tratta di un alimento di origine vegetale, senza ingredienti di origine animale.
La dose che viene solitamente consigliata è di due cucchiaini al giorno, che possono essere eventualmente mescolati ad altri alimenti.

In alternativa, è possibile consumare direttamente i semi di lino, che tuttavia vanno consumati cotti.

Tuttavia, per assicurarsi che l’integrazione sia adatta alle proprie esigenze nutrizionali, è sempre consigliabile consultare un nutrizionista.

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Avvertenze e possibili controindicazioni

Sebbene generalmente sicuro se assunto in dosi adeguate, l’uso dell’olio di lino ha, comunque, alcune potenziali controindicazioni. In particolare:

  • Può provocare reazioni allergiche. In tal caso, è necessario evitarne il consumo;
  • Può causare gonfiore addominale, flatulenza e/o diarrea, soprattutto se consumato in quantità superiori a quanto raccomandato;
  • Può interferire nella normale coagulazione sanguigna, dunque è opportuno smettere di assumerlo almeno due settimane prima di sottoporsi ad un intervento chirurgico;
  • Può interferire con l’azione di farmaci anticoagulanti.

In caso di dubbio, è sempre consigliabile chiedere un parere al proprio medico curante.