L’intolleranza al glutine è una condizione sempre più riconosciuta sebbene sia difficile da diagnosticare con precisione attraverso dei test specifici.
Non essendo accompagnata da biomarcatori univoci, la diagnosi si basa su un iter complesso per esclusione.
Breve introduzione su cos’è l’intolleranza al glutine
L’intolleranza al glutine, nota anche come “sensibilità al glutine non celiaca”, è una intolleranza alimentare in cui l’organismo reagisce negativamente al consumo di prodotti contenenti glutine, una proteina presente in alcuni cereali, come grano, orzo e segale.
Chi soffre di questa intolleranza manifesta sintomi come gonfiore addominale, diarrea, stanchezza e mal di testa dopo aver consumato glutine, pur non mostrando i marcatori biologici o i meccanismi autoimmuni tipici dell’intolleranza o dell’allergia al glutine.
Tipi di test per l’intolleranza al glutine
La diagnosi di sensibilità al glutine non celiaca può essere complessa, poiché non esistono, come accade per la celiachia, marcatori biochimici, immunologici o istopatologici specifici per questa condizione. Per arrivare a una diagnosi, il medico si avvale di un protocollo in più fasi:
- La prima fase prevede una valutazione clinica e di laboratorio completa per escludere celiachia e allergia al grano, mentre il paziente continua a consumare glutine. Se i marcatori sierologici mostrano risultati normali e la biopsia duodenale non evidenzia segni di celiachia, si prosegue con una dieta priva di glutine per almeno 6 settimane per osservare eventuali miglioramenti dei sintomi. Se i sintomi migliorano con l’adozione di questa dieta, si può confermare la diagnosi di sensibilità al glutine non celiaca.
- La seconda fase implica la reintroduzione del glutine per verificare la ricomparsa dei sintomi
Esami del sangue
Gli esami sierologici vengono utilizzatI per individuare la presenza/assenza di anticorpi specifici per la celiachia, come anticorpi anti-transglutaminasi (tTG), anti-gliadina (AGA) e anti-endomisio (EMA) o per l’allergia al grano, come anticorpi IgE specifici (RAST) contro le proteine del grano.
Se i risultati di questi test sono negativi, si può ipotizzare una predisposizione alla sensibilità al glutine che deve essere ulteriormente confermata.
Gold Standard (Biopsia dell’Intestino)
La biopsia dell’intestino tenue è considerata il gold standard per la diagnosi di celiachia. Questo esame prevede il prelievo, attraverso endoscopia, di un piccolo campione di mucosa intestinale per valutare al microscopio l’eventuale atrofia dei villi tipica della celiachia.
In caso di sensibilità al glutine non celiaca, la biopsia non mostra le lesioni caratteristiche della patologia.
Test in Farmacia
Negli ultimi anni, è diventato sempre più comune trovare test per la diagnosi di celiachia disponibili in farmacia. Questi test, che si basano su un semplice prelievo di sangue dal dito, sono progettati per rilevare la presenza nel sangue di anticorpi specifici associati alla patologia. Si tratta di un’opzione non invasiva e veloce che può rappresentare un primo passo verso una diagnosi completa, poiché non possono distinguere l’intolleranza al glutine dalla celiachia.
Autotest
Gli autotest per la diagnosi di celiachia sono progettati per l’uso domestico, richiedono solo una piccola goccia di sangue e forniscono un risultato in pochi minuti. Gli autotest rilevano la presenza di anticorpi specifici, come le transglutaminasi tissutali (tTG), che possono indicare la probabile presenza di celiachia.
Tuttavia, bisogna tenere presente che questi test non possono sostituire una diagnosi medica completa. I risultati positivi devono essere confermati da ulteriori esami clinici e da un parere medico.
Confronto tra i principali test
Costi
I costi dei test per la diagnosi di celiachia o allergia variano notevolmente a seconda del tipo di esame e della struttura in cui viene eseguito.
- Gli esami del sangue e i test in farmacia sono generalmente meno costosi, con prezzi che oscillano tra i 20 e i 50 euro.
- La biopsia intestinale rappresenta, invece, un investimento maggiore per chi cerca una diagnosi accurata (può superare i 1000 euro).
- Gli autotest, con un costo compreso tra i 20 e i 40 euro, offrono una soluzione economica per un primo screening.
Affidabilità
L’affidabilità dei test per l’intolleranza al glutine può variare in modo significativo.
- Gli esami del sangue e i test in farmacia, sebbene economici, possono avere una precisione limitata, specialmente nel caso della sensibilità al glutine non celiaca.
- La biopsia intestinale, pur essendo il test più accurato per diagnosticare la celiachia, invece, non è altrettanto utile per identificare la sensibilità al glutine non celiaca.
- Gli autotest, invece, sebbene pratici e a basso costo, non possono fornire una diagnosi definitiva e devono essere interpretati con cautela. Tuttavia possono indirizzare il paziente verso ulteriori accertamenti specialistici.
FONTI:
- Al-Toma, A. et al. (2019). European Society for the Study of Coeliac Disease (ESsCD) guideline for coeliac disease and other gluten‐related disorders. United European Gastroenterology Journal, 7(5), 583 – 613. https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/2050640619844125
- Vazquez-Roque, M., & Oxentenko, A. S. (2015). Nonceliac gluten sensitivity. Mayo Clinic Proceedings, 90(9), 1272–1277.
- Cárdenas-Torres, F. I., et al. (2021). Non-Celiac gluten sensitivity: an update. Medicina, 57(6), 526. https://doi.org/10.3390/medicina57060526
Manuela Amato è una nutrizionista specializzata in pazienti cardiopatici.
Laureata in Alimentazione e Nutrizione Umana, ha sei anni di esperienza presso il Centro Cardiologico Monzino-IRCCS di Milano.
Ha conseguito un Dottorato in Terapie Avanzate Biomedico-Chirurgiche e continua a formarsi per mantenere aggiornate le sue competenze nel campo nutrizionale.