Home > Blog Nutrizione > Dieta settimanale per colon irritabile

Dieta settimanale per colon irritabile

Una buona dieta settimanale per colon irritabile ha come scopo ridurre e, per quanto possibile, azzerare i sintomi del colon

Dieta settimanale colon irritabile

Una buona dieta settimanale per colon irritabile ha come scopo ridurre e, per quanto possibile, azzerare i sintomi del colon irritabile. Difatti, sebbene si ipotizzi che non sia l’alimentazione la causa scatenante per il disturbo, è ormai assodato che alcuni cibi possano acutizzarne i sintomi.

Colon irritabile e alimentazione

Sebbene ci sia un legame tra sindrome del colon irritabile e alimentazione, alcune teorie emerse negli ultimi anni suggeriscono che un’alimentazione errata o sbilanciata non causi di per sé l’insorgere del disturbo.

Altresì, alimentazione e in particolare alcune tipologie di alimenti ne peggiorerebbero i sintomi.
È infatti frequente che chi segue diete sbilanciate come la dieta plank, la dieta low-carb o la dieta dello yogurt o diete per ingrassare fai da te tenda tende a notare un aggravamento del disturbo. 

Cos’è la sindrome del colon irritabile?

La sindrome del colon o intestino irritabile (irritable bowel syndrome, IBS) è una condizione gastrointestinale che, si stima, colpirebbe tra il 4% e l’11% della popolazione mondiale. 

Tra i sintomi principali vi sono:

  • Crampi addominali;
  • Meteorismo;
  • Stipsi e/o diarrea
  • Sensazione persistente di gonfiore addominale;
  • Bisogno urgente di evacuare immediatamente dopo i pasti;
  • Sensazione di svuotamento intestinale incompleto a seguito della defecazione;
  • Presenza di muco all’interno delle feci;
  • Disturbi del tratto gastrointestinale, tra cui il reflusso gastroesofageo.

Tale sintomatologia non è sempre presente, e non è sempre presente con la stessa intensità. Infatti, chi soffre di IBS può alternare periodi in cui sono presenti pochi sintomi lievi, o addirittura assenti, a periodi in cui la sintomatologia si presenta in maniera più intensa.

Vale inoltre la pena mettere in evidenza che alcuni studi avrebbero dimostrato una correlazione tra incidenza della sindrome metabolica nei pazienti affetti da sindrome del colon irritabile. Questi studi suggeriscono che la sindrome dell’intestino irritabile costituirebbe un fattore di rischio per contrarre la sindrome metabolica.

A incidere e peggiorare la sindrome del colon irritabile nei pazienti che ne soffrono sono anche altri fattori che esulano dall’alimentazione, ad esempio lo stato psicologico. Non è un caso infatti che molti pazienti traggano beneficio da terapie ansiolitiche o psicologico-comportamentali che, nel trattare stati ansiosi e simili, vadano anche ad attenuare la sintomatologia dell’IBS.

Tuttavia, il primo fattore e più gestibile che è possibile prendere in considerazione per il miglioramento del disturbo è, indubbiamente, l’alimentazione. Con una dieta bilianciata, il colon irritabile può infatti migliorare, e i suoi sintomi attenuarsi.

Prova il percorso di nutrizione online di Serenis. Il primo colloquio è gratuito.

Cosa mangiare a pranzo per chi soffre di colon irritabile?

Qualora si soffra o si sospetti di soffrire di sindrome del colon irritabile è anzitutto necessario rivolgersi ad un medico o specialista della nutrizione, che valutando la situazione del paziente valuterà come procedere.

Tendenzialmente, comunque, è possibile seguire questi accorgimenti:

  • Aumentare l’assunzione di fibre, che possono aiutare soprattutto nei periodi di stipsi. Tuttavia, tali fibre andrebbero aggiunte alla propria alimentazione in maniera graduale, per evitare che causino gas e peggiorino la sintomatologia;
  • Evitare elementi contenenti FODMAP. Questo acronimo sta per “oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili”, e si tratta di particolari tipi di zuccheri che l’intestino potrebbe avere difficoltà ad assorbire, causando crampi, gonfiore addominale e in generale andare ad aggravare la sintomatologia;
  • Evitare o diminuire l’assunzione di glutine. Il professionista di riferimento potrebbe infatti prescrivere, in alcuni casi, una dieta low-carb senza glutine, a seconda della sintomatologia del paziente.

Tra le ricette per il colon irritabile che è possibile mangiare a pranzo troviamo il petto di pollo alla griglia accompagnato da un’insalatona, oppure riso accompagnato da verdure come le zucchine.

Se si soffre di colon irritabile è particolarmente importante masticare bene ogni boccone, mangiare lentamente e fare attenzione alle porzioni, consumando pasti regolari e moderati. 

Come condire la pasta con il colon irritabile?

A seconda dei sintomi, è comunque possibile mangiare la pasta se si soffre di colon irritabile, anche se in quantità moderate. In questi casi, però, occorre fare attenzione a sughi e condimenti.

Con l’IBS è possibile condire la pasta:

  • Evitando l’uso di cipolla o aglio;
  • Facendo attenzione ai sughi pronti, che potrebbero contenere zuccheri o altri dolcificanti;
  • Evitando condimenti contenenti lattosio come, appunto, il latte o la panna;

È invece possibile, con moderazione, utilizzare il sugo di pomodoro e l’olio d’oliva.

Cosa bere al mattino per il colon irritabile?

Premesso che è sempre opportuno mantenere una buona idratazione, e dunque al mattino occorrerebbe bere il prima possibile un bicchiere d’acqua, cosa è possibile bere al mattino se si soffre di colon irritabile?

Andrebbero assolutamente evitate le bevande ad alto contenuto di caffeina (è dunque preferibile non bere caffè), o ad alto contenuto di zuccheri. Anche il latte, come già accennato, andrebbe evitato.

È possibile però trovare delle alternative:

  • Succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, in quantità moderate. Andrebbero però evitati i succhi di frutta di mela o pera, in quanto potrebbero avere un effetto lassativo;
  • Latte vegetale, ovvero latte di mandorle, avena o riso. Sono solitamente ben tollerati da chi soffre di IBS e, ovviamente, adatti anche a chi segue una dieta vegana o soffre di intolleranza al lattosio;
  • Tè, da bere comunque con moderazione in quanto anch’esso contiene caffeina. È comunque maggiormente indicato come “bevanda energizzante” al posto del caffè.

Esempio di dieta settimanale per il colon irritabile

Come accennato e come, del resto, confermato dall’Istituto Superiore di Sanità, non esiste una dieta settimanale per il colon irritabile che sia adatta a tutti. La sintomatologia, e soprattutto le cause scatenanti, possono essere varie, ed è dunque compito di un professionista stilare un esempio di dieta settimanale per colite adatta al paziente. 

Tale esempio dovrebbe comprendere una tabella con le indicazioni su cosa mangiare con il colon irritabile, personalizzata sulle esigenze e, per quanto possibile, i gusti del paziente. 

Anche qui è possibile comunque seguire degli accorgimenti comuni, ovvero:

  • Mangiare per quanto possibile cibi preparati da sé, per poter controllare porzioni e condimenti;
  • È buona norma tenere un diario alimentare che comprenda i cibi ben tollerati e i cibi che, invece, sembrano acuire i sintomi;
  • Fare per quanto possibile attività fisica regolare;
  • Eventualmente, e sotto consiglio del medico, assumere specifici integratori alimentari che possono aiutare ad attenuare la sintomatologia.

All’inizio della sintomatologia è inoltre buona norma sottoporsi, se il medico lo ritiene necessario, ad un test per l’intolleranza al lattosio. Difatti, è ormai assodato che le persone con sindrome del colon irritabile spesso presentino una carenza di lattasi nell’organismo, enzima indispensabile per digerire il lattosio.

Cosa non mangiare assolutamente con il colon irritabile?

Anche in questo caso non è possibile stilare una tabella di alimenti da non mangiare con il colon irritabile. Tuttavia è buona norma evitare o diminuire l’assunzione di:

  • Latticini;
  • Alimenti contenenti glutine;
  • Cibi processati;
  • Caffeina.

Solamente un biologo nutrizionista o, comunque, un professionista dell’alimentazione sarà in grado di valutare la sintomatologia del paziente e guidarlo verso l’alimentazione più adatta.

Fonti:

  • Böhn, L., Störsrud, S., Liljebo, T., Collin, L., Lindfors, P., Törnblom, H., & Simrén, M. (2015). Diet low in FODMAPs reduces symptoms of irritable bowel syndrome as well as traditional dietary advice: a randomized controlled trial. Gastroenterology, 149(6), 1399-1407.e2. https://doi.org/10.1053/j.gastro.2015.07.054 
  • Halmos, E. P., Power, V. A., Shepherd, S. J., Gibson, P. R., & Muir, J. G. (2014). A diet low in FODMAPs reduces symptoms of irritable bowel syndrome. Gastroenterology, 146(1), 67-75.e5. https://doi.org/10.1053/j.gastro.2013.09.046 
  • Staudacher, H. M., Ralph, F. S., Irving, P. M., Whelan, K., & Lomer, M. C. (2020). Nutrient intake, diet quality, and diet diversity in irritable bowel syndrome and the impact of the low FODMAP diet. Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, 120(4), 535–547. https://doi.org/10.1016/j.jand.2019.01.017 
  • Wilson B, Whelan K. Prebiotic inulin-type fructans and galacto-oligosaccharides: definition, specificity, function, and application in gastrointestinal disorders. Journal of Gastroenterology and Hepatology. 2017; 32(Suppl 1): 64-68  
  • Dean, Y. E., Pintado, J. J. L., Nale, L. L., Rouzan, S. S., Abbas, A., Doma, M., Aboushaira, A. M., Alkasajy, F., Ghanem, A. A., Patil, V. M., Gordeyeva, Y., Motawea, K. R., Le, M. L., Galal, A., Cicani, L., Atta, R. M., Elawady, S. S., Arora, A., Mady, T., & Aiash, H. (2024). Association between irritable bowel syndrome and metabolic syndrome. American Heart Journal, 267, 144. https://doi.org/10.1016/j.ahj.2023.08.063