Home > Blog Nutrizione > Alitosi: come riconoscerla e come curarla

Alitosi: come riconoscerla e come curarla

L’alitosi, o “alito cattivo”, è una condizione caratterizzata da un odore sgradevole dell’espirato, che può avere diverse cause.

Alitosi

L’alitosi, o “alito cattivo”, è una condizione caratterizzata da un odore sgradevole dell’espirato, che può avere diverse cause.

Cos’è l’alitosi

L’alitosi è una condizione caratterizzata da un odore sgradevole dell’espirato, ed è comunemente chiamata “alito cattivo”. In particolare, si parla di alitosi quando tale odore sgradevole risulta persistente.

Le possibili cause dell’alitosi possono essere diverse, ma nella maggior parte dei casi è dovuta alla proliferazione di batteri all’interno del cavo orale, solitamente per via di una scarsa igiene orale.

Cause dell’alitosi

Come accennato, le cause dell’alitosi sono varie. Nella maggior parte dei casi alla base vi è una scarsa igiene orale: i residui di cibo, infatti, favoriscono la proliferazione batterica che causa l’alito cattivo.
Dunque, in caso di alitosi, il primo possibile rimedio è l’utilizzo corretto di spazzolino, filo interdentale e prodotti per l’igiene orale.

Ulteriori cause possono essere:

  • Tabagismo. Fumare regolarmente, infatti, aumenta il rischio di sviluppare malattie gengivali, e conseguente cattivo odore;
  • Assunzione di determinati alimenti, come l’aglio e le cipolle. Questi ultimi, dopo la digestione, rilasciano particolari sostanze che entrano nel flusso sanguigno e alterano il respiro dopo aver raggiunto i polmoni. Si tratta, tuttavia, di una condizione passeggera, che solitamente si risolve da sola entro qualche ora dal pasto;
  • Bocca secca, anche detta xerostomia. Si tratta di una condizione in cui viene prodotta poca saliva. Quest’ultima, infatti, aiuta a “ripulire” il cavo orale da batteri e particelle che causano il cattivo odore.

Malattie che possono provocare alitosi

Altre cause dell’alitosi possono essere ricercate nelle malattie. Per questo, qualora si soffra di alito cattivo e non si riesca a debellare neanche con una corretta igiene orale, potrebbe essere opportuno rivolgersi ad un medico che possa indagare eventuali cause sottostanti.

Le malattie che possono provocare alitosi sono, tendenzialmente, quelle che interessano il cavo orale, il metabolismo, l’apparato digerente e l’apparato respiratorio. Tra queste:

  • Patologie dentali, ad esempio la carie e la parodontite. Queste ultime creano un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri all’interno del cavo orale, che, come abbiamo visto, causano l’alito cattivo;
  • Infiammazioni del cavo orale;
  • Patologie respiratorie, con infiammazione delle vie aeree. Ad esempio, sinusite, tonsillite e polmonite;
  • Disturbi dell’apparato gastrointestinale, come il reflusso gastroesofageo, la gastrite, la sindrome da ruminazione, oppure la presenza di ulcere. Queste condizioni infatti possono causare la “risalita” di sostanze dallo stomaco, causando, oltre al bruciore di stomaco, l’insorgere di un cattivo odore;
  • L’insufficienza renale causa un odore caratteristico dell’alito, simile ad ammoniaca.

Infine, anche alcune condizioni come la fibrosi cistica possono avere, tra i sintomi, un cattivo odore dell’alito, causato da infezioni o da malfunzionamenti dei processi metabolici dell’organismo.

Prova il percorso di nutrizione online di Serenis. Il primo colloquio è gratuito.

Sintomi

La sintomatologia dell’alitosi può comprendere:

  • Odore sgradevole dell’alito e dell’espirato. Tale odore sgradevole può essere temporaneo o persistente;
  • Gusto amaro, spesso descritto come “metallico” in bocca;
  • Secchezza delle fauci;
  • Infiammazioni delle gengive o del cavo orale;
  • Cambiamenti nell’aspetto della lingua, ad esempio con la presenza di una patina bianca o un colorito giallastro;
  • Dolore o sensibilità ai denti, presenza di placca o tartaro.

Quando rivolgersi al medico

Quando preoccuparsi in caso di alitosi, e quando rivolgersi ad un medico? Occorre tenere presente che alcuni episodi occasionali di alitosi sono del tutto normali – ad esempio dopo un pasto contenente determinati alimenti, oppure al mattino appena svegli. 

Tendenzialmente, però, è opportuno rivolgersi al proprio medico qualora l’alitosi non scompaia nonostante si applichi una corretta igiene orale e una corretta alimentazione, poiché come abbiamo visto potrebbe essere spia della presenza di malattie o infiammazioni. Non va inoltre sottovalutato l’aspetto psicologico. Un’alitosi persistente può infatti influire negativamente sull’autostima, e avere un impatto anche piuttosto gravoso sul proprio benessere mentale.

Qualora l’alitosi sia accompagnata da dolore o infiammazione ai denti o alle gengive, mal di gola, oppure patine sulla lingua, è opportuno rivolgersi al proprio dentista, che valuterà la presenza di infiammazioni o carie.

Rimedi per l’alitosi

Ci sono diversi rimedi per l’alitosi, a seconda delle cause che la scatenano.

In primis, è necessario applicare una corretta igiene orale. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’alito cattivo viene causato da uno spazzolamento scorretto o inadeguato dei denti e del cavo orale in generale. È dunque essenziale lavarsi i denti almeno tre volte al giorno, utilizzando dei dentifrici appropriati, evitando di trascurare la pulizia delle gengive. Inoltre, il filo interdentale andrebbe usato almeno una volta al giorno. Anche l’uso di specifici collutori può essere ulteriormente d’aiuto.

Inoltre, è opportuno spazzolare anche la lingua, utilizzando uno strumento specifico detto nettalingua, oppure un comune spazzolino per i denti.

Farmaci

Come curare l’alitosi con l’uso di farmaci? I trattamenti a base di farmaci vengono, solitamente, prescritti per curare le patologie che causano l’alito cattivo. Quindi, l’uso dei farmaci e quali farmaci usare dipendono dalle cause e dalle indicazioni del medico. 

Alcuni farmaci da banco sono spray appositi per l’alito, oppure compresse da masticare, che tuttavia spesso rappresentano unicamente un palliativo, una soluzione momentanea prima che il problema si ripresenti. Possono tuttavia essere utili se l’alito cattivo si presenta a seguito di un pasto o qualora non si abbia avuto la possibilità di lavarsi i denti nelle ore precedenti – ad esempio in caso di trasferte lavorative, viaggi e così via.

Rimedi naturali e integratori

Tra i vari rimedi per l’alitosi e gli integratori troviamo anzitutto caramelle al mentolo o gomme senza zucchero, che peraltro stimolano la produzione di saliva. Quest’ultima, come abbiamo visto, contribuisce a “pulire” la bocca dai batteri. Anche in questo caso, tuttavia, occorre tenere presente che si tratta di un rimedio momentaneo.

Generalmente è possibile utilizzare integratori a base di:

  • Menta piperita, o eucalipto. Hanno un effetto rinfrescante e antibatterico;
  • Finocchio, o anice. Aiutano nella corretta digestione e stimolano la produzione di saliva;
  • Salvia e rosmarino. Hanno un’azione anch’esse antibatterica e antinfiammatoria.

Tali integratori possono essere assunti sottoforma di caramelle, compresse masticabili, o tisane. Il loro utilizzo andrebbe, comunque, regolato sotto consiglio medico.

Dieta

Infine, come combattere l’alitosi con la dieta?
In molti casi, come abbiamo avuto modo di constatare, la dieta gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella gestione dell’alito cattivo. Vi sono infatti alimenti che contribuiscono nel peggiorare l’odore dell’espirato. Tra questi:

  • Latticini in generale;
  • Cibi ad alto contenuto di amido;
  • Alimenti come cipolla e aglio;
  • Caffè.

In generale, invece, una dieta equilibrata ricca di fibre, frutta e verdura può di per sé aiutare a migliorare i sintomi dell’alito cattivo, poiché stimolerebbe la produzione di saliva. È inoltre essenziale mantenere una corretta idratazione, bevendo almeno due litri di acqua ogni giorno, per idratare anche il cavo orale e favorire una pulizia “naturale” dello stesso tramite la saliva.

Fonti:

  • Ortiz, V., & Filippi, A. (2020). Halitosis. Monographs in Oral Science, 195–200. https://doi.org/10.1159/000510192
  • Hampelska, K., Jaworska, M. M., Babalska, Z. Ł., & Karpiński, T. M. (2020). The role of oral microbiota in Intra-Oral Halitosis. Journal of Clinical Medicine, 9(8), 2484. https://doi.org/10.3390/jcm9082484
  • Nakhleh, M., Quatredeniers, M., & Haick, H. (2017). Detection of halitosis in breath: Between the past, present, and future. Oral Diseases, 24(5), 685–695. https://doi.org/10.1111/odi.12699
  • Nakhleh, M., Quatredeniers, M., & Haick, H. (2017). Detection of halitosis in breath: Between the past, present, and future. Oral Diseases, 24(5), 685–695. https://doi.org/10.1111/odi.12699
  • Taylor & Francis. (n.d.). The Underestimated Problem of Intra-Oral Halitosis in Dental Practice: An Expert Consensus review. https://www.tandfonline.com/doi/full/10.2147/CCIDE.S253765
  • Li, Z., Li, J., Fu, R., Liu, J., Wen, X., & Zhang, L. (2023). Halitosis: etiology, prevention, and the role of microbiota. Clinical Oral Investigations. https://doi.org/10.1007/s00784-023-05292-9
  • Seerangaiyan, K., Jüch, F., & Winkel, E. G. (2017). Tongue coating: its characteristics and role in intra-oral halitosis and general health—a review. Journal of Breath Research, 12(3), 034001. https://doi.org/10.1088/1752-7163/aaa3a1
  • Silva, C. R., Silva, C. C., & Rodrigues, R. (2022). Etiology of halitosis in pediatric dentistry. Archives De Pédiatrie, 29(6), 467–474. https://doi.org/10.1016/j.arcped.2022.05.009
  • Cassiano, L. S., Abdullahi, F., Leite, F. R. M., López, R., Peres, M. A., & Nascimento, G. G. (2021). The association between halitosis and oral‐health‐related quality of life: A systematic review and meta‐analysis. Journal of Clinical Periodontology, 48(11), 1458–1469. https://doi.org/10.1111/jcpe.13530

Immagine di copertina: Freepik