Home > Blog Nutrizione > Vitamina C: a cosa serve e dove trovarla

Vitamina C: a cosa serve e dove trovarla

La vitamina C è un nutriente particolarmente importante per la salute. La conseguenza più grave della carenza da vitamina C è lo scorbuto.

Vitamina C

La vitamina C, o acido ascorbico, è un nutriente particolarmente importante per la salute. In caso di carenza può causare danni alla salute anche piuttosto gravi, come lo scorbuto o difficoltà nella rimarginazione delle ferite.

Cos’è la vitamina C

La vitamina C, anche chiamata acido ascorbico, è un nutriente particolarmente importante per la salute e il benessere dell’organismo. Infatti contribuisce ai processi di guarigione, alla formazione e alla buona salute di cartilagine, muscoli e vasi sanguigni.

L’ acido ascorbico è anche importante per la sintesi del collagene. Quest’ultimo è una proteina importante per la buona salute e la rigenerazione di tessuti, ossa e tendini.

Non è presente “naturalmente” nell’organismo, ma la assumiamo mediante l’alimentazione. Inoltre è una vitamina idrosolubile: non viene dunque accumulata nell’organismo, e va dunque assunta in maniera regolare.

A cosa serve la vitamina C

Detto questo, a cosa serve la vitamina C? Come accennato, la vitamina C nell’organismo contribuisce a:

  • Produrre e sintetizzare collagene. Il collagene è una proteina che aiuta a rinforzare tendini, legamenti, ossa e, in generale, i tessuti connettivi;
  • Aiutare l’assorbimento del ferro che proviene dall’alimentazione;
  • Supportare il sistema immunitario, rafforzandolo e rendendo l’organismo meno soggetto alle infezioni;
  • Rigenerare i tessuti danneggiati.

Prova il percorso di nutrizione online di Serenis. Il primo colloquio è gratuito.

Carenza di vitamina C

Alcune persone sono maggiormente a rischio di sviluppare carenza di vitamina C. Tra queste:

  • Soggetti che non seguono una dieta varia ed equilibrata, ad esempio chi consuma quantità non adeguate di frutta e verdura;
  • Fumatori o persone esposte regolarmente al fumo passivo, ad esempio i figli di fumatori. Il fumo, infatti, aumenterebbe lo stress ossidativo dell’organismo e ridurrebbe i livelli di acido ascorbico;
  • Persone affette da condizioni di salute particolari, come persone affette dal morbo di Crohn, celiachia, o malattie gastrointestinali in generale, le quali favorirebbero il malassorbimento dei nutrienti tra cui, appunto, la vitamina C.

Sintomi della carenza di vitamina C

I sintomi più comuni di carenza di vitamina C comprendono:

  • Stanchezza e senso di debolezza persistenti;
  • Irritabilità;
  • In alcuni casi perdita di peso ingiustificata;
  • Dolori articolari e muscolari.

Nei casi più gravi, una carenza prolungata di vitamina C può causare lo scorbuto, una malattia che si manifesta tramite:

  • Emorragie sotto pelle simili a lividi, soprattutto intorno alle gengive e ai follicoli piliferi, nella parte interna delle articolazioni;
  • Gonfiore e colorazione viola delle gengive;
  • Secchezza e squamosità della pelle;
  • Fragilità e secchezza dei capelli;
  • Senso di debolezza persistente;
  • Anemia;
  • Maggiore difficoltà nella guarigione delle ferite.

Dove si trova la vitamina C

L’acido ascorbico è scarsamente presente negli alimenti di origine animale, ma molto più abbondante negli alimenti di origine vegetale. 

Pertanto, chi segue una dieta sbilanciata, ricca di prodotti di origine animale e povera di frutta e verdura, rischia seriamente di sviluppare una carenza di vitamina C, con tutte le conseguenze del caso.

Alimenti che contengono la vitamina C

La vitamina C si trova soprattutto negli alimenti come la frutta e la verdura fresche, in particolare cotta poco o consumata cruda. Questo, poiché è particolarmente sensibile alle alte temperature.

Alcuni alimenti ricchi di acido ascorbico sono:

  • Peperoni;
  • Kiwi;
  • Spinaci;
  • Broccoli;
  • Agrumi;
  • Pomodori.

Integrare l’acido ascorbico

In caso di carenza di vitamina C potrebbe essere necessario integrarla. 

In primis, è importante valutare la propria dieta con l’aiuto di un professionista della nutrizione. 

Se si segue una dieta sbilanciata e povera di frutta e verdura, potrebbe essere necessario in primis apportare modifiche significative al proprio regime alimentare, aumentando il consumo di alimenti ricchi di acido ascorbico. In questo caso il consumo di integratori (LE) sarebbe infatti solamente un palliativo, che non andrebbe a cambiare quelle che sono abitudini alimentari errate. 

Nei casi più gravi potrebbe essere necessario tuttavia utilizzare anche degli integratori alimentari. L’assunzione dovrebbe essere effettuata solamente sotto controllo medico, poiché gli integratori potrebbero interferire con eventuali medicinali. Inoltre, è necessario attenersi scrupolosamente alle dosi raccomandate.

Esistono diverse tipologia di integratori di vitamina C, che viene assunta soprattutto per via orale.

La vitamina C liposomiale, ad esempio, è una forma di integratore ottenuto tramite la tecnologia liposomiale, appunto, che andrebbe ad “incapsulare” la vitamina C in delle minuscole strutture, proteggendola e rilasciandola gradualmente all’interno delle cellule, ottimizzando dunque l’integrazione.

Un altro integratore molto famoso è il cosiddetto Cebion. Cebion Vitamina C è un integratore che contribuirebbe a migliorare il funzionamento del sistema immunitario.

Esistono poi dei sieri alla vitamina C per il viso, che favorirebbero il benessere della pelle e che vanno applicati sulla stessa.

Quando integrare l’acido ascorbico?

Qualora si sospetti di soffrire di carenza di vitamina C è necessario allertare il proprio medico, il quale provvederà ad effettuare gli esami e i test appropriati. Solitamente vengono effettuati degli esami del sangue. I valori considerati regolari per quanto riguarda la vitamina C presente nel sangue sono tra i 5 e i 15 mg/L, sia nelle donne, sia negli uomini. Al di sotto ci troviamo in una condizione di carenza.

L’integrazione di acido ascorbico può essere necessaria e consigliata anche durante la gravidanza.

Per quante settimane o mesi assumere l’integratore dipende, invece, dalla “gravità” della carenza.

Altrettanto, è necessario evitare di abusare degli integratori. Sebbene infatti questa vitamina tenda a non accumularsi nell’organismo, una quantità eccessiva può causare:

  • Dolori e bruciori di stomaco;
  • Gastrite;
  • Diarrea;
  • Vomito;
  • Vampate di calore.

Nei casi più gravi, l’abuso di vitamina C può causare formazione di calcoli e problemi ai reni.

Vitamina C: è vero che combatte il raffreddore?

Una delle “credenze popolari” più diffuse è il fatto che l’acido ascorbico sarebbe in grado di contrastare e combattere i sintomi influenzali, e in particolare il raffreddore – la spremuta d’arancia che, in caso di raffreddore, “fa bene”.
Si tratta, appunto, di una credenza popolare. 

Questa vitamina non è in grado di curare il raffreddore di per sé, poiché non possiede proprietà terapeutiche particolari.

Fonti:

  • Fenech, M., Amaya, I., Valpuesta, V., & Botella, M. A. (2019). Vitamin C content in fruits: biosynthesis and regulation. Frontiers in Plant Science, 9. https://doi.org/10.3389/fpls.2018.02006
  • Mditshwa, A., Magwaza, L. S., Tesfay, S. Z., & Opara, U. L. (2017). Postharvest factors affecting vitamin C content of citrus fruits: A review. Scientia Horticulturae, 218, 95–104. https://doi.org/10.1016/j.scienta.2017.02.024
  • Isola, S., Gammeri, L., Furci, F., Gangemi, S., Pioggia, G., & Allegra, A. (2024). Vitamin C supplementation in the treatment of Autoimmune and Onco-Hematological diseases: From prophylaxis to adjuvant therapy. International Journal of Molecular Sciences, 25(13), 7284. https://doi.org/10.3390/ijms25137284
  • Granger, M., & Eck, P. (2018). Dietary vitamin C in human health. Advances in Food and Nutrition Research, 281–310. https://doi.org/10.1016/bs.afnr.2017.11.006
  • Clemens, Z. (2013). Vitamin C and Disease: Insights from the Evolutionary Perspective. Journal of Evolution and Health an Ancestral Health Society Publication, 1(1). https://doi.org/10.15310/2334-3591.1030
  • Staudte, H., Sigusch, B. W., & Glockmann, E. (2005). Grapefruit consumption improves vitamin C status in periodontitis patients. BDJ, 199(4), 213–217. https://doi.org/10.1038/sj.bdj.4812613
  • Becker, W., Lyhne, N., Pedersen, A. N., Aro, A., Fogelholm, M., Phorsdottir, I., Alexander, J., Anderssen, S. A., Meltzer, H. M., & Pedersen, J. I. (2004). Nordic Nutrition Recommendations 2004 – integrating nutrition and physical activity. Scandinavian Journal of Nutrition, 48(4), 178–187. https://doi.org/10.1080/1102680410003794
  • Cross, J. M., Donald, A. E., Nuttall, S. L., Deanfield, J. E., Woolfson, R. G., & Macallister, R. J. (2003). Vitamin C improves resistance but not conduit artery endothelial function in patients with chronic renal failure. Kidney International, 63(4), 1433–1442. https://doi.org/10.1046/j.1523-1755.2003.00852.x
  • Coker, S. J., Smith-Díaz, C. C., Dyson, R. M., Vissers, M. C. M., & Berry, M. J. (2022). The epigenetic role of vitamin C in neurodevelopment. International Journal of Molecular Sciences, 23(3), 1208. https://doi.org/10.3390/ijms23031208