Vertigini: sintomi, cause e quando preoccuparsi
Le vertigini sono una sensazione illusoria di movimento che può avere diverse cause. Nella maggior parte sono passeggere e non devono destare particolare preoccupazione, ma occorre rivolgersi ad un medico se compaiono accompagnate da ulteriori sintomi o in maniera frequente e prolungata.

Le vertigini sono una sensazione illusoria di movimento che può avere diverse cause. Nella maggior parte sono passeggere e non devono destare particolare preoccupazione, ma occorre rivolgersi ad un medico se compaiono accompagnate da ulteriori sintomi o in maniera frequente e prolungata.
Cosa sono le vertigini?
Con vertigini intendiamo una sensazione illusoria di movimento. Percepiamo come se il corpo o l’ambiente circostante stessero ruotando o oscillando, pur restando perfettamente immobili.
Questa percezione nella maggior parte dei casi dura pochi secondi o pochi minuti, tuttavia in alcuni casi può protrarsi più a lungo, addirittura per giorni, rendendo difficile camminare, lavorare o svolgere le normali attività quotidiane.
Non si tratta di una malattia di per sé, ma di un sintomo. La presenza di vertigini può infatti segnalare problemi all’orecchio interno, in particolare all’apparato vestibolare, responsabile dell’equilibrio, oppure al sistema nervoso centrale, come il cervelletto o il tronco encefalico.
Il termine “vertigine” deriva dal latino verto, che significa appunto “girare”.
I sintomi tipici delle vertigini
Il sintomo principale delle vertigini è una percezione di movimento rotatorio o di instabilità, talvolta accompagnata da perdita dell’equilibrio.
A questo possono associarsi ulteriori sintomi, come:
- Nausea;
- Vomito;
- Sudori freddi;
- Mal di testa;
- Acufeni, ovvero sensazione di fischio nelle orecchie;
- Disturbi della vista, che può apparire sfocata.
Nei casi più gravi possono comparire sdoppiamento della vista, difficoltà a parlare o deglutire, debolezza muscolare, tachicardia o sensazione di svenimento.
L’intensità e la durata di questi sintomi possono variare da persona a persona, anche a seconda dei problemi che li hanno scatenati.
Le vertigini e la nausea
Le vertigini sono frequentemente associate ad un senso di nausea, perché la loro comparsa coinvolge il cosiddetto apparato vestibolare collegato alle aree del cervello che controllano il senso dell’equilibrio.
Quando nausea e vertigini si presentano insieme e in modo persistente è consigliabile rivolgersi al medico, in quanto possono essere spia della presenza di diverse patologie.
Le patologie associate alle vertigini
Le vertigini possono essere sintomo di numerose patologie, alcune delle quali riguardano l’orecchio interno, altre il cervello, oppure l’organismo nel suo insieme. In particolare, tra le patologie che causano più spesso un senso di vertigine possiamo ricordare:
- La cosiddetta vertigine parossistica posizionale benigna. Si tratta di una condizione legata allo spostamento di cristalli di calcio nei canali semicircolari dell’orecchio interno;
- La labirintite, ovvero un’infiammazione che può derivare da infezioni virali o batteriche e altera la trasmissione dei segnali di equilibrio al cervello;
- La neuronite vestibolare. Si tratta di una patologia di natura solitamente virale, che colpisce il nervo vestibolare e genera dei “segnali errati” che vengono inviati al cervello riguardo l’orientamento del corpo;
- La sindrome di Ménière. Si tratta di una conduzione tendenzialmente rara, e che può provocare episodi ricorrenti di vertigine accompagnati da acufeni o perdita dell’udito.
Tra le ulteriori patologie che possono causate vertigini possiamo ricordare:
- L’emicrania;
- L’ictus;
- La sclerosi multipla;
- Alcuni tipi di tumori, in particolare i tumori che coinvolgono il cervello.
In alcuni casi, le vertigini sono associate a condizioni come l’anemia (compresa l’anemia in gravidanza), ipertensione arteriosa, attacchi di panico.
Quando preoccuparsi?
Bisogna preoccuparsi delle vertigini quando si presentano all’improvviso, in forma ricorrente, oppure sono accompagnate da sintomi come:
- Mal di testa intenso;
- Febbre;
- Alterazioni della vista, del linguaggio o dell’udito;
- Debolezza muscolare;
- Senso di intorpidimento;
- Vomito persistente;
- Svenimenti;
- Dolori al torace..
È bene rivolgersi subito a un medico anche in caso di difficoltà a camminare, storia clinica di ictus o alto rischio cardiovascolare.
Detto questo, è necessario ricordare che episodi isolati, di lieve entità e di breve durata non devono destare particolare preoccupazione.
Le cause più frequenti di vertigini
Andando ad escludere le patologie, tra le cause più frequenti di vertigini possiamo ricordare le condizioni di pressione bassa, come i cosiddetti cali di pressione, che possono generare brevi episodi di instabilità, soprattutto quando ci si alza bruscamente in piedi.
A provocare senso di vertigini possono essere anche:
- Alcuni tipi di farmaci;
- L’ansia;
- Assunzione eccessiva di alcol;
- Condizioni di stress prolungato;
- Traumi cranici.
Come curare le vertigini?
Per “curare” le vertigini è necessario adottare uno specifico trattamento in base alla causa scatenante. In molti casi è sufficiente attendere qualche minuto in posizione eretta, possibilmente seduta per evitare di perdere l’equilibrio e cadere.
In altri casi può essere invece necessario intervenire con manovre specifiche, farmaci o riabilitazione.
I farmaci
I farmaci “specifici” per le vertigini non agiscono sulla causa ma sui sintomi, e devono essere prescritti da un medico.
Tra i più utilizzati possiamo ricordare:
- Antistaminici per ridurre la nausea e il senso di instabilità;
- Antiemetici, per controllare il vomito;
- Farmaci specifici per l’emicrania,.
Occorrerà poi andare ad agire sulle cause che hanno provocato le vertigini stesse.
Altri rimedi: come far passare le vertigini?
Oltre ai farmaci, esistono altri rimedi utili per alleviare o gestire le vertigini, soprattutto nei casi meno gravi o recidivanti.
Uno dei più efficaci è la cosiddetta riabilitazione vestibolare, un programma di esercizi mirato a rieducare il cervello a compensare i segnali errati provenienti dall’orecchio interno.
Durante un attacco, può invece aiutare:
- Sdraiarsi in una stanza buia e silenziosa, tenendo la testa sollevata;
- Evitare movimenti bruschi, alzarsi lentamente, muovere la testa con cautela;
- Evitare caffeina, alcol e fumo, che possono peggiorare i sintomi;
- Informare familiari e colleghi;
Usare, se necessario, un bastone da passeggio per ridurre il rischio di cadute.