Diabete di tipo 1: cause, sintomi e aspettativa di vita
Il diabete di tipo 1 è causato dall'incapacità del pancreas di produrre insulina, portando all'accumulo di glucosio nel sangue.

Punti chiave:
- Cos'è il diabete di tipo 1: il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune cronica (la forma meno comune, circa il 10% dei casi) in cui il sistema immunitario distrugge le cellule pancreatiche che producono insulina. Questa carenza ormonale causa un eccesso di glucosio nel sangue, noto come iperglicemia.
- Differenze con il diabete di tipo 2: il diabete di tipo 1 ha un'insorgenza molto rapida e richiede sempre iniezioni quotidiane di insulina, non essendo legato a fattori di stile di vita o insulino-resistenza. Il tipo 2, invece, insorge lentamente, è legato a obesità e dieta, e spesso è trattabile solo con cambiamenti nello stile di vita.
- Cause del diabete di tipo 1: è causato da un malfunzionamento del sistema immunitario che attacca erroneamente e distrugge le cellule del pancreas responsabili della produzione di insulina. Le cause precise di questo attacco autoimmune non sono ancora del tutto chiare.
Cos'è il diabete di tipo 1? Le principali caratteristiche
Il diabete è una malattia la cui caratteristica principale è l’iperglicemia, ovvero l’eccesso di glucosio (zucchero) nel sangue. In particolare, il diabete mellito di tipo 1 è causato da una produzione inadeguata di insulina da parte del pancreas, che non riuscendo a “lavorare” il glucosio, lascia che questo si accumuli nel sangue.
Questo accade perché il sistema immunitario attacca e distrugge per errore le cellule che producono insulina. Le cause di questo malfunzionamento non sono ancora del tutto chiare.
Compare solitamente durante l’infanzia o l’adolescenza, ma può manifestarsi anche in età adulta. Il diabete di tipo 1 può svilupparsi in qualunque momento durante l’infanzia, anche nei primi anni di vita, ma in genere compare fra i 4 e i 6 anni o tra i 10 e i 14 anni.
È il tipo di diabete più comune nei bambini e rappresenta una delle più comuni malattie croniche dell’infanzia: basti pensare che 1 bambino su 300 sviluppa il diabete di tipo 1 entro i 18 anni.
Il diabete di tipo 1 è ereditario?
No, il diabete di tipo 1 non è ereditario.
Tuttavia può esservi familiarità: un bambino che ha un genitore affetto dalla malattia può infatti, potenzialmente, ereditare non la malattia in sé quanto la predisposizione genetica che potrebbe rendere più probabile sviluppare il diabete.
Per questo motivo, se uno dei genitori è diabetico, è importante monitorare attentamente i figli dai primi anni di vita, così da poter diagnosticare la malattia il prima possibile e avviare tempestivamente i trattamenti necessari.
Come riporta il Manuale MSD infatti, i parenti stretti di un soggetto affetto da diabete di tipo 1 corrono un maggior rischio di sviluppare il diabete. I fratelli hanno un rischio del 6% circa e i gemelli identici hanno un rischio superiore al 50%. Il rischio di diabete per un bambino con un genitore affetto da diabete di tipo 1 è di circa il 4-9% se il genitore è il padre e di circa l’1-4% se è la madre.

Differenze tra il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2
Diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2 sono le principali forme di questa malattia. Pur essendo simili nella sintomatologia, sono piuttosto diverse nelle cause e nella terapia da adottare.
Ma quali sono le differenze tra diabete di tipo 1 e 2?
Diabete di tipo 1 | Diabete di tipo 2 | |
---|---|---|
Cause | Autoimmuni: il sistema immunitario infatti attacca erroneamente le cellule del pancreas che producono insulina. | Legato principalmente a fattori di rischio, in particolare alimentazione errata ricca di grassi e zuccheri, sovrappeso e/o obesità. Il pancreas produce regolarmente insulina, ma in maniera insufficiente, oppure il corpo diviene “resistente” ai suoi effetti. |
Velocità nell’insorgenza | Molto rapida. | Piuttosto lenta: un paziente può sviluppare diabete di tipo 2 e, potenzialmente, non accorgersene per mesi o addirittura anni. |
Trattamento | Iniezioni quotidiane di insulina, legate ad un monitoraggio della glicemia. | Cambiamenti nello stile di vita - ad esempio cambiamenti nella dieta, esercizio fisico regolare e/o perdita di peso. Spesso non sono necessari farmaci o iniezioni di insulina. |
Cause del diabete di tipo 1
Come già accennato, il diabete di tipo 1 è causato da un malfunzionamento dell’organismo. Il sistema immunitario, per motivazioni ancora non del tutto chiarite, “attacca” erroneamente quelle cellule del pancreas che sono responsabili della produzione di insulina, l’ormone che si occupa di metabolizzare il glucosio, evitando che vada ad accumularsi nel sangue.
Queste cellule, venendo distrutte o danneggiate, non riescono più a produrre l’ormone. Il glucosio assunto tramite l’alimentazione, dunque, non viene metabolizzato e si accumula nel sangue, causando iperglicemia e, alla lunga, portando a conseguenze anche piuttosto gravi. In particolare, l’iperglicemia - causata da diabete di tipo 1 e 2 - può causare complicazioni e malattie ai reni, al sistema nervoso e al sistema cardiovascolare, aumentando ad esempio il rischio di infarti o ictus.
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Sintomi del diabete di tipo 1
I più comuni sintomi del diabete di tipo 1 nei bambini sono:
- Stanchezza e malessere generalizzato;
- Intolleranza al glucosio;
- Aumento apparentemente ingiustificato del senso di sete;
- Aumento della diuresi e della frequenza di minzione: i bambini possono bagnare il letto o perdere la capacità di controllare la vescica durante la giornata;
- Aumento del senso di fame, accompagnato da una perdita di peso apparentemente ingiustificata;
- Senso di nausea e vomito;
- Talvolta, difficoltà alla vista.
I sintomi del diabete di tipo 1 in età adulta sono gli stessi di quelli riscontrati nei bambini colpiti dal diabete.
Molti di questi sintomi sono tuttavia comuni ad altre malattie, per questo è importante un monitoraggio tempestivo soprattutto qualora vi sia familiarità.
Possibili complicanze del diabete di tipo 1
Il diabete può provocare complicanze sia nel breve periodo che a lungo termine.
Tra le conseguenze immediate e più gravi del diabete c'è la chetoacidosi diabetica caratterizzata da iperglicemia, iperchetonemia e acidosi metabolica. I sintomi iniziali di chetoacidosi diabetica sono una sete eccessiva sete, diuresi, perdita di peso ingiustificata, nausea e vomito, affaticamento e, specialmente nei bambini, dolore addominale.
Le complicanze a lungo termine di solito sono dovute a problemi mentali, come depressione e ansia, o a problemi vascolari, poiché a lungo termine il diabete causa il restringimento dei vasi sanguigni piccoli e grandi.
Diagnosi del diabete di tipo 1
Dunque, come si diagnostica il diabete di tipo 1?
Il test maggiormente utilizzato è il cosiddetto test dell’emoglobina glicata (e non la curva glicemica). È un esame del sangue che mostra quello che è il livello medio di glucosio presente nello stesso: più è alta la glicemia, maggiore sarà la quantità di emoglobina glicata (ovvero emoglobina legata al glucosio) perché quando il sangue viene esposto ad alti livelli di glicemia per un periodo più o meno prolungato, il glucosio si lega all’emoglobina e forma l’HbA1C.
Generalmente questo test viene poi ripetuto una volta. Se in entrambi i test l’emoglobina glicata supera il 6,5% rispetto ai valori normali, il paziente viene considerato diabetico.
Altri tipi di test che possono essere effettuati sono:
- Test della glicemia a digiuno, un esame del sangue che viene effettuato solitamente al mattino, dopo le ore “tipiche” di digiuno notturno.
- Test casuale della glicemia, che, a differenza del test a digiuno, viene effettuato in qualunque momento della giornata, dunque anche a stomaco pieno. Solitamente viene accompagnato da altri test per confermare l’eventuale diagnosi.
I bambini sono ritenuti diabetici se presentano i sintomi tipici del diabete e hanno un livello di glicemia sul alto, quindi superiore a 126 mg/dl.

Come si cura il diabete di tipo 1?
Non esistono vere e proprie cure per il diabete di tipo 1, e il trattamento si basa sull’assunzione di insulina che va effettuata per tutta la vita, tramite iniezioni o sistemi di infusione. Il paziente deve, inoltre, sottoporsi a controlli periodici per verificare l’efficacia del trattamento.
Ad oggi, tuttavia, come abbiamo accennato nei precedenti paragrafi, le terapie si rivelano nella maggior parte dei casi molto efficaci, e unite ad uno stile di vita sano ed, eventualmente e qualora sia necessario, una dieta per diabetici o una dieta specifica per l’insulino resistenza, consentono al paziente di vivere una vita regolare senza particolari “rinunce” o disagi.
Quando si tratta di strutturare un piano alimentare per una patologia, come nel caso del diabete di tipo 1, è sempre utile rivolgersi a un esperto: un nutrizionista o un dietologo possono aiutarti a creare abitudini alimentari adatte a gestire i sintomi del diabete. Affidarsi a diete fai da te può invece portare a carenze nutrizioniali, anche gravi.
Se ti è stato diagnosticato il diabete di tipo 1 e hai bisogno di una dieta personalizzata e adatta alle tue esigenze, puoi provare il servizio di Serenis Nutrizione: siamo un centro medico online dove puoi trovare un team di esperti che potrà aiutarti a migliorare le tue abitudini alimentari. Dopo aver completato il questionario, potrai prenotare il primo colloquio gratuito. Se ti troverai bene con il professionista che ti è stato assegnato, potrai continuare con un percorso nutrizionale con incontri online.
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Aspettativa di vita
Ad oggi l’aspettativa di vita di una persona con diabete di tipo 1 è quasi del tutto simile all’aspettativa di vita di una persona sana (Ioacara et al., 2009). Questo, tuttavia, purché la malattia venga tenuta adeguatamente sotto controllo e trattata.
Difatti, l’iperglicemia può causare danni anche piuttosto gravi, aumentando di molto il rischio di malattie dei reni o del sistema cardiovascolare, ictus e infarti.
È dunque importante, per quanto possibile, rivolgersi ad un medico il prima possibile qualora si presentino i primi segni della malattia, e seguire scrupolosamente il trattamento proposto.
Esami di controllo per il monitoraggio del diabete
Quando a un bambino viene diagnosticato il diabete di tipo 1, deve poi essere sottoposto ad altri esami del sangue, tra cui, ad esempio, quelli per le malattie della tiroide o quello per la celiachia.
Nella quotidianità poi, colui a cui è stato diagnosticato il diabete di tipo 1 deve tenere monitorati i livelli di glucosio nel sangue, solitamente attraverso il test del glucosio che prevede una puntura del polpastrello e che utilizza la goccia di sangue, appoggiata sulla striscia reattiva, per monitorare la glicemia.
Nel diabete di tipo 1, l'automisurazione deve essere effettuata dalle 6 alle 10 volte al giorno: prima dei pasti e degli spuntini, prima di coricarsi o quando si presentano i sintomi dell'ipoglicemia.
Fonti:
- DiMeglio, L. A., Evans-Molina, C., & Oram, R. A. (2018). Type 1 diabetes. The Lancet, 391(10138), 2449–2462. https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(18)31320-5/abstract
- Atkinson, M. A., Eisenbarth, G. S., & Michels, A. W. (2014). Type 1 diabetes. The Lancet, 383(9911), 69–82.
- Devendra, D., Liu, E., & Eisenbarth, G. S. (2004). Type 1 diabetes: recent developments. BMJ, 328(7442), 750–754.
- Borchers, A. T., Uibo, R., & Gershwin, M. (2010). The geoepidemiology of type 1 diabetes. Autoimmunity Reviews, 9(5), A355–A365.
- Cooke, D. W., & Plotnick, L. (2008). Type 1 diabetes mellitus in pediatrics. Pediatrics in Review, 29(11), 374–385.
- Gillespie, K. M. (2006). Type 1 diabetes: pathogenesis and prevention. Canadian Medical Association Journal, 175(2), 165–170.
- Ioacara, S., Lichiardopol, R., Ionescu-Tirgoviste, C., Cheta, D., Sabau, S., Guja, C., Farcasiu, E., & Tiu, C. (2009). Improvements in life expectancy in type 1 diabetes patients in the last six decades. Diabetes Research and Clinical Practice, 86(2), 146–151.
- Calabria, A. (2024, April 19). Diabete mellito (DM) nei bambini e negli adolescenti. Manuale MSD, Versione per I Pazienti.