La bilirubina è una sostanza giallo-arancione derivante dalla degradazione dell’emoglobina nei globuli rossi, principalmente nella milza.
È un indicatore importante per quanto riguarda la salute epatica, con livelli anomali spesso associati a problemi del fegato o delle vie biliari.
Cos’è la bilirubina?
La bilirubina è una sostanza di colore giallo-arancione presente all’interno della bile. È il prodotto della degradazione dell’emoglobina durante la distruzione dei globuli rossi. Si tratta di un processo che avviene soprattutto all’interno della milza.
Si tratta di un indicatore molto importante per la salute epatica, ed è dunque opportuno misurarla qualora si sospettino malfunzionamenti o malattie del fegato.
I tipi di bilirubina
La bilirubina si divide in tre “tipi”: diretta, indiretta e totale.
- Diretta. Viene anche chiamata coniugata, e tende a formarsi all’interno del fegato dopo la metabolizzazione della bilirubina indiretta;
- Indiretta. Viene anche chiamata non coniugata, e si forma a seguito della degradazione dell’emoglobina durante la distruzione dei globuli rossi. Viene convertita in bilirubina coniugata all’interno del fegato;
- Totale. È la “somma” delle due tipologie, presente nel sangue.
Quando e perché misurare la bilirubina?
Misurare questa sostanza è importante soprattutto per valutare la corretta funzionalità epatica. In particolare:
- In caso di sintomi riconducibili alla presenza di ittero;
- Qualora si sospettino patologie a carico del fegato, come l’epatite;
- Per valutare la presenza o meno di anemia;
- In caso di sospetta ostruzione delle vie biliari.
Come si misura la bilirubina?
La bilirubina viene misurata tramite un prelievo di sangue venoso. Si tratta di un test non doloroso (sebbene per alcuni soggetti possa risultare leggermente fastidioso), non invasivo e non pericoloso.
Solitamente si effettua dopo il digiuno notturno, e dura pochi minuti.
I test possono essere effettuati anche nei neonati. In questo caso, di solito si preleva una goccia di sangue dal tallone.
I valori normali
I valori di bilirubina considerati normali in un adulto sano sono i seguenti:
- Totale: 0,2 – 1,1 mg/dL;
- Diretta: < 0,3 mg/dL;
- Coniugata: < 0,8 mg/dL.
L’iperbilirubinemia è spesso indice di problemi epatici.
Invece, solitamente la bilirubina bassa non è considerata un segnale preoccupante, ma va comunque considerata dal medico anche in relazione ad eventuali sintomi o disturbi presenti.
Bilirubina alta: cosa significa e quando preoccuparsi?
Se ci troviamo di fronte a valori alti di bilirubina, anche detta iperbilirubinemia, è probabile che il fegato non funzioni correttamente.
Tuttavia, vanno come sempre valutati attentamente dal medico, in quanto anche alcuni farmaci o condizioni temporanee possono alzare i livelli nel sangue anche in maniera consistente.
Sintomi
Tra i sintomi collegati a valori elevati di bilirubina ricordiamo:
- Ingiallimento della pelle, anche chiamato ittero;
- Sensazione di affaticamento ingiustificato e persistente;
- Colore scuro delle urine;
- Colore chiaro delle feci;
- Problemi gastrointestinali, tra cui vomito e nausea persistenti, oppure crampi addominali;
- Prurito cutaneo.
Cause della bilirubina alta
Tra le cause principali di iperbilirubinemia ricordiamo in particolare:
- Produzione eccessiva, dovuta a condizioni che influenzano la sintesi dell’emoglobina o provocano una distruzione accelerata e anomala dei globuli rossi;
- Problemi nel trasporto, tra cui accumuli nel sangue per via di malfunzionamenti del fegato, o malattie genetiche di varia natura;
- Ostruzioni delle vie biliari, come presenza di calcoli, infiammazioni o tumori.
Bilirubina e ittero
Quando vi è una concentrazione eccessivamente elevata di bilirubina nel sangue insorge l’ittero, ovvero una colorazione giallastra del bianco degli occhi e della pelle, proprio a causa dell’”accumulo” di questa sostanza nell’organismo.
Solitamente diviene evidente quando i valori nel sangue superano i 2,5 – 3 mg/dL.
Negli adulti l’ittero è quasi sempre indice di patologie sottostanti anche piuttosto gravi, e il suo trattamento dipende, appunto, dalla causa che l’ha scatenato.
Fonti:
- Hamoud, A., Weaver, L., Stec, D. E., & Hinds, T. D. (2018). Bilirubin in the Liver–Gut signaling axis. Trends in Endocrinology and Metabolism, 29(3), 140–150. https://doi.org/10.1016/j.tem.2018.01.002
- Suh, S., Cho, Y. R., Park, M. K., Kim, D. K., Cho, N. H., & Lee, M. (2018). Relationship between serum bilirubin levels and cardiovascular disease. PLoS ONE, 13(2), e0193041. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0193041
Articolista e copywriter con oltre dieci anni di esperienza. Appassionata riguardo il settore della nutrizione.