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Cibi sani della tradizione natalizia

Molto cibo natalizio della tradizione è, di per sé, sano e ricco di nutrienti. Tra gli esempi: salmone, baccalà, lenticchie e frutta secca. 

cibo natalizio

Molti cibi natalizi della tradizione sono, di per sé, piatti sani e ricchi di nutrienti. Tra questi, salmone, baccalà, lenticchie e frutta secca. 

Il cibo natalizio

Durante le feste è naturale talvolta sentirsi in ansia e con la paura di ingrassare. Ma il cibo natalizio non “fa male” di per sé, anzi: molti alimenti tipici della nostra tradizione sono benefici per la nostra salute.

Ingrassare e feste: ma pranzi e cenoni natalizi fanno ingrassare davvero?

Partiamo da un presupposto: mangiare più del solito durante una manciata di giorni durante le feste non fa “ingrassare”

Se si segue un’alimentazione equilibrata durante la quotidianità, non saranno i pochi giorni delle feste di Natale a vanificare eventuali risultati di diete per dimagrire e simili. 

Inoltre, il peso che vediamo aumentare sulla bilancia dopo dei pasti più abbondanti spesso non è causato tanto dall’aumento di grasso, quanto soprattutto da accumulo di liquidi, una condizione che tende a risolversi nel giro di pochi giorni dopo aver ripreso la propria solita alimentazione.

Insomma: godiamoci i pasti festivi, che senza troppi eccessi sono anzitutto un momento di gioia e di convivialità, dimenticando temporaneamente diete e bilancia. Riprenderemo il nostro regime alimentare regolare dopo le feste.

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I cibi della tradizione natalizia che fanno bene

Comunque, occorre dire che diversi cibi della tradizione natalizia non sono poco sani di per sé. Anzi, diversi cibi natalizi fanno bene, e sono considerabili sani

Vediamone alcuni.

Il salmone, il pesce protagonista del cibo natalizio

Il salmone è un cibo natalizio spesso utilizzato per antipasti o secondi piatti gustosi. Si tratta di un pesce dalla carne grassa, ricco di proprietà nutritive benefiche

Contiene infatti:

  • Proteine nobili, che a loro volta forniscono tutti gli aminoacidi essenziali;
  • Acidi grassi omega-3 e omega-6;
  • Vitamine come la vitamina D, diverse vitamine del gruppo B, vitamina A;
  • Minerali essenziali come il fosforo, il potassio, il calcio e il selenio.

La maniera di consumare il salmone nel menù natalizio dipende da tradizione a tradizione. Il suo sapore delicato o leggermente più deciso in caso di salmone affumicato, tuttavia, lo rende perfetto sia come antipasto, sia come secondo piatto, sia come condimento di piatti principali a base di pasta.

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Il baccalà

Cibo natalizio per eccellenza soprattutto nella tradizione del sud Italia, il baccalà viene spesso utilizzato all’interno di polpette, crocchette o come protagonista di secondi piatti del menù di natale.

Il baccalà è ricco di proteine e omega-3, nonché di vitamine del gruppo B e minerali essenziali, in particolare magnesio, potassio e selenio.

Occorre tuttavia tenere presente che il baccalà contiene sodio e colesterolo in quantità elevate, e dunque chi soffre di colesterolo alto dovrebbe limitarne il consumo

Se si desidera optare per un pranzo di natale più leggero – ad esempio se qualcuno in famiglia soffre di malattie cardiovascolari – è comunque possibile sostituirlo con alimenti più “leggeri”, come il pesce azzurro.

I frutti di mare

Anche i frutti di mare sono alimenti versatili spesso protagonisti dei menù natalizi. Raramente sono considerati dei veri e propri “cibi natalizi”, ma non è raro che durante il cenone della vigilia di Natale vengano serviti piatto come insalata di mare, cozze gratinate e simili.

I frutti di mare sono alimenti colloquialmente considerati “sani”: sono ricchi di grassi “buoni”, di proteine, vitamine e minerali.

Le lenticchie, il cibo natalizio e di capodanno per eccellenza

Mangiare lenticchie porta guadagno, o così si dice: per questo, come buon auspicio, vengono consumate durante il cenone di Capodanno, spesso accompagnate al cotechino.
Pur augurandocelo, se portino o meno guadagno non lo sappiamo; quello che sappiamo è che questi legumi sono ricchi di proprietà nutritive.

Sono ricche di fibre, favorendo il senso di sazietà e la motilità intestinale, povere di grassi, ma ricche di proteine, vitamine e minerali come il ferro e lo zinco.

La cannella

L’odore della cannella ci porta sempre con la mente al cibo natalizio, ma questa spezia è ricca di proprietà benefiche. Contiene antiossidanti, fibre e minerali essenziali come calcio, ferro e magnesio.

Oltre che nei dolci del menù di Natale, la cannella è ottima all’interno di decotti e tisane, da consumare tra un pasto e l’altro o durante i giorni festivi.

La frutta secca

La frutta secca viene spesso servita durante il pranzo o il cenone Natalizio, come “fine pasto” o tra una portata e l’altra

La maggior parte della frutta secca è ricca di proteine, grassi “buoni” e fibre, oltre che di vitamine e minerali.

Durante il periodo di Natale vengono particolarmente apprezzate;

  • Le mandorle;
  • Le noci;
  • Le castagne;

La frutta secca è tuttavia un alimento molto calorico; pertanto è necessario non eccedere con le dosi. L’Organizzazione mondiale della sanità consiglia di consumarne non più di 30 grammi al giorno, ma mangiarne leggermente di più durante i pasti festivi (ad esempio perché contenuta in dolci o insalate), se si è in buona salute, non causerà danni irreparabili.

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La frutta natalizia

Durante il periodo natalizio vengono servite frutta invernale e frutta autunnale. In particolare:

  • Agrumi come arance, clementini e mandarini;
  • Uva;
  • Frutta esotica come l’ananas;
  • Melograno;
  • Cachi;
  • Kiwi.

Come servire la frutta a Natale?

Alcune idee per servire la frutta durante i pasti di Natale sono:

  • Creare un “centrotavola” di frutta fresca, magari decorato, così che i commensali possano servirsi quando desiderano;
  • Preparare insalata di frutta o spiedini da servire tra una portata e l’altra o a fine pasto;
  • Preparare dolci e crostate a base di frutta da offrire a fine pasto.