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Colesterolo alto: quando è pericoloso?

ll colesterolo alto è un nemico silenzioso della salute. Scopri in questo articolo come gestirlo attraverso semplici cambiamenti nello stile di vita per prevenire malattie cardiache.

Il colesterolo è una sostanza lipidica fondamentale per il nostro organismo e presente in tutte le cellule del corpo. Circa il 75% del colesterolo necessario viene prodotto dal corpo stesso, mentre il restante 25% proviene dall’alimentazione (Scirica and Cannon, 2005).

Cos’è il colesterolo

Nel sangue, il colesterolo totale si trova principalmente legato a due tipi principali di trasportatori specifici, le lipoproteine (Birtcher and Ballantyne, 2004), a bassa o ad alta densità, a cui si lega formando dei complessi che prendono il nome di:

  • Colesterolo LDL, anche noto come “colesterolo cattivo”, perché aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
  • Colesterolo HDL, noto come “colesterolo buono”, perché aiuta a rimuovere quello cattivo dalle arterie e contribuisce a conservare la salute cardiaca.

Mantenere un equilibrio tra queste due forme di colesterolo è essenziale per la salute cardiovascolare e per evitare di incorrere in patologie alimentari.

I valori di riferimento, e quando considerarlo alto

Attraverso un semplice esame del sangue è possibile dosare i livelli di colesterolo totale, LDL e HDL. I valori considerati desiderabili per la popolazione generale sono:  

  • colesterolo totale: < 200 mg/dl
  • colesterolo LDL: < 100 mg/dl
  • colesterolo HDL: > 50 mg/dl

Quando il colesterolo totale è troppo alto si parla di ipercolesterolemia.

Crescenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che la concentrazione di LDL nel sangue è direttamente correlata al rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, sia acute che croniche (Ference, B. A. et al., 2017). Alti livelli di LDL, infatti, facilitano la formazione di placche aterosclerotiche, accumuli di colesterolo nelle pareti interne dei vasi sanguigni, che possono causare condizioni come infarto, ictus, attacchi ischemici transitori, arteriopatia obliterante degli arti inferiori e tromboembolie.

Valutare i livelli di LDL è, quindi, cruciale nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria.

Non esiste, tuttavia, un valore universale valido per tutti; i valori di riferimento variano in base al rischio cardiovascolare individuale del paziente, che può essere stimato utilizzando algoritmi o tabelle di rischio che considerano diversi fattori.

Recentemente, le principali società scientifiche internazionali hanno proposto linee guida con impostazioni e intervalli di riferimento diverse per il colesterolo, basate sul rischio specifico di ciascun paziente (Mach et al., 2020; Grundy et al., 2019). L’obiettivo è personalizzare la terapia e le raccomandazioni in base al rischio individuale di sviluppare malattie cardiovascolari aterosclerotiche.

In generale è consigliabile ridurre i livelli di colesterolo LDL il più possibile, soprattutto in soggetti con fattori di rischio multipli. Al contrario, i valori di HDL non hanno un limite superiore e livelli elevati sono considerati benefici.

Tipo di colesteroloValori normali / desiderabiliValori a rischio
Colesterolo totaleAdulti: Inferiore a 200 mg/dl
2-17 anni: Inferiore a 170 mg/dl
Adulti: oltre 240 mg/dl
2-17 anni: oltre 200 mg/dl
Colesterolo LDLAdulti: Inferiore a 69 mg/dlAdulti: oltre 100 mg/dl
Colesterolo HDLAdulti: oltre 50 mg/dl
2-17 anni: oltre 50 mg/dl
Adulti uomo: Inferiore a 40 mg/dl
Adulti donna: Inferiore a 50 mg/dl
2-17 anni: Inferiore a 40 mg/dl
Valori ottimali di coleterolo

Fidati solo del parere del medico

Solo un medico può interpretare correttamente i risultati delle misurazioni di colesterolo e determinare se sono necessari interventi o modifiche al piano terapeutico.

Il medico, infatti, nella sua valutazione prende in considerazione diverse variabili, tra cui la storia familiare, il peso, gli stili di vita e il rischio cardiovascolare totale stimato. Questo sistema di stima è specifico per molti paesi e distingue tra alto e basso rischio cardiovascolare. Solo sulla base di tutte queste valutazioni il medico è in grado di determinare l’obiettivo individuale da raggiungere.

Perchè il colesterolo alto è pericoloso?

Il colesterolo alto, soprattutto quello LDL, è pericoloso principalmente perché, quando raggiunge valori troppo elevati, può portare alla formazione di placche nelle arterie, un processo noto come aterosclerosi (Ference, B. A. et al., 2017). Queste placche possono restringere le arterie e ridurre il flusso di sangue al cuore, al cervello e ad altre parti del corpo, portando a gravi conseguenze come l’infarto miocardico, l’ictus e la malattia arteriosa periferica.

Cause di colesterolo alto

Le cause possono essere molteplici e includono:

  • Fattori genetici: alcune persone ereditano una predisposizione genetica a manifestare livelli alti di colesterolo
  • Età: il rischio di ipercolesterolemia e di malattie cardiache aumenta con l’età, rendendo importante un monitoraggio regolare
  • Sesso: a causa di fattori ormonali le donne prima della menopausa hanno mediamente livelli di colesterolo totale inferiori rispetto agli uomini della stessa età, mentre in seguito i livelli di LDL tendono ad aumentare di più
  • Dieta non salutare: il consumo di cibi ricchi di grassi saturi e trans, così come un consumo eccessivo di alcol, può aumentare i livelli di LDL
  • Sedentarietà: la mancanza di attività fisica può contribuire ad un aumento del colesterolo LDL e una diminuzione del colesterolo HDL
  • Obesità: l’eccesso di peso è associato a livelli più elevati di colesterolo LDL e può complicare ulteriormente la gestione della salute cardiovascolare.
  • Fumo: il fumo può abbassare i livelli di colesterolo HDL e danneggiare le arterie, contribuendo a un aumento del rischio di malattie cardiache.

Altri fattori di rischio

Oltre ai fattori già menzionati, anche alcune condizioni mediche, come ipertensione, diabete mellito, sindrome metabolica, malattie renali e disfunzioni della tiroide possono tutte influenzare negativamente i livelli di colesterolo, contribuendo ad un aumento del colesterolo LDL e dei trigliceridi, e/o a una riduzione del colesterolo HDL. Inoltre, alcune tipologie di farmaci possono alterare i livelli di colesterolo e trigliceridi, richiedendo un’attenta valutazione medica.

Monitorare e gestire questi fattori può aiutare a mantenere i livelli di colesterolo nella norma e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

Consigli per abbassare il colesterolo

Le linee guida congiunte EAS/ESC del 2019 offrono una serie di raccomandazioni su come gestire ed abbassare i livelli di colesterolo nel sangue (Mach, F. et al.2020). Queste linee guida si concentrano su modifiche dello stile di vita, interventi dietetici e, quando necessario, trattamenti farmacologici. Ecco alcuni dei principali consigli basati su queste linee guida:

Modifiche dello stile di vita:

Adottare una dieta per il colesterolo alto è fondamentale per la salute cardiovascolare.  Ecco i punti chiave su cui basarsi:

  1. Ridurre i grassi saturi: limitare il consumo di alimenti contenenti grassi saturi, come carne rossa, burro, formaggi e altri prodotti lattiero-caseari interi.
  2. Evitare i grassi trans: questi sono presenti in molti cibi trasformati e margarine. È importante quindi leggere le etichette e scegliere prodotti che non contengano oli parzialmente idrogenati.
  3. Aumentare l’assunzione di grassi insaturi: preferire grassi insaturi, come quelli presenti in oli vegetali (oliva, canola), noci, semi e pesce, alimenti abbondanti nella dieta mediterranea.
  4. Consumare più fibra: integrare nella dieta alimenti ricchi di fibra solubile, come frutta, verdura, legumi e cereali integrali. La fibra solubile aiuta a ridurre l’assorbimento del colesterolo.
  5. Preferire alimenti a base vegetale: incrementare il consumo di alimenti a base vegetale, come verdure, legumi, frutta e noci.

In questo contesto, sebbene la dieta ipolipidica, la dieta vegetariana e la dieta vegana abbiano dimostrato di contribuire a mantenere bassi i livelli di lipidi nel sangue, la dieta mediterranea rappresenta il modello da seguire la protezione della salute e la prevenzione delle malattie croniche che racchiude a pieno i principi sopra elencati.

Aumentare l’attività fisica:

Eseguire almeno 150 minuti di attività fisica moderata o 75 minuti di attività fisica intensa ogni settimana. L’esercizio aerobico, come camminare, correre, andare in bicicletta e nuotare, è particolarmente efficace nel migliorare i livelli di colesterolo HDL e ridurre i livelli di LDL.

Mantenere un peso sano:

Perdere peso in eccesso può migliorare significativamente i livelli di colesterolo. Anche una modesta perdita di peso può avere un impatto positivo.

Evitare il fumo:

Smettere di fumare può migliorare i livelli di colesterolo HDL e ridurre il rischio complessivo di malattie cardiovascolari.

Limitare l’assunzione di alcol:

Consumare alcol con moderazione. Le donne dovrebbero limitarsi a un drink al giorno, mentre gli uomini non dovrebbero superare i due drink al giorno.

Interventi farmacologici

Quando le modifiche dello stile di vita non sono sufficienti per raggiungere i livelli desiderati di colesterolo, può essere necessario l’uso di integratori e alimenti funzionali o farmaci ipolipemizzanti, dietro prescrizione medica. Il consulto con un medico specialista è sempre essenziale per stabilire quale sia il trattamento migliore.  

FONTI:

  1. Scirica, B. M., & Cannon, C. P. (2005). Treatment of Elevated Cholesterol. Circulation. https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.105.53910
  2. Birtcher, K. K., & Ballantyne, C. M. (2004). Cardiology patient page. Measurement of cholesterol: a patient perspective. Circulation. 110(11). https://doi.org/10.1161/01.cir.0000141564.89465.4e
  3. Ference, B. A., Ginsberg, H. N., Graham, I., Ray, K. K. et al. (2017). Low-density lipoproteins cause atherosclerotic cardiovascular disease: Evidence from genetic, epidemiologic, and clinical studies. A consensus statement from the European Atherosclerosis Society Consensus Panel. European Heart Journal, 38(32), 2459-2472. 2. https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehx144
  4. Mach, F., Baigent, C., Catapano, A. L., Koskinas, K. C., Casula, M., Badimon, L., et al. (2020). 2019 ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias: Lipid modification to reduce cardiovascular risk. European Heart Journal, 41(1), 111-188. https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehz455
  5. Grundy, S. M., Stone, N. J., Bailey, A. L., Beam, C., Birtcher, K. K., Blumenthal, R. S., Braun, L. T et al. (2019). 2018 AHA/ACC/AACVPR/AAPA/ABC/ACPM/ADA/AGS/APHA/ASPC/NLA/PCNA Guideline on the Management of Blood Cholesterol: A report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Clinical Practice Guidelines. Circulation, 139(25). https://doi.org/10.1016/j.jacc.2018.11.003