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Disidratazione: quando preoccuparsi e come risolverla

La disidratazione è una condizione che si verifica quando l’organismo perde una quantità di liquidi maggiore rispetto a quanti ne ha assunti.

La disidratazione è una condizione che si verifica quando l’organismo perde una quantità di liquidi maggiore rispetto a quanti ne ha assunti.

Cosa intendiamo per disidratazione

La disidratazione è una condizione che si verifica quando l’organismo perde una quantità di liquidi maggiore rispetto a quanti ne ha assunti. La disidratazione può compromettere diverse funzioni fisiologiche fondamentali, con conseguenze che possono essere più o meno gravi a seconda di quanti liquidi sono stati persi e per quanto tempo è durata la condizione.

L’acqua è infatti una parte fondamentale del corpo umano, e negli adulti rappresenta circa il 60% del peso corporeo, con variazioni a seconda dell’età, del sesso e della composizione corporea. Contribuisce a regolare la temperatura corporea, eliminare le tossine e trasportare i nutrienti.

Prevenire la disidratazione è particolarmente importante nei bambini e negli anziani.

Tipologie di disidratazione

Esistono tre tipologie principali di disidratazione.

  • Disidratazione isotonica. Si tratta della tipologia più “comune”, ed è caratterizzata da perdita in eguali quantità di acqua e sali minerali dai liquidi extracellulari. Dunque, non si verifica uno “spostamento” di liquidi tra l’interno e l’esterno delle cellule. Le cause principali sono insufficiente assunzione di liquidi, diarrea o vomito;
  • Disidratazione ipotonica. È caratterizzata dalla perdita di maggiori quantità di sodio rispetto all’acqua, e dunque da uno “spostamento” di liquidi dall’esterno all’interno delle cellule. Una delle conseguenze più gravi è il cosiddetto edema cellulare. Tra le cause vi sono disturbi gastrointestinali con perdita di liquidi, oppure inadeguata assunzione di elettroliti;
  • Disidratazione ipertonica. Avviene quando vi è perdita di acqua maggiore rispetto alla perdita di sodio, con conseguente spostamento dei liquidi dall’interno all’esterno delle cellule. Può verificarsi a seguito di sudorazione eccessiva o per via dell’assunzione di diuretici.

Principali cause

La disidratazione può essere causata da diversi fattori, in primis da un’assunzione inadeguata di acqua. Occorrerebbe infatti assumere almeno due litri di acqua ogni giorno per garantire il corretto funzionamento dell’organismo e prevenire la disidratazione.

Altre cause di disidratazione comuni possono essere:

  • Vomito e/o diarrea, che causano una perdita di liquidi anche importante, e rendono difficile la reintegrazione tempestiva;
  • Sudorazione eccessiva, ad esempio quando fa particolarmente caldo o si effettua attività fisica intensa. Per questo è fondamentale compensare la perdita di liquidi in maniera tempestiva;
  • Minzione frequente, ad esempio causata dal diabete o dall’uso di farmaci diuretici.

Vi sono poi dei fattori di rischio, tra cui:

  • Gli anziani, a causa della ridotta capacità di “percepire” il senso di sete;
  • Neonati e bambini molto piccoli, i quali sono più frequentemente affetti da diarrea o vomito;
  • Persone affette da particolari malattie, come patologie dei reni e il già citato diabete;
  • Persone che lavorano o praticano sport in condizioni climatiche particolari, ad esempio sotto al sole con caldo intenso.

Malattie che possono essere associate alla disidratazione

Alcune patologie associate alla disidratazione comprendono:

  • La gastroenterite;
  • L’occlusione intestinale;
  • Le ustioni
  • La salmonella.

La disidratazione può inoltre causare o favorire l’insorgenza di ulteriori disturbi, tra cui:

  • Il colpo di calore. Si verifica quando l’organismo non riesce a “dissipare” il calore in eccesso tramite la sudorazione. È una condizione potenzialmente grave che richiede immediato intervento medico per evitare complicazioni;
  • Problemi ai reni, poiché questi ultimi faticano a filtrare le tossine dal sangue. I problemi ai reni sono poi associati ad un maggiore rischio di sviluppare calcoli, infezioni del tratto urinario o insufficienza renale.

Sintomi

I sintomi della disidratazione non andrebbero sottovalutati. In particolare, i sintomi della disidratazione nei bambini comprendono:

  • Bocca e lingua secche;
  • Minzione non presente per oltre tre ore;
  • Guance e occhi infossati;
  • Assenza di lacrime durante il pianto;
  • Irritabilità o letargia.

Negli adulti, invece, i sintomi di disidratazione comprendono:

  • Sensazione di sete intensa;
  • Poca frequenza nella minzione, e urina di colore scuro;
  • Stanchezza;
  • Senso di confusione;
  • Capogiri.

Come capire se si è disidratati

Per capire se si è disidratati è fondamentale riconoscere i sintomi. La sete è un segnale da non sottovalutare, tra gli effetti della disidratazione, poiché è il modo in cui l’organismo ci avverte di aver bisogno di liquidi. Anche controllare la frequenza con cui si urina, e il colore delle urine, è un ottimo modo per capire se si è disidratati.

Altri segnali possono essere: 

  • Bocca, occhi e labbra “secchi”;
  • Ipotensione posturale, con giramenti di testa quando si cambia posizione da seduti ad alzati o da sdraiati a seduti.

In questi casi occorre integrare liquidi al più presto.

Quando preoccuparsi o andare in ospedale in caso di disidratazione

Alcune situazioni che accompagnano la disidratazione richiedono un intervento medico immediato. Tra queste:

  • Presenza di diarrea per oltre 24 ore, con difficoltà dunque nel reintegrare i liquidi. Stesso discorso per quanto riguarda il vomito;
  • Presenza di feci nere o sanguinolente;
  • Pressione bassa con stato di shock.

Trattamento

I trattamenti per la disidratazione sono diversi a seconda della gravità e della quantità di liquido perso.

  • In caso di disidratazione lieve, la più comune, è sufficiente aumentare l’assunzione di liquidi. In particolare, si consiglia di bere in maniera frequente, e di arrivare ad assumere almeno due litri d’acqua ogni giorno. Assecondare il senso di sete può talvolta non essere sufficiente. In questi casi, monitorare il colore dell’urina può essere utile per valutare se si stia o meno bevendo a sufficienza;
  • In caso di disidratazione moderata potrebbe essere necessaria l’assunzione di particolari soluzioni reidratanti per via orale, che possano reintegrare anche gli elettroliti persi, in particolare sodio e potassio;
  • In caso di disidratazione grave, poiché il corpo non riesce a trattenere liquidi – ad esempio a causa di vomito o diarrea persistenti – oltre a trattare tali cause può essere necessaria la somministrazione di soluzioni reidratanti per via endovenosa, con monitoraggio del paziente.

Farmaci e ospedalizzazione

Qualora la disidratazione sia moderata o grave è spesso necessario l’intervento medico con opportune terapie reidratanti. Il medico potrà inoltre valutare la somministrazione di farmaci antiemetici, per contrastare il vomito, o antidiarroici.
A seconda di cosa abbia provocato la disidratazione, in presenza di infezioni, per trattarle il paziente potrebbe dover assumere antibiotici.
Si tratta, tuttavia, di valutazioni che deve fare il professionista, valutando caso per caso lo stato di salute, i bisogni del paziente e le cause alla base della disidratazione.

Accorgimenti da prendere

La disidratazione può comunque essere contrastata efficacemente con alcuni accorgimenti. In primis, occorre, come già detto, assicurarsi di bere almeno due litri di acqua ogni giorno. Bambini e anziani come abbiamo visto, risultano particolarmente a rischio e potrebbero dover essere incoraggiati ad assumere liquidi, poiché non sempre percepiscono lo stimolo della sete.
Anche una dieta equilibrata, ricca di alimenti contenenti acqua e vitamine può contrastare la disidratazione. Per questo, è importante consultare un biologo nutrizionista che possa fornire delle indicazioni adeguate.

Infine, occorre evitare di uscire di casa nelle ore calde, e proteggersi adeguatamente con un abbigliamento apposito, riducendo l’esposizione al sole.
L’accorgimento più importante, comunque, è e rimane portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua e bere frequentemente anche in assenza dello stimolo della sete, soprattutto durante i mesi caldi e qualora si svolgano sport o altre attività fisicamente impegnative.

Fonti:

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