Home > Blog Nutrizione > Salmonella: sintomi, diagnosi e prevenzione

Salmonella: sintomi, diagnosi e prevenzione

Con il termine Salmonella si identifica un agente batterico responsabile della cosiddetta salmonellosi, un’infezione gastrointestinale.

Salmonella

Con il termine Salmonella si identifica un agente batterico responsabile della cosiddetta salmonellosi, un’infezione gastrointestinale.

Cos’è la salmonella?

La Salmonella è un agente batterico responsabile della cosiddetta salmonellosi, una delle infezioni gastrointestinali più diffuse. Nel linguaggio comune, con “salmonella” si identifica anche l’infezione stessa.

Le infezioni da salmonella sono contagiose e possono essere più o meno gravi, a seconda del ceppo batterico che le causa.

Come si prende la salmonella? Le cause più comuni

La salmonellosi si trasmette principalmente per via oro-fecale, tramite il contatto con animali, oggetti o utensili infetti, oppure tramite ingestione di alimenti o bevande contaminati. 

Occorre tenere presente che la contaminazione degli alimenti o delle bevande può avvenire in qualunque momento della preparazione e della filiera produttiva, anche a causa di manipolazioni non corrette o contatto con utensili contaminati e non adeguatamente puliti.

Gli alimenti considerati maggiormente “a rischio” sono:

  • Uova non pastorizzate e derivati;
  • Carne cruda o poco cotta;
  • Latte non pastorizzato e derivati;
  • Gelati e creme;
  • Frutta e verdura, che possono venire contaminate durante il taglio o il lavaggio. Pertanto, anche chi segue una dieta priva di derivati animali corre il rischio di contrarre l’infezione.

Il batterio Salmonella non sopravvive a temperature superiori ai 70°C. Pertanto, per ridurre il rischio di contagio, è consigliabile pastorizzare o cuocere accuratamente gli alimenti, quando possibile.

È importante ricordare che gli alimenti contaminati da salmonella non mostrano alterazioni visibili o percepibili nell’aspetto, nel sapore, nella consistenza o nell’odore.
Questo rende la contaminazione particolarmente insidiosa, poiché non ci si rende conto di aver ingerito il batterio fino alla comparsa dei primi sintomi.

Inoltre, la dieta in sé non costituisce un fattore di rischio, quindi seguire una dieta equilibrata o squilibrata non influisce sulle probabilità di contrarre l’infezione.

Salmonella e animali domestici

Le infezioni da salmonella possono colpire sia gli animali che gli esseri umani. Gli animali, come gli esseri umani, vengono solitamente infettati attraverso l’ingestione di cibo o acqua contaminata. 

Anche gli animali domestici e d’affezione non sono immuni a questa infezione, rendendo essenziale lavarsi accuratamente le mani dopo averli manipolati o dopo il contatto con le loro feci.

Sintomi e diagnosi delle infezioni da salmonella

I sintomi della salmonella compaiono di solito tra le 12 e le 36 ore dopo il contagio, ma l’incubazione può durare anche fino a 72 ore. 

I sintomi più comuni dell’infezione da salmonella sono:

  • Febbre o febbricola;
  • Dolori e crampi addominali;
  • Diarrea acquosa;
  • Nausea e/o vomito.

Normalmente la salmonella non dura molto, e di solito l’infezione scompare da sola nel giro di pochi giorni. Talvolta i sintomi sono talmente lievi che vengono scambiati per tipici sintomi di intolleranza o altra patologia alimentare non diagnosticata, come ad esempio la celiachia.

Tuttavia vi sono casistiche in cui la sintomatologia peggiora al punto da richiedere il ricovero in ospedale. 

Occorre prestare attenzione soprattutto ai soggetti più fragili, come i bambini, gli anziani o le persone affette da patologie preesistenti, soprattutto a carico del sistema immunitario. In questi casi, la salmonella può evolvere in forme più gravi, che possono evolvere, tra le varie, in infiammazioni ossee e meningiti.

Prova il percorso di nutrizione online di Serenis. Il primo colloquio è gratuito.

Per diagnosticare la salmonella, solitamente il medico preleva un campione rettale ottenuto tramite tampone, oppure un campione di feci, sangue o pus. Tale campione viene poi analizzato in laboratorio per identificare la presenza o meno dei batteri: qualora siano presenti, la diagnosi di salmonellosi viene confermata.

Una volta isolati, se il medico lo ritiene opportuno, i batteri possono poi essere sottoposti ad un test di sensibilità agli antibiotici (anche detto antibiogramma), così da valutare il trattamento potenzialmente più efficace.

Le diverse forme di infezioni da salmonella

Le infezioni provocate dal batterio Salmonella si distinguono in due categorie principali:

  • Salmonellosi tifoidee. Vengono causate dai batteri Salmonella typhi e Salmonella paratyphi, e provocano febbre tifoide o febbri enteriche;
  • Salmonellosi non tifoidee. Sono le più comuni, e vengono causate da tipologie di batterio come Salmonella enteritidis e Salmonella typhimurium. Queste tipologie di infezioni rappresentano oltre il 50% delle infezioni gastrointestinali che colpiscono l’uomo, nonché, come accennavamo in apertura, una delle cause di tossinfezione alimentare più comuni nei paesi industrializzati.

Trattamenti e cura delle infezioni da salmonella

La maggior parte delle infezioni da salmonella è fastidiosa ma non pericolosa. Si manifesta in forme piuttosto lievi e tende a risolversi spontaneamente nel giro di qualche giorno, senza bisogno di intervento medico.

Per trattarla, è opportuno:

  • Mantenere una corretta idratazione, dato che gli episodi di diarrea e/o vomito causano una significativa perdita di liquidi e sali minerali nell’organismo;
  • Non sforzare eccessivamente lo stomaco, adottando una dieta leggera non eccessivamente ricca e reintroducendo gli alimenti in maniera graduale;
  • Evitare il consumo di alimenti irritanti per lo stomaco, come caffeina, teina, spezie e alimenti piccanti;
  • Limitare il consumo di fibre e di latticini, che potrebbero aggravare gli episodi di diarrea;
  • Non eliminare i carboidrati dalla dieta. Al contrario, è preferibile consumare carboidrati complessi;
  • Sotto consiglio medico è possibile assumere integratori e probiotici

Come si cura invece la salmonella in forme più gravi? In quei casi è necessario rivolgersi ad un medico che valuterà la terapia più appropriata.

Prevenzione e igiene per evitare la salmonella

Per prevenire l’infezione da salmonella, è possibile seguire le linee guida stilate dall’Istituto Superiore di Sanità.

Tra queste, ricordiamo:

  • Evitare il consumo di uova crude o poco cotte, così come derivati preparati con queste ultime, come gelati o zabaioni. Assicurarsi di consumare uova pastorizzate;
  • Consumare unicamente latte pastorizzato, e derivati di latte pastorizzato;
  • Lavare accuratamente la verdura e la frutta prima del consumo;
  • Cuocere adeguatamente gli alimenti, soprattutto se di origine animale, con particolare attenzione per la carne ed il pesce;
  • Lavare accuratamente utensili e macchinari utilizzati per cucinare e preparare gli alimenti. Assicurarsi che cibi potenzialmente “a rischio” non entrino in contatto con altri alimenti, per evitare contaminazioni.

Inoltre, è necessario lavare accuratamente le mani:

  • Prima, durante e dopo la preparazione degli alimenti;
  • Prima e dopo aver utilizzato la toilette, soprattutto in caso di toilette pubbliche;
  • Dopo aver manipolato animali domestici o di allevamento.

Infine, occorre tenere presente che chi assume farmaci per il reflusso o l’ulcera, come gli inibitori della pompa protonica, che vengono impiegati anche in caso di sindrome metabolica, potrebbe avere un rischio maggiore di contrarre la salmonellosi (Bavishi & Dupont, 2011).

Salmonella e complicazioni a lungo termine

Come accennato l’infezione da salmonella solitamente non è grave, ma occorre prestare attenzione a bambini – soprattutto sotto i tre mesi d’età -, anziani e soggetti già debilitati da altre malattie, come ad esempio l’HIV.
Qualora si assista ad un dimagrimento improvviso, è necessario rivolgersi ad un medico al più presto.
È inoltre importante prestare attenzione al rischio di contrarre la salmonella durante la gravidanza.

In questi casi, infatti, la salmonellosi potrebbe causare complicazioni a lungo termine, e in particolare infezioni a carico delle ossa e delle meningi.

Tra queste:

  • Meningite, infezione a carico delle meningi – le membrane che rivestono il cervello – e/o del midollo spinale;
  • Artrite settica, infezione a carico delle articolazioni;
  • Osteomelite, infezione a carico delle ossa.

Fonti:

  • Tauxe, R. V. (1991). Salmonella: a postmodern pathogen. Journal of Food Protection, 54(7), 563–568. https://doi.org/10.4315/0362-028x-54.7.563 
  • D’Aoust, J. (1994). Salmonella and the international food trade. International Journal of Food Microbiology, 24(1–2), 11–31. https://doi.org/10.1016/0168-1605(94)90103-1
  • Wen, S. C., Best, E., & Nourse, C. (2017). Non‐typhoidal Salmonella infections in children: Review of literature and recommendations for management. Journal of Paediatrics and Child Health, 53(10), 936–941. https://doi.org/10.1111/jpc.13585 
  • Van Der Klooster, J. M., & Roelofs, H. J. (1997). Management of infections during pregnancy and puerperium. The Netherlands Journal of Medicine, 51(2), 83–86. https://doi.org/10.1016/s0300-2977(97)00037-5 
  • Europe PMC. (n.d.-c). Europe PMC. https://europepmc.org/article/med/7885614
  • Chui, K. K., Webb, P., Russell, R. M., & Naumova, E. N. (2009). Geographic variations and temporal trends of Salmonella-associated hospitalization in the U.S. elderly, 1991-2004: A time series analysis of the impact of HACCP regulation. BMC Public Health, 9(1). https://doi.org/10.1186/1471-2458-9-447 
  • Bavishi, C., & Dupont, H. L. (2011). Systematic review: the use of proton pump inhibitors and increased susceptibility to enteric infection. Alimentary Pharmacology & Therapeutics, 34(11–12), 1269–1281. https://doi.org/10.1111/j.1365-2036.2011.04874.x