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Digiuno intermittente: le opinioni degli esperti

Abbiamo posto a diversi professionisti della nutrizione la stessa domanda: "Il digiuno intermittente è adatto a tutti?" In questo articolo vediamo le loro risposte.

Digiuno intermittente opinioni

Le opinioni dei professionisti sul digiuno intermittente

Il digiuno intermittente è un programma di pianificazione dei pasti caratterizzato da fasi cicliche di digiuno volontario o di riduzione dell’apporto calorico (Digiuno Intermittente – Significato Ed Etimologia – Vocabolario – Treccani).

Bisogna però chiedersi se il digiuno intermittente è adatto a tutti. Vediamo quindi le opinioni di alcuni professionisti della nutrizione.

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Il digiuno intermittente è adatto a tutti? Le opinioni degli esperti

Le opinioni a proposito del digiuno intermittente sono molteplici e talvolta contrastanti. Per questo motivo ci siamo rivolti ad alcuni professionisti esperti del settore per rispondere alla domanda “Il digiuno intermittente è adatto a tutti?. Vediamo le loro opinioni.

L’opinione sul digiuno intermittente della dott.ssa Lucia Refosco

Per rispondere in modo preciso alla domanda “Il digiuno intermittente è adatto a tutti? ” basterebbe dire “No” perché, come per tutte le cose nella vita, specialmente per quelle legate alla salute, ogni individuo ha le sue specifiche esigenze, che variano anche durante il tempo; quindi, la stessa pratica non va bene per chiunque e/o in qualunque momento della sua vita.
Il digiuno intermittente, che prevede di mangiare il totale delle proprie entrate energetiche nell’arco di 8 o 12 ore e digiunare il restante tempo, può essere praticato da chi “tollera” un periodo di digiuno così lungo. Di certo non è consigliabile ai bambini/adolescenti e alle donne in gravidanza e allattamento, perché l’organismo di questi soggetti sta creando nuova materia biologica e la presenza di cibo quando la fame chiama è un elemento essenziale allo svolgimento di tale compito senza avere pericolose conseguenze sul processo di accrescimento.
Inoltre, costringere un corpo al digiuno non genera poi tutti questi benefici: un processo di “purificazione” tanto analogo, se non anche più potente, lo regalano l’attività motoria e un adeguato sonno ristoratore. Prima di andare a cercare il pelo nell’uovo sulle pratiche legate alla salute umana bisognerebbe garantire quelle sane abitudini di base di una vita sana che conosciamo praticamente da sempre. Altrimenti è come costruire il tetto sopra un cumulo di macerie che non presentano nemmeno l’ombra di una qualche fondamenta.

Dott.ssa Lucia Refosco, dietista e chinesiologa, specialista in counseling per la modifica dello Stile di Vita

L’opinione sul digiuno intermittente della dott.ssa Piera De Sanctis

Il digiuno Intermittente è una pratica che ha radici antiche e la scienza moderna ne sta rilevando sorprendenti benefici: può migliorare la sensibilità all’insulina, ridurre l’infiammazione, promuovere l’autofagia, rallentare l’invecchiamento, migliorare la funzione cerebrale e ridurre il rischio cardiovascolare. 
Ovviamente non è uno stile di vita adatto a tutti. Bisogna utilizzare molta cautela:
– nei pazienti con disturbi della colecisti o con sabbia biliare in quanto si rischia di peggiorare la densità della bile;
– nei pazienti con disturbi dell’alimentazione in quanto sarebbe diseducativo alternare momenti di restringimento calorico a momenti di aumento importante del quantitativo di cibo;
– nei pazienti che soffrono di gastrite o reflusso perché si rischia di avere pasti troppi impegnativi dal punto di vista digestivo. 

Dott.ssa Piera De Sanctis, biologa nutrizionista

L’opinione sul digiuno intermittente della dott.ssa Amelia Cornacchia

Viviamo in un’epoca in cui il cibo è ovunque e sempre disponibile. Spesso mangiamo per abitudine, per gestire le emozioni o semplicemente per la routine quotidiana, piuttosto che per un reale bisogno fisico. In questo contesto, riscoprire il digiuno diventa un’opportunità per riequilibrare il nostro rapporto con il cibo e con il corpo. 
Il digiuno, una pratica antica e presente in molte culture,oggi è supportato dalla scienza come un potente strumento per migliorare la salute, promuovere la longevità e rigenerare mente e corpo, per riconnettersi con se stessi.
Il digiuno non è adatto a tutti e ci sono varie forme di digiuno. È sconsigliato agli adolescenti, a donne in gravidanza o in allattamento, a chi soffre di disturbi alimentari, a persone con determinate patologie come il diabete di tipo 1, a chi è sotto farmaci che richiedono un’assunzione regolare di cibo, a chi soffre di tiroide e morbo di Gilbert. Anche gli anziani fragili o coloro che hanno un indice di massa corporea molto basso dovrebbero evitare il digiuno. 
È sempre bene consultare un nutrizionista prima di iniziare e approcciare al digiuno abituandosi poco alla volta. 

Dott.ssa Amelia Cornacchia, biologa e nutrizionista

L’opinione sul digiuno intermittente della dott.ssa Simona Santini 

Il digiuno intermittente si è sempre più affermato negli ultimi anni. Si tratta di un protocollo che prevede l’astinenza dal cibo per un arco temporale di almeno 12 ore (si ottiene semplicemente prolungando il digiuno notturno). Lo schema maggiormente applicato è il 16:8 con 16 ore di astinenza dal cibo e 8 in cui si può mangiare (che si ottiene semplicemente saltando la colazione).
Tra i benefici di questo schema vengono annoverati il rallentamento dell’invecchiamento cellulare, sembra avere benefici per il controllo dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue, aumento dell’efficacia delle terapie anticancro, nonchè benefici di carattere pratico (magari per i turnisti). 
Tuttavia questo protocollo è diventato una moda soprattutto tra chi vede nel digiuno intermittente una strategia per dimagrire più velocemente. Una scorciatoia insomma da parte di chi non ha interesse a imparare a mangiare in maniera corretta e avere un rapporto sereno con il cibo. E così  prima o poi il protocollo verrà abbandonato portando a riprendere i kg persi. Per altro il digiuno intermittente non fa dimagrire più di una dieta equilibrata basata sui canonici 5 pasti, sul consumo di cereali integrali, legumi, pesce, frutta secca, olio di oliva, insomma, la vera dieta mediterranea
Inoltre l’approccio non è indicato per i bambini, le donne in dolce attesa e chi soffre di DCA, se si soffre di problemi pressori o calcoli alla cistifellea. In generale, è un approccio che non può essere improvvisato e deve essere fatto sotto controllo medico.

Dott.ssa Simona Santini, biologa nutrizionista e dottore di ricerca
www.nutrizionistasantini.it
Instagram: nutrizionista_simona_santini
Facebook: Simona Santini Nutrizionista

L’opinione sul digiuno intermittente della dott.ssa Martina Guida

No. Il digiuno intermittente, pur essendo una pratica nota ai nostri antenati e dagli – oramai sempre più evidenti – effetti benefici sull’organismo sia umano che non, non è adatto a tutti.
Non è consigliabile, per esempio, in caso di età infantile e donne in stato di gravidanza o di problematiche cliniche quali: anemia; bassa pressione sanguigna; disordini del comportamento alimentare; patologie diagnosticate e che rendono il paziente immunocompromesso; patologie diagnosticate a carico dello stomaco, intestino e\o cistifellea (per esempio in caso di familiarità per calcoli biliari).
Quando mangiamo, infatti, la nostra cistifellea ha il compito di scaricare la bile nel tratto digestivo; Se  digiuniamo, la bile viene trattenuta al suo interno per periodi più o meno lunghi. Questo può alla lunga creare ‘fango nella cistifellea’ o calcoli biliari, che possono bloccare il dotto biliare e causare problemi al fegato o al pancreas.

Dott.ssa Martina Guida, Biologa Nutrizionista, iscritta all’Ordine dei Biologi 

L’opinione sul digiuno intermittente della dott.ssa Mara Fusco

Il digiuno intermittente (IF) può offrire innegabili benefici, come perdita di peso, miglioramento della sensibilità all’insulina e riduzione dell’infiammazione, potrebbe davvero rappresentare la chiave per migliorare la salute in genere e promuovere la longevità.
Tuttavia, non è adatto a tutti. Persone con disturbi del comportamento alimentare, donne in gravidanza o allattamento, bambini ed adolescenti dovrebbero evitarlo; le persone affette da patologie potrebbero affrontarlo solo previa consultazione medica. Anche per gli atleti o chi svolge attività intense potrebbe non essere sempre ideale.
Un’ultima considerazione riguarda le app sul digiuno intermittente che promuovono un modello alimentare in modo indiscriminato, senza considerare le specifiche esigenze nutrizionali e creando rischi per la salute di chi le utilizza senza la necessaria consapevolezza ed una guida medica.

Dott.ssa Mara Fusco, biologa nutrizionista e psicologa (laurea magistrale ed abilitazione)

L’opinione sul digiuno intermittente della dott.ssa Francesca Zammarelli

La mia risposta alla domanda “Il digiuno intermittente è adatto a tutti?” è no. Innanzitutto, non proporrei questo metodo a un paziente che desidera solo dimagrire. La perdita di peso avviene grazie a un deficit calorico, non necessariamente per via del digiuno prolungato.
Un’altra ragione è che un piano alimentare dovrebbe sempre adattarsi ai ritmi e alle abitudini individuali del paziente. Proporre di saltare la colazione o la cena a una persona abituata a fare da tre a cinque pasti al giorno potrebbe non essere una soluzione adatta.
Consiglio invece il digiuno intermittente solo a chi, per abitudine, tende già a saltare la colazione o la cena, sfruttando così il potenziale delle 16 ore di digiuno.
Alcuni studi suggeriscono che il digiuno intermittente potrebbe avere effetti benefici sulla funzione cognitiva e potrebbe proteggere il cervello da malattie neurodegenerative, grazie al processo di autofagia, in cui le cellule eliminano le sostanze di scarto e si rigenerano. Tuttavia, questi benefici non sono ancora pienamente confermati, e diversi studi mostrano risultati contrastanti.
Inoltre, il digiuno intermittente non è adatto a tutti, specialmente per chi ha problemi di salute come disturbi mentali, diabete o ipoglicemia, poiché potrebbe rappresentare un rischio. Prima di adottare questo approccio, è essenziale valutare le condizioni mediche del paziente, l’assunzione di farmaci, il livello di attività fisica e gli obiettivi personali, per capire se il digiuno intermittente sia l’approccio più indicato.

Dott.ssa Francesca Zammarelli, biologa nutrizionista

L’opinione sul digiuno intermittente del dott. Lorenzo Corsi

Gli adattamenti metabolici osservati durante il digiuno, potrebbero avere delle ripercussioni positive sullo stato di salute e per queste ragioni sono stati proposti diversi modelli di digiuno intermittente (DI) con la promessa di migliorare la salute generale. Spesso, in seguito alla adozione di certi schemi alimentari, è stato osservato anche un calo del peso suggerendone l’utilizzo come pratica dimagrante.
Una recente metanalisi ha però mostrato che i regimi a DI producono un calo ponderale simile alla normale restrizione calorica. Poiché il DI non è sicuro per tutti, non dovrebbe essere proposto come sana pratica alimentare finalizzata alla perdita di peso. Un modello alimentare che impone di rimanere a lungo senza cibo, aumentando il rischio di far perdere il controllo e abbuffarsi, può contribuire alla genesi di un DCA in soggetti vulnerabili. Sono dell’idea che un professionista sanitario, prima di suggerire il DI dovrebbe valutare con estrema attenzione la storia alimentare del/la candidato/a.

Dott. Lorenzo Corsi, biologo nutrizionista

L’opinione sul digiuno intermittente della dott.ssa Ilaria Velardi

Il digiuno intermittente è una metodologia di dimagrimento che crea un lasso di tempo di digiuno di 16 ore, alternato ad 8 ore in cui si mangia. Lo schema può essere strutturato saltando la colazione o la cena. In condizioni di astinenza alimentare, oltre a una calma insulinica totale, si ha una attivazione del metabolismo ed un turnover cellulare. Il piano alimentare deve essere ben strutturato ai fini di evitare una perdita di muscolo ed una carenza di nutrienti.
È pertanto sconsigliato per periodi prolungati ed in persone con diabete o glicemia alterata. Anche soggetti che soffrono di fame nervosa o disturbi alimentari, non sono i pazienti adatti a questa tipologia di alimentazione, che di fatti, non ha un approccio “educativo”.

Dott.ssa Ilaria Velardi, biologa nutrizionista

L’opinione sul digiuno intermittente del dott. Pietro Mignano

Il digiuno intermittente può essere un valido strumento per migliorare la salute, ma non è adatto a tutti in maniera indistinta. Prima di tutto, è importante chiarire cosa si intende per digiuno. Spesso noto che i pazienti si soffermano molto sulla finestra in cui astenersi dal cibo ma danno, erroneamente, poca importanza a cosa consumano durante la finestra di ‘feeding’ cioè durante le ore in cui mangiano. È sempre opportuno adottare una alimentazione fatta di cibo vero, poco lavorato ed evitare il più possibile il cibo industriale.
Un digiuno di 12 ore, che sfrutta la finestra notturna, è generalmente consigliato a tutti e può essere considerato una pratica sicura e benefica. Basterà finire di cenare entro le 20.00 per poi non mangiare più nulla fino alle 8.00 del mattino successivo. Quando si passa a un digiuno più prolungato, come il 16:8, ci sono già alcune restrizioni. Ad esempio, pazienti che assumono determinati farmaci o donne in gravidanza devono prestare particolare attenzione.
Allungare ulteriormente il periodo di digiuno può apportare grandi benefici in varie patologie, come il diabete e anche l’ipertensione ma può anche presentare insidie e rischi ed è per questo che va fatto sotto sorveglianza di personale sanitario specializzato. È importante notare che gran parte delle ricerche attuali si concentra sui vantaggi del digiuno 16:8, rendendolo il più studiato e adottato anche perché, secondo la mia esperienza clinica, risulta ben tollerato dai pazienti che dovranno semplicemente saltare un pasto e concentrarsi sulla qualità del cibo che consumano durante la giornata. 

Dott. Pietro Mignano, biologo nutrizionista e farmacista. Docente e autore. 
https://mignanopietro.it/

L’opinione sul digiuno intermittente del dott. Giuliano Parpaglioni

Il digiuno intermittente è una pratica interessante, che può essere utile soprattutto in alcuni casi.
Nell’accezione comune, la dieta del digiuno intermittente non è considerata importante, piuttosto si impone un rigido timing all’alimentazione. La declinazione più comune è quella che descrive una finestra di otto ore in cui ci si può alimentare e sedici ore in cui invece non si deve assumere cibo. Nella pratica, questo si traduce spesso nel semplice saltare un pasto, tipicamente la colazione o la cena. Questo modo di fare è però spesso controproducente, perché saltare semplicemente un pasto porta spesso a malnutrizione per difetto. Per poter seguire un’alimentazione del genere, nell’arco delle ore di alimentazione si dovrebbero assumere tutti i nutrienti necessari, quindi la dieta va effettivamente pensata e strutturata per bene.
I vantaggi del digiuno intermittente sono tali e quali a una qualsiasi dieta ipocalorica: il punto del digiunare è mangiare di meno durante la giornata, quindi che si mangi solo per otto ore o che si facciano i classici cinque pasti, la situazione non cambia nella stragrande maggioranza dei casi. In pratica, il digiuno è un modo per rendere più semplice il mangiare di meno. Qualsiasi beneficio si possa leggere sul digiuno ben strutturato è inventato, oppure è in comune con una dieta classica ben strutturata.
Può essere d’aiuto in alcuni casi. Esistono persone che per abitudine saltano la colazione, oppure perché forzati dalle circostanze. O magari saltano la cena. In questi casi, strutturare una dieta come un digiuno intermittente fatto bene permette di non cadere nella malnutrizione, e riesce a soddisfare i bisogni della persona anche con un pasto in meno.
Di sicuro, questa pratica è sconsigliata in caso di disturbi alimentari quali anoressia o bulimia, e potrebbe non essere adatta a tutti i tipi di sport e a tutte le intensità, perché concentrando i pasti in poche ore non si riesce a mangiare abbastanza rispetto ai fabbisogni che l’attività fisica richiede.

Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Master internazionale di II livello in nutrizione e dietetica

L’opinione sul digiuno intermittente della dott.ssa Chiara Leo

Il digiuno intermittente (DI) ha guadagnato popolarità come strategia per la perdita di peso e il miglioramento della salute. Tuttavia, non è una soluzione universale. Il DI consiste nell’alternare periodi di digiuno e assunzione di cibo, con metodi come il 16/8 e il 5:2. Mentre può offrire benefici come la riduzione del peso, il miglioramento della sensibilità insulinica e effetti positivi sulla salute cardiovascolare, ci sono limitazioni. Persone con condizioni mediche come diabete, donne in gravidanza, adolescenti e chi ha una storia di disturbi alimentari dovrebbero prestare particolare attenzione. È fondamentale personalizzare ogni approccio alimentare e consultare un professionista della salute. Ascolta il tuo corpo e scegli l’approccio più adatto alle tue esigenze. La salute è un percorso individuale e complesso. Ricorda che la salute è un viaggio personale e ciò che funziona per qualcuno potrebbe non funzionare per te. Una dieta equilibrata e uno stile di vita sano rimangono i pilastri fondamentali per il benessere. 

Dott.ssa Chiara Leo, biologa nutrizionista

Fonti:

  • Intermittent fasting: What are the benefits? (2022, May 5). Mayo Clinic. https://www.mayoclinic.org/healthy-lifestyle/nutrition-and-healthy-eating/expert-answers/intermittent-fasting/faq-20441303
  • Digiuno intermittente – Significato ed etimologia – Vocabolario – Treccani. (n.d.). Treccani. https://www.treccani.it/vocabolario/neo-digiuno-intermittente_(Neologismi)/