Il digiuno intermittente è diventato una delle pratiche alimentari più popolari degli ultimi anni, grazie ai numerosi benefici che sembra offrire. Molti lo considerano un valido alleato ai fini di un dimagrimento, grazie alla sua efficacia nel favorire la perdita di peso, migliorando anche la composizione corporea. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei potenziali rischi legati ad esso.
Breve introduzione sul digiuno intermittente
Il digiuno intermittente è una pratica alimentare che alterna periodi di digiuno a fasi di alimentazione. Il protocollo più comune è il 16/8, che prevede 16 ore di digiuno e 8 ore dedicate al consumo di cibo all’interno della stessa giornata. Chi adotta questa modalità di dieta solitamente organizza i pasti nelle ore centrali, consumando pranzo, cena e eventuali spuntini tra mezzogiorno e le 8 di sera. Tuttavia, in base alle preferenze individuali, è possibile adattare gli orari, ad esempio consumando colazione e pranzo, modificando così il periodo di alimentazione.
Negli ultimi anni, questa metodologia ha guadagnato popolarità, grazie ai suoi potenziali benefici per la salute, tra cui la gestione del peso, la promozione della longevità e il miglioramento del metabolismo. Alcuni lo considerano un’opzione efficace per una dieta ipocalorica o per una dieta per dimagrire, ma è essenziale essere consapevoli dei possibili inconvenienti.
Tuttavia, sebbene possa essere efficace per molte persone, il digiuno intermittente non è privo di rischi e controindicazioni.
Controindicazioni del digiuno intermittente
Il digiuno intermittente può comportare alcuni rischi, soprattutto per chi ha condizioni di salute particolari o per alcune categorie di persone. Sebbene possa essere benefico per molti, è essenziale prendere in considerazione le proprie esigenze individuali e il proprio stato di salute prima di adottare questo tipo di alimentazione. Alcuni gruppi di persone potrebbero trovarlo problematico o addirittura dannoso.
Chi non lo può seguire e per chi è sconsigliato
Il digiuno intermittente non è adatto a tutti. In particolare, le persone che soffrono di alcune condizioni mediche o che appartengono a determinati gruppi di popolazione potrebbero trovarlo problematico o addirittura dannoso.
- Persone con disturbi alimentari: chi soffre di anoressia, bulimia o altri disturbi alimentari, adottando il digiuno intermittente, potrebbe intensificare comportamenti alimentari disordinati o un rapporto malsano con il cibo. In questi casi, l’adozione di un piano alimentare equilibrato e supervisionato da esperti è sicuramente più sicuro.
- Donne in gravidanza o in allattamento: durante la gravidanza e l’allattamento, il corpo ha bisogno di un apporto costante di nutrienti per sostenere sia la madre che il bambino. Il digiuno intermittente potrebbe interferire con questo equilibrio e non è consigliato in queste fasi della vita.
- Bambini e adolescenti: poiché i più giovani sono in fase di crescita e sviluppo, è importante che ricevano un’alimentazione regolare e bilanciata. Il digiuno potrebbe compromettere il loro apporto di nutrienti essenziali.
- Persone con patologie croniche: le persone affette da malattie come il diabete, cardiovascolari o disturbi ormonali devono consultare un medico prima di intraprendere il digiuno intermittente, poiché potrebbe interferire con i farmaci o con il controllo della malattia.

Possibili effetti collaterali
Anche per chi non rientra nelle categorie elencate in precedenza, il digiuno intermittente può causare alcuni effetti collaterali, soprattutto nelle fasi iniziali di adattamento al regime alimentare. Ecco alcuni degli effetti più comuni:
- Mal di testa e vertigini: durante il digiuno, il corpo può iniziare a sperimentare una diminuzione dei livelli di zucchero nel sangue, un fenomeno che può causare mal di testa e vertigini, soprattutto nelle prime settimane di pratica.
- Affaticamento e irritabilità: l’organismo potrebbe rispondere al digiuno con un senso di stanchezza e irritabilità, a causa della difficoltà iniziale nel regolare il metabolismo e gli ormoni, che si adattano al nuovo ritmo alimentare. Questi effetti tendono a diminuire con il tempo, ma durante il periodo di transizione potrebbero risultare fastidiosi.
- Problemi digestivi: alcune persone possono sperimentare disturbi come gonfiore, stitichezza o diarrea, soprattutto se non si presta attenzione a una dieta equilibrata e ricca di fibre durante le ore in cui si mangia.
- Perdita muscolare: se il digiuno non è associato a un’adeguata assunzione di proteine, potrebbe verificarsi una perdita di massa muscolare. È quindi fondamentale combinare il digiuno con un’alimentazione bilanciata e, possibilmente, un programma di allenamento.
- Disturbi del sonno: il digiuno intermittente può influire sul sonno, specialmente nelle fasi iniziali, alterando i ritmi circadiani o causando insonnia a causa dei cambiamenti ormonali.
Per tutti questi motivi, opinioni sul digiuno intermittente non sono sempre completamente favorevoli a questa pratica, poiché potrebbero esserci dei rischi legati al suo utilizzo. Prima di intraprendere il digiuno intermittente, è quindi fondamentale consultare un nutrizionista, per valutare se questo approccio è adatto alle proprie esigenze.
È possibile ottenere una consulenza personalizzata anche tramite la piattaforma Serenis, dove esperti della nutrizione possono guidare il processo in modo sicuro, promuovendo un approccio sano e equilibrato anche a lungo termine.
Fonti:
- Blumberg, J., et al. (2023). Intermittent fasting: Consider the risks of disordered eating for your patient. Clin Diabetes Endocrinol, 9(4). https://doi.org/10.1186/s40842-023-00152-7
- Allaf, M., et al. (2021). Intermittent fasting for the prevention of cardiovascular disease. Cochrane Database of Systematic Reviews, 1(1), CD013496. https://doi.org/10.1002/14651858.CD013496.pub2
- Aoun, A., et al. (2020). The safety and efficacy of intermittent fasting for weight loss. Nutrition Today, 55(6), 270–277. https://doi.org/10.1097/NT.0000000000000443

Manuela Amato è una nutrizionista specializzata in pazienti cardiopatici.
Laureata in Alimentazione e Nutrizione Umana, ha sei anni di esperienza presso il Centro Cardiologico Monzino-IRCCS di Milano.
Ha conseguito un Dottorato in Terapie Avanzate Biomedico-Chirurgiche e continua a formarsi per mantenere aggiornate le sue competenze nel campo nutrizionale.